Esclusi gli atleti, la spedizione conta ben 26 elementi. Negli
staff anche alcuni maestri di singoli atleti. Ed è giallo sulle due liste dei
delegati: una per i convocati e una per i mezzi d’informazione
La
spedizione azzurra verso l’Olimpiade di Rio2016, che per la scherma prenderà il
via sabato 6 agosto con la prova individuale di spada femminile per concludersi
il 14 agosto, inizia con due punti critici e con un giallo, tutti con un
denominatore comune: la lista della delegazione che partirà per il Brasile
ormai fra una manciata di giorni.
Per
cominciare, i numeri. La delegazione della scherma italiana, atleti esclusi,
sarà composta da un totale di 26 elementi così suddivisi: tre membri del vertice
federale, i tre Commissari Tecnici per le rispettive armi, dieci maestri
(quattro per il fioretto, tre a testa per spada e sciabola), medico,
fisioterapisti e tecnico delle armi. A costoro vanno aggiunti sei “extra”: uno
per lo staff medico, uno per quello tecnico, quattro fra preparatori atletici e
fisioterapisti. Vale ricordare come lo sport italiano, specialmente nei suoi
rami minori tra i quali purtroppo bisogna comprendere la scherma, risulta aver
subito in questi anni – almeno a quanto ci è sempre stato dato sapere –
consistenti “tagli” nei trasferimenti dal CONI e di riflesso dalle finanze
pubbliche. Fatte queste premesse, e ricordando come l’Italia manchi di tre
prove rispetto a un ipotetico Mondiale – le prove a squadre di fioretto
femminile e sciabola maschile non previste dal calendario di quest’edizione, e
di spada femminile non qualificata – il numero di componenti la delegazione può
essere ritenuto il minimo indispensabile? In attesa di conoscere il rendiconto
economico della spedizione olimpica e di misurare il bilancio costi/ricavi
(costi/medaglie, nel nostro caso) qualche dubbio appare lecito.
Secondo
aspetto, la composizione dello staff. L’Olimpiade, al netto di una retorica
“patriottica” che ormai sembra sempre più lasciare il tempo che trova, dovrebbe
rappresentare la massima espressione del valore del singolo atleta al servizio
del collettivo, la Nazionale olimpica in questo caso. Ebbene, nella carovana
azzurra in partenza per Rio de Janeiro ci sono almeno due casi in cui sembra
piuttosto valere il principio opposto: non si spiega altrimenti la presenza
nello staff tecnico di almeno un paio di maestri di singoli atleti in gara. Per
chiarire meglio il concetto, qui non è in discussione la scelta del singolo
atleta, che ha tutto il diritto di volere a fianco il proprio maestro in una
gara che in molti casi può valere un’intera carriera, ma il punto è un altro: è
proprio necessario che il maestro in questione sia aggregato allo staff tecnico
federale? Non sarebbe forse il caso di far rientrare il maestro nello staff
personale dell’atleta e non nello staff della Nazionale, magari con il
risultato di alleggerire numeri e costi di una spedizione già onerosa di per sé
come quella olimpica?
A un’Olimpiade che nasce con questi due
interrogativi di fondo si aggiunge un vero e proprio giallo, legato al
caso della “doppia lista” di convocati per lo staff di Rio 2016. La data-chiave
è il 27 giugno scorso, quando erano annunciati i nomi che avrebbero composto la
delegazione azzurra in Brasile. Quel giorno, praticamente in contemporanea
escono due diverse liste: una pubblicata dai principali mezzi di comunicazione,
l'altra resa pubblica dai singoli membri dello staff o dalle loro società
tramite i loro rispettivi profili social. Ebbene, per quanto riguarda gli
atleti nessuna novità o sorpresa rispetto alle indicazioni del ranking e della
stagione, ma è nelle pieghe dello stesso staff tecnico che i conti non tornano:
tra gli “ufficiali”, infatti, mentre siti e giornali riportano la presenza di un
tecnico storico, la lettera di convocazione lo “sostituisce” con altro tecnico,
certamente di valore ma con meno esperienza. Addirittura sul comunicato stampa
federale, e di rimando sui mezzi d’informazione, non vi è proprio traccia di
cinque membri “extra” che invece compaiono nella lista federale a cominciare da
un paio di preparatori atletici per proseguire con un giovane maestro f
tecnico) e la coppia di fisioterapisti. A dimostrazione ecco i due link
all’articolo apparso
su CorrieredelloSport.it (http://www.corrieredellosport.it/news/altri-sport/scherma /2016/06/27-12926141/ olimpiadi _ rio_ 2016_ scherma
_ ufficializzata _ la _ delegazione_ azzurra/ e il pdf con le convocazioni della Federazione
Italiana Scherma fatta pervenire alle società e ai convocati Convocazione XXXI Giochi Olimpici Rio de
Janeiro 6-14 agosto 2016.pdf
Cinque nomi in più e una sostituzione di cui
nessuno, fra le “autorevoli” voci che a quanto pare ci raccontano la scherma
azzurra solo attraverso le veline e le versioni ufficiali o di comodo,
pare essersi accorto né essersi preso la briga di verificare. Così, visto che
il double face va tanto di moda, a chi fornisce le notizie e a chi le
riferisce rivolgiamo una semplice domanda: perché?
Mattia Boretti