Grande scherma, partecipazione eroica, luogo impervio, costi elevatissimi. Così si potrebbe riassumere il Campionato nazionale paralimpico 2023 che si è svolto a Santa Venerina, 40 minuti di automobile da Catania in Sicilia.
Centotre (103) partecipanti,
contro i centodiciotto (118) del 2022 a Macerata nelle Marche. La grande
passione e il forte attaccamento alla gara degli atleti paralimpici è di grande
esempio per tutti e vedere giungere con notevole sforzo questi atleti in due
giorni di gare, mi ha riempito come sempre di una forte motivazione. Ottimo lo
sforzo della Federazione che è stata presente in una gara che il freddo
maltempo ha reso inclemente, complice anche l’Etna che ha trasformato il tutto
in un qualcosa di molto anomalo rispetto agli scenari che la generosa Sicilia
sa regalare. È infatti mancato il caldo accogliente e la possibilità di
apprezzare in pieno la bellezza impareggiabile di una regione che non ha eguali
nel mondo.
Ebbene nonostante le difficoltà
innegabili al raggiungimento del luogo di gara, i numeri sono stati di tutto
rispetto, specie se paragonati a quelli di Macerata dell’anno prima.
I Non vedenti sono stati
in tutto 27 (17spm, 10spf), contro i 32 (21spm, 11spf) dell’anno prima.
Cat. A partecipanti 36
(5fm, 5ff, 11spm, 6spf, 5scm, 4scf) contro i 44 (6fm, 5ff, 10spm, 8scm, 7scm,
7scf).
Cat. B partecipanti 42 (6fm, 3ff, 13spm,
10spf, 7scm, 3scf) contro i 43 (5fm, 5ff, 12spm, 10spf, 6scm, 5scf).
Cat. C partecipanti 25
(4fm, 3ff, 13spm, 4spf, 1scm, 0scf) contro i 31 (6fm, 3ff, 16spm, 6spf, 0scm,
0scf).
Una flessione di soli quindici
atleti sul totale da un anno all’altro, dove la spada in ogni categoria fa la
differenza nel numero, il che vuol dire che la gara è stata sentita e il
movimento paralimpico è in crescita seppur minima. Se consideriamo che il
Ranking contempla 166 atleti paralimpici totali, all’appello ne sono mancati
63, che a mio giudizio è il vero dato significativo di questa gara.
Per le prossime stagioni mi
azzardo a fare una proposta federale, ovvero di riunire almeno una volta ogni
quattro anni gli atleti paralimpici per raccogliere idee, impressioni e
suggerimenti il cui obiettivo principale è la crescita del movimento stesso,
favorire occasioni di allenamento fra gli atleti in periodi posti fra le gare
stesse. Durante queste riunioni degli Stati generali paralimpici della
scherma, (cui sarebbe bello anche vedere i maestri, fisioterapisti, medici,
arbitri e dirigenti), si potrebbe parlare del movimento nella sua interezza,
slegandosi in qualche modo dal cliché degli olimpici, che ha altri numeri e
altre esigenze.
Suggerimenti? Vediamone alcuni.
1. Luogo di gara. Mi
piacerebbe scegliere le location di gara per lo meno del campionato italiano
all’inizio del quadriennio olimpico individuando le sedi per tutti e quattro
gli anni. In aggiunta a questo si potrebbe stilare un elenco di sedi apprezzate
dagli atleti paralimpici su base democratica, magari anche con l’ausilio di un
consigliere dedicato che faccia sopralluoghi adeguati per dare una sorta di
idoneità al campo di gara, come avviene per esempio per il 100% delle gare di
volley della Fipav.
2. Sponsor. Muovere atleti
paralimpici non è mai semplice, o per lo meno non è come per i normodotati.
Molti sono gli accompagnatori e la logistica è un elemento importante per
raggiungere assieme tutti gli obiettivi, pertanto gli sponsor dovrebbero essere
coinvolti maggiormente per abbattere i costi di spostamento che sono
aumentati in rapporto ai guadagni medi
degli italiani che al contrario sono da anni stabili.
3. Pubblicità. Il
movimento paralimpico ha numeri bassi nonostante la crescita ci sia. Va anche
detto che questi aumenti sono microscopici e quindi sarebbe bello incrementarli
in modo adeguato. Credo che intercettare i giovani disabili sia importante e
vada fatto, per questo il movimento va stimolato con più intensità e per farlo
abbiamo bisogno dell’aiuto degli atleti paralimpici in modo più capillare,
aiutati anche dalle ASD che operano nel territorio. Ritengo pertanto che i
Comitati regionali debbano lavorare di più in tal senso.
Vorrei concludere con una proposta sul materiale schermistico. Sono convinto che la costosa divisa da 800N sia eccessiva per gli atleti paralimpici e credo che si possa far scendere lo standard a 350N. Questo comporterebbe un alleggerimento dei costi di vestizione degli atleti che favorirebbe l’ingresso di nuovi atleti in palestra. Pur restando giusto mantenere la maschera a 1600N, giacca e pantalone potrebbero anche essere da 350N. Questa revisione dello standard darebbe una grande mano a tutto il mondo paralimpico visto che ogni atleta deve munirsi di una carrozzina specifica il cui modello “meno costoso” ha un prezzo che sta sfiorando i duemila euro (2000€).
Fabrizio ORSINI