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10 ottobre 2013

FANALINO DI CODA

Dai dati rilevati dal sito FIS “albi d’oro”, si evince che la spada è senza dubbio il fanalino di coda del settore tecnico. Infatti il grafico sottostante, nel periodo che va dal 2009 al 2013 e nei 5 eventi assoluti ai quali la FIS ha preso parte, mostra un  costante decremento delle medaglie vinte. Se consideriamo che 2 medaglie appartengono alle prove a squadre, balza subito all’occhio che  senza queste, come dimostrato nei due grafici piccoli, il settore sarebbe inesistente.
Voglio evitare facili discorsi sui numeri di praticanti e di concorrenza, perché se affermassimo tale concetto dovremmo anche dire che a Pechino con 3 atleti nelle prove individuali e 4 a squadre la spada ha vinto 1 oro ed 1 bronzo, (gestione Carnevali). Con Cuomo l’anno dopo (Mondiale 2009) l’oro si è trasformato in argento, e non senza polemiche, e la squadra maschile non è pervenuta, mentre quella femminile si è ben comportata vincendo l'oro; nel 2010, mondiali di Parigi , la spada femminile ha vinto un bronzo individuale; nel 2011, mondiali di Catania, oro individuale con Paolo Pizzo, atleta di cui non aveva molta considerazione e per il quale a suo tempo ci furono violenti polemiche con l’Aeronautica Militare, e 1 bronzo a sq.. Alla successiva olimpiade (2012) con 3 partecipanti nell’individuale e 4 nella prova a squadre, le medaglie sono state zero ed al Mondiale del 2013 lo zero è stato confermato. Volendo fare anche una classifica a punti ho assegnato 100 punti alla medaglia d'oro, 80 a quella d'argento e 60 a quella di bronzo, per la squadra ogni oro vale 25, argento 20 e bronzo 15.

Si noterà la differenza di punteggio finale delle varie armi negli ultimi 5 anni, con il settore spada che ha circa la metà dei punti della sciabola.

Pertanto è lecito affermare che se la conduzione di un Coach si valuta dopo 1 quadriennio di gestione, la stessa con un voto da 1 a 10 merita senz’altro 1. Se togliamo la prova di Antalya, le 5 medaglie della Spada diventano solo 3 in 4 anni e di queste 2 da prove individuali e 1 nelle gare a squadre. Considerando che lo stanziamento per ogni singola arma è di 350.000 euro circa e che in 5 anni l’importo impegnato e probabilmente speso è di 1.750.000 euro circa, ogni medaglia di Cuomo senza distinzione di colore, avrebbe avuto un costo di 350.000 euro circa, a fronte di quelle del fioretto che avrebbero avuto un costo di soli 67.307 euro e della sciabola di 193.334 euro circa.

Mi risulta che il CT in sede di Consiglio abbia presentato una analisi  piena di dati relativi all’attività giovanile ponendo in risalto i risultati ottenuti. Non so cosa abbia argomentato, ma a me risulta che prima si vinceva nel circuito della coppa del mondo U20 mentre ora si fa fatica. Peraltro negli ultimi anni l’Italia ha partecipato ad ogni tipo di competizione giovanile internazionale, ciononostante i risultati sono sotto gli occhi di tutti. In questi 5 anni non si è assistito ad una invasione di giovani per cui poter affermare che ci vuole tempo. Quando a Carnevali fu dato l’incarico di CT egli ha dovuto fare i conti con il ricambio generazionale e ricordo bene che dopo un anno di insuccessi disse al presidente che era disponibile a rassegnare le dimissioni. Giustamente gli fu accordata la fiducia ed il Consiglio si espresse all’unanimità. I risultati sono stati i ben noti successi alle olimpiadi di Pechino 2008, peraltro l’oro individuale mancava da circa mezzo secolo.

Cuomo sembra che lamenti la scarsa fiducia del Consiglio nel suo operato, ovvero parrebbe che non sia stato messo nelle condizioni migliori (psicologiche) perché sempre sotto pressione. Egli è in carica da 5 anni quindi come fa a parlare di mancata fiducia? Il Presidente federale, come ho già avuto modo di evidenziare, gli ha sempre accordato il suo credito, proteggendolo da eventuali critiche dei Consiglieri e forse a Cuomo sfugge il fatto che Scarso per disposizioni normative è direttamente responsabile dell’attività del settore tecnico, pertanto dandogli la sua personale fiducia gli aveva messo sulla testa un ombrello di enorme portata.

Ci sarebbero ancora dei rilievi da fare, soprattutto in merito ad alcune convocazioni nel settore U.20, ma sarebbe del tutto inutile: con la conferma di Cuomo continueremo ad assistere ad un disastro amministrativo, in termini di sperpero di denaro, senza eguali ed il futuro sempre più buio, a meno che San Gennaro, che per i napoletani è un vero toccasana, non intervenga con un suo miracolo.
Mi farebbe enormemente piacere se fossi smentito e non avrei nessuna difficoltà a dichiarare pubblicamente che mi sono sbagliato, dando particolare rilievo al lavoro che il CT avrà portato a termine, anzi affermerei attraverso questo blog di non capire una fava di spada e di organizzazione del lavoro, ne mi offenderei se San Gennaro intervenendo a favore di un suo concittadino facesse il miracolo.

Ezio RINALDI

  

5 commenti:

  1. Gentile ezio,
    Condivido totalmente l articolo, che è anche spunto di riflessione per chi tiene al movimento.
    Leggendo il testo da te scritto è lecito porsi degli interrogativi che provo a girarti con la speranza di una tua risposta o parere.
    Ecco i miei quesiti:
    - per quale REALE motivo lo stato maggiore della federazione ha confermato il ct alla luce di cosi modesti risultati?
    - la presenza di un ct cosi discusso può avere ripercussioni sullo forma psicofisicadegli atleti di elevata qualificazione? E se si, quali strategie deve attuare l atleta x non cadere nel tranello del "ct cattivo"?
    - quali caratteristiche, ovviamente rispetto all odierna situazione della specialità, dovrebbe possedere l eventuale sostituto del ct?
    RingrandoLa anticipatamente le porgo i miei più cordiali saluti.
    Davide D.

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  2. Intanto mi preme sottolineare che firmarsi come Davide d. non dice assolutamente nulla, quindi una firma anonima.
    Ritengo di doverti rispondere per la semplice ragione che il problema investe numerosi addetti : dagli atleti ai dirigenti.
    1.Per quello che sono riuscito a sapere, sembrerebbe che non ci siano nomi che garantirebbero una conduzione del settore migliore di quanto abbia fatto l’attuale C.T.. Se così fosse siamo messi proprio male!
    2.La presenza dell’attuale CT ha già creato non pochi problemi ma la cosa potrebbe essere ribaltata e cioè potrebbero essere stati gli atleti a crearne: non lo sapremo mai se non attraverso i diretti interessati(atleti), ma parleranno? Le strategie che gli atleti devono adottare devono essere improntate al: rispetto dei ruoli; lavoro e parlare quando necessario, senza per questo dover perdere la propria personalità. Si può e si deve esporre il proprio pensiero ma deve essere fatto nel momento giusto e con i giusti modi.
    3.Le caratteristiche sono semplici: dedizione, umiltà e competenze nella gestione delle risorse umane.
    Non pubblicherò altri tuoi eventuali commenti, perché ritenendoti un anonimo per una mia precisa scelta, al pari di altri anonimi, non troverai in futuro ospitalità in questo blog.
    Ezio RINALDI

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  3. Caro Sig.Rinaldi, ho letto con attenzione, forse anche "troppa", la lettera sul Suo blog interamente dedicata al ct Sandro Cuomo, ovvero mio marito. Dal tono e dai contenuti (deliranti dissertazioni anche sull'interpretazione di dati evidentemente tendenziosi) trapela un tale antico sentimento di rancore, forse addirittura odio, nei confronti di Sandro che solo oggi, da genitore anch'io, posso cogliere. L'amore di un genitore è grande, immenso, al punto da far perdere ogni tipo di obiettività, anche a distanza di anni (forse 10?). Non vedere esauditi i propri desideri, vedere deluse le proprie aspettative riposte in un figlio dev'essere una cosa veramente terribile, addirittura devastante. Ma individuare un capro espiatorio e perseguitarlo non aiuta a colmare un vuoto lasciato dall'insuccesso di un proprio caro. Certamente il trascorrere del tempo non l'ha aiutata: infatti da cio' che scrive e dal tempo che dedica a scavare forsennatamente nella vita delle persone, ovvero Sandro, pur di trovare anche il minimo pretesto x crocifiggerlo, lascia chiaramente trapelare innanzi tutto una enorme disponibilita' di tempo che, ahime', evidentemente non riesce in nessun'altro modo piú dignitoso ad impiegare, oltre a lasciar trapelare un profondo senso di solitudine. Ma odiare, al punto da manipolare dati, situazioni, riferimenti puo' essere un passatempo? Si puo' pensare di vivere soltanto di questo cioe' calpestando i sentimenti e la dignità altrui, ovvero di mio marito? Se non sbaglio, durante il suo precedente mandato da CT, Lei era un acceso sostenitore di mio marito fino a quando non accadde qualcosa, e Lei sa bene a cosa mi riferisco, da quel momento la Sua opinione sulle "capacità professionali" di mio marito cambiarono improvvisamente...
    Sarebbe giunto il momento che Lei si assumesse le responsabilita' di tutti i suoi insuccessi e di quelli delle persone a lei care, smettendo di colpevolizzare gli altri soprattutto se questi svolgono correttamente, professionalmente e onestamente il proprio lavoro. Mi rendo conto che forse per una persona del suo spessore potrebbe essere difficile da credere ma, fortunatamente, c'e' ancora in questo paese chi lavora così: con entusiasmo e trasparenza, senza scendere a compromessi e senza tornaconti personali. Ci sarebbe una risposta ad ogni Sua argomentazione strumentale, ma si sposterebbe l'interesse dal vero problema.
    Mi meraviglio che alla Sua eta' non abbia ancora imparato che nella vita il successo (raggiungimento di obiettivi ecc...ecc...) si conquista brillando di luce propria, quindi con le proprie capacita', non gettando fango sugli altri.
    Bisogna darsi da fare per cercare di vincere e non augurarsi che perdano gli altri, addirittura intervenendo con un "tattico" quanto "scorretto" sgambetto. Questo e' l' A B C dello sportivo e dello sport in generale ma non dovrei essere certo io a ricordarglielo: io sono una semplice Presidente di Societá, mentre Lei è stato un Dirigente e addirittura un candidato alla Presidenza Federale (Dio ce ne scansi e liberi!).
    San Gennaro dovrebbe davvero inventarsi un miracolo, e cioè quello di far ravvedere le persone come Lei, a beneficio di una società migliore ed un ambiente sano, sereno e produttivo. Ma sarebbe veramente un miracolo e io, ahime', sebbene napoletana doc, ai miracoli non ci credo!!!
    Non mi aspetto che pubblichi questa lettera, ma è sufficiente che la legga, e chissá che il miracolo non avvenga davvero...

    Loredana de Felicis

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  4. Gentile Signora, non mi aspettavo certo che fosse Lei a ribattere al mio articolo, ne sono lusingato ed onorato.
    Vede Signora personalmente non conosco l’odio e tento meno ho mai nutrito sentimenti di vendetta. Non ho mai perseguito successi attraverso altre persone a me care, come Lei afferma, anzi posso sicuramente attestarLe che dette persone hanno conseguito le affermazioni che si meritavano e tanto a me basta. Tengo a precisarLe che non è certo stato suo marito a porre fine alla carriera sportiva della persona a cui Lei fa riferimento, ma un certo Carnevali, il quale ricevette dal sottoscritto il pieno appoggio (ero vice presidente). Pertanto sotto questo aspetto è completamente fuori strada. Inoltre, quando a Suo marito, 5 anni fa, fu assegnato l’incarico di CT io fui uno dei 5 consiglieri che votarono a favore e le cosiddette persone a me care avevano già attaccato il ferro al chiodo. La mia decisione suscitò in alcuni Consiglieri rabbia e disapprovazione: ritenni, in quel momento di sostenere la proposta del Presidente, assumendomene la piena responsabilità.
    Io ho pubblicato numeri e cifre se non corrispondono alla realtà me lo dimostri e così come ho pubblicato l’articolo sarò altrettanto disponibile a pubblicare eventuali rettifiche con scuse pubbliche.
    Potrei continuare, ma mi astengo, mi basta aver precisato alcune cose: per il resto lascio agli altri il giudizio sull’articolo, sulla mia persona e su quello che Lei ha argomentato.
    Per ultimo mai mi sognerei di non pubblicare una critica nei miei confronti, soprattutto quando questa è firmata.
    RingraziandoLa ancora per il Suo intervento, Le porgo i miei più cordiali saluti estensibili anche a Suo marito.
    Ezio RINALDI

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