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13 febbraio 2014

INCOMPATIBILITA', G.S.A. E DATI PERSONALI


Dal 13 gennaio c.a. sono stati pubblicati diversi articoli riguardanti le incompatibilità, il settore arbitrale e la diffusione di dati personali. Per la precisione i post relativi alle predette tematiche sono stati i seguenti ed a fianco di ciascuno le relative letture:

  • CHIARIMENTI SU INCOMPATIBILITA’ – letture n.                                   583;
  • LETTERA APERTA AL DOTT. FILECCIA – letture n.                                   131;
  • RISPOSTA DEL DOTT. FILECCIA – letture n.                                              200;
  • LETTERA APERTA AL PRESIDENTE F.I.S. – letture n.                                506;
  • 2^ LETTERA APERTA AL PRESIDENTE F.I.S. – letture n.                          512;
  • RISPOSTA DEL PRESIDENTE F.I.S. ALLE LETTERE APERTE – letture n.  287;
  • DIFFUSIONE DATI PERSONALI – letture n.                                                085

Come si può notare gli argomenti hanno suscitato parecchio interesse, ma a fronte di tante letture non corrisponde un adeguato numero di commenti. Sono, pertanto, indotto a credere che i frequentatori del blog vogliono leggere ma non intervenire e ciò perché l’esposizione potrebbe portar loro del nocumento e sono altrettanto certo che vorrebbero sapere dove porta tutta questa cagnara.

Personalmente non credo che si voglia arrivare alla destabilizzazione politico/amministrativa della FEDERAZIONE (a mio avviso non ne sussisterebbero gli estremi), suppongo che si desideri una più convincente trasparenza sulla operatività della F.I.S.. In tal senso ritengo che in alcuni passaggi delle risposte fornite abbia messo la testa nella sabbia – tutti sanno tutto e come spesso affermo: ciò che non si fa o non si dice non si sa, viceversa nel mondo della scherma parlano anche i muri – per cui sono indotto a credere che non si sia voluto affrontare la situazione per quella che è realmente: sarebbe molto più semplice e dignitoso affermare la verità e prendere i conseguenti provvedimenti, costi quel che costi. Ma cosa costerebbe realmente?

Cosa diversa è la diffusione di dati personali, soprattutto se interessano i minori, per la qual cosa ci sono delle precise leggi e regolamentazioni vigenti, però anche qui bisogna capire dove si vuole andare a parare. Mi spiego meglio: le sanzioni per tale violazione sono di tipo amministrativo e mi sono preoccupato di fare una ricerca sull’entità dei provvedimenti. Il Garante per la Privacy può comminare sanzioni fino a 90.000 euro, da quello che mi è dato conoscere il provvedimento più pesante è stato di 36.000 euro e nei casi più frequenti di condanna di 2.400 euro. Atteso che le somme verrebbero pagate dalla F.I.S., quale ulteriore aspetto si vorrebbe porre in evidenza, visto e considerato che il tutto si racchiuderebbe in poche migliaia di euro di multa? O forse si intende porre in risalto che il Presidente F.I.S., in quanto unico responsabile dei dati relativi ai tesserati, non è in grado di garantirne la protezione?

Su quest’ultimo argomento mi è stata posta la domanda: ”Secondo te Malagò cercherà di informarsi in maniera ufficiosa, prima di esporsi con una posizione ufficiale, qualunque ne sia il contenuto?”. La mia risposta: “Non credo, ritengo che tutte le informazioni le avrà dalla F.I.S..”. Su questa mia opinione vale il proverbio “chiedete all’oste se il vino e buono”.

Mi auguro che qualcuno voglia intervenire, a chiarimento delle varie posizioni.
Ezio RINALDI

 

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