HOME PAGE

ARGOMENTI VARI

REGOLAMENTI

19 marzo 2015

SCIABOLA: che mal di pancia!


Risultati immagini per sciabolaNella tre giorni Ariccina – 13/15.03.2015 - e con l’organizzazione a cura dell’A.S. Frascati, si è svolta la Seconda prova dei Campionati Italiani Giovani. Al termine della seconda giornata – 14.03.2015 – alle ore 19,00 circa si è tenuta la riunione degli Stati Maggiori della Sciabola e mai titolo fu più pregnante: la Federazione aveva infatti la necessità di fare il punto sulla situazione e rispondere alle richieste giunte da molti Maestri, in relazione ad alcune criticità rilevate nell'ambiente. Non sono stato presente personalmente al consesso ma, il giorno dopo nel parterre del Palaghiaccio, ho raccolto i pensieri di alcuni partecipanti, i quali sono stati prodighi di informazioni ritendo che le criticità del settore se risolte, potranno rafforzare il ramo sciabola, viceversa se saranno semplicemente riconosciute, senza risoluzione, porteranno a conseguenze disastrose sul lungo periodo.

Al meeting erano presenti il Presedente F.I.S. – Giorgio SCARSO - Consiglieri federali, il CT della sciabola ed il Segretario Generale della F.I.S.

Nel corso della riunione sono emersi con prepotenza due argomenti su tutti gli altri:
1. La necessità di migliorare il settore arbitrale, rendendo gli arbitri figure di "alta professionalità" ed evitando che quegli stessi arbitri pratichino anche attività magistrale nelle sale, cosa che a molti appare come un evidente conflitto d'interessi;
2. La migrazione degli atleti più forti in una sola Società, assai vicina al centro di allenamento federale.
Il primo a prendere la parola è stato il Presidente del Club Scherma Torino Mario VECCHIONE: con un intervento puntuale e mirato, ha evidenziato le conseguenze negative di un tale accentramento di atleti fortissimi tutti in una sola Società e il conseguente depauperamento delle altre realtà italiane. La maggioranza degli intervenuti si è espressa in tal senso: in particolare il M° Vincenzo CASTRUCCI, il M° Alberto COLTORTI, il Consigliere CAFIERO, il Consigliere BURATTI e l'intervento conclusivo del M° Nicola ZANOTTI.

Essi pur ritenendo fisiologico il passaggio di atleti da un maestro ad un altro, hanno rilevato la "patologia" della scelta di tutti i più forti atleti di trasferirsi presso un unico Club.

Fuori dal coro le voci di PARAGALLO e del presidente del Club Scherma San Severo STARACE, più orientati a non riconoscere il problema Sciabola, nell'ottica dei trasferimenti di atleti.

I miei interlocutori hanno posto in evidenza la disponibilità del Presidente ad ascoltare le lamentele di chi sottolineava le problematiche del settore sciabola, mentre l’intervento del Consigliere PASTORE è stato ritenuto deludente poiché ha affermato che, secondo la sua visione ed esperienza, sia normale il cambio di Maestro per un atleta di vertice. Gli ha controbattuto il Maestro Gianni CASTRUCCI, sottolineando che bisognerebbe poi verificare quanti atleti abbiano effettivamente beneficiato del cambio di Società e Maestro, migliorando i propri risultati.

Mi è stato fatto rilevare che la ricerca dell'eccellenza da parte del singolo atleta deve essere tutelata, ma se pure sembra giustificabile il passaggio di chi si trova a crescere in Società davvero piccole e con numeri che non consentono di aspirare a posizioni di prestigio, appare più peculiare quando il cambio avviene con passaggi da Società di altissimo livello e con numeri adeguati.

Il Presidente del Club di scherma Torino ha inviato un invito a tutti i Presidenti di Società per un convegno sul tema, da tenersi nei prossimi campionati italiani, di previsto svolgimento a Torino. Ha, peraltro, pubblicato sul sito del Club (www.clubschermatorino.it) una relazione piuttosto dura, che mi sento di condividere, e qui la politica non c’entra niente. Bene ha fatto nel suo invito a precisare che non è in programma la costituzione di cordate varie poiché stiamo parlando di Ragazzi, di lavoro e di studio, quindi tutti, e dico tutti, mettendo da parte campanilismi, acrimonie, dissensi e quant’altro, dobbiamo avere l’interesse a migliorare il settore.

I partecipanti al simposio hanno consegnato alcune proposte, in particolar modo il Presidente VECCHIONE, al Segretario generale CANNELLA, auspicando un generale "brain storming" che consenta di trovare soluzioni concrete.

Nel corso della serata è stato chiamato a rispondere a queste domande anche lo stesso CT della Nazionale, Giovanni SIROVICH, il quale ha affermato che per lui il settore sta crescendo e non vi sono particolari criticità.

Il Presidente federale ritiene che l’onda lunga della semina deve ancora arrivare e per il futuro è ottimista.

Speriamo bene!
Ezio RINALDI

9 commenti:

  1. Il presidente è sempre ottimista. Qui non si tratta del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, ma di girare la realtà sempre a proprio favore come la 'politica' insegna. Ma mettiamo da parte la politica. Il senso è semplice.
    Nella sciabola abbiamo un CT appartenente all'Arma e il suo vice CT esserne il responsabile tecnico. Quindi un CT maestro praticante come i suoi vice, tutti circoscritti in due società laziali. E' quindi evidente che se non sei Aldo Montano o Gigi Tarantino, tendi a scegliere le realtà più "convenienti".
    Succede, comunque, in tutte le armi, forse meno nel fioretto dove ci sembra Cipressa non sia un maestro responsabile o direttore tecnico di Sala. Quindi perchè, considerando che i CT sono dipendenti Pubblici e prendono anche soldi dalla Federazione, non lasciare che tali CT prendano servizio presso la FIS quando non impegnati in attività federale, cioè allenamenti collegiali. Magari se pretendessimo che i CT almeno 3 settimane al mese, vadano in alcune palestre dislocate sul territorio, in questo modo non avremmo CT con i loro atleti perchè non avrebbero il tempo di avere atleti personali.
    Ma le soluzioni esistono, bisogna capire se interessa trovarle.

    Italo Rossi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi scusi, ma non ho ben capito la storia dei "dipendenti pubblici" che prendono soldi dalla federazione.
      Un dipendente pubblico non può prendere soldi se non dal suo datore di lavoro, salvo che venga da questi autorizzato a svolgere attività nell'interesse di terzi in modo da non compromettere la prestazione che è tenuto a garantire all' Ente che lo ha assunto. Potrebbe essere più chiaro?
      Mi sembra che l'argomento presenti dei profili molto interessanti e degni di approfondimento!

      A Fileccia

      Elimina
    2. Egr. Dott. FILECCIA, a me risulta che il dipendente pubblico, qualora autorizzato dalla sua amministrazione, possa percepire compensi per attività extra professionali. Peraltro la convenzione CONI/FFAA stabilisce la reciprocità e quindi i vari CT sono autorizzati dai loro Comandi/Enti di appartenenza a collaborare con la FIS, con percepimento dei dovuti compensi. Finora tutto rientra in un quadro di assoluto rispetto delle norme. Bisognerebbe cambiarle, ma chi lo fa?

      Elimina
    3. Scusi la mia ignoranza, il quadro sarà di “assoluto rispetto delle norme” ma non comprendo ugualmente in che modo un CT possa contestualmente prestare attività per l’Ente di appartenenza, per una sala privata e per la Fis. Se poi l’attività e corroborata da lauti compensi provenienti dai soggetti terzi, in aggiunta agli emolumenti stipendiali, è mio parere che in un periodo di grave crisi economica e di insostenibili livelli di disoccupazione tale “quadro” costituisca un lusso che lo Stato non dovrebbe permettersi. Ma questa è solo la mia opinione.
      A Fileccia

      Elimina
    4. Prendiamo atto che queste sono le leggi invigore e, in tutta onestà la, F.I.S. le osserva.

      Elimina
    5. Ci sarebbe da dire solo che non è chiaro come si possa autorizzare un dipendente a fare lavori extra ben pagati e farli senza scalare le ferie ma con permessi nati da accordi di collaborazione. Se A collabora con B, lo stesso B va nella sede di A a lavorare senza altro stipendio ma 'distaccato'. Invece in questi casi B lavora per A, pagato da A e senza andare nella sede di A, ma soprattutto senza perdere giorni di ferie o altro dal suo originale lavoro in B. Questi tipi di distaccamenti esistono in Politica, ma se non erro, prevedono due trattamenti. O il distaccamento di sede e quindi il mantenimento retributivo solo dell'origine e quindi anche ferie e permessi vanno chiesti all'origine. Oppure, l'aspettativa non retribuita e il compenso ricevuto dall'ente politico che ti assume temporaneamente. Il vantaggio che essendo un incarico politico e quindi non definitivo, non si perde l'occupazione. Anzi in alcuni casi, l'ente politico paga il datore di lavoro d'origine al fine di consentire la sostituzione temporanea del dipendente 'distaccato'. In questo caso mi sembra sia il classico detto "botte piena e moglie ubriaca".
      Italo Rossi
      P.S. Mi dispiace che il blog perda lettori per un mio intervento dove esprimo perplessità e invito alla trasparenza dei ruoli. Si dimostra che evidentemente è proprio la trasparenza che non si vuole e quindi a quale ''cambiamento'' ci si riferisce?

      Elimina
    6. Non credo che il blog perda lettori a causa di interventi come il suo. Penso proprio, (e il contatore ne è testimone), che avvenga il contrario. Certo è che la stima esatta dei contatti dovrebbe tenere conto anche delle "spunte" dovute ai ripetuti collegamenti effettuati da quanti sentono il terreno surriscaldarsi sotto i loro piedi; anche se non credo che ciò possa incidere sul dato statistico tanto da inficiarne l' attendibilità.
      A Fileccia

      Elimina
  2. "E dopo questa del signor Italo Rossi, che oltretutto è un anonimo per i lettori ...ho deciso di non seguire più il blog...poco credibile! Non ci sarà mai il cambiamento da noi auspicato."
    Cosa rispondere ad un commento del genere? E' come dire: il bue dice cornuto all'asino. Per quanto mi riguarda puoi non leggere più il blog e la cosa mi farebbe immensamente piacere. Una domanda: perché tu non ti firmi?

    RispondiElimina
  3. Probabilmente non si firma perchè non ha nulla da dire. Peraltro quale sarebbe il cambiamente "da noi" auspicato. Chi è "noi"? Che cambiamento auspica? Non è molto chiaro, forse il signor "noi" auspica una restaurazione. Se è così è davvero un bene che smetta di leggere.
    Paola Puglisi (anche io sconosciuta a quasi tutti i lettori ma non per questo "anonima")

    RispondiElimina