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25 novembre 2016

ANCORA SULL'ASSEMBLEA: il pensiero di Paolo CUCCU

Carissimi amici della scherma, e naturalmente anche gli altri. Anche questa volta è andata, per i prossimi la scherma avrà il suo governo. Anche questa volta con una maggioranza schiacciante, segno quindi evidente che tutto va a gonfie vele. Le palestre sono piene, i maestri hanno un adeguato trattamento retributivo, giustamente proporzionato alla notevole mole di impegno che richiede oramai questo mestiere, le gare vengono svolte tutte in maniera efficiente e con sedi sempre adeguate e comode da raggiungere, il calendario si dipana secondo una chiara logica che tiene conto delle esigenze degli atleti e della difficile situazione economica, gli atleti sono soddisfatti e la federazione gestisce al meglio le risorse che il CONI assegna per ogni quadriennio.
Tutte le promesse del programma preelettorale del quadriennio 2013-2016 sono state puntualmente mantenute, e quindi il risultato elettorale non poteva che essere una plebiscitaria riconferma in blocco non solo del presidente, ma di tutto il suo partito. Qualche piccolo avvicendamento c'è stato, ma dettato solo dall'esigenza di dare continuità al rinnovamento. Questo sarà lo slogan che ci accompagnerà nel quadriennio 2017-2020.
Certo, questa non è una bella favola con il suo voluto lieto fine, ma in ogni caso la strega malvagia c'è. Nel caso è rappresentata da quel 15% di persone che non sono del tutto convinte che la federazione che dipinge il restante 85% corrisponda alla realtà. Oppure immagina che dietro a questa immagine così immacolata ed idilliaca si celi qualche piccola rogna, magari ben nascosta sotto i tappeti assieme alla polvere. Insomma non crede molto allo spot della famiglia del Mulino Bianco. Anche perché quando le cose sono troppo belle per essere vere, probabilmente non lo sono.
Non ero presente alla riunione, se non per delega, però mi sono potuto godere tutta la differita su youtube, al netto nei momenti morti e delle lungaggini elettorali, che hanno ridotto le sette ore di diretta ad una interessante sintesi di un'oretta circa.
Curioso che la parola per fare il celebre "appello al voto" sia stata presa solo da candidati di una parte, mentre dall'altra non se ne è sentita la necessità. Evidentemente i fatti hanno parlato per loro, e quindi non c'è stata abbisogna nemmeno di presentarsi per quei due volti nuovi di questo direttorio. Ma quando si parla di continuità nel rinnovamento, mi pare si dica già tutto in partenza.
Qualcuno però si è sentito in dovere di alzarsi e dire due parole per controbattere alle tesi dei maligni. Uno è stato il consigliere Buratti, e devo dire che il suo intervento mi ha fatto tremare i polsi. Cercando di controbattere all'affermazione del candidato presidente Seminara sul fatto che questa federazione non è in grado di trattenere gli iscritti, ha affermato che una perdita annuale del 20-30% è una cosa normale di cui la federazione manco si preoccupa.
Ora, se un'azienda dovesse ogni anno perdere da 1/4 ad un 1/3 dei clienti si preoccuperebbe, eccome!! Perché è chiaramente avviata al fallimento. Questo perché il mercato non tende ad infinito, abbiamo sempre concorrenza. Rispetto anche solo al precedente quadriennio abbiamo a che fare con federazioni che storicamente erano considerate "di nicchia", che con un sapiente lavoro di comunicazione e immagine stanno aumentando esponenzialmente i propri numeri. Per non parlare poi di attività nuovissime che stanno attirando un sacco di giovani, giovanissimi ma anche adulti. Parlo di cose tipo il softair, l'hitball o altre amenità che mai vedremo alle olimpiadi ma che intanto portano via potenziali nuovi soci.
La necessità mantenere i propri iscritti diventa quindi essenziale per una federazione sportiva che storicamente non ha certo nel grande numero il suo punto di forza. Perdere 1/3 degli associati e non battere ciglio è semplicemente da incoscienti. Come poi si possa parlare di professionismo nella classe magistrale se non si riesce a crescere significativamente di numero proprio non riesco a comprenderlo. E ringrazi il consigliere Buratti che le società hanno una vitalità tutta loro, fatta di iniziative, volontariato e passione che certamente non vengono trasmessi con il pagamento della quota di affiliazione annuale. Ma la capacità delle singole società di attirare nuovi iscritti viene poi vanificata da una organizzazione federale assurdamente selettiva, dopo il primo ostacolo sono propri gli eccessivi costi in rapporto al grado di soddisfazione di un nuovo associato.
Divertente, non posso trovare altri aggettivi, l'intervento del consigliere Cafiero, che premettendo di non essere un esperto giurista al contrario del candidato presidente Seminara, si trovava a controbattere anche con toni piuttosto stizziti. In pratica a parlare di cose che non conosce, ma d'altro canto quando si ha qualcosa come l'85% dei voti ci si può permettere tutto, e nessuno si pone alcuna domanda.
Mi è mancato però un intervento, anzi proprio un candidato. Mi è mancato il Maestro Coltorti, che avrebbe voluto candidarsi come rappresentate della categoria magistrale, ma gli è stato impedito. Non è riuscito a trovare un numero sufficiente di colleghi, tra quelli eletti a fine settembre tra i "Grandi elettori", che si impegnassero anche solo a sostenere la sua candidatura. Non dico a votarlo, quella è un'altra questione, ma anche solo a dare corso ad una piena realizzazione di un iter democratico, che richiede per la sua completezza che ci siano più candidati alla stessa carica. Ed è un gran peccato che le persone, atleti e maestri, che a settembre hanno voluto farsi eleggere a rappresentare le loro rispettive categorie, all'elezione non abbiano ritenuto di doversi presentare. Nemmeno per delega.
Ma tant'è che la democrazia ha avuto il suo corso, ed un governo la scherma lo avrà anche per questo quadriennio. Non posso che augurare loro un buon lavoro, e che sia così buono da convincere anche il residuo 15% a riconfermare tutti anche per il 2021-2024. Così magari la gita a Roma ce la risparmiamo tutti.  
Paolo CUCCU


1 commento:

  1. Due considerazioni sulla lettera di Paolo Cuccu.
    La prima, una semplice osservazione sull’incipit ovvero sul distinguo che Paolo opera tra gli amici della scherma e gli altri, certamente non amici o forse, meglio, nemici.
    Non è facile individuare i segni della fedele appartenenza a ciascuno degli opposti schieramenti ma di sicuro coloro che fino a questo momento si sono accontentati delle briciole o, probabilmente, anche del nulla, non hanno reso un servizio né a se stessi e tantomeno al progresso del movimento.
    La seconda osservazione, invece, ha una connotazione critica.
    Paolo sostiene (molto ironicamente) che “tutte le promesse del programma preelettorale del quadriennio 2013-2016 sono state puntualmente mantenute”.
    FALSO FALSO FALSO.
    Caro Paolo anche quando si fa ironia bisogna dire la VERITA, tutta la VERITA’!
    Mr. Millemiglia non ha mantenuto la più solenne delle promesse fatte ai suoi elettori ossia quella che non si sarebbe più seduto sulla poltrona della presidenza della FIS!
    In assemblea elettiva Maurizio Seminara ha tentato di dissuaderlo, invocando addirittura il rispetto dello Statuto; purtroppo la cieca ostinazione ha avuto la meglio. Penso, comunque, che per ogni siciliano il dover ripristinare il buon nome dei conterranei come gente che presta fede alle proprie promesse è un obiettivo che non può essere trascurato.
    A. Fileccia

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