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14 aprile 2017

SPORT: centro di potere?

Il deputato Simone VALENTE del M5S ha rilasciato una intervista alla Gazzetta dello Sport (pubblicata in data 12 aprile 2017) ed in uno dei passi il giornalista gli chiede: “E i presidenti di federazione da chi sarebbero eletti?”, l’onorevole risponde: ”Su questo piano si potrebbe mantenere il modello attuale. Ma con dei paletti: un massimo di due e non tre mandati. A parte che è un po’ sospetto tutto questo tempo che si perde, chissà perché la legge sarà approvata solo dopo il rinnovo delle cariche federali. Insomma le federazioni non devono essere dei centri di potere. Ed evitare conflitti di interesse. L’abbiamo detto a Chimenti: si possono assommare le cariche di presidente della federgolf e di presidente della Coni Servizi?”
Simone VALENTE
Riporto un’’ANSA, sempre in data 12 aprile2017: Coni - M5S, no a norma ‘salva presidenti’ federazioni:
La legge sul limite dei mandati introduce un principio giusto ma è del tutto insufficiente: serve introdurre una norma più severe anche sugli attuali presidenti delle Federazioni che per colpa del Pd potranno conservare il proprio incarico per altri due mandati oltre a quelli già svolti.” Così il deputato M5S Simone VALENTE. “Questa legge è una vera e propria sanatoria ‘salva presidenti’, sono tanti i numeri uno delle federazioni che potranno essere confermati per altri otto anni, come lo stesso Malagò. Siamo davanti a quella che rischia di essere un’occasione persa per intervenire sul conflitto d’interessi e le incompatibilità, in particolari quelle dannose fra sport e politiche. A dimostrare questo rapporto malato sono gli ultimi due casi recenti: il senatore Sibilia in Lnd e la sottosegretaria De Micheli in Legavolley.”.
Finalmente anche la politica si è svegliata e comincia a prendere coscienza che siano necessari interventi non più procrastinabili. E’ il caso di dire: “Era ora”.
Ricordo bene quando sul finire del 2004 e febbraio 2005, in piena campagna elettorale, in accordo con Scarso, parlavamo di due mandati al fine di garantire un ricambio continuo, tanto è vero che il Presidente nel suo primo editoriale scriveva che non avrebbe mai voluto apparire come uno indissolubilmente legato alla poltrona e che i ricambi erano sinonimi di crescita. Potrei considerarmi un antesignano sulla problematica: ero convinto allora, quindi in tempi non sospetti, ed a maggior ragione ne sono convinto ora.

Condivido pienamente quanto dichiarato dall’On. VALENTE, soprattutto per ciò che riguarda l’introduzione di una norma più severa, al fine di non fare di questa legge una sanatoria ‘salva presidenti’ e di evitare che lo sport sia sinonimo di potere.
Ezio RINALDI

1 commento:

  1. CENTRO DI POTERE ED ESEMPIO DI INCOERENZA

    "Cambiando l'ordine degli addendi..." rapportandolo allo scritto, si accusano i politici di incoerenza, accusiamo il CT di incoerenza, ma fosse un POLITICO anche il CT?
    Dura risposta ma se notiamo le convocazioni agli Europei U23 notiamo come ci sia una strana logica. La società più presente è quella che ospita gli Allenamenti della nazionale. Coincidenza ovviamente. Nulla togliere gli atleti, ma da anni chiediamo di capire quali siano le logiche per far parte delle nazionali. I risultati, no altrimenti le scelte non sarebbero quelle! Il curriculum? potrebbe essere ma anche in questo caso la scelta non sarebbe questa! Parlando con alcuni esponenti dei vertici federali, mi hanno detto che si è tenuto conto del risultato alla gara di Erba ad inizio stagione e del campionato Italiano di categoria. Non mi ha saputo rispondere però quando facevo notare che un atleta nella categoria maschile aveva un podio ad Erba oltre che altri numerosi risultati.
    Forse la cosa che colpisce è l'incoerenza. Cioè per anni il CT ci ha detto che valeva il Curriculum e le sue scelte nei settori giovanili lo dimostrano. Poi ci ha detto che nell'U23 convocava alcuni U20 delusi dalla rassegna internazionale, ma adesso non vale, il 'giovane' rimane a casa. Ci ha detto valevano i risultati internazionali, adesso no (non è la prima volta). Ci chiediamo, ma è cosi difficile dire quali sono i criteri e rispettarli. Magari evitiamo anche che tanti atleti di vertice lascino l'attività prima del tempo o forse troppo tardi, sapendo di non avere le 'caratteristiche' volute dal CT, visto che non sono i risultati a valere. Bisogna fare parte della sua palestra? essere suoi parenti? avere familiari suoi estimatori? fare i suoi Campus? ospitare gli allenamenti?
    Concludo con un plauso al maestro che accompagnerà gli atleti all'europeo U23. Fa riflettere che per anni e anche nel settore Assoluto si sono avuti quasi quasi più tecnici federali che atleti. Adesso il Tecnico sarà lo stesso del Campionato del Mondo U17, ma...
    Un atleta perplesso, ma coerente

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