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REGOLAMENTI

09 settembre 2020

CORSI MAESTRI, Accademia o Federazione?

Maestro Prof. Emilio BASILE
Come ogni anno l’Italia schermistica si sta mettendo in moto anche dal punto di vista magistrale, grazie ai corsi di formazione e gli esami per diventare maestro.
Nonostante le sentenze del TAR prima e del Consiglio di Stato poi, risultano banditi diversi corsi per aiuto-istruttori di primo livello in varie regioni ed a supporto di questo, nei primi giorni di settembre, sono stati emanati comunicati con l’intento di esortare gli aspiranti ad aderire alle iscrizioni ai precitati corsi promossi da Comitati Regionali.
Le comunicazioni, poi, sono mutate, così come il panorama prima e dopo un acquazzone in piena estate. Con siffatto sistema di comunicare si rischia di ingenerare ulteriore confusione, inducendo gli aspiranti istruttori ad erronee valutazioni circa il proprio percorso magistrale.
Da sempre, però, l’Accademia Nazionale di Scherma non smette di tramettere, mediante suoi comunicati presso il proprio sito e le pagine social, di essere l’unico ente preposto al rilascio del diploma abilitante l’insegnamento della scherma in Italia, anche a valle delle ultime sentenze che ribadiscono come l’iter della formazione magistrale, esame in primis, come di fatto è sempre stato, resti in ANS.
In assenza di specifici accordi per coordinare l’azione preparatoria in vista dell’accesso all’esame, con le ragioni di quella che appare una nuova formazione e che in realtà è quello che in ANS si è sempre svolta, sulla pagina Facebook dell’Ente, riportata anche in fondo all’articolo, sono stati pubblicati due video che spiegano bene l’ordine della formazione secondo il sistema SNaQ e SIQMA. I video, estratti dalle formazioni validate dall’ANS riassumono il funzionamento dei protocolli e gli aspetti normativi e fiscali legati all’esercizio della professione di Maestro di Scherma.  Il lettore sarebbe bene facesse riferimento anche a questi video facilmente reperibili su FB.
Nel mese di agosto l’ANS ha anche tenuto dei webinar, su come si diventa maestri. In questi incontri sono scaturite molte domande e risposte, integrate poi nel sito ufficiale dell’ANS alla pagina delle FAQ. Quindi per chi volesse compiere il cammino magistrale queste FAQ sarebbero da leggere con attenzione e anche metabolizzate, non solo dagli aspiranti ma anche dai dirigenti delle varie ASD sulle cui teste ricade la responsabilità della scelta del corpo docente. Suppongo ci sia la maturità e l’onestà intellettuale da parte di maestri e società per comprendere che tutto ciò si presenta come un supporto finalizzato a prevenire problemi legati all’esercizio abusivo da parte di tecnici non in regola con le vigenti normative.
La fiducia incondizionata riposta fino ad ora nei comunicati federali deve fare i conti con la realtà del momento, ribadita anche nelle ultime sentenze del massimo organo giudiziario amministrativo. È inconcepibile, dopo gli ultimi anni di lotte giuridiche e di sentenze definitive, ricorrere ad una presunta “confusione” o “non conoscenza” di qualcosa che rappresenta il pane quotidiano per il nostro mondo.
Viene da chiedersi, ancora oggi dopo tante discussioni, quale sia il motivo per cui tutti i passi della Federazione verso la costruzione di un proprio percorso non siano mai andati nella direzione realmente professionalizzante del Maestro di Scherma. Il motivo per cui i regolamenti per queste attività non siano mai stati sottoposti all’indirizzo e vigilanza CONI. Perché, volendo creare una scuola di formazione, non voglia coordinarsi con chi ha il compito e ruolo di certificare le competenze finali. Perché si cerchino continuamente situazioni di confusione e ambiguità mi sfugge completamente.
L’Accademia Nazionale è stata fin dalla sua nascita, lo sarà anche per il futuro, la casa dei Maestri di Scherma. La porta, sempre aperta al dialogo ed al confronto costruttivo per la crescita del settore magistrale, è spalancata. Formazione, aggiornamento e supporto alla professione sono da sempre il centro delle attività dell’Ente che, tra l’altro, a breve presenterà una miriade di iniziative per l’aggiornamento.
La scherma è una e ha una casa dove far crescere i maestri che cercano un riferimento per orientarsi nella professione, le Federazioni e gli EPS, in ambito sportivo, offrono i luoghi dove far confrontare gli allievi, sulle pedane e nei quadrati in giro per l’Italia.
Emilio BASILE


11 commenti:

  1. L'accademia é la più antica istituzione schermistica del mondo, dopo che l'analoga Accademia nazionale francese ha deposto le armi tempo fa.
    Sarebbe una gran cosa cominciare a difenderla da parte di tutto il mondo schermistico.
    Fabrizio Orsini

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  2. Se fosse possibile accedere ad ANS point a me vicino sarei felice di concludere il terzo livello.
    Sperando i corsi fatti a Chianciano restini validi così com'è stato per il Secondo livello che ho ottenuto a Napoli e di cui
    vado fiero. Avrei anche già i crediti di Spada e Tesi ma ottenuti in una delle sessioni incriminate.
    Non sono contro nessuno, vorrei che Fis e Ans ricontinuassero il vecchio cammino, era una bella coppia, amo la scherma e sinceramente mi sono sempre fatto l'idea che Maestro lo si diventasse a Napoli.
    L'Accademia poi ha sede in Via Longo che mi impedisce l'anonimato!😂

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    1. Caro Alessandro, per una valutazione della tua posizione consiglio di scrivere alla segreteria. Riceverai una risposta in tempi ragionevoli. Intanto ti segnalo l’indizione per il 24 e 25 ottobre 2020 degli esami ordinari, oltre l’apertura delle prenotazioni per l’ultimo qualification day.
      Troverai tutte le notizie sul sito dell’Accademia.

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  3. Dall'inizio seguo questa triste vicenda.
    Ma nonostante il TAR e il Consiglio di Stato si siano espressi, mi rimangono alcune domande a cui non trovo risposta forse nella piazza della Scherma posso trovarle, perciò:

    Obiettivo di questa guerra?
    Cioè quand'anche l'Accademia abbia l'esclusiva sui titoli cosa se ne fa?
    Crea una federazione parallela? Vanificando il lavoro di generazioni per la divulgazione della nostra disciplina?
    Ho controllato e nell'organico dell'Accademia e non c'è nessun esponente della Scherma odierna (nessun elemento di spicco riconosciuto a livello mondiale), a quale corpo docente si pensa di affidare la preparazione delle future classi Magistrali?
    State investendo sui giovani Maestri?
    Il corpo docenti dell'Accademia che referenze ha per insegnare ad altri?

    fosse possibile rispondere a queste domande sarei grato.

    M° Federico Meriggi

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    1. Provo a risponderti con l'intenzione di avere un confronto leale e non polemico.
      L'obiettivo di questa guerra penso che sia la volontà di accentrare in Federazione la formazione ed il rilascio dei titoli abilitanti. Prima la FIS, tramite l'AIMS, si occupava della formazione e collaborava, attraverso suoi rappresentanti nelle commissioni di esame, al rilascio dei titoli.
      L'ANS rilascia i titoli perchè questa è la sua ragion d'essere, dei titoli rilasciati non se ne fa nulla.
      La terza e la quarta domanda non le ho capite.
      Riguardo le ultime tre domande penso che dopo anni di attacchi, denigrazioni e isolamento chi è rimasto in trincea si trova ora a dover ricostruire e rinnovare l'unico ente accreditato per il rilascio dei titoli abilitanti alla professione dell'insegnamento della scherma. Speravo, dopo le varie sentenze, che per il bene del nostro sport ci si rimettesse a lavorare insieme; non so cosa succederà dopo il rinnovo del Consiglio Direttivo.
      Vito Manno

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    2. Caro Federico mi dispiace contraddirti. Non voglio rispondere alla diatriba su chi ha cominciato la guerra FIS / ACCADEMIA perché ci porterebbe lontano. Altrettanto dicasi per i motivi. Poiché ci incontreremo ti darò a voce la mia versione.
      Relativamente al corpo docente vorrei farti rilevare che il maestro Toran, e il sottoscritto per esempio, fa parte della commissione tecnica dell'ente. Probabilmente hai ragione, siamo datati, vecchi, decrepiti e andremmo "rottamati". Anche se, perdonami, insegnare agli insegnanti è diverso che insegnare agli atleti e le doti necessarie non riguardano tanto la freschezza fisica quanto l'esperienza, il metodo e la passione. Naturalmente ottimi docenti, quale Toran, sono stati sacrificati dalla federazione e dall'AIMS sull'altare della politica. Cosa pensi al riguardo? Spero che la crescita della barba ti porti saggezza per interpretare da posizioni equidistanti i fenomeni che vuoi analizzare.
      Alberto Coltorti

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    3. Buongiorno,
      intanto aver seguito questa vicenda fin dalle sue origini e avere ancora domande dopo le sentenze mi sembra quasi un ossimoro.
      Rispondo volentieri e al tempo stesso devo puntualizzare che i miei interventi sono a titolo personale, non è la voce dell’Accademia che parla attraverso il Presidente. Non ho una specifica delega per questo è quindi farò del mio meglio.

      Preliminarmente la invito a rileggere le “puntate” pubblicate anche su questo blog e reperibili tra le news del sito Ans per chiarire alcuni aspetti legati a quella che Lei ha definito “guerra”.

      Per mia abitudine proverò ad essere puntuale nelle risposte:
      1. obiettivo; la legalità. Altri obiettivi dovrebbe richiederli a chi ha fortemente voluto quella che lei definisce “guerra.. L’accademia, fino ad oggi, si solo difesa ed è ancora seduta ad un tavolo con il Coni da cui la Fis, ancora una volta, si è allontanata
      2. Esclusiva: intanto è una esclusiva di fatto essendo sparite tutti gli altri enti che avevano identiche prerogative e poi ha questa prerogativa dal 1861 mentre la Fis non l’ha mai avuta. L’ANS intende continuare a formare e diplomare i maestri di scherma come ha fatto negli ultimi 159 anni.
      3. Parallelismi: lANS non intende creare una seconda federazione, le è bastato aver creato questa nel 1909 (in realtà dal 1901).
      4. Se esistono i maestri di scherma è grazie all’ANS, diversamente oggi non esisterebbero e sarebbero tutti allenatori con brevetto rilasciato a vista, un po’ come accade in altri ambiti (la prego, non mi faccia sbilanciare troppo).
      5. Grandezza: Per allenare un atleta ci vuole un maestro, per allenare un grande atleta ci vuole un grande maestro; per fare un maestri ci vuole la cultura della formazione ed un team di formatori, possibilmente a loro volta appositamente formati per lo scopo. Con queste caratteristiche II vedo solo i maestri dell’ANS, i formatori quelli della scuola dello sport e i docenti abilitati. Tantè che tutti nella scherma utilizzano i nostri diplomati. Controlli meglio l’albo dei maestri, qualcuno bravo dovrebbe esserci, tranne gli ultimi anni il resto si è diplomato in ANS.
      6. Giovani e rinnovamento: Si, moltissimo. Specie se hanno cultura voglia di studiare.
      7. Referenze: i maestri ANS sono qualificati e i formatori ANS anche certificati. Le loro referenze sono allegate ai rispettivi curriculum vitae, può chiederli direttamente a loro senza alcun problema.

      Spero di aver soddisfatto la sua curiosità e di essere stato utile anche ad altri.
      Se ha bisogno di altro può contattarmi anche in privato.

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    4. Vi ringrazio molto delle risposte.
      Rispondo in particolare ad Alberto, dicendogli che nei corsi che ho frequentato, lui e Toran sono stati due docenti FONDAMENTALI! E spero che entrambi abbiano chiara la mia stima e gratitudine per ciò che mi è stato passato. Anche Faustino Colombo se è per questo è un Maestro che ha tutta la mia stima e che mi ha aiutato e mi aiuta a crescere.

      Ma non riesco a uscire dalla mia forma mentis per la quale il Titolo è un pezzo di carta, mentre ciò che viene trasmesso è il tesoro.

      Perciò grazie alle vostre risposte arrivo alla domanda centrale:
      Oltre alla battaglia del diritto di produrre diplomi, si è pensato a una riforma della formazione?
      e se si in che modo?

      lieto del confronto aspetto risposte

      M° Federico Meriggi

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    5. Chiedo scusa per il ritardo nella risposta, doverosa, oltretutto. Il diploma rappresenta, da sempère in ANS, un punto di partenza e non di arrivo. La formazione non va riformata, va semplicemente svolta in modo professionale, aderente alle norme e corrispondente esattamente a quanto si dichiara nelle attestazioni. Credo sia il primo passo per rendere migliore il nostro piccolo mondo schermistico.
      Poter rendere aderente alle norme i percorsi di formazione e accettare che insegnare ad un atleta è diverso dall'insegnare ad un insegnante sarebbe un piccolo passo per noi ed un enorme passo per tutto il mondo della scherma. Credo sia ora di smetterla di giocare a nascondino e di fare ciascuno il suo mestiere: la formazione ai formatori.
      colgo l'occasione per chiederle cosa intende fare con il suo percorso magistrale. Ha saputo del prossimo Qualification Day?

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  4. La professione del Maestro di scherma è diventata un valido sbocco lavorativo per molti giovani tecnici e diversi club puntano sulla crescita professionale dei loro ragazzi come uno dei punti focali della loro attività. Questa annosa diatriba tra la Federazione e L'accademia pur non essendo questione prioritaria per gli affiliati, ha di fatto bloccato da diversi anni l'accesso alla professione a tanti giovani tecnici e ha creato danni economici importanti. Credo che la questione rimarrà aperta fino a quando non partiranno le prevedibili cause risarcitorie da parte dei tecnici danneggiati, per poi risolversi in un batter d'occhio con una facile negoziazione tra le parti.

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    1. Concordo quasi su tutto. C’è da dire che negli ultimi anni, pare (non ho un dato certo) si siano diplomati in Fis 208 persone a fronte di circa 330 ASD. Sommati ai già diplomati dovremmo ragionare di inflazione e di aggiornamento e crescita della classe magistrale.
      Se però considero la poca informazione che circola sulla questione “titoli” ad esempio, metto in crisi subito il concetto di professionalità. Un professionista o chi vuole svolgere il proprio lavoro in modo professionale (per semplificare ma non banalizzare) dovrebbe conoscere esattamente il panorama e le norme che regolano il suo lavoro.
      Se ho un posto statale conosco di sicuro le previsioni del mio contratto di lavoro, del mio livello professionale che è legato al mio livello retributivo, delle mie tutele assicurative e professionali.
      Invece noi ci troviamo, ancora, in una guerra tra “poveri maestri di scherma” che si fanno concorrenza al ribasso (questo a volte ribassa anche la qualità, per fortuna non sempre).
      Dovremmo riprendere la sana abitudine al confronto (in fondo lo insegniamo ai nostri allievi dalla mattina alla sera) per poter imparare gli uni dagli altri e iniziare (di nuovo) a crescere, come maestri e come persone.
      Non credo che le cause possano restituirci tutto questo, nemmeno quelle che si vincono. In questi casi perdono tutti, soprattutto rischia di perdere la scherma.

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