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23 luglio 2021

TOKIO 2021: le Olimpiadi al tempo del covid 19

Proibiti baci, abbracci, canti e incitamenti in compagnia, non ci sarà il pubblico, quindi saranno le olimpiadi più insolite della storia a causa della pandemia di covid 19. Avranno poco più di mille spettatori selezionati tra funzionari olimpici, funzionari giapponesi, personalità straniere e sponsor. Sembra che il numero degli atleti partecipanti alla sfilata debba essere dimezzato. Insomma un evento strano che non manifesterà gioia così come sarebbe stato in una situazione di normalità.

A marzo dello scorso anno, quando gli effetti del covid erano già tristemente consistenti, affermai che l’evento sportivo più importante del pianeta non avrebbe dovuto svolgersi onde evitare il propagarsi del virus ma soprattutto per cercare di combatterlo efficacemente. Infatti molte decisioni governative portarono al blocco di quasi tutte attività lavorative, prevedendo ristori per tutti quegli esercizi produttivi per il paese. Ancora oggi, in presenza della variante Delta non siamo in condizioni di vivere la quotidianità in modo normale, nonostante gli sforzi che il Governo sta ponendo in atto.

Non voglio addentrarmi in un campo che mi vede in possesso di labili conoscenze in termini economici e finanziari, però confermo il mio pensiero, che certamente farà saltare qualcuno dalla sedia dandomi dell’ignorante e del bastian contrario a tutti i costi, cioè la mia preoccupazione allo svolgimento delle olimpiadi. Il presidente del CONI, Giovanni MALAGO’, ha affermato che saranno le più belle ed importanti di sempre. Francamente non capisco da dove tragga questa convinzione.

Prima dello scoppio della pandemia il Giappone era entusiasta e scommetteva su un afflusso di spettatori e turisti prima durante e dopo le olimpiadi, ma dalla primavera del 2020 ha praticamente chiuso le frontiere ai visitatori a causa dei rischi per la salute, dal mese di marzo di quest’anno hanno rinunciato ad accogliere gli spettatori stranieri e successivamente hanno deciso che l’evento si sarebbe svolto a porte chiuse. Gli atleti non sono autorizzati a visitare il Giappone e dovranno rimanere nel villaggio olimpico quando non saranno impegnati nelle competizioni. Non ci sarà, quindi, quella gioia, atmosfera di festa che è l’elemento principe dell’evento olimpico.

Nel villaggio è saltata la bolla ed ora le autorità locali stanno cercando di tamponare la possibile diffusione del virus. Al momento sono oltre un centinaio i positivi al covid e, sembra, che qualora il numero dei contagi dovesse aumentare si stia valutando la possibilità di interrompere l’evento.  Con quali conseguenze? Sicuramente un danno economico enorme. Ecco il problema, i soldi. In nome del Dio denaro si può sacrificare tutto.

In questo momento non è il caso di fare polemiche, non è questo l’intento del mio scritto, quindi non vado oltre e non voglio immaginare il peggio: sono un inguaribile ottimista, mi piace pensare che tutto andrà bene e che la nostra delegazione farà rientro in Italia senza alcun problema. Ed è con questo pensiero ed auspicio che invio il mio più affettuoso “IN BOCCA AL LUPO” ai nostri ragazzi, certo del loro impegno e che il bagaglio al rientro sarà più pesante perché contenente metallo di vario colore.

Ezio RINALDI

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