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20 settembre 2021

DISCREZIONALITA' DEI COMMISSARI TECNICI E REGOLE DA RIVEDERE

avv. Riccardo BONSIGNORE ZANGHI
Il tema “Commissari tecnici” continua a tenere banco e Riccardo BONSIGNORE, con coerenza e chiarezza, riprende il discorso affermando che l’avvicendamento nell’incarico deliberato dal Consiglio federale, ancorchè significativo, almeno per il sottoscritto, possa essere semplice “fuffa”. Ho ripreso e riporto integralmente quanto da egli scritto sulla sua pagina facebook.
In due parole
vi spiego perchè il cambio dei CT è pura fuffa, uno specchietto per le allodole.
Prendiamo spunto dalla decisione abbastanza recente del Tribunale federale relativa al caso Errigo, giudice estensore, non dimentichiamocene, una persona che la tornata successiva (ossia questa) si è candidata al CF per la squadra del vice presidente uscente, scarsiano di ferro, senza dare le dimissioni dagli organi di giustizia dopo la sua candidatura (e già vengono i brividi).
Il CT, afferma la decisione, ha pieni poteri discrezionali e può lasciare a casa chiunque vietandogli anche di partecipare alle prove di Coppa , perfino a spese proprie, pure se un valente schermitore o schermitrice sia ai vertici del ranking nazionale.
Non importa se ti chiami Tagliariol, Mazzoni o Kolobkov, se il CT pensa che tu sia antipatico o dia fastidio a qualcuno meglio sponsorizzato, o anche solo pensa che tu sia solo un mediocre te ne stai a casa.
La decisione parla di diritti dell'atleta che però sono soggetti alla "discrezionalità" del CT che con valutazioni personali, non oggettive e di cui non deve rendere conto a nessuno, come una sorta di imperatore romano, può incidere in modo definitivo sulla vita agonistica dello schermitore/schermitrice di livello nazionale.
Il CT infatti, dice la decisione, non ha affatto il compito di premiare coloro che abbiano ottenuto i migliori risultati sportivi (e ovviamente mettendoli prima nelle condizioni di ottenerli) intervenendo solo a ragion veduta in modo oggettivo e solo in presenza di comprovati e giustificati motivi, ma può tenere presenti cose tipo "lo stato di forma, la compatibilità caratteriale, l'equilibrio dell'ambiente" perseguendo non già il fine concreto di mettere chi vale nelle migliori condizioni per esprimersi e conquistare un posto in squadra in forza dei risultati (meritocrazia), ma il fine astratto di "ottenere i risultati migliori per la federazione".
I 3 C.T. da sx: CERIONI, TARANTINO CHIADO'
La differenza non è di poco conto perchè al centro non c'è il valore dell'atleta, la sua persona umana, ci sono le aspirazioni della Federazione.
Questo potere "discrezionale" del CT è talmente invasivo e ampio che può disinvoltamente impedire all'ateta ai vertici del ranking nazionale perfino di prendere parte alle prove di Coppa del mondo, in definitiva, impedendogli di ottenere quei migliori risultati sportivi rispetto alla concorrenza che dovrebbero legittimarlo alla qualifica olimpica o alla convocazione ai mondiali.
In sintesi, il CT escludendo chi vuole lo affossa anche sul piano del ranking.
Tornando a bomba, la decisione de qua esprime il principio abnorme che l'atleta non ha nessun diritto poiché la Federazione per mezzo del proprio CT titolare di "discrezionalità" decide come gli va.
Peccato però che la discrezionalità sia la facoltà di libera azione e decisione ma entro i limiti generali fissati dalla legge e non la libertà di fare ciò che si vuole!
Se il CT lascia a casa uno che ha vinto le olimpiadi e convoca una schiappa o un raccomandato, questa non è discrezionalità, è sconfinamento nel campo del diritto libero dove ciascuno fa come gli pare e diventa in definitiva abuso del diritto.
I 3 nuovi CT mantengono tutti questi poteri, quindi nulla cambierà.
Mandate i vostri figli a fare atletica, lì si che c'è meritocrazia, datemi retta.
In buona sostanza egli afferma che il cambio non produrrà gli effetti che l’intero mondo schermistico auspica, poiché sarebbe necessario che cambiassero o, quantomeno fossero modificate, le linee sulle quali i Commissari dovrebbero muoversi, limitando la discrezionalità degli stessi. Come dargli torto?
So per certo che il Presidente AZZI, al di là delle dichiarazioni ufficiali, sia molto attento alla questione, quindi ne deduco che, essendo il diretto responsabile dell’area tecnica, attuerà verifiche più significative sull’operato degli stessi.
Sempre sulla pagina dell’avvocato catanese i commenti al post sono particolarmente rilevanti ed invito i lettori della “Piazza” ad andarli a leggere.
Ezio RINALDI

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