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21 febbraio 2022

ABUSI E DOPING

Mi è stato segnalato un articolo che tratta di un argomento secondo me particolarmente interessante. Vista la sua importanza, credo sia opportuno divulgarlo il più possibile. Fino ad oggi la situazione è stata sottaciuta anzi, quasi condivisa, visto che l'atleta nonostante sia risultata positiva ha avuto l'autorizzazione a gareggiare. Potete leggere il pezzo al seguente link:
https://slate.com/culture/2022/02/kamila-valieva-coach-eteri-tutberidze-abuse-russia-doping.html
La giornalista autrice del recentissimo articolo, 16 febbraio, è Rita Wenxin Wang, che scrive per Slate Magazine: ha riferito che l'allenatrice russa di pattinaggio artistico Eteri Tutberidze costringe da tempo gli atleti a prendere sostanze proibite che influiscono pesantemente sullo sviluppo, e le sottopone a trattamenti psicologici e fisici che configurano pesanti abusi sui minori. La medaglia, innanzitutto.
Sintetizzo quanto scritto dalla giornalista e ripreso anche da altre testate italiane, come ad esempio quella che segue:
https://www.fanpage.it/sport/sport-invernali/lallenatrice-della-valieva-e-disumana-invece-di-consolarla-lattacca-perche-non-hai-combattuto/
Due sono i punti importanti, e di gravità tale che se dovessero passare come normali, porterebbe alla fine dello sport come oggi lo concepiamo: il primo è quello degli abusi, particolarmente riprovevoli in quanto effettuati su minori, con conseguenze serie sullo sviluppo e sulla salute. Il secondo è quello del rispetto delle regole: è inammissibile che queste valgano per gli altri, per i soggetti più deboli, ma possano essere tranquillamente ignorate quando riguardano soggetti potenti, o amici.
“La decisione di consentire alla quindicenne favorita della medaglia d'oro Kamila Valieva di pattinare nonostante un test antidroga positivo è diventata la storia più importante dei Giochi invernali. Ma la storia più grande del successo del pattinaggio russo e di come è successo è iniziata molto prima.”La Wang riferisce che “il pattinaggio artistico femminile, negli ultimi otto anni, è stato dominato dalle ragazze russe in età prepuberale. Si allenano tutti con la stessa allenatrice, Eteri Tutberidze, in una leggendaria pista di pattinaggio a Mosca chiamata Sambo-70. Dopo l'ascesa fulminea di Yulia Lipnitskaya, la bambina in rosso alle Olimpiadi del 2014, e la rivalità fra Alina Zagitova ed Evgenia Medvedeva ai Giochi del 2018 , è arrivata la rivoluzione dei quad del pattinaggio artistico. Queste “ragazze Eteri” potrebbero effettuare innumerevoli salti quadrupli e vincere tutte le medaglie assegnate, ad ogni singola competizione…
Tutberidze è diventato la principale esperta mondiale nella creazione di campioni di pattinaggio artistico. I suoi metodi non sono segreti. Le ragazze Eteri parlano apertamente di non poter bere acqua durante le gare. Fanno del loro meglio per ritardare la pubertà mangiando solo "nutrienti in polvere" o assumendo Lupron, un bloccante della pubertà noto per indurre la menopausa. Sono soggetti a pesate pubbliche quotidiane e abusi verbali e fisici. E gareggiano mentre sono infortunati, annusando "sali odorosi" [Sali di ammonio, che stimolano la produzione di adrenalina] mentre indossano ginocchiere e crollano per il dolore dopo i programmi.”
Il secondo punto è forse ancora più grave, perché se passasse con l’indifferenza della gente, e di coloro che sono preposti a salvaguardare l’integrità dello sport, ne segnerebbe forse la fine: chi vorrebbe esporre i propri figli non solo alle manipolazioni di allenatori disonesti e troppo ambiziosi, ma anche ad un sistema in cui gli appoggi politici contano più del merito? Forse questo in parte già accade, ma non possiamo nasconderci fingendo di non saperlo, e avallando il tutto con la nostra indifferenza.
A quanto pare, come citato dalla Wang e da altri,  “il New York Times ha riferito martedì che Valieva, una bambina sana senza problemi cardiaci, è risultata positiva a tre farmaci per il cuore: trimetazidina, ipossene e L-carnitina. Ci sono poche ricerche su come una qualsiasi di queste sostanze influenzi lo sviluppo a lungo termine dei bambini. Ma ben prima che il caso Valieva facesse notizia a livello internazionale, c'era motivo di credere che Tutberidze presiedesse un programma antidoping. Ha difeso il meldonio, una sostanza nell'elenco delle sostanze vietate dall'Agenzia mondiale antidoping, come innocua, dicendo che "non aiuta con 'il più alto, il più forte, il più veloce' e aiuta solo a recuperare i muscoli del cuore". Nel 2019 Anastasiia Shabotova, una ragazza di 13 anni all'epoca, ha detto su Instagram Live: “Come comportarsi in modo coerente? Bevi molta droga e ti esibisci in modo stabile. È tutto. Devi solo bere la droga giusta. È stata quindi considerata una persona non grata nel pattinaggio artistico russo e ha cambiato paese per rappresentare l'Ucraina.”
La Wang passa poi a raccontare come anche altre famose allenatrici di ginnastica, Bela e Marta Karolyi, fossero ben note per i loro metodi, del tutto simili a quelli della Tutberidze, e conclude citando “Rachael Denhollander, la prima ginnasta americana ad accusare pubblicamente Larry Nassar di abusi, che ha posto la domanda giusta durante la sua causa legale del 2018: “Quanto vale una bambina?” La decisione della Corte Arbitrale dello Sport di far gareggiare Kamila Valieva risponde alla domanda: niente. Una ragazza di 15 anni risultata positiva per una sostanza vietata non avrebbe potuto ingerire quella sostanza senza la direzione e l'approvazione degli adulti. Consentendole di pattinare alle Olimpiadi, il CAS  [Court of Arbitration for Sport] ha rivalutato i suoi aggressori, incoraggiandoli a usare ulteriori metodi impensabili. E lo guarderemo tutti in diretta televisiva, mentre il suo corpo sopporta il trauma dei desideri degli adulti: vincere, a qualunque costo."
Mentre scrivo mi giunge notizia che Bach, presidente del CIO, voglia finalmente intervenire per porre un limite all'età per gareggiare alle olimpiadi. Spero che faccia presto e che non si presti ai soliti giochi politici per non inimicarsi questo o quello.
Comunque la vicenda non mi meraviglia più di tanto, né per quanto riguarda la politica russa sulle attività sportive internazionali (vincere, costi quel che costi), né per quanto riguarda la politica del CIO e per esso a scendere le federazioni internazionali e nazionali, poiché là dove scorre denaro non ci potrà mai essere chiarezza e fermezza di intenti.
Lo sport non è quella isola felice i cui valori di lealtà, correttezza e rispetto delle regole dovrebbero essere fondanti per la sua stessa esistenza. Oggi si permette ad una atleta russa di gareggiare quando avrebbe dovuto essere fermata e protetta e nessun provvedimento a carico della federazione di appartenenza, conseguentemente si conferma la linea del forte con i deboli e deboli con i forti. Non parliamo poi dell'antidoping. Qui si dimostra come si usano due pesi e due misure: dove ci sono interessi superiori le regole non valgono e si passa sopra la vita di una bimba, mentre dove tali interessi non hanno un livello appetibile si comminano squalifiche di 5 anni ad atleti che non sono nemmeno professionisti. Ma ciò che indigna e che dovrebbe far vergognare i governanti dello sport, e non solo, sono gli abusi psicologici e fisici sui minori, perpetrati da gente senza scrupoli la cui morale è pari allo zero e che andrebbero banditi a vita e non solo dallo sport. 
Ezio RINALDI

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