Dal “Corriere Romagna” del 23 aprile 2022 a firma della
redazione web https://www.corriereromagna.it/caso-arbitro-le-precisazionidella-federazione-scherma/
“Caso arbitro: le
precisazioni della Federazione Scherma
La Federazione Italiana Scherma,
a seguito dell’articolo da noi pubblicato, avente ad oggetto i presunti
illeciti contestati all’arbitro Bucca, ha inteso fornire una rappresentazione
dei fatti che, come documentalmente provato, si rivela ben differente da quanto
sostenuto in precedenza. In particolare, le evidenze documentali prodotte
dalla FIS, rappresentata dall’Avv. Guido Settimj che ne cura gli interessi,
consentono di ricostruire più fedelmente il susseguirsi degli eventi che hanno
determinato il perfezionamento del patteggiamento senza incolpazione in capo
all’arbitro, oggi indagato dalla Procura di Rimini.
Come è noto Emanuele Bucca, a seguito del procedimento disciplinare nei
suoi confronti, relativo ai fatti occorsi a Riccione nel mese di ottobre 2021,
ha chiesto di poter definire la propria posizione con un accordo ai sensi
dell’art. 86 del regolamento di giustizia. L’accordo raggiunto dalle parti è
stato quindi trasmesso alla Procura Generale del CONI in data 01.01.2022.
Pervenuto il parere favorevole della Procura Generale del CONI in data
10.01.2022 (entro giorni 10, come per legge), il patteggiamento è stato
ratificato ed è passato in giudicato in data 11.01.2022. La sanzione è stata quindi
comminata e notificata all’arbitro Bucca in data 27.01.2022.
Lo stesso Procuratore Federale aveva confermato l’applicabilità della
sanzione in capo a Bucca, stante l’assenza di precedenti nel casellario e
carichi pendenti alla data del procedimento disciplinare. Contrariamente a
quanto sostenuto in precedenza, infatti, la Federazione Italiana Scherma aveva
avuto notizia – per la prima volta – dell’esistenza di un procedimento penale
che vedeva indagato l’arbitro Bucca, solo quando in data 05 aprile 2022 i
familiari della presunta vittima, che lo denunciò a giugno del 2021, inviarono
una PEC alla Procura Federale, fornendo i riferimenti di una notizia di reato e
chiedendo che la Federazione si adoperasse, anche per una sospensione
cautelativa del soggetto indagato.
Appare quindi evidente come nessuna delle responsabilità, asseritamente
attribuite alla FIS, trovi una concreta rispondenza nei fatti, così come sono
stati documentalmente ricostruiti e provati.
Nei confronti dell”arbitro Bucca la FIS ha oggi intrapreso un nuovo
procedimento disciplinare e, alla luce delle intervenute emergenze
procedimentali fornite dalla procura di Rimini, non potrà questa volta non
tener conto delle serie implicazioni della vicenda.”
Da quanto
emerge dall’articolo del “Corriere Romagna”, la FIS, nel produrre una
rappresentazione dei fatti in maniera difforme da quella da lei stessa fornita,
con il suo ben noto precedente comunicato, ha contestualmente affermato di
voler riaprire il caso.
Ora, pur
prendendo positivamente atto della riapertura del caso “Bucca”, da parte della
FIS (era il minimo), non può non notarsi come questa annaspi visibilmente nel
rendere la “sua” verità dei fatti, che appare ancora una volta incompleta, piena
di omissioni, inesattezze e contraddizioni, rese nel vano tentativo di
allontanare da sè precise responsabilità, e senza nulla dire dell’evidente sforzo
di farla passare quasi come concordata con il CONI, visto che il medesimo
sarebbe stato - a suo dire – regolarmente informato di tutto.
Ciò lo si rileva
chiaramente dalla lettura della nota della Procura Generale dello Sport presso
il CONI, pubblicata, quasi integralmente, sulla pagina FB de “Il Cavallo Rosa –
Change the Game” (ed anch’essa qui riportata), che, precisando in modo netto,
puntuale, lineare, palese ed evidente quali sono stati i passi e le attività
dei due enti, dimostra chi dei due ha affermato la verità e chi, invece, ha
tentato di negarla o nasconderla, trincerandosi dietro dei deboli, poco
probabili e poco credibili (per non dire del tutto impossibili ed incredibili) “non
sapevo”, “non ho letto”, “non mi è arrivato alcunché”, “non c’ero”, “non ho
capito”; ma la cosa peggiore è che queste asserzioni sembrerebbero provenire –
secondo l’autore/firmatario della nota – dai massimi vertici federali.
È lecito
affermare di una ennesima figura di m…a? Giudicate voi.
Alla
“Piazza” comunque interessa che sia stato riaperto il caso, ma è tuttavia da sottolineare
che la Federazione ha riaperto il caso solo dopo una comunicazione, via pec,
dei familiari della presunta(!?) vittima, pervenuta in FIS il 5 aprile 2022. Da
quella data ad oggi sono trascorsi 18 gg., ed anche se è facile dire che è
meglio tardi che mai, perché attendere tanto per riaprire il procedimento?
Ma questo
non è certo l’unico interrogativo, perché, nella considerazione che ora il
procuratore federale riaprirà il caso e le indagini, visto che il primo
procedimento disciplinare è stato archiviato, ci chiediamo:
-
cosa dovrà appurare?
-
quale sarà l’oggetto
della sua indagine?
-
entro quale perimetro
egli si muoverà?
Non credo
voglia accertare se la Procura di Rimini abbia fatto il proprio dovere, perché
ciò non rientra nelle sue competenze. Per lo stesso motivo (mancanza di
competenza a giudicare), non credo neppure che egli vorrà verificare l’attività
posta in essere dal CONI, alla luce delle differenti e contrastanti
dichiarazioni dei due enti (FIS-CONI), in questo triste e squallido accadimento.
E’ possibile
invece - ma siamo nel campo delle ipotesi – che, accanto al possibile
accertamento delle responsabilità di Bucca, egli vorrà ricomprendere e circoscrivere
le indagini al comportamento della FIS, nelle persone di taluni singoli
componenti, al fine di accertare se costoro, nel procedimento de quo, abbiano agito correttamente, legittimamente
e nel pieno rispetto delle norme o, al contrario, abbiano omesso colpevolmente
degli atti dovuti, nell’illusorio tentativo di mettere a tacere il tutto,
rendendosi così complici dell’autore di queste ignobili ed indecorose gesta.
Infine, per
completezza informativa, va anche riferito che, sul versante giudiziario, a quanto
è dato sapere, la Procura della Repubblica di Rimini, nell’espletamento delle
sue indagini, ha già programmato un incidente probatorio, durante il quale la
“presunta” vittima sarà assistita anche da un perito. Non tocca alla “Piazza”
indagare o raccogliere prove attestanti i fatti denunciati, per questo ci sono
i competenti organi. A noi interessa che venga fatta chiarezza - visto che la
FIS ne ha fatto ben poca - e che chi ha sbagliato paghi veramente, ed in modo
adeguato, per le proprie azioni. Nella pendenza di tutti i succitati
accertamenti, siano essi quelli della Procura della Repubblica, siano quelli
della Procura Federale FIS e/o del CONI, sarebbe auspicabile, oltre che opportuno
per tutte la parti in causa che il presunto responsabile fosse sospeso da tutte
le attività federali.
La “Piazza”,
comunque, assicura che, a conclusione del caso, non mancherà di dare il giusto
e sacrosanto rilievo sull’esisto dello stesso, qualunque esso sia, perché ciò che
maggiormente e massimamente preme a noi è soltanto la ricerca della verità,
quella VERA.
Ezio RINALDI