Personalmente riprenderò a scrivere non appena le condizioni
fisiche me lo consentiranno, intanto mi è caro salutare tutti voi con un calorosissimo
abbraccio.
Ezio RINALDI
Personalmente riprenderò a scrivere non appena le condizioni
fisiche me lo consentiranno, intanto mi è caro salutare tutti voi con un calorosissimo
abbraccio.
Ezio RINALDI
Il problema della corruzione nello sport è talmente avvertito che il 9 novembre 2021 il Comitato Olimpico Internazionale e l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga ed il Crimine (UNODC) hanno firmato un memorandum d'intesa (MDI) per combattere corruzione e la criminalità nello sport. Infatti come affermato dai vertici di queste due organizzazioni:
Infatti, la prova del fatto che il problema della corruzione
nello sport sia davvero sentito la si coglie indubbiamente dal fatto
che la “firma del MDI” è avvenuta durante la quarta edizione dell'International
Forum for Sports Integrity (IFSI), che riunisce oltre 500 stakeholder in
rappresentanza del Movimento Olimpico, agenzie intergovernative, governi,
industria delle scommesse e altri settori. Tutte e quattro le organizzazioni
intergovernative, specializzate nella lotta contro la droga e il crimine (UNODC), il
Consiglio d'Europa (CoE), l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo
economico (OCSE), INTERPOL. Vedi:
È importante notare che vi sono convenzioni che consentono alle
autorità internazionali di stabilire la giurisdizione sulle accuse di
corruzione, tra cui, ad esempio: la Convenzione delle Nazioni Unite contro la
corruzione (UNCAC), la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità
organizzata transnazionale (UNTOC), il Consiglio europeo di Decisioni
Strutturali (relative ad atti di corruzione compiuti nell'ambito di attività
commerciali). Va notato che questi strumenti legali contengono sia disposizioni
generali in materia di concussione e corruzione, sia disposizioni specifiche per
quanto riguarda la manipolazione della concorrenza. Poi ci sono, ovviamente, le
leggi nazionali che ogni paese ha in atto per combattere la corruzione, le
tangenti, il riciclaggio di denaro e così via.
Questo sentito impegno
contro la corruzione, da parte del COI e delle corrispondenti forze
dell'ordine, porterebbe ad immaginare, se non proprio a ritenere, che le suddette
accuse di corruzione sollevate dal delegato degli Stati Uniti, Sam Cheris al
Congresso FIE del 22 novembre 2022, avrebbero creato una tempesta di azioni, proteste, manifestazioni di sdegno,
cause legali, comunicati stampa e, naturalmente, un'indagine su tali accuse. Ciononostante,
tali accuse non sono state accolte con il
giusto e dovuto clamore, ma con un inaspettato e strano silenzio di tomba da parte
di tutti. Infatti, non c'è stata alcuna risposta o smentita in sala del
Congresso della FIE e nessun commento da parte del Signor Emmanuel Katsiadakis,
Presidente Interim della FIE. E’ da rimanere smarriti e sorpresi alla notizia
che la Foundation for the Future of Fencing (FFFOF), o il suo misterioso
rappresentante alla FIE, non ha rilasciato una dichiarazione di sdegno o
diniego. Forse, la gestione delle pubbliche relazioni FIE, per chi è accusato
di corruzione, viene ora trattata con nuove modalità e con un approccio alla
maniera di Dante: “non ti curar di loro ma guarda e passa!”
Comunque sia, c'è un silenzio che “sembra” imperdonabile. Ma il
silenzio di Emmanuel Katsiadakis, presidente ad interim della FIE, non può che
definirsi “imperdonabile” proprio perché, essendo egli leader della FIE, ha il
dovere affermativo di indagare sulla veridicità delle accuse fatte da Mr.
Cheris.
Ho volutamente usato il termine "sembra" perché non
sono al corrente di ciò che potrebbe stare per accadere dietro le quinte alla
FIE o al COI. Resta inteso che spesso le
indagini siano condotte sub rosa (*), e potrebbe
benissimo esserci un'indagine in corso ed, in tal caso, non ci sarebbe niente da eccepire sul comportamento del
Presidente Katsiadakis. Ma se a distanza
di oltre settanta giorni del Congresso FIE del novembre u.s., non vi è nessuna
indagine avviata, questo silenzio pervasivo che circonda le accuse potrebbe apparire sempre piu
collusivo. In tal caso, la mancata
azione da parte del signor Katsiadakis sulle accuse potrebbe essere di per sé,
un'enorme inadempienza ai suoi doveri di ufficio; ed una ulteriore indagine
(parallela a quella sulle accuse del Signor Cheris) sulla sua inazione sarebbe giustificata.
Ad ogni modo, non ci sarebbe alcun motivo per mantenere
segreta tale indagine dato che le accuse fatte dal Signor Cheris sono state
fatte publicamente durante lo svolgimento dell’ ultimo Cogresso FIE. Quindi, la FIE avrebbe dovuto annunciare- poco dopo il
Congresso di novembre il necessario avvio di una indagine indipendente sulle suddette
accuse. Questo, per rassicurare i membri
della FIE che il loro voto del 10 marzo p.v., sulla riammissione di Russia e
Bielorussia (il “Rientro”) non sia una farsa. Invece cosi, rimane il forte
sospetto che il suddetto voto venga
utilizzato per una manipolazione di una competizione sportiva (cioè il Rientro) basata su una
compravendita di voti da parte di un rappresentante della FFFOF, come sostenuto
nelle accuse fatte dal Signor Cheris. Resta inteso che é essenziale che
qualsiasi indagine debba essere condotta da terzi e non internamente dalla FIE. (ad es. UNODC e/o Interpol in tandem con
autorità Svizzere), a causa dei legami storici tra la FFFOF e la leadership
della FIE, incluso il Sig. Usmanov, Presidente autosospeso della FIE ed il Sig. Logvin, membro del Comitato
Esecutivo della FIE. Più specificamente, il signor Usmanov ha fondato la FFFOF
e il signor Logvin ne è stato presidente in passato.
Ma qual’e la posizione del presidente del CIO Thomas Bach in tutto
questo? Ha notificato Ghada Waly, Direttore Esecutivo, UNODC le accuse del
Signor Cheris? Dopotutto, il MDI l’ha firmato lui e non il Signor Katsiadakis. Chi lo sa? Forse è troppo impegnato nel gestire la
questione del rientro della Russi e Belorussia ai giochi olimpici per preoccuparsi anche lontanamente delle accuse fatte dal
Signor Cheris soprattutto perché se poi queste risultassero fondate avrebbero
una pesante e, di sicuro, negativa ricaduta sull’auspicato Rientro degli
schermitori Russi e Belorussi alle gare patrocinate dalla FIE.
Purtroppo quando si tratta di FIE e COI, troppo spesso ci
ritroviamo con domande senza alcuna risposta. Pero questa volta il silenzio
della FIE non è assolutamente
accettabile; c'è troppo in gioco e la posta è molto alta! Pertanto, alla luce
delle accuse fatte dal Signor Cheris unite all’apparente riluttanza della FIE e
del COI di condurre delle indagini in merito, è giunto il momento per l’ UNODC
di intervenire direttamente e di aprire un'indagine non solo a proposito delle
accuse, ma anche sui motivi del rifiuto della stessa FIE e del COI di avviarla. E’ bene, al riguardo, rammentare che è
facoltà dell'UNODC attivare procuratori internazionali e svizzeri, nonché
Interpol e altre forze dell'ordine competenti (collettivamente denominati
"Investigatori"). Per tali soggetti, sarebbe relativamente facile
stabilire se la FIE stesse pianificando una indagine on no oppure se, nella
riunioni del Comitato Esecutivo FIE del 27 Dicembre, 2022 e del 27 gennaio
u.s., sono sono state discusse le accuse fatte dal delegato Statutinense e se,
sul punto, è stata disposta apposita indagine?
Sicuramente l'UNODC ha molta carne al fuoco ma dovrebbe intervenire immediatamente ed in maniera tempestiva perché, nonostante la ricorrenza delle accuse fatte dal Signor Cheris, la FIE ha in programma di procedere con il voto sul predetto rientro il 10 marzo p.v., come se nulla fosse accaduto. Infatti, per evitare una manipolazione così potenzialmente eclatante dell’ipotizzato rientro, il voto previsto per il 10 marzo 2023 deve essere sospeso e rinviato immediatamente. La volontà della FIE di procedere con il suddetto voto senza alcuna investigazione sulle fondatezza e veridicità delle gravissime accuse, è un forte campanello di allarme che non può e non deve essere ignorato dall’ UNODC a e dagli investigatori.
____________
.(*) SUB
ROSA: L'espressione
è estrapolata dalla frase latina: “sub rosa dicta velata est”. Nell'antichità,
la rosa era il fiore dedicato ad Horus, dio del silenzio per Greci e Romani.
Pertanto, quando veniva posta una rosa su un tavolo, i presenti erano obbligati
a non divulgare quanto era stato detto o ascoltato. Da allora l'espressione sub rosa indica qualcosa che viene
attuato in segreto, in via confidenziale.
Gil PEZZA
Furthermore, the “signing
of the MoU took place during the fourth annual meeting of the International
Forum for Sports Integrity, which brings together over 500 stakeholders
representing the Olympic Movement, intergovernmental agencies, governments, the
betting industry, and other sectors.” All
four intergovernmental organizations that specialized in anti-corruption
participated with high-level representatives: the United Nations Office on
Drugs and Crime (UNODC), the Council of Europe (CoE), the Organization for
Economic Cooperation and Development (OECD), INTERPOL. It is important to note
that there is legislation that allows international authorities to establish
jurisdiction over allegations of corruption, including, for example: The United
Nations Convention against Corruption (UNCAC), The United Nations Convention
against Transnational Organized Crime (UNTOC), European Council Framework
Decisions (covering corruption acts carried out within the framework of
business activities). Further, these instruments have both general provisions
covering bribery and corruption as well as specific ones covering competition
manipulation. Then there are national laws that each country has in place to
fight the corruption, bribery, money laundering and so forth.
This heartfelt commitment
against corruption on the part of the IOC and the and corresponding law enforcement agencies, would lead one to imagine, if not actually
believe, that the very serious aforementioned allegations of corruptions (“Allegations”) raised by the United States
delegate, Sam Cheris at the November 22, 2022, FIE Congress would raise a storm
of activities including protestations from the accused, lawsuits,
press-releases and, of course, an investigation into said Allegations.
Surprisingly, the Allegations
did not cause any outcry; rather, they were met with a wall of silence from all
sides. There was no response or denial of the Allegations on the floor at the
FIE Congress, as well as no commentary from Mr. Emmanuel Katsiadakis, the interim President of the FIE. It is bewildering that the Foundation or its mysterious
representative in FIE did not issue a statement of outrage or denial.
Maybe this is a new trend in Public
Relations management: If someone accuses a representative of your organization
of corruption, say nothing!
Be that as it may, there is
one silence that seems indefensible: The silence of Emmanuel
Katsiadakis, Interim FIE President. This because, as leader of the FIE, Mr.
Katsiadakis, has an affirmative duty to investigate the veracity of the Allegations
made by Mr. Cheris.
I underscore the word
“seems” because I’m not privy to what may be occurring behind the scenes at the
FIE or at the IOC. It is understood that
investigations are often conducted sub rosa, and there may very well be an
investigation taking place and, in such case, Mr. Katsiadakis would be in the
clear. But if after over seventy days from the November 26, 2022, there is no investigation of the Allegations,
the pervasive silence surrounding the Allegations could appear to be increasingly collusive. In such
case, Mr. Katsiadakis’ failure to act on the Allegations could be, by itself, en egregious dereliction of
duty on his part; and an additional investigation on his failure to act
(parallel to the one of the Allegations) would also be warranted.
Regardless, there would be
no reason to keep such an investigation secret, given that the Allegations were made in public by Mr. Cheris from the
floor during its November 2022,
Congress. Thus,
the FIE should have announced - shortly after said Congress, that it would dutifully initiate an independent
investigation into the Allegations. This is to reassure FIE members that their 03/10-23
vote on the admission of Russia and Belarus back into FIE events, (the
“Reentry”) would not be a farce. Instead, there remains now a strong suspicion that said vote will be used for a manipulation of a sport
competition (i.e., the Reentry) based on a buying and selling of
votes by a representative of the Foundation, as purported in the Allegations. It
is understood that the FIE cannot manage this investigation internally due to the historical links between the Foundation
and the leadership of the FIE, including Mr. Usmanov (self-suspended President
of the FIE) and Mr. Logvin, a current member
of the Executive Committee of the FIE. More specifically, Mr. Usmanov founded the
Foundation and Mr. Logvin served as its president in the past.
But where is IOC President
Thomas Bach in all this? Did he notify Ms. Ghada Waly, Executive Director of
the UNODC of the Allegations? Indeed, it is Mr. Bach -and not Mr.
Katsiadakis- who signed the MOU. Who
knows? One could say that he is too busy addressing the issue of the
readmission of Russia and Belarus back in the games to be even remotely
concerned with the Allegations, which, incidentally -if proven true could impact
the Reentry of fencers from Russia and Belarus at FIE Events.
When it comes to the FIE
and the IOC, we are too often left with unanswered questions. Unfortunately,
this is not just a poor theatrical performance, in which you could just send in
the clowns. On the contrary, there is too much at stake! Therefore, in light of the Allegations and
the apparent unwillingness of the FIE and the IOC to conduct any investigations,
it is high time for the United Nations Office of Drug and Crimes to intervene directly in this matter and open
an investigation into the Allegations but also into the reasons for refusing to
pursue one (if that is the case) on the part of the FIE and IOC. In doing so, the UNODC can also activate
International and Swiss Prosecutors as well as Interpol and other law
enforcement agencies of jurisdiction (collectively referred to as the
“Investigators”). It would be relatively easy for the Investigators to
establish if the FIE was planning an investigation or not just by questioning
members of the FIE Executive Committee on whether an investigation into the
Allegations was ever discussed or even contemplated in any of their post-Congress
meetings and communications. Incidentally, was an investigation into the
Allegations even on the agenda of the January 27 meeting of the FIE Executive
Committee?
Surely, the UNODC has many irons in the fire but the UNODC should intervene forthwith and open an investigation at the FIE. In fact, time is of the essence because despite the very serious Allegations made by Mr. Cheris, the FIE is planning to proceed with the vote by its membership on the Reentry of fencers from Russia and the Belarus at the March 10, Extraordinary Congress; this without any evidence of any investigation taking place. As a matter of fact, to prevent such a potentially egregious manipulation of sport competition, the UNODC must immediately suspend and postpone the vote scheduled on March 10, 2023. Indeed, the willingness of the FIE to proceed on it as business is usual, is just another strong signal that it is time to send in the Investigators.
La trama de “L’uomo della
pioggia”, in cui un piccolo avvocato si trova a intentare una causa milionaria
a una major delle assicurazioni, che non voleva curare un suo cliente, potrebbe
avere delle somiglianze con le vicende che si stanno profilando davanti alla
vicenda fra Unicusano, l’università telematica, che è sponsor della Federazione
Scherma.
Le notizie sono poche, cioè
quelle che si apprendono dai giornali, ovvero che si sono aperte delle indagini
sull’Istituto universitario, da parte della Guardia di Finanza a valle del
quale, come recita il comunicato Federale del 23 gennaio: “a seguito del
confronto con l’Autorità giudiziaria preposta” la Federazione passa alla
risoluzione “ipso iure” dell’accordo fra le parti, cioè rescinde il contratto
di sponsorizzazione e avvisa che potrebbe mettere in atto delle “azioni a
tutela dei propri interessi”. Fin qui nulla di particolare, se non fosse
che quattro giorni dopo questa comunicazione federale, cioè il 27 gennaio
Unicusano risponde con un tono da cavalleria rusticana:
“Vi ringraziamo per la vostra puntualità nel fare una figura meschina. Ipotesi di reato non vuol dire condanna in terzo grado di giudizio. Ci sono molti modi per farsi conoscere e voi avete scelto di farlo oggi. Vi ringraziamo per la strada percorsa insieme, con la convinzione che risolveremo appieno i nostri problemi e che non ci troveremo mai più sulla stessa “pedana”.”
La lettera è firmata dal presidente del Consiglio di Amministrazione della Università, il livornese Stefano Bandecchi ed è visionabile in chiaro sul suo account instagram, piattaforma che usa per ribattere in maniera simpatica e anche senza tanti peli sulla lingua a chiunque lo voglia attaccare.
Infatti, non pago di quanto
scritto in maniera ufficiale, sotto queste due lettere (quella della FIS e
quella del Bandecchi), nel post di instagram, il Bandecchi dice candidamente:
«Aggiungo che le stronzate (sic) scritte si pagano in tribunale poi vedremo se penalmente o solo civilmente perché leggendo attentamente si capisce che voi “avreste parlato con i nostri (sic!) magistrati di riferimento… “Beati voi, ma mano al portafoglio”»
Lo stesso inoltre fa sapere che tale caso potrebbe confluire in una causa milionaria, che vedrebbe lo Stato italiano quale imputato per il risarcimento qualora non fossero colpevoli, tenendo conto che a dirlo sono l’avvocato Antonio Ingroia e Raffaello Lupi professore di diritto tributario a Tor Vergata.
Ci sarà da parlarne, pare, perché
il Bandecchi non sembra volersi dire sconfitto e potrebbe far conoscere
l’intera vicenda al grande pubblico man mano che le indagini andranno in corso.
Lui stesso, così sembrerebbe, si è fatto animo nel creare per l’occasione una
trasmissione dal titolo “L’imprenditore e gli altri”, sul canale 264 del
digitale terrestre.
Un giallo che promettiamo di
seguire, tenendo conto che la giustizia in Italia è lenta, ma che speriamo
saprà essere direttamente proporzionale al desiderio di verità fra le parti.
Fabrizio Orsini