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06 febbraio 2023

È L'INIZIO DI UN GIALLO GIUDIZIARIO?

Dai primi colpi, sembrerebbe un thriller alla Grisham quello tra l’Università Niccolò Cusano, la FIS e lo Stato.

La trama de “L’uomo della pioggia”, in cui un piccolo avvocato si trova a intentare una causa milionaria a una major delle assicurazioni, che non voleva curare un suo cliente, potrebbe avere delle somiglianze con le vicende che si stanno profilando davanti alla vicenda fra Unicusano, l’università telematica, che è sponsor della Federazione Scherma.

Le notizie sono poche, cioè quelle che si apprendono dai giornali, ovvero che si sono aperte delle indagini sull’Istituto universitario, da parte della Guardia di Finanza a valle del quale, come recita il comunicato Federale del 23 gennaio: “a seguito del confronto con l’Autorità giudiziaria preposta” la Federazione passa alla risoluzione “ipso iure” dell’accordo fra le parti, cioè rescinde il contratto di sponsorizzazione e avvisa che potrebbe mettere in atto delle “azioni a tutela dei propri interessi”. Fin qui nulla di particolare, se non fosse che quattro giorni dopo questa comunicazione federale, cioè il 27 gennaio Unicusano risponde con un tono da cavalleria rusticana:

Vi ringraziamo per la vostra puntualità nel fare una figura meschina. Ipotesi di reato non vuol dire condanna in terzo grado di giudizio. Ci sono molti modi per farsi conoscere e voi avete scelto di farlo oggi. Vi ringraziamo per la strada percorsa insieme, con la convinzione che risolveremo appieno i nostri problemi e che non ci troveremo mai più sulla stessa “pedana”.”

La lettera è firmata dal presidente del Consiglio di Amministrazione della Università, il livornese Stefano Bandecchi ed è visionabile in chiaro sul suo account instagram, piattaforma che usa per ribattere in maniera simpatica e anche senza tanti peli sulla lingua a chiunque lo voglia attaccare.

Infatti, non pago di quanto scritto in maniera ufficiale, sotto queste due lettere (quella della FIS e quella del Bandecchi), nel post di instagram, il Bandecchi dice candidamente:

«Aggiungo che le stronzate (sic) scritte si pagano in tribunale poi vedremo se penalmente o solo civilmente perché leggendo attentamente si capisce che voi “avreste parlato con i nostri (sic!) magistrati di riferimento… “Beati voi, ma mano al portafoglio”»

Lo stesso inoltre fa sapere che tale caso potrebbe confluire in una causa milionaria, che vedrebbe lo Stato italiano quale imputato per il risarcimento qualora non fossero colpevoli, tenendo conto che a dirlo sono l’avvocato Antonio Ingroia e Raffaello Lupi professore di diritto tributario a Tor Vergata.

Ci sarà da parlarne, pare, perché il Bandecchi non sembra volersi dire sconfitto e potrebbe far conoscere l’intera vicenda al grande pubblico man mano che le indagini andranno in corso. Lui stesso, così sembrerebbe, si è fatto animo nel creare per l’occasione una trasmissione dal titolo “L’imprenditore e gli altri”, sul canale 264 del digitale terrestre.

Un giallo che promettiamo di seguire, tenendo conto che la giustizia in Italia è lenta, ma che speriamo saprà essere direttamente proporzionale al desiderio di verità fra le parti.


Fabrizio Orsini

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