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18 gennaio 2024

RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI NELL'IMPRESA O SAREMO COSTRETTI AD UNA FIGURACCIA?

Da “Repubblica.it” del 16 gennaio 2024,a firma di Fulvio Bianchi, riporto integralmente l’articolo inerente la pista di bob per le Olimpiadi invernali del 2026 – Milano/Cortina:

“Ci siamo. Giovedì 18 gennaio alle ore 12,00 si aprono le buste per il bando “accelerato” per la costruzione della pista olimpica di Cortina. Un giorno importante ‘per i Giochi 2026, che hanno vissuto, anche a Milano, non pochi problemi in questi anni. Dopo il flop dello scorso anno, la società del Governo Simico si è rimessa al lavoro: filtra ottimismo. Forse c’è davvero una ditta disponibile a farsi carico dei lavori di Cortina. Lo scorso anno si erano fatte avanti due importanti società di costruzioni, la Webuild (ex Salini) e la Pizzarotti, oltre ad una svizzera (Implenia). Ma poi tutte e tre, avevano fatto un passo indietro: pochi soldi e tempi stretti. Ora è cambiato tutto. Se, come sembra, ci sarà l’auspicata fumata bianca toccherà poi ad una commissione stabilire se chi ha accettato il bando ha tutti i requisiti per poter costruire. Ma sarebbe cosa di pochi giorni, i cantieri vanno aperti subito, già a febbraio. Certo, se anche questo bando andasse deserto, come quello del 31 luglio e poi come le trattative private, sarebbe davvero clamoroso. Una figuraccia senza precedenti. Ma, come detto, c’è moderato ottimismo.

Normale che un Governo di centro destra non ami molto l’ipotesi che si debba andare a gareggiare (a St. Moritz, come vorrebbe il Cio), ma c’è stata spaccatura in questi mesi fra partiti di maggioranza. La Lega di Salvini e Zaia a favore di Cortina, Forza Italia (con il PD) per Cesana. Oggi l’onorevole Mauro Berruto, responsabile sport del PD, attacca Abodi, “incredibili silenzi”, ma il ministro dello sport, come tanti, aspetta l’apertura delle buste di dopodomani poi convocherà anche una cabina di regia a palazzo Chigi. Ora l’ipotesi piemontese sembra scomparsa dai radar: non ne parla più nemmeno il Governatore Cirio, Cesana con l’ammoniaca era improponibile (e poi ci sarebbe voluto il via libera del Cio per quanto riguarda velocità ed accelerazione, fattori non da poco per la sicurezza degli atleti.

Resta in… pista, appunto solo Cortina. Con un colpo di scena che ha spiazzato tutti, anche il ministro Abodi, ai primi di dicembre Salvini ha proposto di riportare a galla il progetto di Cortina, la storica pista di Eugenio Monti che ospitò il bob ai giochi 1956. Ma un progetto stavolta light, più appetibile dalle aziende che avevano che avevano già detto di no: costo lavori sempre 81,61 milioni ma tempo di lavori ridotto da 807 a 685 giorni con notevole risparmio di manodopera, conclusione dei lavori entro il 3 dicembre 2025, appena due mesi prima della cerimonia di apertura dei Giochi a San Siro. Le statistiche dicono che per costruire una pista da bob ci voglio da 30 ai 35 mesi, a Cortina si lavorerebbe a tempo pieno e la pista sarebbe coperta in caso di nevicate.


Insomma, una corsa contro il tempo assai complicata. Perché light? Perché saranno eliminati parcheggi, risparmiati 5000 metri qudrati di bosco (ed è prevista riforestazione), niente tribune e volumi accessori. Pista spartanissima come da norme, 1445 metri, 16 curve, 107 metri di dislivello, e poco altro intorno. I cittadini di Cortina non hanno mai amato questi Giochi (senza pista resterebbero solo curling e sci femminile, sperando nelle nostre ragazze). Il sindaco di adesso litiga con l’ex sindaco sui costi di gestione. Gli ambientalisti e i sindacati hanno protestato. Insomma un percorso ad ostacoli in questi anni.

Giovanni Malagò, in caso di fumata bianca al bando di giovedì, dovrà poi convincere il Cio, preoccupato per quei pasticcioni di italiani (le olimpiadi sono state assegnate nel giugno 2019…): il n.1 dello sport partirà stasera per Seul, subito dopo la Giunta del Coni, e incontrerà Bach e i membri del Cio di cui fa parte. Dovrà spiegare a che punto sono i lavori olimpici, le molte cose che funzionano come il villaggio olimpico di Milano (e la prossima settimana arriva un altro sponsor) ma anche e soprattutto dove verranno assegnate le 38 medaglie di bob, skeleton e slittino. Prima o poi bisogna pur avere un masterplan. Malagò, sempre da Seul, si collegherà con gli enti membri, poi il 31 è previsto il cda della Fondazione olimpica. Dentro (vale a dire Cortina) o fuori (St.Moritz). Siamo davvero alla conclusione di questa telenovela made in Italy: resta la figuraccia.”

Questo lo stato dell’arte. Certo che se i nostri eroi non fossero in grado di portare a termine l’impresa, perché ormai di impresa si tratta, la figuraccia vedrebbe il Governo e tutta la dirigenza sportiva in un pantano dal quale sarà molto difficile riprendersi. Si perderebbe la faccia, soprattutto la credibilità di un intero paese.

E’ chiaro che tutti facciamo il tifo affinchè le gare si possano svolgere in Italia, perché, altrimenti, a rimetterci sarebbe l’intero Nazione.

In tutto questa confusione ci godiamo i successi della scherma azzurra, che si sta confermando leader tra le più importanti nazioni schermistiche.

Ezio RINALDI

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