Sono trascorsi tre mesi dalla elezione del nuovo Consiglio Direttivo ed al momento ciò che mi è saltato all’occhio è l’emarginazione di due istituzioni del mondo scherma: l’Accademia Nazionale di Scherma e l’Associazione Italiana Maestri di Scherma. L’estromissione dei due enti dalla organizzazione dei corsi di formazione pare sia riconducibile al fatto di non essersi schierati con la nuova dirigenza. Se così fosse credo che si sia fatto un grossolano errore: una istituzione non va contro un’altra, ovvero i due enti non avrebbero potuto prendere posizione avversa alla dirigenza uscente e credo che in tutte le organizzazioni sia così. Diverso il discorso se oggi sia l’Accademia che l’Associazione si mettessero di traverso ed andassero contro l’attuale governo federale.
La loro estromissione, ma mi
riferisco in particolar modo all’AIMS, si evince da quanto deciso dal Consiglio
federale, il quale, a quanto pare, ha costituito la Scuola dei Tecnici Federali,
ma probabilmente si tratta della Scuola Magistrale, e la consulta dei tecnici
federali. Quest’ultimo organismo lo vedo come un elemento sostitutivo
dell’A.I.M.S.
Tutto legittimo: il governo federale nel rispetto delle norme vigenti ha il diritto/dovere di realizzare le politiche ritenute più opportune e comunque inerenti al programma presentato in sede di campagna elettorale. Il sottoscritto, però, essendo un sognatore avrebbe immaginato per l’Associazione Maestri e per l’Accademia un impegno più appropriato, sfruttandone le esperienze e le capacità logistiche, didattiche ed organizzative.
Riterrei opportuna la loro
presenza ai lavori del Consiglio ogni qualvolta l’ordine del giorno preveda
argomenti che interessino le due organizzazioni.
La Federazione dovrebbe aiutare i
Maestri/Tecnici creando un fondo pensionistico a loro favore e ripristinare il
contributo per l’attività di Tutor.
Qualora non previsto, dovrebbero essere
riattivati i premi in denaro per i tecnici degli atleti vincitori di medaglia
ai Campionati Nazionali, Campionati Europei, Mondiali e Giochi del
Mediterraneo.
In buona sostanza, se si vuole
fare un salto di qualità, una efficace interlocuzione tra le parti apparirebbe di
fondamentale importanza e per raggiungere l’obiettivo sarebbe necessario
superare le barriere ideologiche e posizioni personali di questo o quel
personaggio.
Mi ripeteva il grande Renzo
NOSTINI che la lotta politica finisce con le elezioni e dopo si torna a
collaborare nel supremo interesse della scherma e di tutte le sue componenti.
Lo so che è un sogno, ma sognare
non costa nulla!
Ezio RINALDI
Il relazione all'articolo, del quale mi compiaccio, mi permetto ricordare un vecchio detto:"A cosa servirebbe il potere, se non per approfittarne?
RispondiEliminaLa storia si ripete.....purtroppo.
M°Saverio Crisci
Hai visto, caro Saverio?
RispondiEliminaIl "purtroppo" lo devi retrodatare di almeno 20 anni.
Un abbraccio affettuoso.
Gaspare Fardella