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21 novembre 2014

DIMENTICANZE


Del Rio congresso FIE Si sta svolgendo a Roma, presso lo Sheraton hotel, il Congresso FIE.
L’evento è stato organizzato dalla Federazione Italiana Scherma , la quale nel giro di pochi anni, 4/5, ne ha tenuti due in Italia, a dimostrazione del grande prestigio che essa gode nel mondo. Di ciò, inutile negarlo, va dato atto al Presidente SCARSO, il cui lavoro, su questo piano, ha dato e sta dando notevoli frutti, contribuendo a consolidare, sul piano planetario, il prestigio della nostra Federazione.

Il saluto di benvenuto è stato portato dall’On. Del Rio – Sottosegratario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Presente anche Mario Pestante – Membro permanente in seno al Comitato Internazionale Olimpico.
Domani ci sarà l'incontro, in Campidoglio, con il Sindaco Marino e la giornata vedrà la sua conclusione con il Gran Galà.

Condivido il pensiero del Presidente Scarso: “Oggi è una bella giornata per la scherma Italiana”. Parimenti non posso non evidenziare la poca sensibilità che la stessa federazione ha manifestato verso alcuni “servitori” della medesima. Persone che hanno dato e danno ancora il loro contributo giornalmente, per i quali, evidentemente, non esiste un riconoscimento per il loro apporto. L'invito al congresso, non dico al galà, era un atto dovuto.

Spiace notarlo e non mi riferisco alla mia persona, verso la quale è comprensibile un certo ostracismo, ancorchè non giustificabile sotto l’aspetto istituzionale, bensì verso alcuni soggetti che hanno ottenuto i più alti riconoscimenti dal CONI (stelle d’oro al merito sportivo) e non sono Io.

Non credo nemmeno ad una svista, più semplicemente per questa dirigenza il concetto di istituzionalità non esiste.
Mi piace pensare che sia così poiché sarebbe peggio se divergenze di opinioni sui diversi argomenti schermistici portassero ad una proscrizione di chi ha servito la scherma con dedizione e passione.

Forse, nonostante i più che evidenti successi, politici ed agonistici, la nostra dirigenza è scaduta nel provincialismo.
Non se ne abbia a male chi è stato dimenticato, il tempo è galantuomo.
Ezio RINALDI

 

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