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31 agosto 2024

LA GAVETTA

Socrate

Ormai la mattina quando ci si alza una delle cose che si fa è quella di controllare il cellulare e vedere se qualcuno ci ha scritto oppure farsi immediatamente una passeggiata sui social e leggere sulle pagine di questo o di quello cosa hanno postato. Così questa mattina non avendo null’altro da espletare ho fatto un giro e mi sono imbattuto nella pagina di Andrea Cipressa, sulla quale è riportata una riflessione sulla tuttologia. Trascrivo integralmente, la sua breve analisi sul tema:

”La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere”

Socrate

… quindi il nostro è un mondo di “stolti” visto che oggigiorno tutti sanno tutto, sanno di cultura, di arte, di scienze, senza averne le competenze che soltanto attraverso lunghi studi si possono ottenere. Un medico oggi si sente in diritto di parlare di arte, un avvocato di ingegneria, la gente comune addirittura si sostituisce nelle diagnosi e prognosi ai medici stessi soltanto perché ha guardato Grey’s Anatomy.

Tutti ci sentiamo in diritto di poter parlare di tutto e, di conseguenza, l’esperto vero sembra perdere il suo ruolo e la conoscenza diventa banale e superficiale.

Viviamo in una società che spesso premia i cialtroni, la superficialità, “l’infarinatura”.

Ci imbattiamo frequentemente nell’improvvisazione. Al lavoro, a scuola, in politica. Ci ritroviamo ad assistere all’ approssimazione quando invece non basta fare, bisogna saper fare. E soprattutto non basta aver voglia di fare ma avere le competenze per fare.

Molte volte accade che le persone particolarmente incompetenti siano le meno consapevoli della propria ignoranza ma talmente pregne di supponenza e arroganza da volersi “vendere” come la scelta migliore. Capita pure facciano leva su un nome altisonante. Nomen Omen.

Io un mobile dell’Ikea riesco a montarlo (smadonnando e sudando) ma non mi propongo come ingegnere per costruire il Ponte sullo Stretto!

E prima di “sedervi” in un “consiglio“ (di amministrazione , sportivo o altro) o aspirarvi, fate gavetta, fate esperienza, studiate e non improvvisatevi altrimenti accettate il “consiglio”: “Lassate perde’”

Ps: una cosa la vorrei capire: dileggiare, attaccare o diffamare non fanno parte di un confronto sano e produttivo, oggi.

Tre anni fa invece si?

Caro Andrea condivido totalmente il tuo scritto in particolare sulla “gavetta” e sul Ps. Non che il resto non meriti un pari interesse ma questi due passaggi hanno attirato la mia attenzione.

Per il primo (la gavetta) posso senz’alto affermare che un medico non potrà mai operare se prima non abbia fatto un serio tirocinio, così come un architetto o ingegnere non potrà mai cominciare a progettare se prima non abbia fatto una adeguata esperienza in uno studio tecnico, idem per una gestione amministrativa ed organizzativa. Un laureato in giurisprudenza prima di diventare avvocato deve fare un periodo di tirocinio in uno studio legale e poi deve sostenere gli esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione. In buona sostanza in qualsiasi campo è necessario possedere i requisiti teorico/pratici affiche ci si possa esprimere al meglio: è come un matrimonio dove due individui si completano a vicenda.

Per la seconda considerazione (il Ps) devo dirti che comprendo e condivido quanto da te esposto soprattutto perchè ci sono passato. Il dileggio, la diffamazione e quanto possa danneggiare la dignità di ogni singolo individuo in un confronto politico non dovrebbero mai esistere, purtroppo quando tocca a noi ci amareggiamo e soffriamo moltissimo ma quando tocca agli altri spesso e volentieri ci dimentichiamo della sofferenza altrui. E’ un modus operandi generico che ho sempre combattuto, non per questo talvolta non abbia peccato anch’io.

In conclusione mi permetto affermare che prima di dichiararsi competenti e capaci in ogni campo, è necessario verificare il possesso di indispensabili requisiti.

Sia ben chiaro, non intendo dare lezioni di gestione aziendale a nessuno, ma nel condividere le considerazioni di Cipressa ho espresso, come sempre ed in modo chiaro, il mio personalissimo pensiero.

Ezio RINALDI

 

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