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10 febbraio 2025

UN FINE SETTIMANA D'ORO E DI PROBABILI ADDII.

Tommaso MARINI

È stata Heidenheimer a inaugurare il week end d’oro dell’Italia schermistica del 2025, il primo, speriamo, di una lunga serie, ma che verrà ricordato come l’ultimo per i tre Commissari tecnici della scherma nazionale.

Il grido di Di Veroli che ha vinto su Tibor Andrasfi, rimarrà impresso nelle immagini di questo nuovo anno internazionale, l’anno che impone i cambiamenti nelle fila delle rispettive nazionali. Sesto Buzzacchino, quindicesimo Luca Diliberto diciannovesimo Enrico Piatti, per citare solo i più vicini, mentre gli altri poco brillanti sono molto al di sotto. Colpisce la vittoria dei giapponesi nella prova a squadre, in finale con Israele, seguiti dalla Svizzera, e su 36 squadre, dove l’Italia si è mostrata 17a sebbene tutta giovanissima e capitanata da Di Veroli, corroborata da Valerio Cuomo (153° nell’individuale), Giulio Gaetani (136°) e Giacomo Paolini (67°). Menzione speciale per Fabrizio Cuomo che invece ha saputo ricavarsi un onestissimo 79° piazzamento.

Martina FAVARETTO

Anna CRISTINO
Ben diversa la prova delle donne questa volta guidate da Rossella Fiamingo la quale ha chiuso la gara al terzo posto individuale assieme a Lucrezia Paulis, 18a la Santuccio seguita da Giulia Rizzi, 22a Federica Isola e 30a Gaia Caforio. Ma è nella prova a squadre che si sono mostrate formidabili vincendo la gara, con una prestazione memorabile di Federica Isola, Sara Maria Kowlaczyk, Roberta Marzani e Giulia Rizzi. Su 29 squadre il risultato è da considerare importante per aprire un quadriennio ricco di spadiste che dimostrano di poter portare avanti l’arma con consapevolezza.A Torino la musica non è comunque cambiata, anzi è rimasta tutta italiana. Brillantissima prestazione delle donne che hanno guadagnato il primo posto con Martina Favaretto, con una ultima stoccata sul 14-9 che meriterebbe di

essere rivista, ma soprattutto il bel bronzo di Arianna Errigo in compagnia di Anna Cristino.

Formidabile anche prestazione di Tommaso Marini, che ha battuto il ceko Alexander Choupenitch allenato da Giovanni Bortolaso con una scherma lucida ed elastica. Settimo Davide Filippi e diciassettesimo Filippo Macchi, seguito da Guillaume Bianchi.

Arianna ERRIGO
Insomma una tre giorni di podi che fanno ben sperare per il futuro, contornate da qualche lacrima credo. È certo che Stefano Cerioni e Nicola Zanotti non vedranno riconfermata la loro carica, e con ogni probabilità anche Dario Chiadò sarà sostituito, va detto a malincuore, perché in Italia i CAF e le varie nazionali, giovani e cadette da lui coordinate, hanno saputo produrre un sistema efficiente e ben calibrato sui numeri di questa arma. Chi lo sostituirà troverà una rete di lavoro oliata e priva di grandi difetti.
Davide DI VEROLI

Non la stessa cosa si può dire del fioretto e della sciabola. Il primo fa fede su ben poche sale scherma che praticano quest’arma, e sui CAF che sono appena sufficienti per poter affermare che il settore sia produttivo come un tempo, mentre la seconda, non ci vergogniamo di rimarcare senza smentita dei fatti, che al momento non ha i numeri per poter sopravvivere se non si mette mano all’aratro e si semina in maniera abbondante, estirpando le erbacce cattive.

Un quadriennio che sarà impegnativo per le persone che saranno poste alla guida dei tre settori, cui auguriamo un buon lavoro.

Fabrizio ORSINI

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