29 luglio 2022

CAMPIONATI DEL MONDO DI SCHERMA: Il Cairo 15/23 luglio 2022

F.F.: Palumbo, Errigo,Volpi, Favaretto
Un Mondiale certamente splendido per l’Italia, soprattutto per quanto riguarda la specialità del fioretto
Tommaso MARINI
: i ragazzi/e infatti hanno vinto due argenti nelle prove individuali e, soprattutto, si sono portati a casa il titolo in entrambe le prove a squadre.

C’era da ricostruire, non dal punto di vista tecnico quanto da quello mentale ed in questo CERIONI ha fatto il suo: basti vedere come sia stata rigenerata Arianna ERRIGO, tornata ai livelli di un tempo. 

Arianna Errigo

Rossella Fiamingo
Nel ricambio, necessario in vista delle olimpiadi, emerge un talento puro come MARINI (22 anni), tesserato per le Fiamme Oro.
Note deludenti per le sciabolatrici che nella gara a squadre sono state eliminate dall’Ungheria nei quarti. Mentre nell’individuale le ragazze si sono fermate agli ottavi e sedicesimi. Non riusciamo proprio ad emergere in quest’arma tranne in rare occasioni. Il CT ZANOTTI dovrà assolutamente intervenire perché stante ai risultati il futuro non si presenta roseo. Per gli uomini un bronzo a squadre ma nell’individuale si fermano nei quarti ed ottavi. Al di la del bronzo, anche qui il CT dovrà riflettere, anche se, va detto, ci sono spiragli di ottimismo. 
Sc.M.:Curatoli, Samele, Torre, Gallo
F.F.m.: Garozzo, Avola,Marini, Foconi

Nella spada uomini individuale è stata una debacle, Di Veroli e Vismara escono agli ottavi, mentre Santarelli e Cimini si fermano molto prima. Nella gara a squadre i ragazzi si arrendono in finale alla Francia e conquistano l’argento, lottando a viso aperto con i transalpini. Il risultato nell’individuale rispecchia quello dell’europeo: è un problema di testa? 

Sp.f.: Santuccio, Navarria, Fiamingo, Isola

Sp.M. Cimini,Vismara,Santarelli,Di Veroli

Le ragazze conquistano il bronzo individuale con FIAMINGO e l’argento a squadre. Risultati assai promettenti in prospettiva mondiale. Nel 2023 cominciano le qualificazioni per Parigi 2024. 

In tutto ciò si evidenzia che 2 medaglie individuali sono pervenute da atlete che superano i 30 anni: OCCHIO!

La stragrande maggioranza degli atleti di vertice veste una divisa (atleti professionisti) e forse un inizio di rinnovamento dovrà essere promosso proprio dai gruppi sportivi in divisa?

MEDAGLIERE MONDIALI SCHERMA 2022

#

Paese

O

A

B

T.

1

Francia

4

2

2

8

2

Corea del Sud

3

0

0

3

3

Italia

2

4

2

8

4

Ungheria

2

1

0

3

5

Giappone

1

1

2

4

6

USA

0

2

2

4

7

Azerbaigian

0

1

0

1

7

Germania

0

1

0

1

9

Hong Kong Cina

0

0

2

2

9

Romania

0

0

2

2

11

Belgio

0

0

1

1

11

Georgia

0

0

1

1

11

Grecia

0

0

1

1

11

Polonia

0

0

1

1

11

Spagna

0

0

1

1

11

Ucraina

0

0

1

1

#

Totale

12

12

18

42

Ezio RINALDI

26 luglio 2022

Elisa Di Francisca: la famiglia, la scherma, la TV

Elisa Di Francisca ha appeso il fioretto al chiodo per dedicarsi interamente alla sua splendida famiglia (un marito e due figli). Ha scritto il libro “Confessioni di una campionessa imperfetta” con il quale si è messa a nudo, parlando della sua vita schermistica e privata. Non credo sia stato facile affrontare la propria esistenza, fatta non solo di momenti di gloria con le tante vittorie, olimpiadi, campionati del mondo, europei, coppa del mondo etc., ma anche di momenti bui, dai quali ha saputo uscirne poiché oltre che nella scherma è stata ed è una fuoriclasse anche nella vita.

Ha imparato a volersi bene e ciò le ha permesso di raggiungere una profondità interiore con la quale si è potuta raccontare a 360°. Con il suo libro ha dato un notevole contributo alla lotta contro le violenze sulle donne ma, credo, più in generale, anche contro l’omofobia e certamente contro ogni tipo di abuso.

Oggi è una apprezzata opinionista televisiva e segue la scherma con grande intensità, sostenendo il CT Cerioni.

Noi della “PIAZZA” le abbiamo sottoposto una serie di domande, con le quali abbiamo voluto capire quanto sia forte il suo legame con la famiglia, la scherma, la TV ed il suo impegno sociale.

La chiacchierata è stata particolarmente piacevole ed ha interessato anche i recenti risultati ai campionati del mondo del Cairo, da cui gli azzurri hanno portato a casa ben 8 medaglie: 2 ori, 4 argenti e 2 bronzi, ma di questo diremo in un altro articolo.

D.  Nel tuo libro hai sponsorizzato Cerioni alla guida tecnica della nazionale di fioretto e nel contempo hai mosso apprezzamenti non certo lusinghieri verso l’ex CT Cipressa. Ora Cerioni è al timone del Fioretto italiano ma Cipressa ha un nuovo e rilevante ruolo del quale non si sa molto: cosa ne pensi?

R. Nel libro parlo del mio rapporto con Stefano Cerioni e con Giovanna Trillini, della mia esperienza e del malcontento che ha generato in me, e anche in altri atleti, l’allora commissario tecnico Andrea CIPRESSA. Andrea è un grande oratore, come diplomatico sarebbe eccellente e sicuramente potrebbe essere un grande presidente della federazione, però come commissario tecnico non riusciva a gestire il gruppo perché è una persona molto buona, voleva accontentare tutti, diceva sempre sì. Anche nella propria famiglia ai tuoi figli non puoi dire sempre sì. A ragion veduta, qualche no lo devi dire, devi dare delle regole e devi far sentire che sei il leader, che hai polso per gestire le situazioni. Purtroppo fu sfiduciato anche dagli atleti è ciò ha provocato la sua sostituzione. In seguito il Presidente Azzi gli ha conferito il ruolo di coordinatore dei commissari tecnici. In tutta sincerità, per il futuro gli auguro il meglio.

D. Una campionessa di razza come te che ricordi ha dei suoi inizi e come ti sei appassionata a questo sport e a questa specialità?

Elisa Di Francisca
R. Ho iniziato con la danza classica ed ho frequentato una scuola per due anni circa. Mia madre era felicissima che facessi danza, ma ad un certo punto mi sono stancata. Avevo voglia di uscire, di combattimenti, di movimento e la danza non rispondeva alle mie esigenze. Mio padre un giorno, me lo ricordo come fosse ieri, tornando a casa mi chiese se volessi provare a fare scherma. Non sapevo nulla di questo sport, anche se a Jesi c’erano già campioni del calibro di Stefano Cerioni, Giovanna Trillini, Valentina Vezzali, tutti allenati dal maestro Triccoli. Entrai in palestra ed iniziai a fare amicizia, scampagnate, perché la scherma, pur essendo una disciplina con precise regole, viene presa un po' alla larga. Non è che ti mettono subito in mano il fioretto e ti mandano a gareggiare. C’è stato un approccio, ho fatto amicizia, ho socializzato. Poi, dopo qualche tempo, mi misero in mano questo fioretto, perché a Jesi era l’arma principe e lo è ancora, ed iniziai con le prime gare, allenata dal grande maestro Ezio Triccoli, il quale prima di morire disse a mia madre: “Tua figlia ha l’oro nelle mani, l’importante è che ci stia con la testa.”

D. Come ti sentivi quando eri in pedana? Consiglieresti la scherma, ed a chi in particolare?

R. Ah, io la consiglierei a tutti perché, al di là della competizione agonistica e quindi di riuscire a diventare un campione, vincere le medaglie, la scherma ti dà la possibilità di conoscere te stesso. All’interno della maschera tu sei di fronte alle tue paure ed ai tuoi limiti, limiti che tu ti poni, ti dà gli strumenti per superarli. Ti insegna a dominare te stesso le ciò ti permette di concentrarti ed essere attento per tutta la giornata della gara. Ti educa a stare in gruppo, ma allo stesso tempo ti insegna l’individualità all’interno di un’équipe. Per me è stata un’ancora importante, posso dire che mi ha salvata aiutandomi ad affrontare la vita con un approccio più positivo, anche durante il periodo più intenso dal punto di vista pandemico.

D. Come valuti l’attuale momento storico della scherma italiana ed internazionale?

R. Beh sicuramente c’è un ricambio generazionale, ci sono tanti giovani, il livello è cambiato rispetto a quando avevo smesso io, quindi prima della pandemia. La Russia non c’è, non sta partecipando alle olimpiadi e quindi fondamentalmente già manca una delle nazioni più evolute sotto l’aspetto schermistico, però ci sono tanti giovani e giovanissimi che stanno emergendo e questo fa ben sperare per un roseo futuro. L’unica grande e sostanziale differenza rispetto alla scherma di qualche anno fa, la vedo in una accentuata preparazione atletica ed una inadeguata preparazione tecnica.

D. Come valuti il “sistema scherma italiano” e quali accorgimenti adotteresti per migliorarlo?

R. Come dicevo prima, dedicherei molto più tempo alla tecnica. Ho frequentato a Chianciano il corso di preparazione per il conseguimento del titolo di tecnico ed ho avuto modo di trovarmi di fronte al magico trattato scritto nel 1970, il trattato di scherma che riguarda tutte e tre le armi. Secondo me oggi un maestro vecchio stampo, penso a Di Rosa, a Triccoli, non insegnerebbero solo a livello pratico ma la spiegherebbero con termini, se vogliamo, arcaici, ma chiari. Il bambino deve sapere cosa sta facendo, cosa non è riuscito a fare contro un avversario, e soprattutto nel momento in cui protesta con l’arbitro deve conoscere la terminologia per poter protestare, e quindi la tecnica. Ecco allora che la competenza, il lavoro, la disciplina, non solo la preparazione atletica, completerebbe la preparazione dell’atleta. In sintesi, punterei molto di più sulla disciplina e la tecnica schermistica e un po’ meno sulla preparazione atletica, che comunque rimane importante.

D. Sei un grande personaggio sportivo ma anche televisivo e mediatico: come concili tutto questo con la tua vita privata e familiare?

R. Sicuramente la famiglia l’ho voluta, stravoluta e scelta. Anche questo secondo figlio, che non è un secondo figlio qualsiasi. Brando è stata la scelta, l’ho preferito ad una olimpiade in bilico nel periodo pandemico durante il quale non si sapeva cosa fare ed io ho scelto la famiglia. Sono una mamma amorevole, di contatto, di presenza, ma allo stesso tempo di vocazione. Cerco una educazione, una linea, un limite da dare ai miei figli e nel contempo, sicuramente, come tutti i genitori, come tutte le mamme, ho bisogno anche di appagare il lato professionale. A livello sportivo inizierò ad insegnare ai bambini della sezione giovanile delle Fiamme Oro ed a livello televisivo inizierò una esperienza a “Dribbling”, la domenica su Rai2, dove sicuramente proverò quella adrenalina che ho sempre avuto durante l’attività agonistica e questo mi darà modo di restare nel contenitore dello sport. 

D. Il tuo libro è stata una vera bomba ed è uno spaccato di una parte della tua vita e dell’intero mondo schermistico: che effetti ha avuto sul piano personale e poi sportivo?

R. Il libro è stato faticoso da scrivere non perché l’abbia scritto io, anzi l’ha redatto la grandissima giornalista Gaia Piccardi. La nostra è stata una chiacchierata durante il lockdown che si è poi ritrovata sulle pagine di un libro e quando Gaia mi ha mandato la bozza del testo mi sono proprio commossa ed ho anche pianto perché il libro non parla solo dei successi schermistici ma, altresì, di tante mie esperienze personali, anche brutte. Però ha messo a nudo il mio lato umano prima ancora di quello sportivo. Io sono prima di tutto una persona, sono Elisa, e poi sono quella che sono diventata, cioè la campionessa Elisa Di Francisca. Tutto ciò grazie al cambiamento fatto, all’amor proprio, all’autostima ed a tutte le cose conquistate. Il libro è una bomba nel senso che trasmette un forte messaggio finalizzato ad aiutare le generazioni di ragazzi, ragazzine, che magari si sentono sconfitte, perse, fallite, per far capire loro che non bisogna abbattersi ma combattere, sacrificarsi, per raggiungere i propri obiettivi: perché anche nei momenti bui si possono trovare motivazioni per risalire.

D. Qual è il tuo rapporto con i social e i fans?

R. I social oggi vanno molto, servono, sono indispensabili. Ho un rapporto con loro un po’ conflittuale, nel senso che uso la tecnologia e non mi faccio usare.

D. Con quale collega sei andata più d’accordo?

R. Ti stupirò, tra tutte le persone con cui sono stata a contatto quella con la quale sono andata più d’accordo è stata Valentina VEZZALI. Ti spiego perché: Valentina, tralasciando la parte umana, a livello schermistico era una che sputava sangue, era un esempio da seguire. In allenamento non ti regalava niente. È stata di grande insegnamento ed era una che le cose te le diceva in faccia, quindi grande rispetto per la persona e la campionessa.

D.  Quale sarà il tuo futuro? Ti vedi proiettata più verso il mondo sportivo, quello dello spettacolo televisivo o giornalistico?

R. Per entrambe le cose ci vuole molta preparazione, ora sono proiettata più sul lavoro, imparare, studiare, sia dalla parte televisiva sia da quella sportiva. Sto cercando di conseguire il titolo di istruttore di II livello di scherma. Ma il mio obiettivo più grande è poter dare, perché ho preso tanto dallo sport e dalla scherma in particolare, quindi desidero ricambiare, trasmettendo ai ragazzini valori e gioia.

D. Cosa consiglieresti a chi si affaccia oggi sulle pedane?

R. Far tesoro delle sconfitte, perché insegnano tantissimo, ti impegnano a riprendere la scalata verso la vittoria, con sacrificio e determinazione: la vittoria ti dà gioia ma la sconfitta ti matura.

Ezio RINALDI

24 luglio 2022

LA MISTERIOSA INIZIATIVA DELLA CARTA STRACCIA-English Version follows Italian one

Gil PEZZA
In data 21 Luglio u.s., David Owen, giornalista inglese, ha pubblicato sull sito internet Inside the Games  un articolo, dal titolo “Exclusive: Russian Fencing Federation set to lobby Bach for Usmanov reinstatement”, dove ha parlato di una petizione, indirizzata a tutte le Federazioni aderenti alla FIE, che sembrava provenire dalla “Federazione Russa”, con cui si promuoveva una raccolta di firme, possibilmente di tutte le Federazioni affiliate a quella internazionale, da inoltrare al Comitato Olimpico Internazionale (COI), finalizzata ad una sorta di “endorsment” che il Presidente, Thomas Bach, avrebbe dovuto avanzare (non si capisce verso chi) per cancellare le sanzioni imposte al sig. Alisher Usmanov. Aggiungo, inoltre, che nella mail di accompagnamento veniva anche asserito che la lettera/petizione presentava già la firma di cento federazioni nazionali.

https://www.insidethegames.biz/articles/1125971/russia-fencing-usmanov-reinstatement.

Due giorni dopo, il 23 Luglio, Mr. Owen ha pubblicato un altro articolo, intitolato Usmanov had “no role’ in preparation of letter to Bach calling for reinstatement as FIE President (https://www.insidethegames.biz/articles/1126055/usmanov-had-no-role-in-preparation), con cui ha informato i suoi lettori di aver ricevuto risposta dall’Ufficio Stampa del sig. Usmanov, ove si affermava che:

(1) il sig. Usmanov non ha avuto nessun ruolo nella preparazione di alcuna lettera indirizzata al sig. Thomas Bach;

(2) la Federazione Russa di Scherma non ha promosso atti a favore di Usmanov;

(3) e, infine, le varie manifestazioni di sostegno rivolte al COI, e aventi ad oggetto la revoca delle sanzioni contro il sig. Usman, inoltrate dalle varie federazioni nazionali, sono avvenute su base volontaria e a carattere spontaneo.

Va, comunque ed incidentalmente, osservato che l’Ufficio Stampa però nulla riferisce a proposito della effettiva e reale esistenza della predetta lettera, e cioè se questa sia un falso o esista realmente.

A mio sommesso avviso, per capire se la “lettera” esista davvero, è del tutto inutile fare una disamina sulla genesi di questa iniziativa; sarebbe meglio, invece, focalizzare l’attenzione sulle modalità di formazione della stessa, perchè, partendo da queste, è difficile poter credere che essa sia stata “concepita” allo stesso modo e contemporaneamente dalle varie federazioni nazionali, le quali, evidentemente dotate di una forte e reciproca telepatia metafisica trascendentale, abbiano tutte scritto la stessa, medesima, uguale e identica lettera, perfettamente somigliante in tutto, al COI.

Non voglio entrare in polemica con nessuno, ma non posso fare a meno di esprimere il mio pensiero al riguardo: nessun soggetto munito di media cultura ed in grado di cogliere perfettamente gli aspetti del “leggere” e del “capire”, avrebbe potuto sottoscrivere detta lettera, non fosse altro perché - per capirne appunto il motivo - non occorre leggerla tutta, basta soltanto riportarsi all’iniziale incipit, che recita testualmente “Il 28 febbraio 2022 e il 3 marzo 2022 l'Unione Europea, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno imposto sanzioni ingiuste e infondate nei confronti di Usmanov, Presidente della Federazione Internazionale di Scherma.“

Mi sia, dunque, concesso di concludere rassegnando le seguenti mie considerazioni:

1.   indipendentemente dalla sua genesi e/o formazione, la lettera non è una petizione: è, più che altro, un vero e proprio J’ACCUSE politico contro l’Unione Europea, gli Stati Uniti ed il Regno Unito; e, senza volerne ricercare le motivazioni, giuste o sbagliate che siano non hanno alcuna importanza, mi limito ad affermare e ad osservare che nessuna federazione dovrebbe intraprendere alcuna iniziativa di natura sfacciatamente politica, come quella di cui sopra;

2.   questa è una iniziativa che non esito a definire “della carta straccia”, essendo arduo immaginare che il presidente del COI, Thomas Bach, possa farsi “portavoce” o “portatore” di questo preciso atto d’accusa politico, peraltro da rivolgersi a chi? All’Unione Europea, il Regno Unito e gli Stati Uniti? E dovendo oltretutto ricordare che il Tribunale EU ha già respinto, il 27 Giugno u.s., il ricorso del sig. Usmanov, perché fosse revocato l'inserimento del suo nome nella lista dei cittadini Russi soggetti a sanzioni (dubito molto che il COI abbia partecipato al ricorso come amicus curiaehttps://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=261761&pageIndex=0&doclang=FR&mode=lst&dir=&occ=first&part=1&cid=7953534);

3. è ancora da stabilire se ci sono Federazioni che non hanno ricevuto la lettera e perché, ma, soprattutto, sarebbe interessante sapere se le federazioni nazionali che hanno firmato questa misteriosa lettera siano passibili di sanzioni, e di quale tipo ed entità, dai loro rispettivi governi, in particolar modo, da parte di quegli Stati che hanno votato a favore delle misure contro la Russia alle Nazioni Unite (è mio personale convincimento che le federazioni dell’UK, degli USA e di molte nazioni dell’UE non firmerebbero mai una tale lettera, stante che sono state chiamate direttamente in causa);

 4. infine, è comunque diritto dei membri di ogni Federazione Nazionale interpellare il loro consiglio direttivo, per sapere come la Federazione abbia agito riguardo alla misteriosa lettera, anche solo per capire che tipo di leadership vogliono ai vertici della stessa e di chi la rappresenta in FIE.

Gil Pezza

TESTO IN INGLESE


THE MYSTERIOUS WASTEPAPER INITIATIVE

On July 21st, David Owen, published an article on the Inside the Games website, entitled "Exclusive: Russian Fencing Federation set to lobby Bach for Usmanov reinstatement," where he reported  about a petition letter {Letter”), addressed to IOC President, Thomas Bach,  which seemed to originate from the "Russian Federation."  Exclusive: FFR set to lobby Bach for Usmanov reinstatement. It appears that the Letter aimed to collect as many signatures as possible from the FIE’s National Federations. Once all the signatures had been collected, they were to be forwarded -together with the Letter, to Mr. Bach at the International Olympic Committee. (IOC). It appears that the overall goal of the petition, as stated in the Letter, was to ask Mr. Bach to use his best “efforts to restore justice in order to contribute to the lifting of the sanctions against Mr. Usmanov and to ensure his return to the position of the President of International Fencing Federation.”  As reported in Mr. Owen’s article, the cover e-mail to the Letter, stated that “over 100 countries -members of the international fencing federation from 4 continents have already signed the attached letter. “

Two days later, on July 23rd, Mr. Owen published another article entitled Usmanov had “no role 'in preparation of letter to Bach calling for reinstatement as FIE President (https://www.insidethegames.biz/articles/1126055/usmanov-had-no-role-in-preparation. In it, he reports the response from Mr. Usmanov's Press Service:

1) Mr. Usmanov had no role in the preparation of any letter addressed to Mr. Thomas Bach;

(2) the Russian Fencing Federation did not initiate any action in favor of Mr. Usmanov;

(3) and, finally, the various demonstrations of support addressed to the IOC, and concerning the lifting of the sanctions against Mr. Usmanov, forwarded by the various national federations, took place on a voluntary and spontaneous basis.

It should be noted that the Press Office, however, did not report anything about the actual and real existence of the Letter; that is, whether it is a fake or actually exists.

In my humble opinion, to understand if the Letter really exists, it is completely useless to examine the genesis of this initiative. It is best, instead, to focus on the manner in which the Letter came about. In fact, it is difficult to believe that the Letter was "conceived" in the same way and at the same time by the various national federations, which, equipped with a strong and reciprocal transcendental metaphysical telepathy, ended up writing the same, identical letter to the COI. Furthermore, I believe that no one with a high school education and who knows the difference between reading and comprehension could ever sign such a letter. Indeed, one need not go any further than the Letter’s first sentence to understand why. 

On 28 February 2022 and 3 March 2022 the European Union, the United States and the United Kingdom imposed unfair and unsubstantiated blocking sanctions against Mr. Usmanov, President of the International Fencing Federation.” 

 1. Regardless of its genesis, the letter is not a petition. Rather, it is a direct political J’ACCUSE against the European Union, the United States, and the United Kingdom. I will not even go into the merits of this assertion because, right or wrong, it doesn't matter. The fact is that a sport federation cannot take part in such a blatant political initiative.

2. Secondly, always in my humble opinion, this is a wastepaper initiative since it is hard to imagine that Thomas Bach (and therefore the IOC) would lend himself to such a blatant political J ’accuse. Most importantly, with whom should Mr. Bach use his best efforts to have the sanctions imposed on Mr. Usmanov’s lifted? With the European Union, the United Kingdom and/or the United States? Especially after the EU Court of Justice on June 27th rejected Mr. Usmanov's appeal to have his name removed from the list of Russian citizens subject to sanctions. (Besides, I very much doubt that the IOC filed an amicus curiae brief in conjunction with Mr. Usmanov’s appeal).  https://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=261761&pageIndex=0&doclang=FR&mode=lst&dir=&occ=first&part=1&cid=7953534

 3. It remains to be determined whether any national federations that may have signed the Letter, can be sanctioned by their respective governments, especially if the latter voted in favor of sanctions against Russia at the United Nations. This, of course, can vary from country to country. Nevertheless, it would be interesting to know if there are national Federations that have not received the Letter and if so, why. Regardless, it is my educated guess that the national federations of the United Kingdom, the United States and of many nations of the European Union would never sign such a letter as their nations are specifically mentioned in the Letter.

4. At any rate, it is up to the members of each federation to find out how the Federation acted on this Petition. They can then decide for themselves what kind of leaders they want on the Board of Directors of their Federation and representing it in the ranks and commissions of the FIE. 

Gil Pezza 

 

 

13 luglio 2022

IL DECENNALE DEL BLOG: analisi e numeri

Forse non tutti sanno che quest’anno ricorre il decennale della nascita del Blog “piazzadellascherma”, essendo stato pubblicato il primo articolo nel febbraio 2012.
Per celebrare doverosamente tale ricorrenza, credo sia opportuna una corretta analisi, aperta e sincera, dell’attività fin qui svolta, dovendo inizialmente precisare che il Blog prese vita per esigenze comunicative, legate, in particolare, alla campagna elettorale che avrebbe visto il rinnovo delle cariche elettive della FIS, per il quadriennio 2013-2016: evento che mi vide candidato alla Presidenza della Federazione. Dopo di che avrebbe dovuto cessare la sua attività, ma tanti mi chiesero di non chiudere, poiché rappresentava una voce libera nel panorama schermistico.
Da allora, 1.380.000 sono stati i contatti ed il picco massimo in un mese si è verificato a luglio 2019, con 47.300 visualizzazioni (i famosi c.d. “click”), 834 i post pubblicati e 15.524 i commenti. La “PIAZZA” è stata ed è, tutt’ora, seguita da altri paesi, in particolare:
Stati Uniti: 80.571
Germania: 21.062
Francia: 8.781
Ungheria: 7.224
Regno Unito: 6.189
Russia: 5.438
Kuwait: 4.570
Ucraina: 4.446
Filippine: 4.006
Belgio: 3.559
Svizzera: 1.930
Giappone: 1.729
Polonia: 1.660
Paesi Bassi: 1.571
Regione sconosciuta: 1.566
Spagna: 1.470
Emirati Arabi Uniti: 1.287
Kenya: 845
Altro: 41.388.
Naturalmente, il numero maggiore di contatti viene dall’Italia con 1.180.000.
Gli argomenti trattati sono stati principalmente focalizzati sull’attività federale nel suo insieme. Quello che ha suscitato il maggior interesse riguarda il “doping tecnologico”, con vari articoli pubblicati sul tema ed i correlativi commenti, che furono tantissimi, il 99% dei quali, però, anonimi: spessissimo, costoro si posero ai limiti della decenza, del rispetto di tutti e del buon vivere comune. Tant’è che, nel mese di maggio 2020, fui costretto a chiudere il blog. Successivamente, sotto la spinta di tanti frequentatori della “Piazza”, nel mese di giugno 2020, ripresi le pubblicazioni, visto che, a detta di molti, il blog era divenuto un punto di riferimento per un libero confronto e, soprattutto, era avvertito da tutti come una voce fuori dal coro, affrancato da interessi o condizionamenti di sorta.
Ezio RINALDI
In proposito, devo precisare che ciò non costituiva un mio personale convincimento, ma rappresentava un sentire comune, stanti le continue conferme che ricevevo (e seguito a ricevere) tra i tanti commenti postati sulla mia pagina Facebook, che erano soliti affermare che, appunto, il Blog “rappresentava una fonte d'informazione libera da cui era stato possibile apprendere fatti poco noti”.
In tanti mi chiesero quale fosse stato il reale motivo della sospensione delle pubblicazioni. Mi fu riferito che circolava, addirittura, una diceria secondo la quale la sospensione sarebbe stata causata dall'intervento della Polizia Postale. Chiaramente smentii questa e altre più romantiche e fantasiose ricostruzioni, di cui mi era giunta voce; ma la verità è stata che interruppi le pubblicazioni perché ritenni l’anonimato un modo sbagliato di relazionarsi, poiché, inutile negarlo, stando nascosti, si poteva attaccare chiunque senza assumersi le responsabilità delle proprie azioni.
Quel periodo fu caratterizzato da un’impennata esponenziale delle letture e dei commenti. L'anonimato e la pressoché totale mancanza di limitazioni spinsero molte persone ad esprimere le proprie opinioni sui diversi argomenti di volta in volta proposti e mentre alcuni correttamente si attenevano all’argomento trattato, con modi assolutamente rispettosi, molti di loro intervenivano attaccando questo o quello in maniera offensiva.
Pur non potendo sottacere, da un lato, il fatto che l’anonimato, servì per preservare i commentatori da una sovraesposizione mediatica o da possibili ripercussioni disciplinari; dall’altro, però, non posso negare che certe volte si trascese in pettegolezzi, anche abbastanza imbarazzanti, e gossip di bassa levatura. Certamente, il Blog fu, è lo è tuttora, una vetrina assai utile, soprattutto per gli addetti ai lavori: un luogo dove ci si confrontava in piena libertà e senza alcun condizionamento; a quel tempo, l’approssimarsi delle elezioni indusse taluno a sentirsi talmente libero, perché protetto dall'anonimato, da postare commenti non soltanto non pertinenti al tema trattato, ma addirittura anche irriverenti.
L’aver consentito che si abusasse della libertà concessa fu un errore, del quale mi pento ancora oggi, ma ne trassi insegnamento per ripartire con nuovo vigore e maggiore slancio all’insegna di una informazione libera e colta, che permettesse, in tutta trasparenza e in chiaro, di descrivere e commentare le cose belle e brutte della scherma.
Quindi, ritenni indispensabile stabilire nuove regole, poche ma certamente significative, con il supporto di un gruppo di redazione, con la naturale conseguenza che, da quel momento, gli anonimi non hanno trovato più ospitalità.
Ancora oggi chiedo scusa a coloro che in qualche modo sono stati offesi ingiustamente e gratuitamente da squallidi e volgari commentatori. Naturalmente, avrete tutti notato che, dalle decisioni assunte, il numero dei contatti è notevolmente sceso, però ciò ha giovato al blog e mai decisione fu più saggia.
In questi anni tante sono state le attestazioni di stima, vicinanza ed amicizia ed anche tantissime sono state e, probabilmente sono ancora, le persone che non hanno di me una grande considerazione ma ringrazio soprattutto queste ultime poiché senza di loro non avrei potuto individuare i fattori negativi del mio operato.
Oggi, dopo un periodo di assestamento, la FIS naviga tranquillamente e ne sono felice, però c’è ancora molto da fare, soprattutto in termini di libertà (il codice etico a mio avviso va rivisto in alcuni passaggi) ed auspico che la Dirigenza FIS, il Presidente per primo, voglia essere un po’ più sensibile sull’argomento.
Ezio RINALDI