Nei giorni 5 e 6 gennaio 2013 presso il palasport di
Anguillara Sabazia si sono svolte le gare relative a spada e fioretto per le
categorie del G.P.G. ed in merito alle competizioni ho ricevuto alcune e-mail
di approvazione e di critiche. Tra quelle che ho ritenuto più significative ne
ho scelto due che a mio avviso sintetizzano i vari stati d’animo e la visione
complessiva della due giorni schermistica.
Riporto quindi alcuni passaggi delle precitate e-mail:
“ Ottimo il palazzetto, fornito di ampio parcheggio, sicuramente
idoneo per l’evento, anche se il campo gara poteva ospitare un massimo di 10
pedane e non le 12 ivi istallate, peraltro in stoffa, che pur essendo valide per
le gare di spada e fioretto non altrettanto si può dire per la sciabola, visto
che tendono ad arricciarsi.
La gara nel complesso ha avuto un regolare svolgimento
ma ci sono stati alcuni punti in negativo, quali il ritardo 30 minuti per l’inizio
delle gare e per l’area dedicata alla cerimonia di premiazione: relegata in un angusto
angolo, ciò, probabilmente dovuto alla mancanza di idonei spazi.”.
Questo il
primo commento.
“Nei giorni 5 e 6 gennaio abbiamo assistito ad una gara regionale di fioretto e spada del
GPG svoltasi ad Anguillara Sabazia e sono state notate alcune problematiche che
si riportano di seguito, unitamente ad alcune considerazioni che riteniamo
opportuno sottolineare:
-
La
presenza per tutta la competizione di pedane in tessuto attaccate per terra con
del semplice nastro adesivo;
questo fatto deve “ far riflettere “ sulla regolarità della gara (quel
tipo di pedana utilizzato è omologato? e da quale organo?).
Inoltre,
l’utilizzo di quelle pedane in stoffa poteva comportare dei seri problemi per
l’incolumità degli atleti ivi partecipanti
in quanto la stesura del tessuto, in alcuni casi, non era perfettamente
adiacente al terreno producendo pericolose pieghe. Questo trattamento “al
risparmio” non credo sia in linea con
gli ultimi aumenti imposti dalla FIS in merito “al contributo” da versare per
partecipare alle gare portato recentemente a 20 €.
-
Lo scarsissimo livello degli arbitri; in più di un caso
si sono verificati proteste vibranti tra gli addetti ai lavori in merito a
decisioni fortemente discutibili ed inappropriate, inoltre, in qualche caso,
arbitri riconducibili ad una società arbitravano atleti della stessa società.
Ci chiediamo come vengono fatte le designazioni ed andando a monte come viene
fatta la preparazione degli ufficiali di gara se questo è il risultato? A giustificazione qualcuno asseriva che si
tratta di gare di basso profilo….non crediamo che la giustificazione sia
pertinente, la gara, anche se regionale, per gli atleti che vi prendono parte
assume importanza fondamentale ed è proprio da queste competizioni che la Fis dovrebbe cominciare a creare le basi per far
arrivare ai ragazzi il messaggio della correttezza e della lealtà.”
Questo il secondo commento.
Come si vede due visioni diverse: dov’ è la
verità? Sicuramente nel mezzo.
Personalmente ho grande considerazione per
chiunque organizzi una gara di scherma, a qualsiasi livello. L’impegno, la
responsabilità, gli oneri che gli organizzatori si assumono sono notevoli e non
c’è dubbio che qualche sbavatura ci possa essere.
Dalle due e-mail emergono alcune cose
positive ed altre negative: la prima nel complesso è positiva ma lamenta una
istallazione di pedane in numero superiore a quanto la struttura poteva
ospitare e il carente spazio dedicato alla cerimonia di premiazione, pare
relegato in un angolo.
Come ben noto non ci sono nel Lazio, se non
rare eccezioni, sedi perfettamente rispondenti alla organizzazione di una gara
di scherma e quei pochi che, con opportune modifiche (palabocce di Roma),
potrebbero essere idonei hanno un costo giornaliero abbastanza consistente,
quindi molte volte bisogna fare di necessità virtù. Ricordo benissimo quando
sotto la mia gestione il Comitato organizzava le gare a Riano nelle tenso
strutture, sicuramente spaziose ma certamente lontane dagli standard richiesti
per le gare di scherma. Oppure venivano organizzate all’Acqua Acetosa nella
palestra destinata al Club Scherma Roma. Da allora molti miglioramenti sono
stati fatti, vuoi per l’impronta che la
F.I.S. ha dato alle competizioni vuoi per l’impegno e la costante ricerca di
impianti adeguati.
La seconda e-mail entra in un discorso
tecnico organizzativo ponendo in evidenza l’inadeguatezza delle pedane in
tessuto e lo scarsissimo livello arbitrale con arbitri che dirigevano assalti
di atleti facenti parte della propria società.
Anche qui penso di poter esprimere la mia
opinione affermando che, purtroppo, le pedane in stoffa sono assolutamente
regolamentari ed omologate dagli organi competenti, ivi compresa l FIS.
Pertanto nulla è addebitabile agli organizzatori se non una maggiore attenzione
nel posizionarle al fine d evitare i cosiddetti arricciamenti.
Per quanto riguarda gli arbitri convengo con
quanto posto in evidenza e cioè che per gli atleti anche la gara parrocchiale è
importante, figuriamoci un campionato regionale. D’altra parte gli arbitri,
ancorché giovani, devono fare esperienza e per quanto ciò non ci piaccia a
livello regionale è sempre stato così. Sono altresì convinto che gli arbitri
chiamati a dirigere siano assolutamente imparziali ed onesti ma ciò non
giustifica il loro impiego in maniera leggera ed è responsabilità del Direttore
di Torneo scegliere di volta in volta l’arbitro più idoneo allo svolgimento di
un assalto, evitando magari di designare per un girone o un assalto di
eliminazione diretta un arbitro della stessa società di uno degli atleti in
gara.
Infine, circa l’aumento della tassa di
iscrizione alla gara ho già espresso il mio parere con il post “IO STO CON
SCARSO” nel quale ho affermato che ero e sono contrario all’ aumento ma se il Consiglio
Direttivo FIS ha preso tale decisione avrà fatto le opportune valutazioni.
Ripeto non lo condivido ma bisogna accettarlo e nel contempo sono d’accordo
circa la pretesa di un servizio migliore che la FIS e per essa il Comitato
Regionale deve fornire in occasione di eventi agonistici e non.
La mia non vuole essere una critica fine a se
stessa ma un contributo migliorativo, fornito attraverso chi alle gare era
presente.
Ezio RINALDI