28 giugno 2024

UNDICI MEDAGLIE A BASILEA, UN EUROPEO QUASI PREVEDIBILE



Solo quattro giorni fa terminavano gli europei di scherma a Basilea, e mentre contavano le undici medaglie vinte, passavano il testimone a Genova, prossima sede del campionato continentale nel 2025.

Niente male davvero, ma se consideriamo che a Plodviv-Cracovia l’anno scorso furono sedici e l’anno precedente ad Antalya quattordici, dobbiamo ammettere che c’è stata una lieve flessione. Però la fisiologia delle vittorie agli europei e al mondiale è sempre la stessa, ovvero prima dell’olimpiade le medaglie oramai dall’edizione di Sheffield nel 2011, sono dieci, mentre subito dopo il grande appuntamento olimpico, quasi sempre aumentano. È anche vero che a causa del Covid, i risultati sono stati leggermente anomali in tutta Europa, ma se consideriamo che siamo tornati alla normalità da circa un paio di anni, era prevedibile che saremmo ritornati alla solita statistica cioè quella di circa dieci podi per ogni europeo.

La statistica d’arma è comunque interessante, in quanto cinque sono state la medaglie nel fioretto, tre nella spada e tre nella sciabola. Considerato che di solito la sciabola era il fanalino di coda della famiglia schermistica, possiamo dire che questa volta è risalita con grande spinta e il risultato, specie fra gli uomini si è visto. Le donne invece devono ancora lavorare e personalmente sogno una politica federale che guardi a questa arma come al fioretto, con più incisione.

A detta di molti, sappiamo che il campionato europeo è la gara più difficile in assoluto, anche se all’appello mancano americani, coreani, cinesi e giapponesi, che stanno salendo nel Ranking, come anche egiziani e iraniani. Tutti questi li vedremo a Parigi, ma il campionato del Vecchio continente era sotto gli occhi di tutti, e infatti abbiamo visto crescere gli ungheresi nel fioretto e nella spada, nonostante la sciabola rimanga la loro arma preferita, nella quale verosimilmente sono apparsi calando, sia nel maschile che nel femminile.

Interessanti i francesi che non si sono fatti scappare i podi migliori, ed era prevedibile. Spada e fioretto molto bene, ma anche la sciabola femminile non è passata inosservata. I turchi si sono mostrati forti nella sciabola, mostrando maturità e tecnica. I rumeni, anche loro da tenere d’occhio, hanno presentato schermitori giovanissimi che faranno strada, e Covaliu è uno di quelli, come fra gli ungheresi Gergo Szemes che ha solo 21 anni e ha dato parecchio filo da torcere agli italiani nella prova a squadre.

Fra un mese ci sarà quindi la giornata inaugurale della XXXIII olimpiade e da quel momento in poi anche le gare dei nostri atleti, ai quali rivolgiamo il nostro più vivo incoraggiamento.

Viva la scherma!

Fabrizio ORSINI

 

23 giugno 2024

Il Dr. Luigi MAZZONE incontra on line le società lombarde.

Dr.Luigi Mazzone

Il 20 giugno 2024 si è tenuto un incontro on-line (!?) tra il Dr. Luigi MAZZONE, candidato in pectore alla presidenza federale, e le società lombarde. L’invito alla partecipazione è stato diramato tramite e-mail ed all’incontro vi hanno preso parte una quindicina di club: per la precisione erano presenti 15 persone ma non è dato sapere se rappresentassero i club oppure lì a titolo personale. Peraltro un incontro on line non ha la stessa efficacia di uno de visu: il Dr. MAZZONE sa che è così.

Si è presentato enunciando il suo curriculum vitae, notevole sia professionalmente che schermisticamente. Ha espresso il proposito di voler apportare cambiamenti all’organizzazione federale (cosa che dicono tutti) e di voler fare tante altre cose, ma non ha detto come. Ha precisato che alle sue spalle non vi è nessuna sponsorizzazione, in altre parole ha detto che non ci sono pupari che muovono i fili e allora vale la pena evidenziare che i latini dicevano: Excusatio non petita, accusatio manifesta.

Vaghe le sue parole sul programma, ancor meno quelle sui componenti della sua squadra tranne il fatto che a sostegno dell'incontro vi era Elisa Albini, già consigliera del Comitato lombardo, in pieno dissenso con l’attuale dirigenza regionale.

Le domande significative come quella sulle motivazioni a candidarsi sono state fugate all'inizio da un libero e appassionato desiderio di cambiare tutto, dalla pedana al logo federale. E poi cosa addebiti al Presidente AZZI, ovvero quali siano stati i punti deboli della sua gestione, non ha voluto confidarlo. Forse indugiare con maggiore consistenza, di fronte ai lombardi, sarebbe stato più interessante, anche perché svariati presenti sono rimasti delusi ed hanno definito l’incontro “vuoto di contenuti significativi”.

Il Dr. MAZZONE è un serio professionista e una persona specchiata, in buona sostanza non ha bisogno di presentarsi poiché nel mondo scherma è conosciutissimo e conseguentemente da lui ci si aspettava di più e che dicesse cose più accattivanti e, perchè no, magari con un pizzico di sale sulle argomentazioni.

Probabilmente trattandosi di un primo approccio ha voluto andarci con i piedi di piombo. Però, in tutta franchezza, se il buon giorno si vede dal mattino da quanto emerge non mi pare che la giornata sia iniziata bene.

La mia esperienza mi fa dire che l’alternativa ad AZZI giunga in ritardo poiché a questo punto del calendario, e a poche settimane dalle olimpiadi, il programma elettorale, i componenti la squadra e l’organizzazione generale ivi compreso l’elezione dei grandi elettori dovrebbero essere molto avanti, soprattutto perché a valle dell’olimpiade partirà la grande corsa elettorale.

Anche se è solo una mia impressione, ed a me non sembra sia così, ritengo che il tempo rimanente sia breve, e poiché è galantuomo, di certo saprà dire chi ha ragione.

Intanto la scherma azzurra trionfa a Basilea con 5 ori, 3 arg. e 3 bro. BRAVIIIIIIIII! E complimenti a tutta la delegazione.

Ezio RINALDI 

17 giugno 2024

ASSEMBLEA AIMS: il licenziamento del Maestro Luca SALIS

Il 13 giugno 2024 si è tenuta l’Assemblea Nazionale Ordinaria dell’Associazione Italiana Maestri di Scherma, alla stessa in seconda convocazione erano presenti una trentina di partecipanti, con delega o di persona. Gli iscritti all’Associazione superano le 200 unità. I lavori sono stati condotti dal Maestro Alberto BERNACCHI e le funzioni di segretario dalla Maestra dott.ssa Siria MANTEGNA.

Nel congresso sono stati discussi argomenti inerenti la gestione finanziaria e organizzativa dell’AIMS, in particolare gli stage, i corsi di formazione e gli esami per tecnici di II e III livello. Per il futuro sono state previste le seguenti attività: pre corso di Chianciano e corso per tecnici di II e III livello.

La relazione del Presidente Lucio LANDI è stata approvata all’unanimità.

Il tema che maggiormente ha suscitato la mia curiosità è stato l’annuncio relativo al licenziamento del Segretario dell’Associazione, Maestro Luca SALIS. Sembra che, in un primo momento, egli abbia rassegnato le dimissioni che, a loro volta, avrebbero causato l'interruzione del rapporto di collaborazione.

La vicenda pare abbia avuto inizio nel 2023 e non è dato conoscere i particolari, però figurerebbe che il SALIS abbia impugnato la lettera di licenziamento ed aperto una vertenza lavorativa nei confronti dell’Associazione.

Luca SALIS

Le notizie riferiscono che il tutto sia da ricondursi a emolumenti non dovuti. Il Segretario, secondo quanto è dato conoscere, si sarebbe attribuito compensi per ore di lavoro straordinario, non autorizzate.

La materia, quindi, potrebbe avere dei risvolti significativi sia dal punto di vista amministrativo che penale. Il condizionale, vista la gravità di quanto appare, è d’obbligo però la vicenda non può essere eclissata, anzi. Credo che appurare i fatti sia assolutamente necessario e sono convito che gli attori in causa, ognuno sulle proprie posizioni, vorrà fare chiarezza. Se ciò non avvenisse e se i fatti dovessero essere veritieri, l’Associazione diventerebbe complice della eventuale discutibile condotta dell’ex segretario.

Come sempre, la “PIAZZA” è disponibile ad ospitare chiunque abbia voglia o ne senta la necessità di dare un contributo a fare chiarezza. 

Ezio RINALDI

08 giugno 2024

LA VOCE DEGLI ARBITRI

Cagliari 6 giugno 2024, Campionati Italiani Assoluti, nella giornata del fioretto maschile, l’inizio della gara è segnato da un comunicato ufficiale degli arbitri presenti, i quali, con microfono alla mano e voce di Martina Pascucci, affiancata da Gaspare Armata, due dei più giovani e competenti arbitri italiani, rappresentano alcune istanze alla Federazione Italiana Scherma.

Dietro di loro c’è tutta la compagine arbitrale presente alla gara e che sostiene il comunicato. Sembra che la questione sia connessa con i compensi ed i rimborsi, considerati non adeguati all’impegno cui gli arbitri sono sottoposti durante l’anno agonistico.

La scena si è svolta sotto gli occhi dei Direttori di torneo Carlo Cubeddu, Giuseppe Bucca e Federico Surano, di certo consapevoli dell’azione posta in essere dai colleghi arbitri ma non è dato sapere se siano sostenitori pieni o parziali delle questioni poste.

Non ho ricordi di azioni simili in passato da parte della componente arbitrale, per lo meno a memoria d’uomo. Il Gruppo è sempre stato abbastanza unito e che io ricordi mai una parola contro la Federazione.

A stagione finita o quasi ed a pochi mesi dalle elezioni federali, una mossa del genere ha tutto il sapore della politica. L’obiettivo sembrerebbe quello di far entrare il tema arbitrale nei programmi federali, visto che da sempre si invocano regole diverse da quelle in atto, che mai nessuno ha pensato di cambiare. Ci provammo nel 2012 quando mi candidai alla Presidenza federale e nell’occasione affermammo che era giunta l’ora per una riforma radicale del settore ovvero proponemmo, tra le altre cose, che il GSA fosse elettivo e che avesse una struttura simile ad un comitato regionale, senza che nessun arbitro facesse un passo verso chi voleva innovare e far fare un salto di qualità professionale alla categoria.

Oggi è di moda affermare che le proteste dei giovani sono sempre giustificate. Non sono d’accordo ma mi adeguo al pensiero dominante. Spero solo che possa essere l’inizio di un nuovo percorso, di un vero cambiamento.

Sull’episodio si rende necessaria qualche riflessione.

Il comunicato è scritto in politichese, cioè dice tutto per non dire niente, poiché non esplicita i veri motivi della protesta, che, a quanto sembra, siano da riportare al Dio denaro. Forse ho letto male o non ho ben capito e per tale ragione lo riporto integralmente e con il video della sua lettura.

Devo però ammettere che l’azione non è stata di ordinaria amministrazione: certamente un fatto nuovo.

Credo che il Presidente AZZI, già arbitro internazionale, sicuramente saprà raccogliere le istanze dei ragazzi e sono fiducioso che al riguardo saranno presentate adeguate proposte che il Consiglio discuterà in maniera positiva.

Ezio RINALDI


A nome dei nostri colleghi presenti oggi qui e non, rappresentanti di una componente, quella arbitrale, indispensabile per lo svolgimento delle gare, crediamo sia divenuto indispensabile esprimere a tutti voi, atleti, tecnici, dirigenti e partecipanti del nostro mondo, lo stato dei fatti ed una situazione che è non più sostenibile per tutti e tutte noi.
Abbiamo provato, più volte, la strada del dialogo, ripetuti sono stati i tentativi di confronto con  il consiglio federale e quanti hanno la possibilità di migliorare le cose.
Ammettiamo che avremmo sperato un esito diverso e che trovarci qui, davanti a voi, prima di una gara così importante senza il nostro telecomando ma con un microfono rappresenta un piccolo fallimento anche per noi.
Questo momento per noi, non poteva più essere rimandato.
Siamo stati molto diretti e richiediamo con fermezza, ancora una volta, di avere un riscontro rapido alle nostre richieste e preoccupazioni per non rischiare di destabilizzare ulteriormente il settore arbitrale italiano, preso ad esempio ed invidiato da tutte le Federazioni del mondo.
Desideriamo quindi rapprendere che:
A) vi è una grande responsabilità degli organismi federali nella legittimazione di alcuni comportamenti e scelte;
B) non sussiste più alcun dialogo con la nostra componente, che è totalmente abbandonata e ridotta a mero “mezzo utile” alla vita delle gare;
C) sussiste un’assoluta assenza di condivisione riguardo le linee programmatiche e le scelte in seno alla commissione arbitrale che si riflettono sulla formazione, sulle designazioni e sull’andamento delle gare.
Sappiamo di creare un disagio e di questo ne siamo rammaricati. ma riteniamo giusto rendere pubbliche le nostre necessità e quanto successo negli ultimi mesi.
Vorremmo fosse inteso come costruttivo ed a servizio del nostro mondo.
Grazie

01 giugno 2024

CHI E' CAUSA DEL SUO MALE PIANGA SE STESSO

"E' esploso il caso.

Valerio Cuomo campione italiano assoluto in carica e in vantaggio nel ranking rispetto a tutti i suoi contendenti (Di Veroli a parte) escluso dalle Olimpiadi.

Dico la mia.

Ma scusatemi, se le persone e quindi le forme mentis sono le stesse e tutti sempre hanno difeso i poteri ampiamente discrezionali del c.t., adesso di che vi lamentate?

E che chiarimenti dovrebbe dare il c.t.?

Dire che questa è la sua visione, fine del discorso e tutti muti, esattamente come faceva il precedente c.t. e tutti quelli prima di lui quando i criteri di selezione erano come quelli attuali: discrezionali.

Nel 2012 vi fu una cordata di candidati al consiglio federale con nomi pazzeschi come Marco Romano per dirne uno (nel mio piccolo mi candidai pure io con queste splendide persone) che proponeva criteri meritocratici, quindi convocazioni in base al ranking rigido, abolizione dei c.t. e istituzione semplicemente di un selezionatore vincolato a questi criteri oggettivi.

Questa ventata di gente nuova e di aria fresca fu bocciata in malo modo, ne seguirono altri consigli federali sempre sotto il comando di Scarso, poi quello del suo delfino (ma mi pare che abbiano litigato) che si riproporrà di nuovo e in contrapposizione un’altra cordata… dove da quanto mi hanno riferito dietro le quinte c’è sempre lui, Scarso.

Politiche federali più vecchie del cucco, sempre più o meno le medesime persone, probabilmente qualche giovane ma sempre lo stesso modo vecchio di ragionare!

Io e altri amici la possibilità di cambiare la federazione ve l’abbiamo data, sono anni che protesto contro questo sistema e nessuno mi ha mai calcolato.

Ho dovuto affrontare pure quattro procedimenti disciplinari.

Adesso lasciatemi dire che chi semina raccoglie, che vi sta bene e che avete la federazione che vi meritate.

L’esclusione di Valerio è un’ingiustizia? Lo è!

Perdio se lo è!

Chi oggi protesta sta raccogliendo quello che ha seminato?

Sicuramente sì.

Aloha."

Riprendo il post di Riccardo Bonsignore, pubblicato sulla propria pagina facebook, perché lo ritengo quanto mai appropriato e la sua analisi evidenzia una realtà della quale ci si accorge solo quando si è toccati personalmente.

Ci si lamenta delle scelte dei CT, in particolare nella spada maschile, scelte che pongono in luce decisioni assunte anche in passato e che altri hanno subito, evidenziando oggi l’incoerenza di chi le assunse.

Sono testimone diretto di quelle scelte ma le accettai con serenità perché l’idea era quella di rispettare le decisioni dei Commissari, anche nella considerazione che ad essi era ed è sempre stata concessa una certa discrezionalità. Potere decisionale che taluni hanno utilizzato per giustificare valutazioni opinabili e talvolta in contraddizione tra esse. Il problema comunque non è questo ma il fatto che a rimetterci sono spesso i ragazzi, che pagano le scelte politiche dei loro maestri o genitori.

Ricordo ancora quando dissi alle mie figlie che se volevano emergere avrebbero dovuto impegnarsi il triplo rispetto ad altre atlete, poichè il loro padre non avrebbe rinunciato alle proprie idee ed alle proprie battaglie. Ecco, ognuno di noi deve essere consapevole che le decisioni poste in essere hanno delle conseguenze, in particolar modo se esse nascono dal ruolo ricoperto, e soprattutto se travalicano il buon senso e sfociano nell’arroganza, prima o poi arriva il conto. Quindi ha ragione Riccardo quando afferma che il potere discrezionale dei Commissari oggi è uguale a quello di ieri. Infatti in passato altri importanti atleti, come Tagliariol ed anche Confalonieri, vennero considerati non più all’altezza del loro ruolo, insomma non furono ritenuti capaci di conseguire risultati adeguati. A mio avvivo non ricevettero il rispetto a la considerazione che ancora meritavano, tanto che la loro carriera subì un forte rallentamento quando ancora potevano dare moltissimo alla causa schermistica.

A me viene da dire solo questo: “Chi è causa del suo male pianga sé stesso” o ancora “Chi semina vento raccoglie tempesta”.

Mi dispiace molto per il ragazzo e lo affermo dal più profondo del cuore, lo affermo da papà. Dovrà superare questo momento e data la sua ancor giovane età ed il suo talento non avrà difficoltà in futuro ad affermarsi ed assicurarsi quel che gli spetta e che oggi gli è stato negato.

Ezio RINALDI