Fortunatamente ci sono ancora dei buon temponi in giro, i quali con il loro modo di fare ti aiutano a trascorrere dei momenti rilassanti. Infatti qualche giorno addietro, uno dei soliti anonimi mi ha posto delle domande: “dopo tante battaglie perse non credi di doverti ravvedere?” oppure: “Nei hai scritte tante e tante ne hai fatto scrivere, non ritieni opportuno fare ammenda e chiedere scusa?”. Mi chiedo: di cosa dovrei ravvedermi o chiedere scusa? Finora ho portato avanti le mie idee alla luce del sole, senza avere la pretesa di ritenere che fossero le migliori in assoluto, però sono le mie e me le tengo.
Ravvedersi significa avvedersi dei propri errori e cercare di emendarsi, cioè correggersi
e francamente non credo proprio di aver bisogno di ravvedermi: la mia libertà
fisica, morale e intellettuale non ha necessitato, e non ne avrà in futuro, di una liberazione
da colpe. però vediamo in cosa e come dovrei procedere ad emendarmi.
In tutti questi anni,
almeno negli ultimi 11, ho preso decisioni che mi hanno visto in posizione
divergente da diversi soggetti, il primo dei quali l’ex presidente Scarso.
Nulla di personale, pur se ne avrei di motivi anche in questo senso,
semplicemente non ne ho condiviso la politica schermistica portata avanti. Egli
ha vinto una elezione contro di me ed un’altra che mi ha visto sostenere nuovi candidati.
Ne discende, quindi, che se le proprie idee si dimostrano perdenti in rapporto
ad altre, esse vadano abbandonate. Questo mi è parso di capire dagli inviti
rivoltomi.
Orbene, se accogliessi
dette esortazioni significherebbe abiurare il mio credo, che non avrei fiducia
nelle mie teorie, quindi sarebbe logico supporre che ogni mia azione non fosse
finalizzata ad un interesse generale bensì a quello personale: francamente
sarebbe come disconoscere se stessi e ciò non appartiene al mio essere.
Come dianzi affermavo,
le mie idee appartengono a me e non hanno la pretesa di essere le migliori, ma lo
sono solo per me.
Tutto il mondo
schermistico è a conoscenza del fatto che nell’ultima tornata elettorale non ho
avuto un ruolo attivo, quantomeno negli ultimi 6 mesi. Sono stato ritenuto
fuori tempo e quindi fuori gioco. Ne ho preso atto e di malavoglia (perché
negarlo?) sono stato messo da parte, salvo poi dimostrare che un nutrito gruppo
di amici (quelli veri!) ha inteso appoggiare una mia idea che ha portato al palesamento
di un certo consenso verso un candidato in particolare. Va detto, e in modo
chiaro, che detto consenso è stato indirizzato anche verso il candidato alla
Presidenza Michele MAFFEI, al Dr. Guido COSTAMAGNA ed al prof. Maestro di scherma Emilio BASILE: degli altri candidati mi
è importato poco. Ciò è avvenuto con grande chiarezza e correttezza, cioè avevo
annunciato quale sarebbe stato il mio comportamento. Non sono affatto pentito
della scelta fatta.
Dunque, se le valutazioni
fatte in occasione di tale elezione, peraltro non ero nemmeno presente in
assemblea, debbano essere oggetto di ravvedimento rispedisco al mittente
l’esortazione perché non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca,
ovvero se ero superato e fuori gioco non si poteva pretendere un comportamento diverso
da quello posto in essere: non ero più vincolato ad un gioco di squadra.
In conclusione, visti
i risultati dell’assemblea non sarebbe il caso che altri si ravvedessero?
Ezio
RINALDI