26 maggio 2022
EDUCAZIONE FISICA: scherma e scuola elementare - II parte: Sarebbe stato meglio essere uniti.
23 maggio 2022
MEA CULPA
Ho rimurginato alcuni giorni prima di
decidere di scrivere le mie scuse alle donne in genere, alle schermitrici e, in
particolare, alle due ragazze coinvolte nel “Bucca gate”.M° Vito MANNO
Mi è capitato molte volte di
ascoltare pettegolezzi riguardanti personaggi illustri della scherma italiana,
da CT della nazionale ad arbitri da maestri a preparatori atletici. Non ho mai
avuto cognizione di causa e non ho mai dato credito a queste voci seppur
provenienti da diverse fonti. Chi riferiva queste illazioni lo faceva sempre con
un senso quasi di ammirazione nei confronti dei personaggi coinvolti giustificando
l'abuso di posizione dominante a seconda del numero di medaglie vinte in
qualità di …. Ammiravano la forte personalità del soggetto in causa e talvolta mi
è capitato di ascoltare anche frasi derisorie e offensive riferite alle
“vittime" (sempre consenzienti visto il fascino irresistibile del
personaggio di turno).
Il punto è questo: non sono mai
intervenuto in queste amichevoli chiacchierate per esprimere il mio disaccordo o
per condannare i comportamenti e gli episodi che venivano raccontati veri o
falsi che fossero. Ho assecondato i miei interlocutori pensando che non
facendolo sarei stato preso per bacchettone o per ingenuo o uno senza palle. Forse
avere una figlia ora ventenne e immaginarla in situazioni analoghe è stata la
molla che mi ha spinto a scrivere questo mea culpa .
In qualche modo sento di non aver fatto
o detto quello che avrei dovuto. Queste forme di machismo, a volte apprezzate
anche da alcune donne, non solo sono anacronistiche ma danneggiano fortemente
l'immagine di un mondo, quello della scherma, che dovrebbe cavalcare altri
valori intrinseci e largamente riconosciuti alla “noble art”.
Vito MANNO
21 maggio 2022
EDUCAZIONE FISICA: scherma e scuola elementare
Fin dal nome gli obiettivi erano chiarissimi e le azioni dei due ministri che in serie si sono adoperati per far si che il famoso detto “un euro speso nello sport equivale a molti euro risparmiati per curare la salute dei cittadini” sono in qualche modo, pian piano, diventate una realtà. Ovviamente un obiettivo così ambizioso e culturalmente innovativo per la nostra Italia ha subìto non poche spallate, vuoi appunto i due anni di pandemia e quindi le emergenze contingenti hanno tardato a far vedere gli effetti di uno sconvolgimento solo annunciato, in quanto alla fine dei conti non c’è stato.
Attualmente gli equilibri tra CONI (lo sport olimpico-agonistico) e Sport e Salute (lo sport per i cittadini ed il benessere) sono tornati alle origini e non è dato sapere se l’ambizioso processo vedrà mai una fine e la realizzazione dell’obiettivo reale.
Un progetto di tale portata non poteva realizzarsi senza un cambiamento culturale degli italiani e del loro stile di vita, benché la pandemia sembrerebbe aver favorito la creazione di un ambiente sociale più ricettivo di prima. Proprio in questo senso la recente legge di bilancio ha previsto l’assunzione di molte unità nel comparto dell’insegnamento, in particolare alla scuola primaria. Il ministro dell’istruzione Bianchi, il 13 aprile, con la firma del decreto sugli organici, ha ufficializzato l’inserimento dell’educazione fisica (oggi denominata scienza motorie) anche nella scuola primaria (quella che comunemente è la scuola elementare) con uno docente specializzato e non più a carico di un docente genericamente titolato all’insegnamento. La notizia ha prodotto gioia e tripudio anche nel mondo dello sport che ha salutato questo evento come un vero successo personale del sottosegretario allo sport, la quale, essendo stata una valente schermitrice nonché consigliere della Federscherma, ha generato ulteriore entusiasmo quasi a voler intendere che in Italia si potesse immaginare un insegnante di scherma in ogni classe… ma pare sia solo marketing politico, e nulla più.
Perdonate la lunga introduzione, ma personalmente è dal 1987 che sento parlare di questa “riforma” e dell’inserimento degli insegnanti di educazione fisica nella scuola elementare, ma da allora il tempo è passato e la realtà è stata molto diversa: le classi maschili e femminili (ciascuna con un proprio insegnante uomo e donna) sono state unificate dimezzando il numero di posti per i docenti di educazione fisica creando un mare di soprannumerari che solo in questi anni sono stati riassorbiti grazie ai pensionamenti frutto della mitica “quota 100”, partorita da abili algebristi statali. Da bravo “iseffino” con un Onorevole come preside, nutrivo un sogno che solo ora si sta realizzando. Ora però il mondo dello sport ha tutte le ragioni per gioire e sarebbe necessario comprendere meglio la situazione prima di illudere tanti giovani tecnici sportivi, i quali è bene che sappiano che purtroppo i titoli sportivi (maestri di scherma, tennis, nuoto, atletica, ecc…) non potranno entrare nella scuola se non come esperti del loro settore, e in nessun altro modo se non come è accaduto fino ad ora, ovvero grazie alle amicizie con dirigenti ed insegnanti e in qualità di “esterni”.
Vediamo ora alcuni preziosi dettagli che rispondono alla domanda quasi amletica: insegnare o non insegnare? Ovvero chi potrà beneficiare della nuova norma che introduce l’educazione fisica nella scuola primaria? La risposta è semplice, quasi lapalissiana: il candidato dovrà essere in possesso di un titolo di studio valido, ma al momento nella Repubblica Italiana per insegnare l’educazione fisica in qualsiasi scuola di ogni ordine e grado, è necessario possedere una Laurea magistrale in Scienze motorie conseguita in un arco di 5 anni, che qui di seguito elenco:
- LM 67 (Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e
adattative);
- LM 68 (Scienze e tecniche dello sport)
- LM 47 (Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie)
- Titoli di studio equiparati alle predette lauree magistrali ai sensi del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 9 luglio 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 7 ottobre 2009, n. 233 (cioè gli ISEF);
- Tutti i sopracitati titoli dovranno essere accompagnati ancheda 24 CFU/CFA, acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.
Ma nonostante tutto quanto vi ho raccontato, c’è un aspetto ben più interessante di cui vorrei parlarvi in un secondo articolo.
16 maggio 2022
IL BILANCIO DEL WEEKEND DI COPPA DEL MONDO: un grande Marini, Volpi e Foconi abbonati al podio. G.P.G.: qualche riflessione?
Mentre in quel di Riccione si svolge il G.P.G. in giro per il
mondo hanno avuto luogo le prove individuali di fioretto, disputate in quel di Incheon (Corea del Sud),
di spada femminile negli Emirati Arabi, mentre la spada maschile ha gareggiato sulle pedane tedesche di Heidenheim.
Non sono mancati i risultati, infatti nel fioretto maschile ha
primeggiato il classe 2000 Tommaso Marini, un atleta che si sta confermando
come un astro nascente della specialità, schermidore dalle enormi potenzialità.
L’anconetano rappresenta, ormai una certezza del fioretto azzurro. Alessio Foconi, dimostrando di essere in un grande momento di forma, si
piazza sul terzo gradino del podio. Una nota di merito per Francesco
Ingargiola, uscito agli ottavi per mano del vincitore del torneo.
Il fioretto femminile ha visto Alice Volpi
piazzarsi al terzo posto dopo tre vittore in coppa del mondo.
Purtroppo la prova di spada femminile è stata
annullata per la morte dello sceicco Khalifa Bin Zayed,
presidente della federazione emiratina, che ha determinato la cancellazione di
tutti gli eventi sportivi.
Il Gran
Premio Giovanissimi avrà termine mercoledì p.v. ma sembra che più di qualcosa
non abbia risposto alle aspettative. Infatti, rumors, riferiscono di numeri
particolarmente decrescenti, che starebbero a testimoniare come in questi due
anni di pandemia non si sia fatto nulla per la promozione. Infatti nel 2019 gli
iscritti alle varie categorie erano circa 3.200 mentre nel 2022 circa 2.600. Se
tali numeri venissero confermati andrebbe fatta una seria riflessione con la
quale, senza voler condannare nessuno e non sarebbe il caso, capire quali siano
stati i fattori incidenti su tale calo. Ne parleremo a conclusione del G.P.G.
Ezio RINALDI