Dalla pagina facebook del Maestro Giancarlo TORAN riporto il suo sfogo
relativo alla gara satellite di Antalya in Turchia.
21.10.2018 alle 19:07
Ancora un podio, un argento, per Marta
Cammilletti, che ad Antalya, in Turchia, ha partecipato ad una prova di coppa
del mondo satellite. Un argento che lascia però l’amaro in bocca. Come
restereste se vi venisse comunicato dalla Fie, un attimo prima di iniziare, che
le regole della gara cui partecipate, con sacrificio economico personale,
saranno cambiate in modo sostanziale, e per voi mai sperimentato, nella parte
finale della gara?
La storia è questa: la Fis chiede a
Marco Malvezzi la cortesia di portare ad Antalya un apparecchio da testare, in
cui il bersaglio non valido è abolito. Da testare, non da utilizzare in gara.
Ed invece, incredibilmente, è quello che succede: e neanche per tutta la gara,
così da orientarsi almeno un po’, ma solo nella parte finale, il tabellone dei
primi otto.
A niente sono servite le proteste. Marta
ha iniziato vincendo tutti gli assalti del suo girone e poi, con distacchi
abissali, tutti gli assalti di diretta, fino alla finalissima. Qui si è trovata
di fronte un’avversaria alta due metri – la vedete nella foto, è l’olandese
Rentier – che ha sfruttato alla perfezione le nuove regole, che favoriscono
sfacciatamente chi è più alto, e i comportamenti che dal punto di vista della
convenzione sono scorretti: immaginate di fare una bella parata e risposta, che
va però in bersaglio non valido, mentre l’avversario tira dentro, e fa un punto
che altrimenti sarebbe annullato.
Ci siamo quasi assuefatti, con gli anni,
a questo modo per me inconcepibile di operare. Si inventano nuove regole, che
modificano sostanzialmente o capovolgono le regole dell’arma (si pensi alla
definizione di attacco nel fioretto, o alla passività nella spada), e le si impongono
senza la necessaria sperimentazione: che si fa, ma in corso d’opera, e sulla
pelle di chi ha speso fior di quattrini per andare a fare una gara importante e
costosa, all’estero, e si trova a dover affrontare un gioco stravolto, cui non
ha potuto prepararsi.
Non riesco a comprendere la logica
sottostante queste decisioni, che mi sembrano aberranti. Si vuole forse
accelerare verso l’arma unica? Cosa resta del fioretto originario?
Spero che la nostra Federazione si
opponga con decisione a questo modo di fare, nell’interesse della scherma. Non
se ne può più.”
Ecco, parto dalla speranza del Maestro,
il quale vorrebbe che la Federazione Italiana scherma si opponesse a questo
tipo di decisioni, prese sulla pelle degli atleti, decisioni assunte dalla FIE,
per rilevare come i nostri rappresentanti all’interno del massimo organismo
mondiale di scherma non siano evidentemente tenuti nelle debite
considerazioni pur occupando tutti i
posti disponibili nelle varie commissioni e nel Bureau, e non assicurano di certo sufficienti
garanzie ai nostri atleti ove impegnati
in gare internazionali.
Nel direttivo FIE vi è anche il
Presidente FIS, già vice presidente dell’organismo, ma, evidentemente in forte
calo di autorevolezza e nel potenziale ruolo di influenser della politica
internazionale.
Mi dicono che sia stata inviata una
lettera alla Federazione mondiale ma che sia rimasta lettera morta. Ciò
dimostrerebbe, se ce ne fosse ancora bisogno, la china politica internazionale
di Scarso. Può darsi che mi sbagli, ma sarà il tempo a dirlo, intanto registro
ciò che è accaduto sulla pelle delle atlete.
A questo punto mi sorge un interrogativo,
A cosa servono allora gli accordi internazionali sottoscritti dalla FIS con le
altre federazioni? Quale è lo scopo? Se
stipulo un accordo/convezione con un partner è perché oltre a dare devo
riceverne un beneficio. Nel caso specifico i partner della FIS che benefici ci
assicurano? E la FIS cosa offre loro? Tutti i viaggi del presidente per le
varie destinazioni planetarie a che servono? Se questi accordi fruttano un consenso
politico in favore di Scarso in ambito FIE , per assicurargli la riconferma nel
massimo Organismo mondiale, quali sono i benefici che in tale ruolo egli riesce
ad assicurare alla nostra federazione?
Ma se stipulare accordi ed entrare nel
bureau dà questi risultati sarebbe bene che il Presidente FIS se ne restasse a casa
per cedere il passo a chi potrà fare meglio di lui (non sarebbe nemmeno tanto
difficile). E’ mio parere che ormai si vada in giro a distribuire
riconoscimenti, la maggior parte dei quali serve forse solo a fare propaganda allo
scopo di riuscire a conservare la poltrona.
Si, hai ragione Maestro TORAN: non se ne
può proprio più e spero che il mondo della scherma ne voglia prendere atto.
Ezio RINALDI