Dal quotidiano “LA
SICILIA ” riporto la lettera che il Maestro Sperlinga ha scritto alla sua
allieva. Considerato i contenuti della stessa, ritengo utile pubblicarla su
Piazza della scherma.
“Catania 18/07/2015
Rossella carissima,
mi chiedono di scrivere qualche riga su questa tua vittoria:
Campionessa del Mondo per il secondo anno consecutivo.
Potrei elencare le tue doti di schermitrice e le tue
capacità tecniche e tattiche, oppure parlare di quanto io trovi insopportabili
le numerose passerelle cui il “politicume” locale e nazionale ti costringerà
(con sorrisi e apprezzamenti ipocriti) per ripulire la propria immagine grazie
alle tue imprese sportive. Preferisco invece, in questa occasione più unica che
rara, chiarire che l’obiettivo mio di
maestro e dell’Associazione schermistica Methodos, non è mai stato quello di
raggiungere un risultato a tutti i costi ma, piuttosto, contribuire attraverso
l’attività della scherma che ci accomuna, alla formazione, alla trasmissione e
al potenziamento di qualità umane (estranee alle società in cui viviamo) e che
invece alimentano quelle energie interiori di cui spesso ti parlo e che tu
possiedi e coltivi, col mio aiuto, ormai da tanti anni.
I risultati sportivi sono la conseguenza logica di questo
scambio, che ci consente una intesa e una comprensione reciproca eccezionali.
Finché sapremo nutrire vicendevolmente il frutto di questa
meravigliosa esperienza, raggiungerai tutti i risultati desiderati sia sportivi
che umani.
E quando non dovessi raggiungerli, saresti comunque in grado
di chiederti il perché e apportare le correzioni più appropriate.
Ricordati: “ Tutto arriva per chi sa aspettare” se l’attesa
viene valorizzata dallo studio, dalla ricerca, dalla volontà e dal metodo (
Methodos)
Gianni”
In questi giorni molti giovani tecnici si chiedono
come sia possibile che il maestro Gianni SPERLINGA sia oggetto di un
trattamento a dir poco discutibile (forse non è stata ritenuta necessaria la
sua presenza ai campionati del mondo o a competizioni di livello mondiale per la
dimostrata assoluta autonomia della sua allieva, appresa dal suo Maestro nel
gestire gli assalti. Però, certamente, sarebbe stata indispensabile a
sottolineare il rispetto e la considerazione dovutegli) nonostante le lodi
pubbliche del CT Cuomo, per il rapporto speciale e la formazione data a
Rossella.
E si domandando ancora: ”Per cosa e per chi dovremmo
lavorare se poi non potremmo avere la soddisfazione di seguire i nostri atleti?
Stando agli esempi che ci vengono dati dall’alto, rischiamo il depauperamento
del nostro operato, nel senso che i nostri ragazzi verrebbero invogliati a
trasferirsi da qualche altra parte (come è accaduto e continua ad accadere a
vantaggio di ambienti e maestri dello staff e dello stesso CT), per correre
dietro a chimere spesso irraggiungibili, col beneplacito della FIS.
Quindi, visto che quella del maestro l'abbiamo
scelta come professione e ci dobbiamo vivere, dovremmo adattarci ad un sistema
che preveda l’alimentazione della greppia dei pavoni? “
Sembra di capire, quindi, che essi non trovino
nessuno stimolo a lavorare per la gloria degli altri, pertanto sarebbero
orientati ad optare per un sistema di lavoro che preveda la tutela del proprio
orticello.
Se decidessero in tal senso sarebbe una scelta infausta,
sia dal punto di vista culturale che schermistico.
Tutto sommato mi spiace che Cuomo sia sempre sotto
osservazione però mai il detto “chi è causa del suo male pianga se stesso” è
stato più appropriato.
Infatti, dopo aver visto la composizione della
delegazione per i mondiali, siamo sicuri che non fosse possibile convocare il
Maestro Sperlinga? E nella delegazione che è stata ricevuta dal Presidente
della Repubblica Mattarella perché non portare i maestri degli atleti
medagliati?
Ciò li avrebbe fatti sentire parte integrante delle
vittorie ottenute.
Personalmente mi chiedo:” L’AIMS cosa fa a tutela
dei propri associati?
Non voglio entrare più di tanto nelle dinamiche del
rapporto tra la Fiamingo ed il suo maestro però mi domando come mai l’atleta
non chieda con forza la presenza del suo tecnico. Gli è di ingombro? Non gli
serve?” Mah! Non riuscirò mai a capire certe dinamiche.
Ezio RINALDI