Spett.le blog Piazza della Scherma
Da molto tempo seguo i post pubblicati su questo Blog.
Il mio interesse, perlopiù connesso alla professione di pubblicitario con la
passione della scherma, è stato ravvivato dall’imprevedibile evoluzione di
quest’ultimo anno fotografata dal numero di accessi indicati dal contatore
posto sulla homepage, che ha registrato un aumento del 1000x1000. Credo che la
causa stia nell’irresistibile fascino di una informazione che questo blog
garantisce senza riserve ma che non sempre viene sfruttata fino in fondo dai
suoi destinatari. Le ragioni del successo si fondano sostanzialmente in quel
diffuso stato di disagio che lei, presidente Rinaldi, è riuscito ad individuare
e di cui si fa portavoce per portare avanti una azione di verità all’interno di
un mondo sportivo che intensamente le appartiene.
E per far ciò continua ad offrire ampio spazio a
post che seppure narrano di vicende circoscritte, e forse di poco conto, hanno
la funzione di denunciare un certo tipo di amministrazione nella quale lei
non si è mai riconosciuto.
Fra i post del 2014 quello che mi è rimasto
particolarmente impresso è stato quell’unico, in cui il Presidente Giorgio
Scarso si è manifestato abbozzando una giustificazione di circostanza sulla
insolita “trovata” di un esponente federale.
Mi riferisco all’intervento del delegato GSA Marco
Barrera, nei confronti di una associazione sportiva, diretta a far
rimuovere dal sito internet la fotografia di un arbitro, nel timore che da lì
potesse nascere il sospetto di connivenze fra quell’arbitro e gli atleti di
quella associazione. L’autore del post riteneva che si trattasse di
un’iniziativa persecutoria mentre il Presidente Federale liquidava
la questione come una classica “tempesta in un
bicchier d’acqua”, e nel rinnovare la propria stima e fiducia al Barrera ne
attribuiva la condotta alla sua particolare sensibilità.
Sennonché l’autore del post dimostrò
che la sensibilità del Barrera si era manifestata soltanto nei
confronti di quella associazione a fronte di tante altre che erano, e sono
tutt’ora, solite pubblicare sul proprio sito internet, e sui social,
fotografie di arbitri federali in atteggiamenti amichevoli, talvolta
anche imbarazzanti.
Agli occhi dei lettori, o almeno ai miei,
è sembrato che la sensibilità di Barrera avesse imboccato una strada a senso
unico.
E questa sensazione si è fatta più forte
in questi giorni. Entrando nella pagina Facebook di Accademia Scherma Palermo,
di cui sono fan, ho visto che Marco Barrera sette mesi fa, ha recensito
questa associazione schermistica attribuendole il voto massimo di ben 5 stelle.
Mi domando, e vorrei tanto poterlo
domandare anche al Presidente Federale, come sia possibile conciliare la
lodevole sensibilità di Barrera con la scelta di manifestare personalmente e
pubblicamente, in un periodo pressoché coevo con quello della vicenda sopra
citata, la sua entusiastica preferenza verso Accademia Scherma Palermo.
E lo stesso entusiastico giudizio è stato
espresso anche dall’arbitro federale Emanuele Bucca.
Mi viene da chiedere, al sig. Barrera,
condividendone la particolare sensibilità, cosa crede che possano pensare gli
atleti che gareggiano contro gli associati di Accademia Scherma Palermo
quando ad arbitrare sia lui o il sig. Bucca? E cosa debbano pensare, invece, i
genitori e gli atleti di ogni altra associazione quando gareggiano contro gli
atleti della Mazara Scherma di cui Bucca è sponsor e socio fondatore?
Tra la pubblicazione di una bella
fotografia e una recensione entusiastica qual è la differenza se non il fatto
che una pubblica manifestazione di giudizio è di sicuro più efficace di una
fotografia perché non lascia spazio ai dubbi e all’immaginazione?
Per ultimo una curiosità.
Tra le recensioni di Accademia Scherma
Palermo ci sono anche quelle di altri due protagonisti delle vicende narrate
nei post di questo blog: Pietro Ingargiola e Daniele Zangla. Da quello che si
legge sul blog sembra che il primo svolga funzioni federali oltreché quelle di
maestro presso Accademia Scherma Palermo, dove collabora la moglie; il secondo
ne è invece il presidente. Eppure le loro recensioni, a differenza di quelle di
Bucca e di Barrera, sono le uniche negative. Sarà forse un giudizio
autocosciente in qualche modo connesso al proprio ruolo?
Una cosa è certa, caro presidente Rinaldi,
lei ha ben compreso che i grandi valori che talune organizzazioni hanno la
pretesa di diffondere, (oltreché di pubblicizzare con vere e proprie operazioni
di marketing), o i disvalori che si ha la pretesa di combattere, ci
appartengono già. Si può avere un gran rigore morale senza essere sportivi ed
essere grandi campioni senza avere alcun scrupolo. Secondo le mie stime, entro
i prossimi 4 mesi il suo Blog raggiungerà i 100.000 contatti e nel frattempo
nulla potrà far spegnere l’interruttore o tappare le orecchie per impedire la
ricezione dei suoi messaggi.
Potrà essere fiero di non avere mai
preteso di convincere nessuno e di avere soltanto stimolato l’uso della ragione
per potere meglio comprendere quello che dovrebbe essere il miglior modo di intendere
ed interpretare il ruolo istituzionale.
Buon lavoro e buon anno.
Gianfabio Monaco