Qualche idea
è stata partorita e come prima azione efficace, pare sia stato fatto non
proprio un ritocco al calendario gare, ma un vero e proprio riordino.
Per la
sciabola è rimasta l’impostazione della scorsa stagione, con i tutti i Cadetti
che prendono parte ad almeno una prova nazionale di categoria grazie alla quale
potranno partecipare alla prova nazionale GOLD. Invece, a dispetto della parità
di genere di cui si parla tanto, nulla di tutto ciò per le ragazze del
fioretto, alle quali viene imposta la qualificazione per la gara GOLD, e nulla
è previsto per chi non raggiunge la magica classifica che consente loro di
accedere alla fase nazionale.
Per fare un
recap più agile, credo di poter affermare che le cose stiano così:
Fioretto
Maschile, Spada Maschile, Spada Femminile: selezione per i Nazionali GOLD,
e per i primi esclusi campionato nazionale SILVER per i primi degli esclusi;
Sciabola
Maschile e Sciabola Femminile: tutti i partecipanti alle Prove nazionali
vengono ammessi anche al campionato nazionale GOLD (non esiste il Campionato
silver);
Fioretto
Femminile: selezione per i Nazionali GOLD, nessun Campionato Silver per le
escluse che terminano l’attività annuale con questa gara.
Talchè non
vi sono trattamenti equi per le varie armi, e a comandare sono i numeri, in
quanto se sono esigui , le gare sono poche o vengono eliminate.
Resta in
essere una sola competizione per gli U23 nel calendario, cioè il
Campionato Italiano, che ha il sapore di un “andiamoci tutti e vediamo che
succede”.
La musica
cambia non appena si parla di categoria GPG, perché è stato introdotto
il Campionato regionale a squadre con la possibilità di formare un team con
atleti di società diverse, il punto debole è che, nonostante sia inserita nel
calendario federale, non dà punteggio, né può essere utile per qualificarsi al
Gran Premio Giovanissimi di Riccione, al contrario delle gare
regionali/interregionali individuali.
Curioso, se non incomprensibile
la strategia delle gare di Eurofence league, dove la Conference, cioè la
Federazione europea di scherma, la quale ha creato un nuovo campionato aperto
anche agli U23, e senza limite numerico di partecipazione.
Il fine sarebbe
quello di aumentare la voglia di fare gare, a vario livello, approfittando del
desiderio di chi ha voglia di parteciparvi. Evidentemente l’EL sperava di
trovare appoggio da parte della FIS, la quale, al contrario, ha deciso di
limitare la partecipazione degli italiani a solo 20 atleti (per arma), forse
per non sobbarcarsi il costo di più di 4 arbitri così come imposto da
regolamento. Peraltro, la partecipazione è rivolta solo ai Cadetti, e non ai
Giovani. Sarebbe interessante conoscere il parere del Consigliere De
Bartolomeo, che siede nel consiglio della Conference federation.
Incuriosisce
il Trofeo Outsider. Spicca la terminologia, ancora una volta scelta nel
grande e oramai consunto vocabolario anglosassone e che si accosta a Silver
e Gold alla nuova nomenclatura della sempre più probabile futura “Italian
Fencing Federation”.
Si tratta di
un campionato facoltativo, riservato agli esclusi della categoria Gold, ma solo
per i Cadetti. I Comitati regionali non hanno obbligo di organizzarlo, e forse,
sempre a causa di esigui numeri degli
esclusi o di regioni poco popolose di schermitori, ups! Perdonatemi, di fencers,
verrà deciso di dare la possibilità di organizzare, permettetemi la correzione,
un Interregional Outsider trophy.
Ma la novità
maggiore è quella relativa all’aumento delle quote di gara, da 20 a 25€/cad.
L’ultimo aumento avvenne nel 2012, da 15 a 20€, e in effetti un aumentino dopo
tredici anni, ci sta tutto, ma va ricordato che da almeno otto anni, il plateau
dei tesserati federali è stabile, e forse in alcuni casi è addirittura in
decrescita. Per usare un termine inglese, lo spread di atleti è low.
Se fosse inflazione sarebbe ottimo, ma non è così.
In questa
nuovissima federazione, assistiamo a una mancanza totale di idee promozionali,
che invece altri sport fanno con eccellenti risultati, cavalcando l’onda dei
loro rarissimi successi, ma che mediaticamente sono efficacissimi. Se pensiamo
infatti che i nostri campioni sono numeri uno del mondo da anni e si
avvicendano con altri italiani, in altri sport i cui numeri sono di gran lunga
superiori alla scherma, nasce un campione ogni morte di Papa: mi si conceda la
battuta, negli ultimi 20 anni abbiamo assistito alla dipartita di quattro Papi
e qualche campione in più è nato.
Ovviamente,
invece di premiare i qualificati alla gara nazionale, non dico evitandogli la
cifra di partecipazione, ma di far loro lo sconto di 5€/cad, ritornando così ai
20€ dell’anno scorso, la New Italian Fencing Federation, aumenta il costo di
gara a 30€. Se non fosse vero direi che è una barzelletta.
Qualcosa quindi deve essere rivista
e poco importa se a qualcuno possa non piacere, perché, è bene non
dimenticarlo, il fine ultimo è l’aumento degli iscritti e conseguentemente dei
praticanti. Credo sia sbagliato ritenere che poche presenze in sala scherma possa
essere il giusto viatico. L’ideale sarebbe evitare di insegnare scherma in
strutture reliquati degli impianti sportivi, o che si debba sempre fare
promozione nelle scuole, per poi essere demoliti da uno spot del nuoto, ma
sparato in TV e nel momento migliore delle prestazioni dei suoi atleti. Poi, vedere
batterie, anche le più noiose, dell’atletica, dalle otto del mattino alle dieci
di sera, ma non la scherma per la quale vengono trasmesse solo le fasi finali
fa male. In buona sostanza, ci sono sport la cui appetibilità è certamente
superiore alla scherma ma affinché questa possa essere attrattiva e seguita,
parimenti all’atletica, nuoto, rugby, ciclismo etc, è necessario studiare un
progetto che possa favorirne la visibilità. Insomma, fare in modo che la
scherma sia vista dai gironi fino alla fine. Ammetto che non è né semplice e tantomeno
facile, per questo si rende necessario un efficace progetto, magari la FIS lo
avrà anche fatto ma a tutt’oggi non si è ancora visto.
Sembrerebbe
che la scherma, secondo un non ben chiaro disegno, debba essere per pochi (in
sala), costosa (vedi materiale e gare e trasferte e tesseramento), e con la
pretesa di accrescere il numero dei praticanti, salvo ravvisare esattamente il
contrario e piangere per il fatidico abbandono, anzi scusate “drop out”.
Sappiamo
però che botte piena e moglie ubriaca, non è possibile averle. Credo quindi di
poter dire che questo quadriennio stia partendo male, molto male, anzi very
bad.
Infine vi
chiedo scusa per il sarcasmo sull’uso dei termini in inglese ma sono Italiano e
l’inglesizzazione mi è particolarmente antipatica, anche se dobbiamo conviverci.
Ezio RINALDI