06 novembre 2012

RISPOSTA AD ANONIMO

Come ben spiega Riccardo, dare risposte articolate sul blog è impossibile. Infatti esse devono contenere al massimo 4.096 caratteri. Al fine di attendere comunque alle domande poste da anonimo, pubblico come articolo le chiarificazioni di Riccardo.

"Beh, non siamo dei decisionisti ed accentratori come siamo abituati a vedere da almeno 8 anni a questa parte, prima andrebbe tutto concordato e discusso con le società (e certamente armonizzato con il calendario FIE), si tratta di problemi estremamente complessi ed articolati che non possono trovare una banale soluzione nelle poche righe di un blog.

Già non ammassare e schiacciare tutte le prove cadetti e giovani a fine anno con il loro campionato italiano a febbraio e non dare una finestra vuota di 4 mesi tra la prima e la seconda prova under 14 (colmo dell’incoerenza) non sarebbe affatto male ed è quello che noi suggeriamo.

Certo, finchè la FIS continua a consentire ai COL di organizzare le gare nelle ex scuole o nei capannoni probabilmente avremo capacità limitate e necessità di occupare più fine settimana, con problemi sempre maggiori di armonizzazione tra calendario nazionale e internazionale.
Io già da anni sto sostenendo l’idea di stipulare convenzioni con i gestori di impianti di atletica leggera indoor: impianti di queste ragguardevoli dimensioni e capacità con il raddoppio della direzione di torneo consentirebbero di fare svolgere non solo le prove individuali, ma anche quelle a squadre in un solo fine settimane.

Un bel risparmio di spesa per i contribuenti e maggior coinvolgimento!

Ancona, ad esempio, risolverebbe bene anche i problemi di logistica, è una città centrale e facilmente raggiungibile da tutti ed è dotata di un impianto di atletica al coperto meraviglioso.

Così facendo si inizierebbe anche a liberare qualche giorno di calendario.

Gli assoluti.

Non ci piace neanche un pò l’attuale sistema di qualifica regionale, è incoerente e non rispettoso delle diverse realtà territoriali (qualificarsi nel nord o nel sud sono due sport diversi, qualificarsi in Lombardia - pensa solo alla realtà milanese, dove spesso restano fuori dei veri campioni - o in Calabria, dove si qualificano anche i bambini, sono due sport ancora più diversi).

Il sistema va urgentemente riformato.

Si potrebbero ad es. ripristinare le categorie da conquistare in fase nazionale attraverso scremature regionali molto meno rigorose e sulla base di tali categorie regolare l’accesso alle rispettive prove di campionato italiano (categorie cadette da introdurre).

Perché negare a uno che agli open esce nei 32 e che non si qualifica al campionato italiano assoluto (quindi uno schermidore comunque forte), di vincersi un campionato italiano di seconda o di terza categoria come si faceva giustamente qualche anno fa?

Campionato a squadre di A1, A2, B1, B2 ecc. ecc. va bene ma a livello individuale invece no? E perché, di grazia?

E mi astengo dal parlare del campionato italiano assoluto, con una riduzione dei numeri assolutamente inconcepibile e non rispettoso delle proporzioni tra le varie armi che ha ridotto ad es. la gara di spada ad una passerella di gruppi militari e atleti della nazionale.

Insomma, c’è tanto da fare!

Per le scuole, come si è visto l’assistenzialismo dell’attuale CF non ha prodotto frutti.

E allora bisogna pensare in modo diverso facendo lavorare e coordinando gli organi territoriali, organizzando un sistema di promozione e informazione capillare, interessando le Direzioni dei Comprensori scolastici, coinvolgendo gli stessi insegnanti di educazione fisica che sono un veicolo formidabile per trascinare i ragazzi verso la pratica di una disciplina sportiva.

Invece di organizzare la visita della scuola ad una vecchia fornace o a un museo di farfalle si potrebbe convogliare la scolaresca in una palestra di scherma della città… non mi sembra una cosa difficile, basta solo avere la voglia di pianificare e gestire certi eventi e la FIS deve fare anche questo!

I Maestri.

La FIS ha il dovere di sentire le loro rappresentanze e le parti sociali e di collaborare alla formazione di un progetto che potrà diventare un contratto collettivo da veicolare al CONI e al Ministero competente per l’approvazione finale con provvedimento di legge.
Le nostre stesse esigenze le hanno anche altre federazioni, si potrebbe anche collaborare con loro e arrivare a un contratto collettivo nazionale che raggruppi tutta una serie di tecnici con esigenze omogenee (a titolo meramente esemplificativo i maestri di scherma, di judo e di lotta).

Per fare tutto ciò ci vuole non solo volontà, ma anche capacità e io non credo che il Presidente uscente con il suo CF possano fare in 4 anni tutto ciò che non hanno fatto in 8.

Riccardo BONSIGNORE"

 

05 novembre 2012

CRITICHE E MIGLIORAMENTI

Ricevo da Riccardo Bonsignore, con preghiera di pubblicare su questo blog, le sue riflessioni su argomenti riguardanti l'organizzazione federale in alcuni aspetti di carattere operativo.

"A meno di un mese dalle elezioni per il rinnovo della Presidenza e del Consiglio Federale della FIS, potrebbe essere utile spendere qualche parola in più per i curiosi che vengono a sbirciare in questo sito.

Sarebbe logico e naturale partire da tutto quello che non va per poter dire cosa e come si può migliorare, ma mi hanno suggerito cautela, a quanto pare l’attuale governo FIS non è ben propenso ad accettare critiche!

Rebus sic stantibus, onde non essere di fastidio per nessuno, mi limiterò a dire cosa secondo me - e naturalmente secondo il gruppo di candidati di cui faccio parte - c’è da sistemare, cercando di limitare l’analisi critica, anche perché non siamo dei rivoluzionari e anzi, in caso di successo, la nostra azione riformatrice sarebbe estremamente graduale e conservativa delle cose buone e valide che, nonostante tutto ci sono ( sarebbe scorretto negarlo).


Il noto detto anglosassone “change your mind” potrebbe velocemente sintetizzare la visione di chi ritiene che l’approccio alle istituzioni dovrebbe essere ben diverso da quello a cui siamo stati finora abituati.

La Federazione non può essere un luogo dove insediarsi per decenni, un posto di lavoro stabile e foriero di utili per i suoi “politici”. Non dico che siamo arrivati ai livelli intollerabili di certe federazioni italiane ben note, dove la quasi globalità delle entrate provenienti dal CONI è destinata a foraggiare gli amministratori (e qualche briciola va agli atleti), ma basterà avere un minimo di attenzione per guardare a casa nostra e rendersi conto che anche da noi le cose non procedono in modo ideale: basta guardare, ed invito tutti a farlo, il bilancio pubblicato sul sito federale.

Io, francamente, non credo che ci sia bisogno di questa onnipresenza del presidente e dei consiglieri in perenne missione (naturalmente con gettone di presenza assicurato e quindi con i correlati costi a carico nostro) in ogni più piccolo posticino italiano e del mondo e penso anzi che una migliore razionalizzazione delle risorse economiche, ivi comprese quelle destinate alle spese di presidenza e del C.F., sarebbe opportuna: est modus in rebus!

Del resto, oggi, una buona fetta della partita si gioca soprattutto sul web, a patto di sapere usare il computer e di conoscere bene almeno l’inglese (e secondo qualcuno anche l’italiano…).
Ci credo che poi si faccia fatica a trovare anche la miseria di qualche migliaio di euro per rimborsare il viaggio e l’albergo ad una parte delle nostre nazionali impegnate in un campionato del mondo: se l’apparato costa così tanto, il budget a disposizione della FIS ogni anno fa molto presto a finire!

Insomma, la Federazione “apparato burocratico” si deve dare una regolata, deve tagliare un bel po’ di costi, anche molti contratti vanno rivisti; i soldi federali dovranno essere destinati in primo luogo a beneficio degli atleti di tutte le categorie e va lanciato forte e chiaro il messaggio che i nostri burocrati dovranno rispettare le regole della rotazione degli incarichi che ogni buona politica dovrebbe conoscere e osservare.

Ma qui il presidente uscente pare vada in senso contrario: infatti mentre da un lato si sostiene la necessità di allontanarsi dalla vecchia “brutta politica”, dall’altro invece si intenderebbe aprire le porte alla politica peggiore che si conosca, ossia quella dei partiti: ciò, com’è noto, è stato in parte fatto con l’inserimento nella rosa dei candidati “scarsiani” di un noto uomo di partito.

Un segnale, quindi, che non mi pare dei più coerenti e tranquillizzanti. Però, avevo premesso poche critiche.
E allora consentitemi di limitarmi a dire ad alta voce che non voglio mai più vedere un presidente superare i due mandati consecutivi e che anche sui consiglieri occorrerà valutare delle limitazioni di durata, regole igieniche di base, queste, su cui nessuno dovrebbe avere più dubbi.

Come ormai sapranno bene i miei quattro lettori che mi seguono da quando scrivevo su Schermaonline, non vivo nell’iperuranio, ma sono uno che ancora, a 47 anni suonati, la sera va in palestra ad allenarsi e che si fa le gare open e master regionali e nazionali.

Pertanto, poiché me ne sto ancora in pedana con indosso una divisa sudata e puzzolente, muoverò dall’unico punto di vista possibile per me, ossia quello dello schermidore faticatore e non quello dell’ex in colletto bianco comodamente seduto in poltrona.

So bene, a tal proposito, che oggi la situazione agonistica non è affatto soddisfacente per nessuno.

Non lo è per le categorie giovanili, non lo è per gli assoluti, le cose vanno invece un po’ meglio per i Master (grazie all’AMIS), che però pagano i benefici nazionali faticosamente conquistati quando si recano all’estero.

Per brevità, non vi tedierò dissertando sull’irrazionalità del calendario agonistico, che alterna periodi intensissimi - con sovrapposizioni di impegni onorabili soltanto da chi abbia il dono dell’ubiquità e la forza di Ercole - a pause fastidiosamente lunghe, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.

Limitiamoci a considerare soltanto i luoghi di gara. Troppo spesso reperiti al risparmio dalle società che si aggiudicano l’evento senza alcuna procedura regolamentata e trasparente, ed in posti davvero poco accessibili.

Non è raro, infatti, che chi viene dai luoghi più lontani dopo avere preso l’aereo sia costretto a prendere anche un treno o ad affittare una macchina, sobbarcandosi così di costi non indifferenti.
E questo per poi di sovente arrivare presso strutture squallide ed inidonee come ad es. fiere, costruzioni industriali vetuste, vecchie scuole, tutti posti privi di accettabile climatizzazione, sia in inverno che in estate, dotati di un parterre più simile ad un mercato delle vacche che ad un luogo di gara, dove chiunque è libero di entrare e di intralciare e, se vuole, di urlare a fondo pedana senza nessun addetto al controllo o alla sicurezza che intervenga a fare ordine.

Salvo rare eccezioni (e onore al merito dei pochi illuminati COL), si tratta di luoghi dove gli schermitori e le schermitrici non sanno neppure dove mettere le sacche - o sedere tra le pause di gara - dove si evita anche di andare al bagno in caso di necessità perché una latrina militare al confronto sembrerebbe un posto profumato ed elegante e dove alla fine, se tutto va bene, ci si fa la doccia fredda.

E non mi dite che esagero, perché l’ultimo open di qualifica regionale me lo sono fatto in un pallone vicino a campi agricoli in mezzo alle mosche… così tante tutte insieme in vita mia le avevo viste solo nei documentari.

Gli spettatori non se la passano certo meglio: seguire le eliminatorie diventa impresa impossibile a meno di non avere la vista di superman (anche quella a raggi x: chissà perché la sfiga si accanisce facendo in modo che anche i segnalatori siano sempre orientati in senso contrario al pubblico).
Però siamo la prima federazione di scherma del mondo, abbiamo la Vezzali e Montano e un presidente che sorridente ed elegantissimo continua a contare, come un disco rotto, le medaglie olimpiche comprese quelle conquistate da Nedo Nadi (merito, ovviamente, suo e non dei ragazzi del passato e del presente che sputano sangue in pedana ore e ore al giorno, dei loro maestri e delle loro società!).

Eppure, mettere queste nostre fulgide realtà in condizione di lavorare e di rendere al meglio nei luoghi di gara, ma anche e soprattutto nelle loro palestre, non dovrebbe essere una cosa così difficile; probabilmente come misura minima da adottare basterebbe una maggiore presenza della FIS durante la fase organizzativa delle principali manifestazioni, un miglior raccordo con gli organi territoriali, la predisposizione di misure di assegnazione delle gare trasparenti e meritocratiche e qualche investimento destinato ad assicurare la presenza di addetti all’ordine e alle pulizie. Ma, lo dimenticavo, noi siamo già al top, abbiamo il record di medaglie, possiamo continuare a farci la doccia fredda!

Se poi i media non sono attratti dalla scherma e se gli sponsor non ci considerano forse non è solo a causa della “sfiga”, ma potrebbe anche essere una conseguenza di questo stato di cose, della nostra approssimazione e quindi della nostra “scarsa appetibilità”.

Potrei intrattenervi ancora un bel po’ parlando della promozione della scherma nelle scuole, dei progetti per aiutare i giovani schermidori più dotati a studiare ed allenarsi senza incanalarli necessariamente nei gruppi militari e di Polizia, così creando spesso dei futuri disadattati, delle imponenti migrazioni di atleti da una sala all’altra e del perché ciò stia avvenendo con frequenza sempre maggiore, o ancora, si potrebbe parlare dei costi sempre crescenti che la scherma sta assumendo per chi decide di praticarla, ossia di temi misconosciuti.

Potrei parlare altresì delle società, ormai alla canna del gas, o della situazione normativa a dir poco caotica dei maestri.

In pochi l’hanno fatto finora, sono quasi tutti troppo occupati a contare i consensi, a dissertare sulle schede bianche o colorate e non vorrei neppure andare troppo contro corrente, o peggio, correre il rischio di tediarvi parlando di questioni tecniche troppo complesse che richiederebbero pagine e pagine di analisi.

Però, appena avrò un po’ di tempo parlerò di un’altra cosa che mi sta molto a cuore, ossia delle nazionali (soprattutto giovanili), dei criteri oggettivi delle convocazioni - che a me attualmente sembrano un po’ troppo soggettivi - e anche del nonnismo…. Ops, credo di avere pronunziato una parola tabù…
Riccardo BONSIGNORE"
 

 
 

31 ottobre 2012

VALORI MORALI ED INTELLETTUALI

E’ vero in una campagna elettorale i mezzi per demolire l’avversario sono tutti leciti e chi partecipa a tale competizione dovrebbe saperlo. Quindi niente di nuovo all’orizzonte, ma quando la competizione si svolge in un ambito sportivo le cose dovrebbero essere diverse, cioè più pulite, più oneste, avere rispetto per l’avversario. Forse sto sognando o semplicemente vivo in un altro mondo: no! Vivo su questa Terra e sono fortemente in contrasto con tali mezzi e lo sono perché vorrei che tutti potessero esprimere in piena libertà i propri pensieri, e mi batterò sempre perché ciò si realizzi.

Se trovo difficoltà a far valere tali modelli probabilmente è dovuto al fatto che alcuni valori, quali quelli morali ed intellettuali, si sono persi e questo porta a considerare una sedia pubblica una poltrona personale, in tale ottica vengono utilizzati i sistemi più subdoli per non lasciarla mai.

Oggi mi trovo a competere per la Presidenza della Federazione Italiana Scherma e non nascondo le innumerevoli difficoltà ed ostacoli che trovo quotidianamente sul mio cammino, perfino nell’ organizzazione di una conferenza stampa.

Sembrano cose semplici ed ovvie ma non è così perché chi ha la poltrona non vuole mollarla ed allora intervenire, utilizzando ogni mezzo, su personaggi, anch’essi componenti di un ingranaggio gestionale di parte, per ostacolare il cammino di una alternativa è una cosa del tutto normale.

Tutto ciò manifesta la volontà di non accettare un confronto su programmi, idee, operatività ed evidenzia l’assenza del valore intellettuale. Potrei affermare che anche nel mondo dello sport forse l’etica è qualcosa di aleatorio, invece dovrebbe essere il valore fondante, ma cos’e l’etica? Per metterla sul piano filosofico può essere definita un ramo della stessa filosofia la quale studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico ovvero distinguerli in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati.

Non sono sicuro che tutti noi teniamo comportamenti moralmente etici, pertanto vorrei invitare i protagonisti di questa corsa a non perdere di vista quei valori così importanti che sono i pilastri su cui dovrebbe poggiare lo sport: quello agonistico ma ancor più quello dietro le scrivanie.

Ezio RINALDI

29 ottobre 2012

RIMINI - 1^ PROVA GIOVANI ALLE 6 SPECIALITA'

A Rimini ho incontrato il Presidente, con il quale abbiamo scambiato un paio di battute sui costi alberghieri forniti dall'agenzia e quelli effettuati privatamente.
Egli mi ha detto che qualche volta ci sono esigenze alle quali non ci si può sottrarre, pertanto alcune scelte sono obbligate. Capisco che certe cose è difficile gestirle diversamente però la manifestazione l'ha voluta il CONI e la Federazione ha dovuto aderire, ma proprio per questo certe spese poteva farsene carico il CONI medesimo e non farle gravare sulle famiglie e su quanti non avevano l'accredito. Fatta chiarezza sulla questione, avevo promesso al Presidente che avrei parlato della manifestazione sul blog e lo avrei fatto in forma positiva.
Indubbiamente la location si è presentata in maniera eccezionale e devo ammettere che la manifestazione ha avuto un sviluppo eccellente: si poteva circolare nel parterre senza essere di intralcio allo svolgimento della gare. Devo anche mettere in evidenza che quando ho messo piede nella reception della sede ospitante le competizioni mi sono recato al banco della FIS per pagare il biglietto d'ingresso e questo mi è stato fornito gratuitamente, con mia grande meraviglia. Ne ho parlato al Presidente e nel ringraziarlo per la cortesia ricevuta mi ha detto che non ero il solo beneficario ma tutti coloro appartenti alla FIS, ancorchè non accredidati, fruivano dell'ingesso gratuito, al che mi sono sinceramente complimentato con lui e l'ho ringraziato anche a nome di quanti non vevano avuto l'occasione di farlo personalmente.
Si è però rafforzata la convinzione che gli affiliati e le famigle devono e possono essere sgravati di oneri la cui competenza appartiene ad altri.
Ezio RINALDI

26 ottobre 2012

PENSIERI E...PAROLE

Parlando, si palesano modi di vedere, a mio avviso, che hanno ormai dell'obsoleto.

E' sotto gli occhi di tutti che ormai il nostro modo di fare politica a tutti i livelli, stia implodendo. Va cambiato veramente questo sistema ma se la base che ha il potere di decidere cosa vuole, continua a farsi guidare dal solo scopo di curare il proprio orticello, perché a questo siamo arrivati, continueremo ad avere a disposizione solo grandi argomenti su cui vomitare tutto il nostro malcontento causato da chi ci rappresenta.

Sembra quasi che ci sia una sorta di velo che non ci permette di capire che se abbiamo messo qualcuno a rappresentarci, se abbiamo scelto un sistema di votazione particolare, se abbiamo mezzi per cambiare e non li usiamo e quando li usiamo non vengono considerati, tutto questo ed altro,lo vogliamo comunque noi!

Smettiamola di dire che il sistema non cambia, noi siamo il sistema, noi alimentiamo questo sistema, noi ci nascondiamo in questo sistema che rende tutti responsabili e nessuno responsabile.

Chi, anche a lavoro o per svolgere pratiche personali, non ha cozzato contro la burocrazia.... uffici che ti rimandano ad altri uffici, norme che vengono in parte integrate da altre norme ma che non le completano, anzi danno solo adito a doppie, triple interpretazioni!

Allora è questo che il nostro gruppo si sta prefiggendo, di rendere e renderci responsabili delle scelte che facciamo.

Mi è stato detto e continueranno a dire che sono solo parole, ma come è possibile che siano solo parole se noi siamo quelli che ci muoviamo, che mettiamo ogni tipo di risorsa in questo credo, con l'unico, forse eccessivo traguardo di cambiare la coscienza e rendere consapevoli noi e voi, significando che, se si modifica l'aspettativa e la condividiamo tutto può prendere una via diversa?

NOI STIAMO FACENDO! Abbiamo messo giù un programma, siamo andati a Como, andremo a Rimini, stiamo scrivendo su questo blog affinché tutti possano comunicare, capire e considerare! Il nostro programma è carente? Indicateci dove e come è già stato fatto, lo integreremo!

Lo dobbiamo fare noi? Sulla base di cosa, noi non sappiamo quello che troveremo se ci considererete idonei a questo compito.

Noi abbiamo esperienze che ci portano a dire: le cose non sono chiare e lo dimostra il fatto che ogni volta ci si chiede quale siano i metri di valutazione ognuno dice la sua!

Il nostro sport ci insegna che una stoccata è realmente assegnata se segnalata dall'apparecchio e se si sono commesse delle infrazioni chiaramente specificate, quindi c'è un vincitore che avrà fatto ciò per cui è stato nominato tale. Quindi, dov'è la difficoltà a espandere questo concetto su tutte le regole che sostengono questo sistema?

Noi vogliamo essere un'opportunità e come noi lo è l'altro gruppo, scegliete ma fatelo onestemente con voi stessi, ognuno di noi ha molto più valore di quello che crede ed una scelta consapevole posiziona chi la fa al livello che merita!

Roberta CASTRUCCI COTICHINI


22 ottobre 2012

1^ PROVA NAZIONALE GIOVANI ALLE 6 SPECIALITA' - SOGGIORNO A RIMINI


Riporto dal sito FIS le notizie logistiche riguardanti la 1^ prova Nazionale Giovani alle 6 specialità:

NOTIZIE LOGISTICHE: Per le prenotazioni alberghiere rivolgersi a:
PA Incentive S.r.L. – Via Sassonia 30 - Rimini - tel. 0541-305877 – fax: 0541-305871 mail:
annalisad@paincentive.it.
Per le prenotazioni è necessario compilare e inviare il modulo allegato via fax al
numero 0541/305871 o mail all’indirizzo annalisad@paincentive.it
La tariffe applicate sono le seguenti:
- pacchetto 1 notte in Hotel 3 stelle con trattamento di pernottamento e prima colazione:
camera doppia € 45,00= per persona – suppl. singola € 10,00=
Riduzione bambini in 3°-4° letto
Suppl. € 37,00= per stesso pacchetto con soggiorno di 2 notti
Le tariffe sono comprensive di
- IVA;
- biglietto di ingresso alla Fiera;
- buono sconto del 30% sulla ristorazione in Fiera
- parcheggio della Fiera

Lo specchio sottostante riporta il raffronto tra le prenotazioni attraverso l’agenzia PA Incentive S.r.L. e quelle fatte direttamente ad uno degli hotel di Rimini:

SOGGIORNO A RIMINI PER UNA NOTTE
HOTEL 3 STELLE CONVENZIONE FIS
PERNOTTO  COLAZIONE
CAMERA DOPPIA
½
PENSIONE
PARCHEGGIO
INGRESSO FIERA
 
€ 45,00
X
€10,00
INCLUSO
INCLUSO
€ 55,00
 
 
 
 
 
 
HOTEL 3 STELLE NON CONVENZIONATO (Hotel BRITANNIA)
€ 30,00
X
INCLUSA
€ 10,00
€5,00
€ 45,00

E’ del tutto evidente la differenza dei costi(€ 10,00) ma la federazione giustifica il maggior onere con la seguente comunicazione:

“La Federazione ha aderito all’invito del C.O.N.I. ritenendo che l’organizzazione di una gara di scherma di livello evoluto, nell’ambito di una manifestazione pluridisciplinare che assumerà la connotazione di una vera e propria festa nazionale dello Sport, rappresenterà una significativa opportunità di visibilità e di promozione per la disciplina; inoltre l’opportunità di poter disporre di un ambiente molto vasto quale un intero padiglione della Fiera Nuova di Rimini, ha consentito alla Federazione di pianificare lo svolgimento della gara in due soli giorni anziché in tre, nella consapevolezza che la minor durata della trasferta consentirà alle Società Schermistiche di realizzare significative economie ed agli atleti di non assentarsi dalle scuole nella giornata di venerdì, assecondando così una volta di più le legittime istanze rappresentate dalle società stesse e dalle famiglie.”

La stessa sembrerebbe perfetta se non che gli eventuali miglioramenti avvengono a spese dei genitori e delle società, ma forse abbiamo un Monti nella scherma, infatti per sanare e migliorare (!!) il nostro mondo si mette mano nelle tasche degli Affiliati, tesserati e genitori.
 
Ezio RINALDI

 

19 ottobre 2012

PAURA DI PARLARE


Ero alla ricerca di un mio vecchio scritto pubblicato su schermanet e su schermaonline quando mi sono imbattuto nell'articolo PAURA DI PARLARE datato  29 gennaio 2007. Ritenendolo interessante lo riporto integralmente sul blog.
 
"PAURA DI PARLARE

Almeno in apparenza, dunque, le affermazioni di “ibravi” esprimono una logica: l’anonimato di una larga parte dei lettori di schermanet (e probabilmente anche di schermaonline) pare sia motivato dalla paura di ipotetiche ritorsioni.
Risulta assai difficile credere che qualcuno – per quanto fornito del potere per attuare un’azione ritorsiva di qualsiasi tipo – possa metterla in pratica nei confronti di chicchessia, tanto più laddove la vittima di un tale atteggiamento dovesse essere un atleta con risultati documentabili.

Infatti, come un celebre maestro ha fatto notare in un suo intervento in questo sito, se un atleta vince, fa risultati, e dimostra in modo inequivocabile il proprio valore, sarebbe decisamente difficile, per non dire impossibile, nonché autolesionistico, espropriarlo dei propri diritti ed estrometterlo dalle convocazioni ufficiali.
A fronte di ciò, la risposta un po’ “forte” di alcuni atleti della nazionale, sempre su schermanet, lascia intendere come l’innesco di un certo tipo di dinamiche ritorsive sia tutto sommato possibile, essenzialmente sul piano delle relazioni interpersonali: determinate paure, quindi, non sono del tutto campate in aria.

Il problema serio che emerge da tutto questo insieme di valutazioni, tuttavia, consiste nel fatto che, se la supposizione di “ibravi” – basata su timori a sfondo ritorsivo – fosse nel complesso realistica, saremmo in presenza di una condizione culturale gravissima, poiché in grado di indurre molti a rinunciare al piacere di esprimere le proprie idee a viso aperto, con tanto di nome e cognome.

Questo sarebbe il vero dramma: si tratterebbe infatti di una condizione molto preoccupante, che poco avrebbe a che fare con una cultura della scherma nella quale la personalità, il piacere della sfida e il coraggio dovrebbero, almeno sulla carta, rappresentare i requisiti fondamentali di uno schermidore.
Il tutto, poi, rimanderebbe a una realtà che, se fosse come quella dipinta da “ibravi”, conterrebbe i germi di una mentalità antidemocratica e, perché no, piuttosto mafiosa.

Non possiamo credere, né possiamo accettare, che nell’Italia del terzo millennio ci sia ancora il timore di esprimere le proprie convinzioni liberamente.

Ad ogni modo, Schermaonline ha in tal senso scelto da tempo una linea rigorosa.

Lo ripetiamo: non siamo contrari all’anonimato in sé, ma all’uso scorretto che è possibile fare di tale prerogativa, specifica della Rete.

Esprimere, insomma, generiche considerazioni critiche – per quanto non condivisibili – in merito allo stato della spada in Italia, è un diritto di chiunque.

Attaccare però anonimamente, trincerandosi dietro un nickname, un professionista che ricopre un incarico pubblico, non è un comportamento accettabile, per quanto possa rapresentare il frutto di una logica basata sulla paura di subire danni, come peraltro ci spiega “ibravi” nel suo pezzo.

E’ proprio questa logica. però, che va sconfessata e combattuta: la logica dell’omertà, della paura delle ritorsioni, della mancanza del coraggio delle proprie idee e delle proprie azioni.

L’uso del diritto di essere anonimi rappresenta anche l’amara constazione del fallimento della democrazia.
Ne siamo convinti: il progresso di una disciplina sportiva non si basa solo sulle medaglie vinte e sulla crescita degli interessi commerciali intorno ad essa.

Esiste anche e soprattutto una grande esigenza di immagine e di comunicazione, a sua volta basata su contenuti culturali profondi, radicati nel tempo e moralmente elevati: questo, in definitiva, rappresenta il motore vero dell’interesse della gente.

Spesso in questo sito si è parlato dell’apparente disinteresse dei giovani per il dialogo: se giungessimo alla conclusione, però, che i giovani stanno zitti proprio per la paura di eventuali conseguenze, allora dovremmo chiederci tutti se non sia il caso di cambiare rotta il più presto possibile.

L’alternativa a una rapi"
 
Che peccato che il sito non sia più vivo come un tempo, esiste ancora ma langue, d'altra parte la sua anima si è persa e non riesce più a ritrovarsi. 
Rileggendo l'articolo capisco quanta importanza avesse la sua esistenza e quanta gente esprimeva il proprio malessere o i propri pensieri, attraverso schermaonline. L'articolo è di una attualità incredbile: ANONIMATO - LIBERTA - SETTORE TECNICO - ATLETI - DEMOCRAZIA.
Da allora nulla è cambiato: il Presidente è lo stesso ed i sistemi anche.
Ezio RINALDI  

16 ottobre 2012

LIBERTA' E DEMOCRAZIA

Ormai siamo nel pieno della campagna elettorale per il rinnovo delle cariche elettive federali: visite, promesse, strette di mano tutto sembra svolgersi in un quadro di correttezza assoluta, ma guardando in fondo ci si accorge che di corretto non c’è niente. Ognuno tira la carretta per proprio conto o meglio ognuno tira l’acqua al proprio mulino e per raggiungere lo scopo si attuano strategie impostate su sistemi poco ortodossi.

Fin qui nulla di strano perché da che è mondo e mondo è sempre stato così, ma quello che mi riesce difficile capire è il cambiamento delle persone, che avviene non per convincimento nel perseguire un’idea ma per promesse che vengono fatte: cambiare idea, mi è stato insegnato, è l’elemento che contraddistingue le  persone intelligenti, in quanto la coerenza a tutti i costi può essere considerata sintomo di ottusità e di scarsa apertura a recepire e valutare le eventuali  novità.

Per come intendo la libertà questo modo di fare non mi appartiene e tanto per usare un termine caro al giornalista Mughini lo aborro.

Nel mio girovagare ne ho sentite tante: non ha i numeri; è più forte il Presidente, che ha promesso questo e quell’altro mondo, quindi ha tutto sotto controllo, ivi compreso i grandi elettori; oppure mi è sembrato di percepire messaggi del genere “……. per  il mio impegno mi è stato assicurato una  presenza e partecipazione in tutte le iniziative di vertice e\o commissioni”, ovviamente spero di aver capito male, perché questo farebbe ricadere il nostro movimento sportivo nei fatti infausti, che si verificarono qualche mese prima delle  elezioni  relative al quadriennio olimpico 2005/2008 e che furono poi oggetto di esame della giustizia sportiva e di grande imbarazzo per l’intero movimento.  Poi si è addirittura arrivati ad affermare che sono un morto che cammina. Tutto serve per abbattere l’avversario, ma va bene anche così, solo che nessuno argomenta sulle idee dell’uno o dell’altro, nessuno ha detto che nei miei discorsi esprimo “cazzate”, nessuno ha controbattuto ai miei ragionamenti. Per la verità l’unico che chiesto qualcosa in merito è stato il Maestro CRISCI.  Quindi tutto si basa solo e soltanto sui numeri: non credete che vi sia  una grande povertà intellettuale? Non credete che sia avvilente? Io penso di si.

Fortunatamente viviamo in una nazione libera e democratica, ove ognuno può esprimere le proprie idee e posizioni ed in tale contesto le chiacchiere di cui accennavo pocanzi rientrano in quella libertà così cara e sacra ad ognuno di noi.

Ma cos’è la libertà? A mio avviso è la consapevolezza di poter dire e fare ciò che sentiamo dentro di noi avendo coscienza che intorno ci sono altre persone che hanno i nostri stessi diritti e doveri: la democrazia si càrdina su elementi essenziali quali rispetto, uguaglianza, garanzia delle minoranze, e questi sono solo alcuni dei pilastri su cui vive un sistema democratico.

Mi domando: politicamente tutto ciò esiste nel mondo scherma? A mio avviso no. Tutti sono concordi con le mie tesi ma all’atto pratico poi sono i numeri e non le idee che determinano le scelte.

Piacerebbe a me ed ai miei amici essere messi in discussione sul piano programmatico prima e poi su quello numerico. Ne avete la possibilità leggendo il Progetto per il quadriennio 2013-2016.

In tale contesto spero che possiate  proporre degli arricchimenti, così come possiate ovviamente contestarlo o approvarlo.

 

 

15 ottobre 2012

CHIUSURA DEL BLOG

Anonimi vicino a Scarso mi chiedono se il blog abbia chiuso la risposta è NO! Ma come ho avuto modo di scrivere in un commento non pubblicherò più alcunchè proveniente da persone che sono evanescenti, realtà virtuali, ancorchè vicino all'attuale Presidente. Ciò non vuole essere la censura a quanti seguono il blog anche in anonimato, ma mentre si può comprendere colui/coloro che esprimendo un dissenso sull'attuale potere ha/hanno paura di nefaste ripercussioni, non si può comprendere chi appoggiando l'attuale amministrazione nasconde la propria identità. Personalmente non ho alcun potere quindi non posso essere di danno a nessuno. Ciò detto il blog vedrà presto un post sulla democrazia ma ribadisco la chiusura a quanti non hanno il coraggio di assumersi le proprie responsabilità.
Ezio RINALDI

05 ottobre 2012

PROGETTO PER IL QUADRIENNIO 2013-2016

Come avete potuto notare il progetto è stato modificato aggiungendo la parte che riguarda la Scherma Storica. La brevità della trattazione è data dal fatto che per sviluppare un progetto serio sulla tematica non basterebbero decine di slide, quindi in accordo con il gruppo è stato deciso di sintetizzarlo al massimo, ma esponendo gli argomenti che dovranno essere oggetto di discussione e sviluppo da parte di un pool di esperti.
Da una ricerca fatta e una lettura meno superficiale del materiale disponibile è stato appurata, nella sua storia e bellezza, la complessità dell'argomento, che a nostro avviso merita un approfondimento in tutte le sue componenti.
Ci scusiamo per non aver menzionato prima il settore, ma sinceramente abbiamo creduto che la disciplina, essendo considerata allo stesso livello della scherma moderna, non avesse bisogno di un programma specifico in quanto ciò che è previsto per la scherma olimpica è applicabile in toto per la Storica: evidentemente abbiamo sbagliato.