31 gennaio 2013

NOMINE

Lucio VIRGILIO ha chiesto ospitalità su questo blog per esprimere pubblicamente le sue considerazione in merito alle nomine che il Consiglio Federale ha deliberato. Non entro nel merito di tali considerazioni, ma, come sempre, do spazio ai liberi pensieri sulla scherma, soprattutto quando sono firmati.
 
"Come ben noto, quale Presidente di un Club, accompagno sovente i miei atleti alle gare e, naturalmente, spesso tra una chiacchiera goliardica ed un assalto si parla anche di politica, quindi sono quasi sempre aggiornato sulla vita federale e non. Se invece voglio avere informazioni più particolareggiate mi rivolgo a qualche amico che ne sa più di me. Ed è proprio in una chiacchierata telefonica che ho avuto modo di  parlare della nomina di Cipressa a CT del Fioretto e dell’entrata di personaggi impensabili nella Commissione medica e nello staff del Presidente.

Il mio interlocutore, con tono ironico mi ha detto:” Caro Lucio tutto secondo copione, forse Cipressa mirava ad essere Coordinatore del settore tecnico (Commissario Unico) , conservando la carica di Vice Presidente. E’ pensabile che il prossimo traguardo sia proprio quello di unico responsabile della gestione degli atleti.” Il mio amico continuava: ”Hai letto la composizione della Commissione Medica e lo staff del Presidente”. Gli ho risposto negativamente ed egli mi informava che il Dr. Matteo ANGELELLI (uno dei primissimi candidati nella nostra squadra ) era uno dei nominati, l’altro era il mio amico Roberto COSTANZO.

Unendo le due cose si può senz’altro affermare che: Si! Era tutto programmato.

Per Cipressa mi viene da dire:” Ma se questo era l’obiettivo perché candidarsi al Consiglio? Forse non era sicuro della nomina? E tale condotta non vi sembra un po’ discutibile?”

Viene da pensare che si è utilizzato L’A.I.M.S. per il raggiungimento di un contratto, e l’Associazione era al corrente di tale operazione? l’Organismo dei Maestri, se non ricordo male, non aveva manifestato delle perplessità circa un eventuale siffatto comportamento?

Ora bisogna convocare una Assemblea dei grandi elettori tecnici per eleggere il nuovo rappresentante di categoria. Che esempio si da? In un momento di crisi come quello attuale in cui, tra l’altro, si aumentano le quote di iscrizione alle gare (forse per sopperire al diminuito introito del contributo CONI) non vi sembra fuori luogo spendere denaro per una nuova Assemblea, sia pure di settore? Non era più onesto scegliere prima quale strada intraprendere? E’ proprio vero la politica è uguale dappertutto (Albertini si candida a Presidente della regione Lombardia ma anche al Parlamento Italiano).

Comunque a Cipressa gli auguri più sinceri di un proficuo lavoro per il raggiungimento di brillanti risultati a consolidamento del prestigio italiano nel mondo e di soddisfazioni personali.

A Matteo ANGELELLI e Roberto COSTANZO auguro tutto il bene possibile".

                                                                                                                      Lucio Virgilio

21 gennaio 2013

FASTIDIO

Senza dire chi ha riferito (si dice il peccato ma non il peccatore), sembra che il mio blog dia Fastidio a qualcuno, non certo al Presidente con il quale abbiamo avuto un breve e cordialissimo colloquio telefonico, e si vorrebbe in qualche modo tacitarlo. Per la verità è stato detto che sono ancora in guerra: premesso che non ho fatto la guerra a nessuno ma ho semplicemente partecipato ad una competizione elettorale (perdente), credo che nessuno abbia il diritto di tacitarmi e non mi farò zittire da alcuno. Chi ha detto che sono ancora in guerra si guardi attorno perché i suoi nemici sono più vicini di quanto creda, il sottoscritto è in pace con se stesso e con il mondo che lo circonda.
Ciò detto proseguirò a scrivere nell’ottica di continuare a dare un contributo costruttivo alla scherma italiana.
Ezio RINALDI

 

19 gennaio 2013

GARE: orari e costi

Non so se sia la sede adatta, ma non ho trovato altri modi per scrivere...

Vorrei condividere con tutti voi una mia perplessità e soprattutto una difficoltà relativa alle scelte della Federazione Italiana Scherma di aumentare del 33%, mascherato con l’aumento di 5€, la quota di iscrizione alle gare. Fermo restando che a fronte di un aumento del 3% delle pensioni dopo 10 anni per l’adeguamento Istat, dell’aumento delle autostrade del 3%, non riesco a capire come sia pensabile aumentare la quota di iscrizione del 33%.

Io sono uno studente universitario fuori sede e pratico la scherma da qualche anno, le spese sono tante, la crisi economica ci colpisce già in tanti modi, faccio tanti sacrifici per poter praticare questo sport, non ci sono entrate ed occasioni di lavoro, soprattutto da noi se non fai parte di alcuni sistemi. Ma allora, l’obiettivo è ridurre il numero di tesserati e far diventare la scherma uno sport d’élite o diffondere quanto più possibile il movimento schermistico? Non partiamo dal presupposto di fare i conti nell’anno post olimpico, ma ragioniamo a lungo termine, e cioè valutiamo chi a fine anno considera le spese di trasferta e le spese di iscrizione oltre a quelle del materiale e valuta se continuare o no e soprattutto farà una cattiva pubblicità alla scherma, quando invece è uno sport fantastico.

Non capisco nemmeno il motivo di dividere una gara regionale in 2 giorni (con inizio un giorno alle ore 15 e il giorno successivo alle ore 8.30…vabè), si parla di crisi però così aumentano i compensi per arbitri e tecnico delle armi (2 giorni di lavoro), aumentano le spese per noi atleti perché si sarebbe potuto benissimo organizzare un pulmino ammortizzando le spese ed invece ora dobbiamo organizzarci in macchine con 2-3 persone anche perché i mezzi pubblici sono inesistenti o poco utili.

E ciò non accade solo a livello regionale dato che Ariccia, solo per citare l’ultimo luogo di gara in ordine cronologico, non è proprio facilissima da raggiungere con i mezzi pubblici e le convenzioni con gli alberghi sono spesso fittizie.

Qualcuno potrebbe dire che il problema esiste solo per noi adulti e non per i ragazzi e che per la Federazione se noi ci siamo o no conta poco. Infatti, come dare torto! Uno schermidore over 23 ha solo 3 gare regionali all’anno se non si qualifica alle nazionali. Spende soldi per iscrizioni alla società, materiale, si dedica agli allenamenti costantemente, ma se per un qualsiasi motivo non si qualifica, ha perso un anno. Potreste dirmi che sono contradditorio, beh no. Perché spendere soldi per aver conquistato una gara nazionale pesa meno, ammortizzi anche la quota annuale, invece puntualmente vai a fare la qualificazione con ragazzi più giovani e con già dalle 4 alle 6 gare nell’anno, quindi più pronti. E il risultato è quasi sempre scontato.

Ma se la scherma perde noi adulti dalle palestre, come possiamo pensare di dare continuità al movimento schermistico e trasmettere esperienza? Poi se invece di iniziare le gare alle ore 8 le facessimo iniziare alle 10 potremmo risparmiare sull’alloggio di alcuni arbitri e soprattutto gravare meno sulle spese di trasferta per chi è a distanze inferiori ai 300km. Qualcuno potrebbe dire che così si finisce più tardi….relativo! perché invece di finire alle 16, si finirebbe alle 18 e sappiamo tutti che il ritorno a casa è meno pesante della partenza del giorno prima ed il problema della fine posticipata riguarderebbe 4/8 atleti e non 200/300 che devono essere sul luogo di gara alle 8.

Mi auguro che questo mio pensiero riesca ad arrivare ai rappresentanti degli atleti e ai vertici Federali e sia condiviso da molti. Di sicuro non voglio abbandonare questo meraviglioso sport, ma non possiamo continuare a sostenere le spese, se i vertici non ci aiutano nella riduzione dei costi.

viva la scherma!

Gianluca De Vita

 

14 gennaio 2013

IMPIANTI- PEDANE ED ARBITRI

Nei giorni 5 e 6 gennaio 2013 presso il palasport di Anguillara Sabazia si sono svolte le gare relative a spada e fioretto per le categorie del G.P.G. ed in merito alle competizioni ho ricevuto alcune e-mail di approvazione e di critiche. Tra quelle che ho ritenuto più significative ne ho scelto due che a mio avviso sintetizzano i vari stati d’animo e la visione complessiva della due giorni schermistica.

Riporto quindi alcuni passaggi delle precitate e-mail:

“ Ottimo il palazzetto, fornito di ampio parcheggio, sicuramente idoneo per l’evento, anche se il campo gara poteva ospitare un massimo di 10 pedane e non le 12 ivi istallate, peraltro in stoffa, che pur essendo valide per le gare di spada e fioretto non altrettanto si può dire per la sciabola, visto che tendono ad arricciarsi.
La gara nel complesso ha avuto un regolare svolgimento ma ci sono stati alcuni punti in negativo, quali il ritardo 30 minuti per l’inizio delle gare e per l’area dedicata alla cerimonia di premiazione: relegata in un angusto angolo, ciò, probabilmente dovuto alla mancanza di idonei spazi.”.
Questo il primo commento.

“Nei giorni 5 e 6 gennaio abbiamo assistito  ad una gara regionale di fioretto e spada del GPG svoltasi ad Anguillara Sabazia e sono state notate alcune problematiche che si riportano di seguito, unitamente ad alcune considerazioni che riteniamo opportuno sottolineare:

-         La presenza per tutta la competizione di pedane in tessuto attaccate per terra con del semplice nastro adesivo; questo fatto deve “ far riflettere “ sulla regolarità della gara (quel tipo di pedana utilizzato è omologato? e da quale organo?).

Inoltre, l’utilizzo di quelle pedane in stoffa poteva comportare dei seri problemi per l’incolumità  degli atleti ivi partecipanti in quanto la stesura del tessuto, in alcuni casi, non era perfettamente adiacente al terreno producendo pericolose pieghe. Questo trattamento “al risparmio”  non credo sia in linea con gli ultimi aumenti imposti dalla FIS in merito “al contributo” da versare per partecipare alle gare portato recentemente a 20 €.

-         Lo scarsissimo livello degli arbitri; in più di un caso si sono verificati proteste vibranti tra gli addetti ai lavori in merito a decisioni fortemente discutibili ed inappropriate, inoltre, in qualche caso, arbitri riconducibili ad una società arbitravano atleti della stessa società. Ci chiediamo come vengono fatte le designazioni ed andando a monte come viene fatta la preparazione degli ufficiali di gara se questo è il risultato?  A giustificazione qualcuno asseriva che si tratta di gare di basso profilo….non crediamo che la giustificazione sia pertinente, la gara, anche se regionale, per gli atleti che vi prendono parte assume importanza fondamentale ed è proprio da queste competizioni che la Fis  dovrebbe cominciare a creare le basi per far arrivare ai ragazzi il messaggio della correttezza  e della lealtà.”
Questo il secondo commento.

Come si vede due visioni diverse: dov’ è la verità? Sicuramente nel mezzo.

Personalmente ho grande considerazione per chiunque organizzi una gara di scherma, a qualsiasi livello. L’impegno, la responsabilità, gli oneri che gli organizzatori si assumono sono notevoli e non c’è dubbio che qualche sbavatura ci possa essere.

Dalle due e-mail emergono alcune cose positive ed altre negative: la prima nel complesso è positiva ma lamenta una istallazione di pedane in numero superiore a quanto la struttura poteva ospitare e il carente spazio dedicato alla cerimonia di premiazione, pare relegato in un angolo.

Come ben noto non ci sono nel Lazio, se non rare eccezioni, sedi perfettamente rispondenti alla organizzazione di una gara di scherma e quei pochi che, con opportune modifiche (palabocce di Roma), potrebbero essere idonei hanno un costo giornaliero abbastanza consistente, quindi molte volte bisogna fare di necessità virtù. Ricordo benissimo quando sotto la mia gestione il Comitato organizzava le gare a Riano nelle tenso strutture, sicuramente spaziose ma certamente lontane dagli standard richiesti per le gare di scherma. Oppure venivano organizzate all’Acqua Acetosa nella palestra destinata al Club Scherma Roma. Da allora molti miglioramenti sono stati fatti, vuoi per l’impronta che  la F.I.S. ha dato alle competizioni vuoi per l’impegno e la costante ricerca di impianti adeguati.

La seconda e-mail entra in un discorso tecnico organizzativo ponendo in evidenza l’inadeguatezza delle pedane in tessuto e lo scarsissimo livello arbitrale con arbitri che dirigevano assalti di atleti facenti parte della propria società.

Anche qui penso di poter esprimere la mia opinione affermando che, purtroppo, le pedane in stoffa sono assolutamente regolamentari ed omologate dagli organi competenti, ivi compresa l FIS. Pertanto nulla è addebitabile agli organizzatori se non una maggiore attenzione nel posizionarle al fine d evitare i cosiddetti arricciamenti.

Per quanto riguarda gli arbitri convengo con quanto posto in evidenza e cioè che per gli atleti anche la gara parrocchiale è importante, figuriamoci un campionato regionale. D’altra parte gli arbitri, ancorché giovani, devono fare esperienza e per quanto ciò non ci piaccia a livello regionale è sempre stato così. Sono altresì convinto che gli arbitri chiamati a dirigere siano assolutamente imparziali ed onesti ma ciò non giustifica il loro impiego in maniera leggera ed è responsabilità del Direttore di Torneo scegliere di volta in volta l’arbitro più idoneo allo svolgimento di un assalto, evitando magari di designare per un girone o un assalto di eliminazione diretta un arbitro della stessa società di uno degli atleti in gara.

Infine, circa l’aumento della tassa di iscrizione alla gara ho già espresso il mio parere con il post “IO STO CON SCARSO” nel quale ho affermato che ero e sono contrario all’ aumento ma se il Consiglio Direttivo FIS ha preso tale decisione avrà fatto le opportune valutazioni. Ripeto non lo condivido ma bisogna accettarlo e nel contempo sono d’accordo circa la pretesa di un servizio migliore che la FIS e per essa il Comitato Regionale deve fornire in occasione di eventi agonistici e non.

La mia non vuole essere una critica fine a se stessa ma un contributo migliorativo, fornito attraverso chi alle gare era presente.
Ezio RINALDI

24 dicembre 2012

IO STO CON SCARSO


Pubblico quanto pervenutomi via e-mai dal Presidente dell'A.S. Scherma Ostia.
 
"Rinaldi ricevo sia dal presidente Terranova che dal sig. Bonfatti del circolo della scherma Sabaudia , quanto le allego ,premesso che condivido la loro lagnanze sul fatto che la Federazione abbia aumentato la quota d’iscrizione alle gare e questo per bilanciare le minori entrate da parte del CONI , sarebbe stato più opportuno tagliare spese.
Cordiali saluti Enzo Sebastiano Zuanella"

"leggo ora la notizia che reputo nel merito assolutamente inopportuna per il momento storico-economico che stiamo vivendo, esagerata per l'entità e sopratutto in considerazione che essa é estesa anche alle categorie giovanili e ad anno iniziato! Sicuramente per l'anno in corso é opportuno rivedere la decisione e tagliare spese anziché prospettare un tale incremento di spese. La presente per una eventuale condivisione di altri club, magari sono un caso isolato e insignificante!
--
Aldo Terranova
tel. 329.1618720 - 0776176691
aldoterranova@email.it"

"Caro Terranova premesso che sono d’accordo sul fatto che le quote d’iscrizione non debbano essere aumentate perché le famiglie e le società stanno già facendo dei notevoli sforzi per andare avanti e se si debbono reperire dei fondi per la gestione della Federazione forse sarebbe opportuno tagliare sulle spese dei viaggi del Presidente Scarso che sta perennemente in viaggio e sul numero dei componenti delle delegazioni alle gare di coppa del mondo, e via dicendo. Ma una domanda mi sorge spontanea ma di cosa vi lamentate visto e considerato che non più tardi di venti giorni fa li avete rieletti con tanto entusiasmo , vi state forse già pentendo della vostra scelta, se si sapete quale è la sede giusta dove dovete indirizzare le vostre proteste .
Cordiali saluti e auguri di Buone Feste, Enzo Sebastiano Zuanella"

"Il Circolo Scherma Sabaudia condivide quanto rappresentato da Aldo Terranova ritenendo inopportuno l'aumento per il momento storico-economico, per l'estensione alle categorie giovanili oltretutto ad anno iniziato e sia per l'entità che appare esagerata, l'aumento risulta ben del 34%.
Distinti Saluti
Maurizio Bonfatti
Circolo Scherma Sabaudia"

Colgo l'occasione per ricordare a Terranova ed a Bonfatti che il Presidente Federale, allo stato attuale delle cose, mette in atto la politica che ritiene più produttiva alla gestione federale. Egli ha ottenuto un ampio mandato dagli affiliati e tesserati, pertanto non può essere messo in discussione, soprattutto da chi lo ha fortemente sostenuto.
Sicuramente ci sono motivazioni valide a sostegno del provvedimento, quindi ogni argomentazione la ritengo fuori luogo.
Si badi bene non sono favorevole all'aumento della tassa di iscrizione alle gare, non lo ero quando facevo parte del Consiglio Direttivo (aumento da 10 a 15 euro - settembre 2009) non posso esserlo adesso, però dissentire ora o chiedere appoggi per cercare di annullare il provvedimento adottato lo ritengo privo di significato. Da qui il titolo del post "IO STO CON SCARSO".
La coerenza ha un costo e va pagato. Personalmente non ho debiti con nessuno.
A presto,
Ezio RINALDI

 

18 dicembre 2012

AUGURI

A tutto il mondo della scherma, con sentimenti di amicizia, gratitudine ed affetto, carissimi auguri di buone feste.

Ezio RINALDI

16 dicembre 2012

CONGRESSO FIE

Cari amici,
dopo qualche giorno di pausa eccomi di nuovo a voi con un atto doveroso verso i nostri dirigenti eletti al Congresso FIE. Riporto, quindi, dal sito federale l'articolo riguardante l'Assemblea della Federazione Internazionale.
/12/2012 - 17:40
MOSCA - Si sono conclusi a Mosca i lavori del Congresso della Federazione Internazionale di scherma, che hanno visto la rielezione di Alisher Usmanov alla Presidenza FIE.
L'Italia è stata assoluta protagonista, confermandosi come Paese leader non solo sulle pedane ma anche nell'ambito politico-dirigenziale.
Tutti i candidati italiani, infatti, sono risultati eletti, ricevendo un consenso assai largo.
In primis Giorgio Scarso, Presidente federale, che dopo essere stato ri-eletto in seno al Comitato Esecutivo, divenendo il più votato grazie alle preferenze di 105 Paesi su un totale di 129, è stato nominato VicePresidente, in continuità con quanto già fatto dal 2009.
Per ciò che concerne le Commissioni, i delegati dei Paesi hanno espresso le preferenze su tutti i candidati italiani, con Giuseppe Cafiero, Antonio Fiore, Marco Siesto e Giandomenico Varallo che sono risultati i primi degli eletti per numero di voti.
Giuseppe Cafiero, inoltre è stato nominato Presidente della Commissione Regolamenti. Marco Siesto e Giandomenico Varallo, nonostante fossero i più votati, hanno declinato l'invito di presidere le rispettive commissioni, Arbitrale e SEMI, lasciando il ruolo a personalità con maggiore esperienza ed anche per permettere ad altre Nazioni di poter vantare figure istituzionali importanti nell'ambito della gestione della scherma mondiale.

Si deciderà invece nella prossima seduta, chi sarà il Presidente della Commissione Medica, dove l'Italia è rappresentata dal medico federale Antonio Fiore.
Gianandrea Nicolai è risultato eletto nella Commissione Propaganda e Promozione. Inoltre, il Comitato Esecutivo, nella prima riunione svoltasi questa domenica, ha nominato Andrea Cipressa membro della Commissione Tecnici e l'altro italiano, Luigi Roca componente della Commissione Disciplinare.
Gli applausi all'Italia sono stati tributati anche in occasione della cerimonia di consegna della Coppa del Mondo 2012 per ogni singola specialità. A salire sul palco, nel corso della cena di gala, ritirando il riconoscimento direttamente dalle mani del Presidente Usmanov, sono stati Arianna Errigo, vincitrice della Coppa del Mondo 2012 di fioretto femminile, Andrea Cassarà, leader della classifica di Coppa del Mondo 2012 di fioretto maschile ed Alice Volpi, vincitrice della Coppa del Mondo 2012 di fioretto femminile Giovani.
La scherma azzurra ha ricevuto inoltre anche il riconoscimento per la vittoria della classifica di Coppa del Mondo 2012 di fioretto femminile a squadre e di fioretto maschile a squadre, oltre al riconoscimento quale trionfatrice del Gran Premio per Nazioni sia in ambito Assoluti che in campo under 20.
L'Italia schermistica - è il commento del Presidente federale, Giorgio Scarso - continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama della scherma mondiale. E' questo quanto emerge dai lavori congressuali e dalle preferenze che sono state tributate sui candidati italiani. La Federazione Italiana Scherma viene osservata con attenzione, sia per le capacità gestionali e per quanto si sta mettendo in atto in favore della crescita del movimento schermistico. Questi riconoscimenti devono essere vissuti dalla scherma italiana - dice ancora Scarso - con orgoglio ma devono anche responsabilizzarci ancora di più. Mi piace leggerli anche come il frutto di un lavoro corale, sinergico ed armonioso che, fuori dai confini italiani, viene apprezzato”.
Qualcuno penserà che mi stia allineando, niente di tutto questo, soltanto il doveroso riconoscimento per un successo internazionale che vede la riconferma e l'elezione di new entry  italiani nel contesto FIE.
A tutti i miei più sinceri complimenti e l'augurio di buon lavoro.
Ezio RINALDI

03 dicembre 2012

RICONOSCIMENTO DI UNA VITTORIA


Mi sembra doveroso riconoscere la vittoria plebiscitaria di Giorgio Scarso e la mia pesante sconfitta. Il risultato non ammette discussioni, pertanto, rivolgendomi a quanti in tutti questi mesi hanno deplorato disfunzioni del GSA; costi esagerati per la partecipazione all’attività agonistica nazionale; soprusi o minacce; convocazioni discutibili e quant’altro di non lamentarsi più e di accettare le indicazioni che i delegati hanno espresso e cioè che la gestione di Giorgio Scarso risponde pienamente alle esigenze del mondo schermistico.

Personalmente ho stretto la mano al Presidente e l’ho abbracciato augurandogli con sincerità BUON LAVORO.

Al tempo stesso, come promesso, non chiuderò il blog e probabilmente lo trasformerò in un sito, al quale non saranno ammessi gli anonimi.

Rivolgo un sentito grazie a quanti mi hanno onorato del loro sostegno per porre la mia candidatura alla presidenza della FIS. Li ringrazio per il sincero ed affettuoso starmi vicino.

Infine voglio rassicurare i miei amici che non vado in pensione e sarò disponibile verso quegli affiliati che vorranno disporre della mia esperienza.

GRAZIE ANCORA!

Ezio RINALDI

29 novembre 2012

LETTERA AGLI AFFILIATI E TESSERATI

Cari amici,

non ho avuto modo di incontrarvi personalmente per illustrarvi il nostro progetto e non so nemmeno se sarà possibile farlo in assemblea, allora vi chiedo un po’ di attenzione e scusatemi se rubo del tempo prezioso alle vostre attività.

Come ormai noto mi sono dimesso dalla carica di Consigliere federale in data 13 febbraio 2012, le motivazioni che mi hanno indotto a tale decisione sono anch’esse note e riscontrabili in una mancanza di fiducia nella mia persona da parte del Presidente.

Credo che quanto successo nell’assemblea straordinaria di Ravenna non possa passare come un momento solo di scontro normativo, perché il Presidente intese individuare con immediatezza i colpevoli del reato di lesa maestà e l’unico che doveva pagare era il sottoscritto.

Vorrei ricordare che in quella circostanza mi battei per le regole e non per mettere in crisi la gestione federale, infatti la relazione tecnico-morale fu approvata all’unanimità, ma l’aver osato portare avanti una idea non gradita al Presidente fu di per se un colpa e per questo bisognava pagare.

Era tutta una scusa per togliersi di mezzo un rompiscatole: bastava dirlo e mi sarei dimesso anche prima. E non certo come alcuni personaggi, allora considerati ideologi ed attivisti di quel movimento, i quali rimangiandosi tutte le idee in cui credevano(?!) in primis quella di avere un cambio al vertice, oggi sono sul carro dell'attuale dirigenza della quale sono diventati i più agguerriti sostenitori.

Alcuni amici mi hanno chiesto di non abbandonare e di mettere al servizio del nostro sport la mia esperienza, in quanto se è vero che si avverte l’esigenza di un cambiamento è altrettanto vero che la stragrande maggioranza degli affiliati ha difficoltà a manifestare il proprio pensiero, per paura di ritorsioni o proscrizioni, quindi attraverso il sottoscritto hanno voluto e vogliono manifestare il loro disagio.

Come dar loro torto visto che in occasione dell’Assemblea di Ravenna nel momento in cui c’è stata la votazione palese per il voto segreto, sono stati contati, individuati, classificati e registrati come sconsiderati che avevano avuto l’ardire di alzare la mano e vi posso assicurare che sono stati contati tutti, tanto che qualche notabile ha rappresentato al sottoscritto  che Le Marche e 32 società del Lazio avevano osato tanto.

Pertanto, nel voler dare il mio contributo mi sono attivato per una figura rappresentativa che potesse candidarsi alla Presidenza in alternativa a Scarso, e per quanti sforzi siano stati fatti, anche da altre persone, non ci siamo riusciti e la scelta alla fine è ricaduta su di me: credo più per il fatto di essere stato l’unico a non aver timori ad assumere un ruolo da primattore, che non per chissà quali speciali qualità.

Sulla base, quindi, della mia esperienza era necessario costituire un gruppo di persone nuove che avesse voglia e capacità gestionali per dirigere la Federazione. E’ stato un lavoro lungo e difficile perché trovare persone pulite che non fossero impregnate delle pastoie politiche e che avessero un concetto di democrazia reale e concreto è stata una impresa notevole, ma ci siamo riusciti.

Il giorno 9 novembre sono stati depositati in FIS i documenti relativi alle candidature. Abbiamo raggiunto il primo obiettivo: trovare chi avesse voglia e coraggio a sostenere il nostro progetto.

Intanto, in questo ultimo periodo il Presidente ed i Consiglieri sono stati presenti sui luoghi di gara a spese federali, chiedendo il sostegno alle loro candidature: molti affiliati e tesserati avrebbero voluto sottrarsi a tale richiesta ma non hanno potuto. Io aggiungo che non potevano: ricordo che ad uno dei miei candidati è stato detto: “con la tua scesa in campo per il tuo club si metterà male”.

Ora chiediamo una forte partecipazione all’Assemblea poiché è in questa sede che potete e dovete esprimere il vostro parere elettorale che non potrà che essere un voto per RINALDI o per SCARSO o scheda BIANCA, ma è assolutamente da evitare la scheda NULLA poiché non sarebbe un voto validamente espresso.

Dopo questa assemblea, per coloro che non avranno voluto rinunciare alla libertà di espressione, potrebbero esserci delle difficoltà, ma a questi amici dico di continuare a camminare a schiena dritta perché alla lunga avranno ragione; Intanto li voglio rassicurare sul fatto che il nostro gruppo, indipendentemente dall’esito di questa avventura, non si scioglierà e continuerà a stare vicino a quanti amano il nostro sport, nella libertà di poterlo praticare.

Abbiamo redatto un progetto, qualcuno lo ha definito un compitino che non dice niente, qualcun altro lo ha ritenuto  poco incisivo e per niente specifico. Tali considerazioni sono state fatte in anonimo sul mio blog, ma nessuno ha accettato un confronto vero ed a mio avviso perché il progetto è razionale e concreto, quindi assolutamente realizzabile.

In esso ci sono solo cose che servono a migliorare il sistema scherma, non è fatto di voli pindarici e fantasiosi: se non lo avete letto, vi prego di farlo prima dell’assemblea.

SIATE LIBERI, NON LASCIATEVI SPAVENTARE. ESPRIMETE IL VOSTRO PENSIERO: IL SEGRETO DELL’URNA VI AIUTERA’.

27 novembre 2012

ATTACCHI E RISPOSTE (AMIS)

Ricevo da Riccardo BONSIGNORE ZANGHI la seguente lettera, con richiesta di pubblicazione su questo blog. Non entrando nel merito della querelle, qualora richiesto pubblicherò eventuali controrisposte di CAFIERO.
Ezio RINALDI

"Cari Amici,

reputo molto poco ortodossa la risposta inviata a tutti i soci AMIS da parte del “referente” Cafiero in quanto costui non si è limitato a rispondere alla mia mail iniziale, ma ha svolto in modo caotico riferimenti a stralci di articoli e threads che nel corso di questi ultimi tre mesi ho scritto su almeno 3 o 4 blog.

Quindi, un intervento a gamba tesa che io non avrei mai fatto in questi termini se l’iniziativa di informare e sensibilizzare i Master sul voto di domenica prossima fosse partita da lui.

Apprezzo comunque tutta l’attenzione che mi ha prolungatamente dedicato e come ha minuziosamente ricercato e studiato tutto quello che ho scritto, e apprezzo anche la carica emotiva che lo ha sostenuto nel dedicarmi le sue attenzioni, credo eccessive e non meritate da parte mia.

Tuttavia, dopo avere letto le sue asserzioni, rilevo come egli sia andato fuori strada e anche di molto.

Il problema di fondo che costui non riesce proprio a cogliere è costituito dalla mancanza di confronto, di condivisione, di partecipazione, di attenzione per le opinioni altrui che connota la linea politica di questa amministrazione federale fin dalla sua nascita.

Non dimentichiamo che lui è (ancora per pochi giorni) un consigliere federale e io invece sono solo un normale tesserato, non mi pare che un dirigente della FIS possa permettersi di esprimersi con tali modi e toni, offendendo chi gli muova dei rilievi e delle critiche, per quanto aspre (dirò meglio infra della mia e della sua correttezza).

Forse è la mentalità di chi ancora concepisce la carica federale come foriera di un’autorità di tipo militare che fa ritenere ai titolari di poter dettare alla truppa, in modo imperativo e categorico, come devono andare le cose e dove chiunque tenti di discutere o si azzardi a criticare certe soluzioni se gli va male è degradato a “stupido” (egli è infatti venuto ospite in Consiglio Direttivo AMIS ad insultare in tal modo consiglieri in dissenso con lui e ancora stiamo aspettando le scuse formalmente richieste al presidente Scarso) o, se gli va bene, pratica dello sport della scorrettezza “con abilità addirittura superiore alla sua stessa abilità in pedana”.

Non bastava dunque dire “non sono d’accordo”, o anche criticare quanto da me scritto, c’era invece bisogno di passare dagli argomenti alla persona ed indirizzare delle offese al proprio contraddittore (e ovviamente per intero respinte al mittente).

Questo non meraviglia poiché, per quanto, mi consta il “referente” in questi anni non è mai stato abituato ad alcun civile confronto elettorale, ma si sa che a una certa età si fatica ad imparare regole nuove.

Non mi risulta, infatti, che in nessuna delle due precedenti tornate elettorali (2004 e 2008), né il candidato presidente, né i candidati consiglieri abbiano mai avuto antagonisti e avversari con cui confrontarsi (cosiddette liste “bulgare”, con rispetto parlando per la Bulgaria).

Posso quindi comprendere la paura della novità, la paura dei cambiamenti e anche le scomposte reazioni di chi identifica in me un proprio personale “nemico” che in nome di misconosciute regole democratiche di rotazione degli incarichi - in questo Paese regolarmente calpestate con i risultati che tutti sappiamo - giorno dopo giorno gli sta sfilando una sedia da almeno 8 anni inchiodata al fondoschiena e che sta minando e compromettendo l’aspettativa di altri 4 anni di “bostik” (la nota colla a presa rapida).

Ma è troppo tardi, l’aria è decisamente diversa ed il cambiamento è iniziato proprio in AMIS, esattamente 5 mesi fa: di questo cambiamento chi vi scrive è stato uno dei principali protagonisti, piaccia o non piaccia!

Chi ha memoria corta dimentica che io non avevo consensi da cercare in sede AMIS per il semplice motivo che, sebbene forte della carica di vice presidente e dell’appoggio di un gruppo che ha poi vinto le elezioni, a giugno scorso NON ho ripresentato alcuna mia candidatura, così come molti mi avevano invece invitato a fare, mentre ho sostenuto, combattendo energicamente, il nuovo.

Questo nuovo ha il nome di Roberto Di Matteo e di tutti i miei compagni del precedente Consiglio Direttivo (integrati dai validissimi Marini e Patti) che con me hanno lottato contro le politiche autoritarie e dispotiche del precedente presidente, amico intimo del nostro “referente” e da lui sostenuto fino all’ultimo, fino a quando chiunque aveva ormai capito che non era più possibile ripresentarsi per la centesima volta perché sarebbe stato travolto dal fiume in piena dell’Assemblea dei soci.

Dunque, non ho “sacrificato” nulla e non avevo consensi da cercare, ho solo fatto una rinuncia in AMIS perché, evidentemente, dovendo intrattenere rapporti istituzionali con la FIS, se fossi rimasto all’interno dell’AMIS non avrei potuto liberamente criticarne le politiche sventurate, a meno di non rischiare seriamente di compromettere i rapporti tra la mia Associazione e la Federazione, tirando addosso a tutti i Master una serie di ritorsioni e mettendo tutti nei guai.

E ce ne sono state davvero di ritorsioni.

Posso ricordare, ad esempio, l’abolizione di una deliziosa usanza, ossia quella delle convocazioni agli europei individuali con assegnazione di una tuta Italia ai migliori del ranking chiamati in Nazionale, iniziativa federale questa voluta dal nostro “referente” che seguì inesorabile al fatto che l’AMIS nel 2011 aveva osato protestare in FIS per il ritardo nella fornitura delle tute Italia che ogni anno riceveva (dovendole elemosinare), appunto dalla FIS.

Logiche le motivazioni addotte dal “referente” : “il campionato europeo è una gara aperta a tutti e non per nazionali” … verissimo! Ma mille miglia lontano dal comune sentire dei Master che l’AMIS, negli anni precedenti, aveva sempre voluto incentivare e premiare così e con la distribuzione ai convocati delle tute della nazionale, sebbene indubbiamente un “quid pluris”.

Logica fredda piegata alla convenienza di fare risparmiare alla FIS un paio di mila euro calpestando il comune sentire di tutti, travolgendo usi consolidati e tangendo diritti quesiti con la solita miope intransigenza che contraddistingue ogni integralista.

Per farla breve, posso completare questa triste parentesi ricordando, da ultimo, la stizza del “referente” dovuta al fatto che il suo amico Cappelli, ex presidente dell’AMIS, era stato deplorato e sostanzialmente sfiduciato dal Consiglio Direttivo dell’AMIS all’unanimità (salvo ovviamente Gardini) per i suoi discutibili comportamenti, in particolare, per avere autorizzato la comunicazione delle convocazioni alla FIS prima ancora della loro definitiva approvazione da parte del CD (era infatti sorto un complicato dissidio tra il CT e il CD in merito alle liste dei convocati agli ultimi europei a squadre) e per avere altresì autorizzato la pubblicazione integrale di un verbale del CD AMIS mai approvato.

Ebbene, poco dopo il “referente” spuntò nel bel mezzo di un Consiglio Direttivo dell’AMIS con tanto di lettera del presidente Scarso in mano con cui il presidente dell’AMIS veniva nominato d’autorità capo delegazione.

Con buona pace dell’autonomia dell’AMIS che costui asserisce (ma solo a parole) di avere sempre rispettato!

Aspettate che ora viene il bello. Cappelli, ovviamente, forte di tale autorevole appoggio e svelto come un fulmine, ne approfittò subito per un’altra delle sua celebri “cappellate” confermando in un minuto il commissario tecnico che il Consiglio Direttivo dell’AMIS aveva appena licenziato (con 5 voti su 7) il quale, alla faccia delle regole democratiche di funzionamento dell’AMIS, della sua autonomia sancita dallo stesso statuto della FIS e di correttezza, andò tranquillamente in Svezia a svolgere il suo incarico in barba a tutti i consiglieri!

Ha quindi ragione il “referente”, non fu un commissariamento di fatto nei confronti di un CD (e quindi dell’AMIS) che aveva solida maggioranza, fu un qualcosa di straordinariamente più irregolare e scandaloso: fu la premiazione di chi aveva calpestato le regole democratiche di funzionamento di un Ente e la mortificazione della volontà di un intero Consiglio Direttivo.

Fu un gesto scorretto e di inaudita brutalità politica.

A questo punto valutino pure i miei 5 lettori chi è corretto e chi no.

Acqua passata, comunque, acqua sporca passata.

Ma non vorrei che si finisse con il perdere di vista il filo conduttore del mio discorso, non sono certo le singole scelte che sto criticando, ma sono i metodi prepotenti, antidemocratici e al di fuori di ogni etica e di ogni regola, anche dialettica, accettabile con cui la FIS in persona del suo “referente” è intervenuta nelle faccende dell’AMIS violandone l’autonomia.

Per il resto, quanto asserisce il “referente” è solo propaganda.

La FIS, infatti, non può minimamente sognarsi di intromettersi nelle questioni connesse alle nostre prove del circuito nazionale Master: ci può supportare, ci può aiutare, ci può coordinare, ma non può interferire, l’AMIS è Ente autonomo.

La FIS, in secondo luogo, non poteva ignorare completamente la crescita del movimento avvenuta in modo esponenziale soprattutto in questi ultimi anni.

La FIS non ha fatto niente per fare crescere in Italia il movimento Master, al di fuori di un contributo modesto in relazione alle enormi risorse disponibili, ha fatto tutto l’AMIS.

Comodo, quindi saltare sul carro dei vincitori e prendersi meriti altrui!

Il medico e l’addetto stampa, le tute per i mondiali (mondiali ufficiali FIE, ricordiamolo) erano davvero il minimo dei minimi che l’AMIS ha ottenuto faticosamente, battagliando su tutti i fronti con la FIS per evitare di avere un’armata brancaleone demotivata con tute variopinte in giro per il mondo.

Mi ricordo ancora le mail dei consiglieri a Scarso e le sue risposte infastidite della serie: “io parlo solo con il presidente Cappelli” ... ci scusi ancora per il disturbo, Maestà!

Il “referente” vanta altresì che il Consiglio Federale ha anche ratificato il nuovo Statuto AMIS recentissimamente approvato dall’Assemblea dei soci. Beh, grazie “referente”, e perché non avrebbe dovuto farlo?

A proposto, “referente”: chi ha scritto il nuovo statuto AMIS?

La commissione statuti e regolamenti della FIS?

Negativo, “referente” è stato Riccardo Bonsignore Zanghì per la parte giuridica e Francesco Loero per la parte tributaria, cerchiamo di non dimenticarcelo!

Sul programma di Scarso, dice ancora costui, c’è scritto che si farà questo e quell’altro?
Avete avuto 8 anni di tempo per farlo, e l’avete sprecato tutto, non siete credibili!

La FIS non affronta una spesa di 15 – 20 mila euro per rimborsare il viaggio e l’albergo alla nazionale Master dei mondiali perché il bilancio federale (incomprensibile anche per un avvocato in quanto pubblicato senza alcuna nota integrativa) in realtà non è di 10 milioni (come si ricaverebbe dalla lettura) ma “poco sopra la metà”  e perché qualche assoluto ( non convocato) si va a fare le prove di coppa del mondo a spese sue?

Che disonestà intellettuale e che disparità di trattamento, “referente”! Gli esempi vanno fatti paragonando situazioni omogenee, ossia considerando i mondiali giovani e cadetti, tutti interamente spesati.

Cafiero, i fatti sono questi e le chiacchiere ormai stanno a zero.

L’attuale consiglio Federale non sarebbe composto da colonnelli?

Su questo devo dare ragione al nostro “referente”.

Si tratta in effetti di apostoli, 6 apostoli in luogo di 12 (Gesù tra i suoi primi atti prescelse e nominò 12 apostoli …. ma qui non vedo nessuno in grado di guarire, resuscitare e cacciare il diavolo…).

Certo, rispetto alla FIS dei tempi di Nostini, quando la vita o la morte sportiva di un atleta di emergente era affidata alla posizione del pollice del potentissimo CT unico, quando capitava che alcuni importanti incontri internazionali fossero truccati senza che nessuno se ne scandalizzasse, questa FIS è fenomenale.

Ma noi siamo molto più modesti, preferiamo qualcuno meno onnipotente alla sua guida, qualcuno che sappia dialogare, ascoltare, coordinare e delegare, magari per non più di otto anni, e in fondo, preferiamo anche che i sei apostoli siano eletti invece che nominati, con tutti i benefici che da ciò può conseguire.

Un cordiale saluto a tutti.

Riccardo Bonsignore Z."