14 giugno 2013

ATTIVITA' AGONISTICA - PROPOSTA DI MODIFICA - PARTE 2^

Riprendo il discorso sull’attività agonistica parlando, come annunciato, dei Campionati a squadre. Di seguito una tabella riportante alcuni significativi numeri relativi ai team partecipanti a tali competizioni:
SQUADRE PARTECIPANTI AI CAMPIONATI ITALIANI 2012/2013
ARMA A1 A2 B1 B2 C1 C2 (zone) TOTALE
Sp.M. 12 16 16 16 15 65 140
Sp.F. 12 16 16 15 13 36 108
F.M. 12 14 15 14 13 0 68
F.F. 12 13 13 8 0 0 46
Sc.M. 12 16 14 11 10 0 63
Sc.F. 12 15 15 5 0 0 47
TOTALE SQUADRE PARTECIPANTI 472
Dal quadro si evince, anche in questo caso, la disparità partecipativa tra le varie armi e si può senz’altro affermare che il settore spada è sempre numericamente superiore alle altre armi. Pertanto, sulla base di tale analisi sarebbe opportuno rivedere  la composizione numerica dei vari campionati. Conseguentemente ritengo di sottoporre all’attenzione del Presidente e del CF della FIS una modifica relativa ai numeri delle squadre da ammettere ai vari campionati come di seguito indicato, tenendo fermi i numeri relativi alle squadre di F.M. e F., Sc.M. e F.:
n. 21 sq.        sp.m.     per il campionato di       A1;
n. 18 sq.        sp. f.      per il campionato di       A1;
n. 24 sq.        Sp.m.     per il campionato di       A2;
n. 21 sq.        Sp.f.        per il campionato di       A2;
n. 24 sq.        Sp.m.     per il campionato di       B1;
n. 21 sq.        Sp.f.        per il campionato di       B1;
n. 24 Sq.        Sp.m.     per il campionato di       B2;
n. 21 Sq.        Sp.f.       per il campionato di       B2.

Nel campionato  di C (sono eliminati i campionati di C2)sono ammesse tutte le squadre che ne facciano richiesta. Tale competizione potrebbe essere sviluppata in due tronconi.
Per tutti i campionati restato invariate le quote di promozione e retrocessione.
Le competizioni potrebbero essere svolte in due fine settimana (ve.-sab.- dom.) e più precisamente in uno:
sp.m. ind. e sq.; f.f. ind. e sq.; sc.f. ind. e sq..;
in un altro fine settimana:
 sp.f. ind. e sq.; f.m. ind. e sq.; sc.m. ind. e sq..

E’ chiaro che la F.I.S. potrà modificare tale assetto a seconda delle proprie esigenze.

Come si può vedere nulla di trascendentale, ma in questo modo si da una maggiore importanza ai numeri che annualmente vengono espressi.

Altro argomento importante e particolarmente sentito dalle società civili è l’incontestabile supremazia dei club militari nelle gare a squadre. Tale supremazia, per la quale  al momento non mi  addentro in particolari analisi, difficilmente consente alle società civili di aggiudicarsi il titolo di Campione Italiano a squadre. Ciò comporta una forte penalizzazione in termini di immagine per i club non in divisa, soprattutto nei rapporti con gli enti locali e con eventuali sponsors. Pertanto anche in questo caso ritengo di poter proporre alcune soluzioni, tra le quali:
  • Istituzione di un Campionato di Eccellenza al quale partecipano esclusivamente i Club in divisa;
  • Istituzione di un Campionato Italiano a sq. al quale prendono parte esclusivamente le società civili;
  • Prevedere il prestito di atleti militari alle società civili di allenamento (ciò già avviene, ma con alcune limitazioni). In questo caso ed al fine di disciplinare tale possibilità, nell’ambito della convenzione CONI/FF.AA, stipulare con ogni gruppo sportivo in divisa appositi accordi scritti, nei quali regolamentare tale prestito.
CAMPIONATI ITALIANI GIOVANI E CADETTI

Al fine di acquisire elementi di valutazione tecnico/agonistico degli atleti cadetti e giovani, in particolar modo di quelli inseriti nella prima fascia di età (15 e 18 anni), ritengo utile il ripristino dei campionati regionali per tali categorie.
La partecipazione non dovrebbe essere obbligatoria, ne tantomeno la gara dovrà essere selettiva.
Detta integrazione consentirebbe ai tecnici di poter valutare, con cognizione di causa, le capacità dell’atleta, ancorché alle prime esperienze agonistiche, in funzione di una possibile partecipazione ad un campionato nazionale molto competitivo, come possono esserlo i Campionati Italiani Cadetti e Giovani. Peraltro la reintroduzione di tale gara gratificherebbe gli atleti meno dotati, i quali avrebbero comunque la possibilità di gareggiare a costi contenuti, prima di affrontare una trasferta nazionale.
Ritornando sul discorso delle gare individuali, mi  rendo conto che per quanto riguarda i numeri relativi alla spada, non avrebbe senso fare una fase finale con numeri altisonanti (sp.m. 298 e sp.f. 174), pertanto la F.I.S., sulla base delle proprie esigenze organizzative e di immagine, potrà prevedere numeri più ridotti ma certamente superiori a quelli attuali. In tale ottica mi permetto di suggerire i seguenti numeri:
·   12 gironi da 7, in altre parole ammettere alla fase finale n. 84 atleti di sp.m.;
·     9 gironi da 7, ovvero n. 63 atlete ammesse alla fase finale di sp.f.

RANKING
Come già pubblicato sul blog, ci sono state delle lamentele per alcune decisioni federali inerenti l’attribuzione di punteggi ad atleti convocati per campionati del mondo, campionati europei e coppa del mondo, che a parere del sottoscritto sono condivisibili.
Ritengo quindi utile stabilire ad inizio di stagione regole che rimangano valide per tutta l’annata. Ormai l’esperienza è tale che prevedere delle varianti o modifiche al regolamento per l’attività agonistica sia una operazione assolutamente fattibile ad inizio di stagione. Ciò eviterebbe di prestare il fianco a pettegolezzi circa l’agevolazione di questo o quell’atleta, ancorché facente parte o iscritto per una determinata società o allievo di un determinato maestro.

Le proposte in questione non hanno nulla di pretenzioso, ma semplicemente indicazioni collaborative, che nascono dall'esperienza sul campo.
 
Giovanni AUGUGLIARO, in collaborazione con Ezio RINALDI
 

03 giugno 2013

ATTIVITA' AGONISTICA - PROPOSTA DI MODIFICA

Sui luoghi di gara ho avuta la possibilità di confrontarmi con altri colleghi in merito all’attività agonistica della scherma. Da tale confronto è emerso che per meglio equilibrare i numeri dei partecipanti alle fasi finali Campionati Italiani Assoluti, Giovani e Cadetti, si rende  necessaria una rivisitazione del regolamento di detta attività.
 
Lo svolgimento delle competizioni, in particolar modo nazionali, ha posto in evidenza una partecipazione numerica di atleti che ha prodotto una disparità in termini di qualificazione degli atleti medesimi. Infatti i numeri relativi al settore spada, maschile e femminile, sovrastano di gran lunga quelli riferiti alle altre armi (fioretto e sciabola). Dai classificati del ranking  ho rilevato che i partecipanti all’attività agonistica nazionale é di:
·        Sp.M. n.             1655;
·        Sp.F. n.                 971;
·        F.M. n.                 453;
·        F.F. n.                   290;
·        Sc.M. n.               369;
·        Sc.F. n.                 216.
Do per scontato che per essere classificati si deve aver partecipato alle gare.

A fronte di una prevista diversificazione dei numeri relativi all’ammissione alla 1^ prova Open ed alla gara di qualificazione della Coppa Italia, non è stato adottato lo stesso criterio per l’ammissione alla fase finale dei Campionati Italiani Assoluti. Peraltro a detti campionati vengono qualificati i primi 16 di ogni arma provenienti dalla fase finale della Coppa Italia, quindi mentre si ha una differenziazione dei numeri ammessi alla Coppa rimane invariato per tutte le armi il numero finale di ammessi ai Campionati Italiani Assoluti (16). Pertanto, al fine di semplificare, ma soprattutto di rendere giustizia agli atleti spadisti, si ritiene opportuno di proporre alla F.I.S. un sistema di qualificazione alle fasi finali (Campionati Italiani) basato su una percentuale ben definita che diversifichi i numeri da arma ad arma: oggi alla fase finale sono ammessi 40/42 atleti per ogni arma)
Si riporta un esempio della disparità, presumendo che all’attività agonistica abbia partecipato:
sciabola femminile  con 216 atlete: ammesse alla fase finale dei Campionati Italiani Assoluti n. 40/42, percentuale del 18% circa;
spada maschile con 1.655 atleti: ammessi alla fase finale dei Campionati Italiani Assoluti n. 40/42, percentuale  del  2,5% circa;
sciabola maschile con 369 atleti: ammessi alla fase finale dei Campionati Italiani Assoluti n. 40/42, percentuale del 11% circa;
fioretto femminile con 290 atlete: ammesse alla fase finale dei Campionati Italiani Assoluti n. 40/42, percentuale del  14% circa;
fioretto maschile con 453 atleti: ammessi alla fase finale dei Campionati Italiani Assoluti n. 40/42, percentuale  del 9% circa;
spada femminile con 971 atlete: ammesse alla fase finale dei Campionati Italiani Assoluti n. 40/42, percentuale del 4% circa.
Il numero dei partecipanti è stato desunto dal Ranking.

Prendendo come riferimento la percentuale del 18% riservato alla sciabola femminile, il numero dei partecipanti alle fasi finali dei campionati italiani dovrebbe essere:
·        Sp.M. n. 298 circa;
·        Sp.F. n. 174;
·        F.M. n. 81 circa;
·        F.F.n. 52 circa;
·        Sc.M n. 66 circa;
·        Sc.f. n. 39 circa.

L’analisi pone in evidenza la conclamata discrasia numerica, tra le varie armi, degli ammessi alla fase finale dei campionati italiani assoluti.
Voglio anche ricordare che l’accorpamento dell’attività cadetti e giovani, fu una proposta sostenuta e realizzata dal sottoscritto, nella sua qualità di Consigliere Federale, dettata dalla scarsità dei numeri a quell’epoca esistenti, cosa sicuramente diversa da oggi.

Di quanto sopra esposto, ne ho parlato, sia pure informalmente, con il Presidente federale, il quale ha manifestato un certo interesse a trattare la questione.
Auspico che il CDF della FIS voglia prendere in esame quanto posto fin qui in evidenza.

L’analisi e la conseguente proposta ha visto la fattiva collaborazione di Ezio RINALDI, con il quale nel prossimo futuro saranno sviscerati e formulate proposte in merito ai seguenti argomenti: Campionati Italiani a squadre, Ranking, attribuzione punteggi e tassa di iscrizione alle gare.
Giovanni AUGUGLIARO

22 maggio 2013

Giorgio SCARSO Vice Presidente Vicario del CONI

La notizia l'avevo appresa qualche giorno fa, ma nel fine settimana sono stato impegnato nella Nove Colli: Gran Fondo di ciclismo con due percorsi, 200Km per i più giovani ed allenati e 130 per chi ha una età importante. Naturalmente ho fatto il percorso per i vecchietti. Quindi solo oggi la commento sul blog.
La notizia riguarda i cambiamenti al vertice del CONI.
Il Vice Presidente CHIMENTI ha rassegnato le dimissioni dalla Giunta dell'Ente per ricoprire la carica di Presidente della CONI SpA. Al suo posto è stato chiamato Luciano BUONFIGLIO, presidente della Canoa. E fin qui, per il mondo della scherma, nulla di particolarmente interessante. Per noi la notizia importante sta nella assunzione della Vice Presidenza vicaria del massimo organo sportivo italiano che è ora  ricoperta da Giorgio SCARSO, quindi la Scherma ha il n° 2 dello sport italiano. Credo, ma ne sono assolutamente convinto, tutti noi dobbiamo compiacerci per tale notizia, che accresce il prestigio personale ma ancor più quello dell'intero movimento schermistico.
Personalmente esprimo al Presidente della Federazione Italiana Scherma il mio più sentito compiacimento per l'autorevole carica ed il sincero augurio di buon lavoro.
Ezio RINALDI 

09 maggio 2013

50° DEL GRAN PREMIO GIOVANISSIMI

Il 7 c.m. si è conclusa la più grande manifestazione schermistica a livello giovanile esistente sul pianeta, e chi l'ha ospitata (Riccione) si è dimostrata all'altezza delle aspettative.
I risultati emersi dalla grande kermesse dicono che:
  • vi è stata l'introduzione del medagliere per Regioni, stilato in base agli atleti sul podio finale, e la Coppa delle Regioni, determinata dal punteggio acquisito dal piazzamento di ogni singolo atleta.
  •  L'Emilia Romagna è stata la regione che grazie a 5 titoli conquistati, 1 argento e 4 medaglie di bronzo si è classificata 1^ nel medagliere; al secondo posto la Toscana con 4 titoli, 2 d'argento e 5 di bronzo; al terzo posto il Piemonte che ha conquistato 3 titoli italiani, 5 medaglie d'argento e 4 di bronzo.
  • A conquistare però il numero maggiore di medaglie, ben 16, è stato il Veneto, seguito dal Lazio (14) e dal Piemonte (12).
Nella Coppa per Regioni, è stato il Lazio a primeggiare con 12.810,106 punti, seguito dalla Toscana con 9.960,316 punti e dalla Lombardia con 9.423,828 punti.
Per quanto riguarda le società, a vincere il Gran Premio per società è stato il Club Scherma Roma con 3.084,702 punti, seguito dal Club Scherma Torino con 2.028,115 punti e dalla Lazio Scherma Ariccia che ha conquistato 1.698,024 punti.
 
A tutti i miei complimenti, in particolar modo alla mia regione che ha vinto la Coppa delle Regioni.
 
Infine sono d'accordo con il Presidente circa l'analisi sul G.P.G. e mi compiaccio per il grande sforzo fatto nell'organizzare la manifestazione, che quest'anno festeggiava il Cinquantenario.
Un piccolo rilievo: credo di essere stato un protagonista per almeno 30 anni della storia del Gran Premio e forse un invito, ancorché a spese personali, sarebbe stato gradito e forse avrebbe dato seguito ad alcune affermazioni del Presidente, ma tant'è chi muore giace e chi vive si da pace.
Ancora complimenti alla FIS ed a chi la rappresenta.
Ezio RINALDI 

IL SILENZIO E' ASSORDANTE

Dal sito della Federazione Italiana di Scherma apprendo che in data 3 maggio 2013 si è svolta l’Assemblea Straordinaria Elettiva per l’elezione del rappresentante dei tecnici in seno al Consiglio Federale, ma non ho trovato alcuna notizia circa gli esiti dell’evento. Mi sono collegato al sito dell’associazione ed ho letto il seguente comunicato:

“Il Maestro Salvatore LAURIA eletto nel Consiglio Federale come rappresentante dei tecnici.

Martedì 07 maggio 2013 09:03
Si è svolta presso la palazzina della Polisportiva Comunale di Riccione, venerdì 3 maggio alle 20.00 in seconda convocazione, l'elezione del Rappresentante dei Tecnici in seno al Consiglio Federale, con presenti e votanti 27 Grandi Elettori, che all'"unanimità" hanno eletto il Maestro Salvatore Lauria, con una sola astensione, che si è intuito esser quella del candidato stesso. Al Maestro Lauria i più sentiti auguri di tutta la classe magistrale perché il suo lavoro possa essere proficuo nel compito che lo attende.
Ho cercato di saperne di più ed ho chiamato un grande elettore, il quale, sinteticamente, mi ha relazionato sull’evento.

Ad inizio dei lavori il Maestro CRISCI ha alzato la mano ed è stato immediatamente apostrofato dal Presidente FIS, il quale rivolgendosi al Presidente AIMS gli chiedeva cosa c’entrasse egli con l’eventuale nomina a Presidente del Consesso. Quest’ultimo gli faceva presente che voleva proporre lui a tale carica. A mio avviso rivestendo entrambi cariche istituzionali nessuno dei due, per ragioni di opportunità, avrebbe dovuto ricoprire il ruolo.

L’evento è stato ampiamente discusso il giorno successivo, sempre sul luogo di gara.

Ciò che mi ha colpito è che non vi è traccia della motivazione della nuova elezione: non è stato detto che la Assemblea veniva convocata a seguito della decisione del M° CIPRESSA (eletto nell’Assemblea del 2 dicembre 2012) di accettare l’incarico di C.T. del fioretto maschile e femminile.

Il grande elettore da me interpellato nel confermare i numeri espressi nel comunicato A.I.M.S., ha posto l’accento sull’intervento del Presidente al termine della votazione, nel quale precisava che il M° LAURIA, appena eletto, entrava in un Consiglio i cui indirizzi erano già stati stabiliti da un programma presentato in sede di campagna elettorale e proseguendo nel suo discorso affermava che il Maestro appena eletto non pensasse di entrare nel Direttivo con l’intento di fare il sindacalista.
Viene da chiedersi: ma se uno subentra deve accettare supinamente tutto quello che trova? Le proprie idee devono essere portate al macero? Personalmente non credo e se corrispondesse al vero quanto mi è stato riportato ritengo che il Presidente abbia avuto una caduta di stile in quanto il M° LAURIA ha ben presente quali siano le sue responsabilità e competenze. Infatti egli in merito all’intervento del Presidente FIS ha precisato che farà parte del Consiglio federale con l’intento di collaborare, fatte salve, naturalmente, le prerogative di rappresentante dei tecnici, ed in tal senso opererà.

Al termine dei lavori tutti i convenuti hanno formulato al Maestro LAURIA le congratulazioni per il prestigioso incarico, tranne il Presidente Federale. Molto probabilmente gliele avrà espresse in privato.

La mancata pubblicazione sul sito federale della elezione del Maestro LAURIA è la testimonianza di un eventuale non gradimento di tale risultato. Cosa dire? Nulla se non che l’esito assembleare va rispettato ed accettato: il silenzio è d’oro ma in questo caso è assordante.

Al Maestro LAURIA vanno i miei sinceri in bocca al lupo per il prosieguo della sua nuova attività.
Ezio RINALDI

 

01 maggio 2013

RANKING

Mi è stato chiesto se premiare o promuovere iniziative tese ad una valorizzazione, quasi in forma esclusiva, dei giovani Under 20, soprattutto ora che il Ministro dello sport è una campionessa, in attività fino alle ultime olimpiadi, che ha superato da un pezzo i 40 anni, sia giusta.

Mi è stato fatto notare che, stando alle regole vigenti della F.I.S. un Under 20 o anche Under 23 ha moltissimi vantaggi nel partecipare alle gare internazionali ed a tante altre iniziative federali.

Mi hanno chiesto, visto che vengono insegnati ai ragazzi i valori culturali dello sport, dove chi merita e lo dimostra sul campo, va avanti, come sia possibile avere un indirizzo politico finalizzato ad atleti solo in virtù delle loro giovane età?

Ho dissertato con le mie conoscenze sull’argomento, ponendo in evidenza che in qualunque settore gli amministratori devono lasciare il dovuto spazio ai giovani, ancorché meritevoli. Ho posto in evidenza che la F.I.S. da sempre investe risorse economiche e tecniche per la crescita sportiva dei giovani. Peraltro senza una siffatta politica difficilmente arriverebbero i successi a tutti noi noti. Dalla discussione con i miei interlocutori è emerso che spesso alcuni giovani non meritano ovvero sono piuttosto agevolati, quindi è come se fosse stato fatto loro un regalo.

Mi era sconosciuto il fine ultimo della discussione, ma andando avanti con lo scambio di vedute il quadro si faceva più chiaro e così ho potuto intendere ciò che volevano porre in evidenza: il ranking e le sue peculiarità.

Ho posto una maggiore attenzione a ciò che dicevano, cercando di non farmi sfuggire nemmeno una virgola delle loro argomentazioni: come ex Vice Presidente prima e Consigliere poi non volevo dare l’impressione di non sapere di cosa stessero parlando.

Per i miei interlocutori la stranezza di alcune decisioni assunte a vario titolo da parte del Consiglio Federale o dei CT sta nel Ranking. A loro dire, le varie graduatorie per la FIS hanno più valore della fede per la Chiesa. Infatti, grazie al ranking si prendono borse di studio, grazie al ranking si partecipa a gare internazionali e grazie alle suddette gare, si sale nel ranking. Avrei potuto dare subito delle risposte ma ho voluto attendere che finissero di parlare.

Mi hanno fatto degli esempi sottoponendomi un foglio di carta sul quale c’era scritto quanto di seguito trascrivo:

Facciamo un semplice esempio per capire come la compilazione del ranking non sempre sia lineare:

MARIO BRAMBILLA atleta di una arma U17

GENNARO ESPOSITO atleta di una arma U20

CALOGERO SINAGRA atleta di una arma U23

PAOLO PUDDU atleta di una arma Over 23

Chiameremo tutti con le iniziali e poniamo solo l’attenzione sulle gare di circuito valevoli per il ranking assoluto.

MB partecipa alle due prove nazionali di circuito e ottiene discreti piazzamenti 100 punti alla prima 150 alla seconda, ma non si qualifica per gli assoluti.

GE partecipa alla sola prima gara del circuito nazionale e ottiene 150 punti. Alla seconda d’ufficio gli vengono assegnati 150 punti perché GE è stato riserva ai Campionati del Mondo a sq U20. Inoltre, a GE viene dato il permesso di partecipare ai campionati Assoluti senza fare  qualificazioni, dove prenderà minimo 150 punti per la partecipazione. Inoltre a GE vengono assegnati i punti ranking del Campionato Italiano U23.

CS partecipa alle gare nazionali e dopo un ottima prestazione alla prima prova prende 180 punti, per diversi motivi nella seconda ottiene solo 80 punti. Affronta la prova di Coppa Italia ed è il primo dei non qualificati agli assoluti. Ottiene però i punti del U23 validi per il ranking.

PP appena ventitreenne ma fuori dall’U23 dopo molti sacrifici ottiene discreto risultato alla prima prova nazionale 100 punti e un buon risultato alla seconda 150. Si qualifica per gli assoluti.

Ora alla luce di quanto riportato PP dovrebbe essere il più alto nel ranking, considerando la discreta stagione fatta. No assolutamente no per la FEDERAZIONE scherma il poverino pur avendo fatto ottime gare, viene scavalcato da chi ha all’attivo solo il fatto di essere più giovane.

Infatti, il ragionamento è articolato ma semplice.

GE pur avendo solo partecipato ad una gara del circuito nazionale, ha avuto a TAVOLINO i punti della seconda, la partecipazione agli assoluti che gli darà minimo 150 punti e anche quella al circuito U23 al quale GE non può partecipare perché nato 3 mesi prima (gara che vale come un circuito nazionale con 300 partecipanti provenienti da qualificazione, mentre l’italiano U23 vede solo 120 atleti e senza veri big).

Questo significa che GE a differenza del più giovane MB avrà per tutto la stagione 2013/2014 una posizione ranking altissima che gli significa partecipazione a Gare Internazionali e quindi la possibilità di aumentare il suo punteggio ranking, borse di studio, convocazioni ad allenamenti federali, inserimenti liste federali e quanto altro comporta questo.

Fermo restando che già la FIS prevede la partecipazione a gare internazionali con il 50% di U23, considerando che la partecipazioni ai Mondiali ha già dato curriculum e prestigio all’atleta, considerando che lo sport deve essere meritocrazia. Ma perché un 24enne è già vecchio per la FIS e deve subire tutto questo. Non solo concilia lo studio universitario e magari le spese che ne comporta, non solo lotta con i giovani ben seguiti dalla FIS con stage federali, ma deve anche subire la beffa che l’unica cosa trasparente nello sport sono i risultati ottenuti in PEDANA.

Infatti, si trova davanti a lui atleti che in pedana non ci sono saliti, per qualsiasi motivo, e se li trova anche alla finale Assoluti alla quale lui ha lottato per partecipare e poi li ritrova avanti per il Campionato Italiano U23 al quale lui non ha partecipato.

Ma allora a cosa serve questo Ranking la FIS farebbe meglio a presentare un elenco di atleti di suo gradimento e basta.

Siamo in una società dove si trova lavoro a 27anni mediamente, dove si va via di casa a 30anni mediamente e la FIS premia solo chi ha meno di 20anni. Assurdo.

Con questo ranking e questa filosofia forse il ministro IDEM o MAX BIAGI sarebbero andati a fare altro molto prima di vincere medaglie a 40anni. Non ci si dica che se uno vince non ci sono problemi di età. Certo però per vincere ci vuole fiducia, serenità e soprattutto possibilità di emergere. Qui è un cane che si morde la coda. Senza punti RANKING non si fanno gare internazionali, e liste federali, senza quelle non si fanno punti ranking ed esperienza. Quindi se regaliamo tutto questo ad un U20….

NB i punteggi cui si fa riferimento sono simbolici ma rendono l’idea del concetto finale”.

Dico francamente, e spero di non aver omesso nulla, che il discorso, definito semplice, in realtà è un po’ contorto, quindi ho impiegato un certo tempo per capire il tutto, ma alla fine credo di poter dare personalmente alcune risposte, per il resto chi vuole può intervenire a sostegno delle argomentazioni o contestarle.

Fino a quando ero in Consiglio le borse di studio (indennità per allenamenti) venivano assegnate non già sulla base del ranking ma sulla nomina (dichiarazione) di atleta di Interesse Nazionale o Interesse Olimpico. Gli atleti in possesso di tali qualifiche devono essere convocati dai vari CT altrimenti non avrebbe senso dichiararli  I.N. e I.O.

Sulla questione credo sia sufficiente rivolgersi al Presidente della Commissione Atleti (CONFALONIERI), il quale, deputato a trattare le problematiche relative agli atleti con il CDF, è sicuramente a conoscenza di tutto e potrà dare le risposte necessarie.

Per quanto riguarda le regole, queste possono essere riviste dal CDF, anche stagione durante. Qualora la F.I.S. deliberi deroghe ai regolamenti queste possono essere contestate ma non quando la variante ci tocca personalmente, bensì appena la delibera è diventa pubblica e lo devono fare le società schermistiche.

Per quanto attiene al tipo di politica che la FIS pone in essere, bisogna sempre ricordarsi che essa esercita il mandato che la base gli ha conferito.

Ho voluto pubblicare la discussione al fine di evitare che si potesse affermare che non affronti argomenti spinosi. D’altra parte sono convinto che il Presidente, al quale gli va riconosciuta una notevole sensibilità verso gli associati e tesserati, farà in modo che l’argomento trovi le risposte più adeguate.
Ezio RINALDI

 

 

16 aprile 2013

MONDIALI DI POREC

L’avventura di questi mondiali giovani e cadetti è iniziata con una splendida conferenza stampa per la presentazione delle squadre. L’evento si è svolto in una prestigiosissima sede (Presidenza del Consiglio dei Ministri) e vi ha partecipato anche il neo eletto Presidente del CONI, Giovanni MALAGO’, oltre al Segretario Generali CONI ed ai vertici FIS. Direbbero i francesi chapeau .

Non condivido molti temi del Presidente FIS ma di fronte a certe cose bisogna veramente togliersi il cappello.

Parliamo ora dell’aspetto tecnico-agonistico della manifestazione. Ho ricevuto un commento sui risultati conseguiti ai recenti Campionati del mondo di POREC, ma essendo anonimo non lo pubblico, però traggo uno spunto per fare alcune riflessioni.

La fortuna di Como (“fortuna” lo dice l’anonimo) non c’entra con i risultati perché questi sono il frutto di un lavoro fatto in palestra e di un coordinamento durante gli allenamenti collegiali. Cuomo, al pari di altri CT, raccoglie ciò che è riuscito a produrre; è vero che nelle gare individuali c’è stato un 1/2 fiasco ma questo è stato annullato dai risultati nelle gare a squadre, in tal senso è bene essere chiari: quando sbaglia bisogna criticarlo ma quando fa bene è necessario riconoscergli il merito del suo lavoro, pur in presenza di atteggiamenti e convocazioni discutibili. Pertanto da questi mondiali ne esce con segnali di risveglio, quindi positivi. Ho imparato, nell’arco della mia vita, che per essere credibili è necessario possedere equilibrio e obiettività.
Sono sempre del parere che la gestione di alcune situazioni, in particolar modo durante le olimpiadi, dove una atleta esperta, con il suo maestro in tribuna, prende in 12 secondi 3 stoccate e perde l’assalto; un’altra dopo aver dominato la stagione si ferma subito e la più giovane, sempre con il suo maestro in tribuna, perde la testa e nessuno sa rimetterla sui giusti binari per farla riprendere, debba migliorare perché anche in questo mondiale nelle gare individuali c’è stato qualcosa che non ha quadrato visto i deludenti risultati, ma dal momento che le squadre hanno pienamente risposto alle aspettative credo sia giusto attendere una conferma o smentita di quanto di buono si è visto. Per ora COMPLIMENTI al CT ed ai RAGAZZI/E.

Qualcuno potrebbe dire che la sciabola non ha raccolto molto ma, personalmente, ritengo che Giovannino stia lavorando ad un gruppo di giovani che paga il salto di categoria, da cadetto/a a giovane, ciononostante ha portato a casa 4 medaglie. Come sempre la parte del leone la fa il fioretto che ha vinto ben 8 allori, una super conferma. In questa speciale classifica la spada, purtroppo, è il fanalino di coda e questo deve far riflettere comunque.

Mi sono stati rappresentati i costi che la FIS sostiene in alcuni settori dove si potrebbe risparmiare. Anche qui devo spezzare una freccia a favore del CDF. Chi mi ha scritto, stando fuori dalla gestione amministrativa, ritiene che alcune spese possano essere soppresse, purtroppo devo deluderli in quanto quello che mi hanno rappresentato, ancorchè meritevole di interesse, cozza con  le esigenze di immagine e comunicazione della FIS, che se così non fosse non riuscirebbe ad avere quella particolare attenzione che le Istituzioni ad ogni livello le riservano. Sono d’accordo invece per abbassare la quota di iscrizione alle gare; razionalizzare meglio il calendario gare, argomenti questi che mi sono stati sempre molto a cuore.

Altro argomento che mi è stato segnalato riguarda il ranking degli atleti. Sembrerebbe che la FIS abbia stabilito, di assegnare agli atleti convocati per il mondiale un punteggio nel Ranking pari al risultato ottenuto nella prima prova giovani. Ebbene queste decisioni non vengono prese nell’ultima ora ma sono frutto di ponderate riflessioni e vengono assunte ben prima di conoscere la lista dei convocati. La decisione può non piacere ma il CDF e più ancora il Presidente hanno l’obbligo di salvaguardare chi rappresenta il tricolore, peraltro la decisione non toglie nulla a chi è rimasto a casa. Ripeto può non essere condivisibile ma le eventuali rimostranze devono essere fatte dalle società che hanno il dovere di rappresentare le eventuali anomalie al CDF medesimo.

Ezio RINALDI

 

 

31 marzo 2013

NEPOTISMO E CLIENTELISMO

Mi è stato chiesto se sono stato, in qualche modo, coinvolto in comportamenti che possono essere configurati in NEPOTISMO E CLIENTELISMO. Premesso che ognuno di noi nella vita è stato almeno una volta attore principale in raccomandazioni o atti di protezionismo nei confronti di persone care o conosciute, ritengo che ci sia una notevole differenza tra chi opera in tal senso come una ragione di vita per affermare la propria leaderchip  e chi lo ha fatto per filantropia, cioè per aiutare qualche bisognoso ancorchè meritevole.
Allora, per dare una adeguata risposta a chi mi ha posto la domanda, ho voluto documentarmi sull’argomento e la risposta gliela do attraverso il mio blog, sperando di essere esaustivo per il mio interlocutore e di offrirgli elementi che possano tornagli utili.
Con il termine nepotismo si indica la tendenza, da parte di detentori di autorità o di particolari poteri, a favorire i propri parenti,  indipendentemente dalle loro reali abilità e competenze. Il termine viene generalmente usato in senso spregiativo. Talvolta, specialmente in ambiente universitario, è utilizzato anche il sinonimo baronismo, derivante appunto dal titolo nobiliare di barone, con accezione ironica e ancor più negativa.
Ad esempio, se un dirigente assume o promuove un parente piuttosto che un estraneo alla famiglia più qualificato, quel dirigente sarà accusato di nepotismo. Alcuni sostengono che la tendenza al nepotismo sarebbe istintiva, una forma, a loro dire, diselezione parentale.
Il nepotismo in ogni campo è un pericolo perché determina una concentrazione di poteri nelle mani delle stesse persone o clan, e perché ostacola il necessario ricambio generazionale nelle varie istituzioni ed un accesso universale e meritocratico sia nel privato che nella pubblica amministrazione, tale concezione ha i suoi cardini in un  rapporto fiduciario anziché impersonale.
I legami personali possono compromettere l'indipendenza di un'istituzione e la sua credibilità morale. Se avviene ai più alti livelli delle varie organizzazioni, può trasformare il concetto di democrazia e meritocrazia in una specie di monarchia.
Oggi la parola nepotismo ha assunto anche il significato di favoritismo, raccomandazione che può intendersi come favoreggiamento di una persona rispetto ad altre.
Il nepotismo è un'accusa comune in qualunque settore, soprattutto nel pubblico, quando il parente o amico o protetto di un personaggio potente ascende a un livello o accede a posizioni di ingiustificato privilegio senza averne la qualifica.
 Il termine clientelismo deriva dal latino  "cliens". Il cliens in età romana era quel cittadino che, per la sua posizione svantaggiata all'interno della società, si trovava costretto a ricorrere alla protezione di un patronato al quale doveva restituire tale protezione con svariati favori, talvolta al limite della sudditanza fisica o psicologica.
La pratica del clientelismo tende a garantire il reciproco interesse o il mutuo vantaggio tra chi fornisce i benefici e chi ne ottiene il controcambio. Essa è finalizzata spesso, da parte di chi se ne avvantaggia, al mantenimento, con scopi lontani dal bene collettivo e dall'interesse stesso della società civile (ragion per cui assume le forme di un vero malcostume), di un posto di potere assegnato dalla carica pubblica.
L'assegnatore può occupare a sua volta la posizione di potere per effetto di simili pratiche indebite, ed è indotto a perpetuare il sistema nominando individui conosciuti che non tenteranno ad indebolirne la posizione. Il clientelismo si distingue dal familismo per l'attuazione di un complesso di favoritismi e protezioni limitatamente ad una cerchia familiare o in qualche modo confinata ai rapporti di parentela.
In linea di principio, il clientelismo si contrappone alla meritocrezia, in quanto prevede la nomina di conoscenti o personaggi influenti indipendentemente dalle effettive capacità e da doti meritorie.
Nei settori privato e pubblico esistono pratiche affini, come laraccomandazione. In tale ottica, è difficile delineare il confine tra clientelismo e normali conoscenze.
Inoltre, possono esistere rapporti personali e conoscenze nel settore privato, che possono portare allo scambio di informazioni o favori tra persone influenti. Tale pratica è una violazione etica dei principi di rispetto  della meritocrazia e della legalità e spesso è espressamente sanzionata. Questa pratica è ulteriormente favorita nel caso di organizzazioni, pubbliche e private, non controllate con la dovuta trasparenza da chi ne è preposto.
Ora non sto ad elencare le negative ricadute che possono comportare tali usanze nella società civile (in ogni settore compreso lo sport), ma lo potete immaginare se non addirittura vederli costantemente applicati in ogni settore della nostra vita.

Ezio RINALDI

 

 

27 marzo 2013

Matteo TAGLIARIOL trionfa a VANCOUVER



25/3/2013 - VANCOUVER
trionfo al Grand Prix FIE di spada maschile svoltosi a Vancouver.
Ben tornato Matteo!
Dopo Un lungo periodo di stop dovuto ad infortunio alla mano armata è arrivata l'affermazione che tutti aspettavamo.
Sei stato splendido ed auguro a te ed alla spada italiana di continuare su questa strada.
Ezio RINALDI


CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA CUOMO


Dal Sito federale :
26/3/2013 - 19:27
NAPOLI - Un grave lutto ha colpito oggi la scherma italiana e napoletana in particolare. E' morta infatti, con l'aggravarsi di una malattia, la signora Imma Cuomo, madre del Commissario tecnico della Nazionale di spada, Sandro, oltre che del vicepresidente dell'Accademia Nazionale di Scherma, Aldo e di Bruno, componente la Commissione Impianti federale.
Le esequie saranno celebrate domani, 27 marzo, alle ore 11.00, nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, in via Villanova a Napoli.
Il Presidente della Federazione Italiana Scherma, il Consiglio federale, la Segreteria e tutto il mondo della scherma italiana, si associa al dolore della famiglia Cuomo esprimendo un sincero sentimento di cordoglio.
 
Esprimo alla famiglia CUOMO sincere e sentite condoglianze.
Ezio RINALDI