11 febbraio 2015

MEDAGLIE, QUALIFICAZIONI E...TAGLIARIOL?


Nel mio girovagare e nei miei contatti quotidiani ho riscontrato una certa rassegnazione sullo stato attuale del settore tecnico. In tanti mi hanno chiesto cosa ne penso e quali siano le mie previsioni per le Olimpiadi. Oggi come oggi non è possibile fare delle ipotesi poiché la qualificazione olimpica inizia ad aprile 2015 e tante cose possono accadere. Ho dato delle risposte riferite al momento attuale, e mi spiego: come ben noto il fioretto femminile e la sciabola maschile a squadre non prenderanno parte al massimo evento sportivo del pianeta. La qualificazione sarà, quindi, individuale. L’analisi, relativa all’attuale periodo, mi fa pensare che potremmo portare a casa 4/5 medaglie, ma la situazione potrebbe essere migliorata se si mettessero da parte incomprensioni, divergenze e contrasti, con atleti nel pieno della loro maturità psico-fisica, ma al momento ai margini del progetto qualificazioni. Certo non è facile, soprattutto guardando al passato, però l’intelligenza dovrebbe prendere il sopravvento e quindi consentire le giuste iniziative per arrivare all’appuntamento, nelle migliori condizioni.

Nello specifico, mi chiedo come mai non riesca a tornare ai propri livelli un atleta nato nel 1983 (32 anni): età di sicuro non troppo avanzata, soprattutto in un’arma come la spada, nella quale la longevità degli schermidori è notoria.

L’atleta in questione si chiama Matteo TAGLIARIOL.

Nel 2009, anno successivo alle olimpiadi, lo spadista, a conferma della sua valenza tecnico/agonistica, conseguì un'eccellente medaglia d’argento, poi piano piano qualcosa si è rotto. Ho scavato nella mia memoria ed ho trovato il primo screzio tra TAGLIARIOL e l’odierno CT della spada nel 2010, al termine degli Europei, quando l’atleta bollò il c.t. come <incompetente, un Re Sole che impone scelte e divide>. Poi per tante ragioni, incluse incredibili peripezie fisiche, non ne ha azzeccata più una. Si è andati avanti in un clima di sfiducia, peraltro lo spadista perdeva anche il suo Maestro (Angelo Mazzoni) accasatosi presso altra Federazione estera, il quale non intendeva collaborare con CUOMO. Inevitabile, a mio avviso, una crisi tecnica, palesatasi con risultati non all’altezza della caratura del ragazzo. Le peripezie fisiche lo inducono nel mese di ottobre 2013 ad operarsi alla mano destra. Evidentemente tale intervento non fu risolutivo poiché l’atleta nel mese di settembre 2014 si sottoponeva ad altro intervento e questa volta, sembra, definitivo. Prima di tale evento quattro atleti della spada, tra i quali Matteo, GAROZZO e PIZZO, nel mese di marzo scrissero una lettera a Malagò, chiedendo la sostituzione del C.T., dimostrando così il forte contrasto esistente con il Commissario, non solo a livello individuale, bensì come squadra.

TAGLIARIOL riprende ad allenarsi con serietà ed impegno, partecipa a due allenamenti, a Torino nel mese di dicembre 2014 ed a Formia nel mese di gennaio 2015, però non viene convocato per le gare di coppa del mondo anzi è autorizzato a partecipare a proprie spese. Nel 2014 la FIAMINGO e GAROZZO vincono al mondiale la medaglia d’oro, la prima, e la medaglia di bronzo, il secondo, e qualcuno afferma che tolte le mele marce i risultati arrivano. Incauta affermazione poiché la squadra di spada maschile è 10^ nel ranking mondiale e quindi lontana da una auspicabile qualificazione. Nonostante tutto Matteo accetta la situazione e partecipa alle gare, a proprie spese, con entusiasmo, partendo dai gironi e sappiamo tutti quanto sia difficile risalire. E’ chiaro che lo stesso atleta ha delle responsabilità, soprattutto di ordine disciplinare e se la situazione attuale è riconducibile anche alle sue azioni, ciò non può legittimare, a mio avviso, la sua emarginazione. Il suo recupero in chiave qualificazione olimpica, sempre secondo la mia ottica, è estremamente importante, quindi, al di la di tutto serve una seria riflessione. Non credo proprio che TAGLIARIOL sia diventato una schiappa: alla sua età si può dare ancora molto ed il suo talento non va buttato alle ortiche. Ci vorrebbe un atto di umiltà, ci vorrebbe volontà, determinazione, modestia e un po’ di intelligenza. La F.I.S. deve valutare con molta attenzione le scelte del CT ed aiutarlo a sbagliare il meno possibile, poiché il fallimento coinvolgerebbe tutta la dirigenza, con le inevitabili conseguenze.
Ezio RINALDI

06 febbraio 2015

IL CERVELLO, L'INTELLIGENZA E L'ARROGANZA



https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQgArtDnISIgD2wxAPYsrzO99ETh0zmDLrgT9zy6WC2xYH2xOz4hAIl cervello è l'organo posto all'apice, sia dal punto di vista della struttura che della funzione, del sistema nervoso centrale. Esso è l'organo più importante del sistema nervoso centrale con un peso piuttosto variabile che non supera i 1.500 grammi ed ha un volume compreso tra i 1100 e i 1300 cm³, tenendo presente la possibilità di significative variazioni tra individuo e individuo, anche legate a sesso, età e altri fattori. Tutti gli esseri viventi ne hanno uno.
L'intelligenza è etimologicamente definibile come quel complesso di funzionalità e abilità psichiche e mentali che consente ad un soggetto in primo luogo di capire, ovvero di giungere autonomamente a delle conoscenze reali per merito di propri trattamenti delle informazioni o come la capacità generale di capire in sé.
La proprietà cognitiva dell'intelligenza sottende alla buona esecuzione di tutte quelle attività della mente che comportino un "lavorare sulle informazioni che si possiede per andare oltre"; esempi di queste attività, possono essere tratte delle conclusioni a partire da ciò che è noto, fare previsioni riguardo al futuro, esprimere un giudizio, risolvere un problema mai incontrato in precedenza, scoprire in una situazione aspetti prima non considerati, creare un prodotto nuovo che risulti efficace dal proprio punto di vista. Funzione che si percepisce nella capacità del soggetto che la detiene di comprendere, adattarsi e fronteggiare con successo nuove situazioni, l'intelligenza può essere concepita anche come una capacità di adattamento all'ambiente. È una caratteristica propria in primo luogo dell'uomo e delle specie animali. Non tutti gli esseri viventi ne sono dotati, in particolare gli umani.
L’arroganza appartiene ad esseri presuntuosi, i quali spesso cercando di mascherare l’aver vissuto ben poche esperienze e temendo il confronto con gli altri tendono ad elevare se stessi facendo credere di “avere qualcosa in più di loro”. Piuttosto che imparare dagli altri, o fare domande (cosa che vedono come segno di vulnerabilità), gli arroganti tendono a generalizzare e, basandosi sulle loro limitate esperienze di vita, vorrebbero imporre agli altri il loro punto di vista.
L’arrogante ha un disperato bisogno di apparire nel modo giusto. Se si prova a fare un piccolo commento non gradito, anche se solo leggermente provocatorio, l’arrogante diventerà furioso nei confronti del suo interlocutore. Questo accadrà ogni qual volta verrà messo in dubbio (anche non volendo) il suo aspetto, la sua intelligenza, la sua abilità atletica, o qualsiasi altra cosa legata all’immagine che vuol dare di se stesso. Non lo giudico negativamente, non l’ho mai fatto poiché scivolerei al suo stesso livello. Spesso indossa una maschera perché deve nascondere il proprio punto debole e la propria paura. Il più delle volte ha bisogno di costruirsi un’impeccabile immagine  per coprire la sofferenza interiore. Di arroganti il mondo ne è pieno, in tutti i campi non escluso quello sportivo.
Mi preme sottolineare, per amore della verità, che quanto espresso è frutto di una approfondita ricerca, che mi ha dato l’occasione di acculturarmi sugli argomenti trattati e di esprimere anche il mio pensiero.
In verità avevo qualche conoscenza, non abbastanza particolareggiata, e molto ci sarebbe ancora da dire, ma non è il blog la giusta sede. A me interessava mettere l’accento su alcuni aspetti delle persone che in qualche modo ho frequentato (nella lettura e di persona). Queste ritengono di essere le portatrici del verbo e reputano di stare sempre dalla parte della ragione, non a caso affermano che il sottoscritto vuole il male della scherma.
Ognuno di noi è libero di esprimersi nel modo a lui più consono, il mio è quello di saper accettare le critiche e le espressioni negative che mi vengono fatte. Una cosa è certa continuerò a dare il mio contributo alla scherma scrivendo ed ospitando quanti hanno voglia di esprimere i loro pensieri. Quello che pretendo è che lo facciano avendo rispetto per gli altri e se hanno timore di firmarsi pubblicamente non ha importanza, quello che conta è che si palesino con il sottoscritto.
Ezio RINALDI




02 febbraio 2015

ARBITRI, REGOLE E PROVVEDIMENTI


In un commento al post precedente mi è stato rimproverato di aver negativamente accumunato l’intera classe arbitrale e di aver fatto di tutta l’erba un fascio. Non mi sembra che sia stato così.

Intanto perché colui che mi ha lanciato l’accusa ha implicitamente riconosciuto che una parte del mondo arbitrale è sicuramente censurabile.

Sono perfettamente d’accordo con questa tesi e, purtroppo, la parte censurabile continua ad insistere in atteggiamenti arroganti, manifestati anche nei luoghi di gara, imponendosi come direttore d’orchestra che vuol mettere fuori gioco chiunque non si adegui alla sua disarmonica  cadenza musicale.

Ebbene questa parte del mondo schermistico deve essere allontanata poiché in essa non vi è traccia del rispetto per le regole, in particolar modo del codice etico.

Così, a causa di una persistente cecità di chi dovrebbe analizzare  i provvedimenti del giudice sportivo, per sviscerarne le ragioni di fondo che li occasionano, si continua a sottovalutare il radicale problema che sta dietro i cartellini che gli arbitri comminano agli accompagnatori, rei di contestare  il loro giudizio sulle stoccate.

E’ ora di prendere atto che una certa percentuale dei giudici di gara non è all’altezza degli standard,  e quando si afferma che è stata cresciuta una classe arbitrale di livello internazionale si sta affermando una abnormità.

Sicuramente abbiamo degli arbitri di livello internazionale, ma quanti sono e per quali gare vengono convocati?

Mi hanno meravigliato le espressioni di autorevoli personaggi della scherma che ritengono la mia attività di blogger effetto della mia estromissione dal Consiglio federale.

Ebbene questi signori dimenticano che il sottoscritto si dimise dalla carica di Consigliere, con atto formale del febbraio 2012, ossia con circa un anno di anticipo sulla scadenza del mandato. I motivi delle mie dimissioni sono note ai più.

Ciò detto, credo fermamente che la mia attività di blogger, poiché incontrollata ed incontrollabile da parte di chicchessia, renda un servizio all’intero movimento e di questo ne sono orgoglioso e ne ho grande riscontro per i numerosi apprezzamenti che ricevo quotidianamente, molti dei quali sul blog, sia pure in forma anonima.

E  tali apprezzamenti mi incoraggiano per mandare avanti questa iniziativa affinché possa aprirsi un varco sul muro di gomma oltre il quale poter ottenere un radicale cambiamento di mentalità che, oggi, ha irreversibilmente incancrenito alcuni settori federali, avendo imboccato  strade senza ritorno.

Ritengo che offrire a tutti, senza alcun tipo di discriminazione o interesse, una finestra dalla quale  esternare i propri apprezzamenti o le proprie censure nei confronti del mondo schermistico  è certamente un valore aggiunto soprattutto per  coloro le cui legittime istanze sono state e continuano a restare inascoltate.

La mia esperienza registra che tutte le segnalazioni che pervengono sul blog sono di segno negativo, la maggior parte delle quali anonime che, in quanto tali, non vengono pubblicate.

Se ciò potrebbe ben comprendersi da parte di chi ritenga tali post frutto degli insoddisfatti di turno,  meno comprensibile appare la totale assenza di post o commenti positivi sulla gestione federale  degli ultimi anni.

Ezio RINALDI

29 gennaio 2015

GRUPPO SCHERMISTICO ARBITRALE: qualcosa non va.


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https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRkVCiBtfCrS3FnBfISBGmQNEzBYOKB0GMVdcDhpXJkJVTaJA5qGgNel mese di dicembre 2013 il M° Paolo CUCCU pubblicava su questo blog l’articolo ”G.S.A.: qualche suggerimento” con il quale analizzava il modo di arbitrare e nel contempo offriva delle proposte migliorative. Credo sia rimasto lettera morta. A distanza di tempo la tematica torna di moda, ritengo quindi sia giunto il momento di esporre quel che penso e dell’idea che mi sono fatto sull’argomento.

Premetto che tempo fa qualche lettore di Piazza della scherma mi ha imputato il fatto che non mi documentassi sui vari argomenti trattati, prendendo posizione in modo incauto. Posso sicuramente aver dato questa impressione, ma prima di scrivere ho sempre accertato la fondatezza delle mie fonti e qualora si vogliano delle prove basta chiamarmi.

Dopo l’ennesima indicazione sulle discutibili convocazioni e sul modo di gestire tecnicamente una gara ed ancora sul modo di arbitrare dei convocati, ho sentito il bisogno di verificare direttamente quanto segnalatomi.

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQ8JK-Qwsqhla3h6OSQ3UTE4suvZhcjb05wISG0tApTOjlX3sJyoANei due giorni di Foggia (24-25/01/2015), ho visto persone non qualificate, entrare ed uscire, a proprio piacimento, dalla sala della Direzione di torneo; riprendere gli arbitri mentre svolgevano o avrebbero dovuto svolgere il loro ruolo di giudici imparziali. Ho avuto l’impressione che quanto mi é stato segnalato in passato rispondesse a verità e cioè che il settore arbitrale non sia del tutto indipendente e garante di una conduzione di gara in modo insensibile a sollecitazioni esterne. Ho visto aggirarsi tra le pedane alcuni personaggi, nelle loro vesti di maestri, che e mentre seguivano i propri allievi interloquivano con gli arbitri. In buona sostanza ho avuto l’impressione che nulla sia cambiato.

E’ pur vero che una certa onda lunga deve ancora passare ma è auspicabile che passi presto, anzi prestissimo.

Diceva Andreotti: a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Nel mio pensar male ho supposto che quando i personaggi a cui facevo riferimento entravano in Direzione di Torneo scegliessero pure gli arbitri per i propri atleti.

Nella Direzione di Torneo vi era anche il Commissario Roberto CROLA, persona al di sopra di ogni sospetto, che ha la mia totale stima e credo non solo mia, il quale ha certamente garantito la regolarità della Direzione, però se non avessi osservato con i miei occhi alcune situazioni come quella di vedere un arbitro seguire l’atleta della sua Sala ed interloquire durante il minuto di riposo con l’arbitro(!?) non avrei avuto alcun motivo di pensare  male.

Conosco il Vice Presidente Vicario della Federazione, Dott. Paolo AZZI, e so che è uomo intellettualmente e moralmente onesto, quindi confido nella sua persona affinché verifichi direttamente ed eventualmente sono a disposizione per un colloquio e per tutti i chiarimenti ritenuti necessari.

Infine, colgo l’occasione per segnalare anche un certo malcontento, della stragrande maggioranza, degli arbitri: probabilmente le voci di una decurtazione dei rimborsi ne sarebbe la causa. Di certo ultimamente (ultimamente dura da un po’ di tempo!) il G.S.A. non gode di grande considerazione, soprattutto per la presenza di soggetti un po’ sopra le righe.

Considerati i sacrifici che si chiedono agli affiliati e tesserati, credo sia quanto mai necessario riacquisire credibilità, affinché l’ambiente si senta almeno garantito sulla regolarità delle gare.

Ezio RINALDI

25 gennaio 2015

DECRETO MILLE PROPROGHE 2015


 Il 15 dicembre u.s. sul sito federale è stata  pubblicata la notizia dal titolo “TAGLI ECONOMICI DOPO INSERIMENTO FEDERSCHERMA IN PERIMETRO ISTAT - IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE FEDERALE: "INFORMATI E NON ALLARMATI".


Con tale pubblicazione il Presidente  FIS ha ufficialmente informato tutti gli interessati che a causa dell'inserimento della Federscherma nel conto economico della Pubblica Amministrazione l’obbligo di adeguamento alle normative in materia di spesa avrebbe comportato dei necessari tagli in non meglio precisati settori federali,  al fine di assicurare gli accantonamenti dettati dalla legge in vista del versamento all'Erario.

 Senonché l’art. 13 del Decreto Milleproroghe 2015, varato dal governo   il 31 dicembre 2014 ha differito   al 1° gennaio 2016 l'applicazione alle Federazioni sportive nazionali affiliate al Comitato olimpico nazionale italiano(CONI) delle norme di contenimento delle spese previste dalla legislazione vigente a carico dei soggetti inclusi nell'elenco dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196,e successive modificazioni.” con la conseguenza che il regime economico della FIS resterà immutato ancora per tutto l’anno in corso.
Sono stato a Foggia e sono appena rientrato. Nel capoluogo della Capitanata ho avuto il piacere di incontrare molte persone con le quali, come sempre accade in circostanze del genere, ho avuto modo di scambiare qualche chiacchiera. Tra queste anche la notizia che il Presidente federale, in occasione di uno dei recenti allenamenti collegiali, abbia annunciato il differimento  del su menzionato obbligo.
Tuttavia, considerato che tale notizia, nonostante la positiva rilevanza, non appare ancora sul sito federale, a meno che non sia stato fatto nelle ore in cui viaggiavo per il rientro in sede, ritengo di fare cosa gradita agli affiliati di darne informazione attraverso Piazza della Scherma.
Ezio RINALDI