08 ottobre 2015

CONSIDERAZIONI E PROPOSTE DEL C.S. TORINO


Pubblico integralmente la lettera che il C.S. Torino ha inviato al Presidente della Federazione ed a tutti i club schermistici italiani, poiché meritevole di un serio dibattito, di un confronto che possa ulteriormente arricchire le tematiche esposte. Non ho voluto fare una sintesi, poiché avrei potuto stravolgerne i concetti, che così come enunciati rendono chiarissimo il pensiero del Consiglio Direttivo della società torinese. Intanto, a titolo personale, lo ringrazio per il contributo dato al movimento. Contributo assolutamente scevro da contestazioni o peggio ambizioni di qualsiasi genere.

“Il Club Scherma Torino, al solo fine di contribuire alla predisposizione del programma federale in occasione della prossima assemblea elettiva, sottopone sia alla Federazione, che alle società affiliate le sottoestese considerazioni nell’auspicio che le stesse possano confluire nel programma dei candidati alla Presidenza della Federazione ed al Consiglio Federale.

COMUNICAZIONE

Occorre considerare la necessità di una corretta comunicazione fra Federazione e società con un sito accessibile e sul quale possano essere ospitate osservazioni e proposte, tanto più che le società non hanno alcuna sede od occasione di dibattito e non possono essere chiamate ad esprimersi solo ogni quatto anni in occasione dell’assemblea elettiva. Discutere, confrontarsi e decidere costituisce lo stimolo necessario per la crescita, all’inverso una gestione burocratica è causa di inaridimento. La recente convocazione della riunione nell’episodio di Piacenza costituisce un buon inizio, ma occorre una più efficace comunicazione, che invece, è stata carente.

Le riunioni annuali delle società con gli organi federali da svolgersi, senza spese, al margine di gare nazionali (es. GPG) devono essere adeguatamente pubblicizzate superando la carente comunicazione che necessita di una riflessione sulla idoneità del Sito federale a raggiungere l’obbiettivo.

TRASFERIMENTI

E’ costume di assoluta scorrettezza, attraverso la promozione di alcuni maestri, causare il trasferimento di atleti da una società ad altra. Si consuma un’attività di sciacallaggio che non solo danneggia la società che perde gli atleti, ma gli stessi ragazzi che sicuramente perdono il gruppo di amici e la loro stessa serenità. Si è arrivati anche al punto di convocare o partecipare, nella sede della società che mira al trasferimento, ad una riunione con i soci dell’altra società con la presenza dei dirigenti e tecnici della società che mira al piano di acquisizione. Occorre ampliare le somme risarcitorie e la platea degli atleti per i quali le società hanno titolo ad essere risarcite dei costi di formazione sostenuti. L’atleta che si colloca, ad esempio al 20° posto è pur sempre necessario per comporre una squadra e privarne la società costituisce grave danno.

Occorre disincentivare una tale illecita pratica e gli effetti del trasferimento, che l’atleta ha diritto di richiedere, per la società di ricevimento opera solo al momento della corresponsione del risarcimento è garanzia del buon funzionamento dell’istituto. Inoltre in caso di disaccordo sull’entità del risarcimento la determinazione potrebbe essere demandata al Comitato Regionale. Sino al momento in cui venga erogato il risarcimento la società che ha preso in carico l’atleta non riceve punti né può inserire l’atleta nella squadra sociale.

Inoltre vanno riconosciuti al maestro che ha formato l’atleta i premi per un periodo di due anni decorrenti dalla data del trasferimento.

COMITATI REGIONALI E ORGANI DI GIUSTIZIA

E’ necessario conferire ai Comitati Regionali il potere di vigilare sul rispetto dei principi etici e consentire che in caso di violazioni abbiano titolo di denunciare i fatti agli organi di giustizia che devono essere articolati se non a livello regionale almeno per aree (nord, centro e sud) evitando la concentrazione romana che il Club di Scherma Torino ha duramente contestato per inidoneità, superficialità e trascuratezza nell’esame degli atti e documenti.

PROCURE REGIONALI ed ORGANI DI GIUSTIZIA

 Tali organi si possono articolare per aree con modifica regolamentare che dipende solo dalla volontà di decentramento espressamente prevista e disciplinate dal Codice della Giustizia Sportiva del Coni. Gli art. 3 ,15 e 22 per i giudici sportivi territoriali, mentre l’art. 42 consente le articolazioni territoriali dell’ufficio del Procuratore federale.

E’ possibile, quindi, regolamentare la materia adeguandola ai principi dettati dal Coni.

GARE

E’ necessario considerare che i costi delle trasferte sia per le società, che per le famiglie sono insostenibili. Senza dover ridurre le gare, una riorganizzazione delle stesse sul modello di simulazione esposto durante il convegno sul ”Quale futuro per la sciabola” potrebbe essere un’ipotesi da seguire o dalla stessa trarre qualche spunto che si muova nella linea indicata.

GARE INTERNAZIONALI

Si ritiene importante limitare da parte della Federazione le spese di trasferta per tutte le gare internazionali sia per il segretario generale, che per i consiglieri federali e i funzionari, privilegiando il corpo magistrale e sicuramente per i tecnici che hanno loro atleti in gara, ma anche per gli altri tecnici costituendo la partecipazione alle gare internazionali una quota rilevante della formazione.

SELEZIONI E CONVOCAZIONI

Le purtroppo note vicende delle selezioni e delle convocazioni rimesse all’assoluta ed insindacabile discrezionalità dei Commissari Tecnici impone la ricerca di criteri oggettivi e di un controllo sull’attività dei Commissari. Occorre trovare una strada intermedia fra la rigida selezione americana (il campione del mondo se non si qualifica resta ai blocchi) e la incontrollata discrezionalità che ben conosciamo. Il Presidente od i consiglieri delegati, uno per arma, devono verificare il rispetto dei criteri e le motivazioni dei Commissari se derogano ai criteri medesimi. Il Commissario Tecnico deve infatti poter avere margine di manovra e discrezionalità, che sono sempre state caratteristiche che hanno permesso all’Italia di distinguersi rispetto ad altre nazioni che hanno criteri molto più standardizzati. Ma questo non si può tradurre in pieni poteri e completa soggettività del selezionatore, per tre motivi:
  1. Gli atleti che si sentono “esclusi” si demotivano e sentono che essendo “poco graditi”, per motivi tecnici o altri motivi, in nessun modo potranno riuscire ad emergere, con il risultato di smettere o comunque diminuire il loro impegno, diminuendo la competitività della nostra rosa.
  2. Gli atleti che si sentono al sicuro e tranquilli del loro posto, spesso corrono il rischio di sottovalutare alcuni impegni, oppure tendono a “sedersi” e a rendere meno di quello che potrebbero. Dando loro l’obbligo di mantenere certi standard e di dimostrare di essere i migliori attraverso i risultati, e non solo per la considerazione che ricevono o per la bravura tecnica o il talento, li si manterrebbe continuamente motivati, dando loro quella spinta a migliorare che tutti ricevono da una sana competizione interna.
  3. La scherma, ed in particolar modo l’Italia, hanno sempre dimostrato che non esiste una ricetta unica per ottenere risultati, anzi l’eterogeneità degli atleti spesso si dimostra una risorsa soprattutto magari in competizioni a squadre. Affidarsi alla selezione di una sola persona basandosi sulla sua visione della scherma, per quanto sia sicuramente efficace e di alto livello, porterebbe ad impoverire quindi quel sistema che invece si è sempre rivelato vincente. Invece ciò su cui nessuno può sindacare e che restano oggettivi sono i risultati, che vanno quindi salvaguardati e valorizzati.

Alla luce di questi ragionamenti, come si può valorizzare la figura di un selezionatore? Si può proporre un meccanismo di questo tipo: la proposta è quella di lasciare a discrezione del Commissario Tecnico, in base alla sua esperienza e ai suoi parametri tecnici, l’individuazione di 5 gare, suddivise a suo piacere tra quelle nazionali ed internazionali, attraverso le quali si andrà a comporre un ranking che avrà funzione di selezione per i campionati europei e mondiali. Al momento delle convocazioni tale ranking sarà pubblicato sul sito federale e i primi 2 atleti per ogni arma saranno convocati di diritto in qualità di titolari alle prove individuali e a squadre di Europei e Mondiali. Al CT resterà la discrezione di scegliere motivatamente il terzo nome dell’atleta titolare, più il quarto che parteciperà, in occasione dei mondiali, alla sola competizione a squadre. IL presidente od i consiglieri delegati devono valutare le motivazioni del Commissario Tecnico.

ALLENAMENTI COLLEGIALI

Questi devono essere organizzati in maggior numero soprattutto per quello che riguarda le categorie giovanili, pensando anche ad una maggiore integrazione tra queste e la categoria assoluta. In questo modo si potrebbe evitare che atleti di meno di 20 anni siano costretti a decidere di trasferirsi a parecchi chilometri da casa propria per trovare altri atleti competitivi con i quali allenarsi. Per evitare di gravare troppo sulla Federazione, tali allenamenti potrebbero essere a parziale carico dei partecipanti. Andrebbero tuttavia svolti in sedi tali da evitare costi onerosi per gli stessi, magari con un sistema di rotazione se gli atleti fossero di provenienze particolarmente distanti tra loro. Inoltre tutti i tecnici di atleti convocati dovrebbero avere titolo di partecipare all’evento, sostenendone le relative spese, totalmente o parzialmente. Anche per gli allenamenti collegiali andrebbero inoltre individuati dei criteri più oggettivi, sia per la convocazione degli atleti, che per la convocazione dei tecnici.

FORMAZIONE MAESTRI

Questo è un aspetto fondamentale per la crescita della Federazione e di tutto il movimento. Vanno individuate delle formule che permettano a tutti i Maestri di crescere, anche a quelli lontani da centri di aggregazione di atleti di alto livello. Questo si può ottenere facendo ruotare con maggiore frequenza i tecnici che abbiano dimostrato di aver avviato un lavoro proficuo, portando atleti di categorie under 17 o under 20 a buoni livelli internazionali. Affiancandoli a tecnici esperti in qualità di convocati durante le competizioni internazionali e convocandoli anche a ritiri o allenamenti collegiali si aumenterà la loro esperienza, si permetterà di diffondere maggiormente sul piano nazionale l’alto livello, e si instaurerà un clima di crescita e collaborazione continua tra Maestri.

In sintesi, far ruotare molto di più i tecnici permetterebbe una maggiore crescita degli stessi.

E’ auspicabile coinvolgere il GSA nei corsi di formazione ed aggiornamento per tecnici, maestri ed istruttori nazionali. Si ritiene in ogni caso fondamentale calendarizzare riunioni fra GSA e tecnici sia per aree territoriali (nord, centro, sud), sia su piano nazionale.

Si potrebbe inoltre, nell’ottica della formazione dei tecnici, individuare 15 giorni continuativi, anche all’interno del collegiale under 20 di settembre, in cui 2-3 Maestri affermati e riconosciuti formino altri Maestri, che vogliano crescere a loro spese. Anche i fruitori dei corsi andrebbero selezionati dalla Federazione in base al loro curriculum, per mantenere alto il livello della formazione. Si instaurerebbe così un circolo virtuoso per crescita di atleti, di tecnici e di società, senza contare un eventuale introito per la Federazione.

Le argomentazioni svolte, come già detto, costituiscono un contributo alla Federazione ed una riflessione per le società che possono utilizzare questo documento come meglio credono.

Il Direttivo del Club Scherma Torino”

30 settembre 2015

TROFEO CONI-CONVOCAZIONI E CALENDARIO GARE

Inizia la stagione agonistica 2015/2016 e immediatamente sorgono situazioni degne di nota, peraltro segnalatemi dagli interessai. Tre sono gli argomenti discussi e di cui voglio trattare. Più precisamente: Trofeo a sq. riservato alle categorie del GPG, indetto dal CONI; convocazioni per gli U.20 e calendario gare.
La manifestazione a squadre GPG indetta dal CONI è decisamente nata male, non da questa edizione in corso di svolgimento, ma sino dalla sua nascita. Appare evidente che il collegamento tra chi vuole organizzare questa manifestazione per il CONI e le Federazioni sportive sia carente, quanto meno lo è con quella di scherma. Infatti nella scorsa edizione ben pochi sapevano della sua esistenza, tanto che parteciparono atleti in rappresentanza di alcune regioni senza nessuna qualificazione precedente. Quest'anno la Federazione l'ha ancora presa in considerazione solo a fine stagione quando, pare, ci siano state forti spinte affinché si effettuassero le selezioni regionali, a partire dai primi di maggio. Effettuate con un regolamento che, a detta dei soliti bene informati, sarebbe stato stravolto rispetto alla passata edizione. A tali selezioni, nonostante il "caldo invito" presidenziale, non prenderanno parte alcune regioni importanti. Si arriva all'estate, quando il CONI decide di stravolgere ancora una volta il regolamento: da squadre composte di 4 atleti (3 + riserva) di passa a coppie, ma non solo, in deroga alle regole federali appena emesse si accetteranno anche atleti della categoria "Ragazzi" come "Giovanissimi" e "Cadetti" come "Allievi", in quanto il CONI decide che saranno considerate le categorie di appartenenza al momento della selezione. Ma qui nasce un problema non da poco: se un "Ragazzo" si fa male con l'attrezzatura da "Giovanissimo" che succede? Come non bastasse la giustificazione per tale ribaltone è stata l'eccesso di numeri negli iscritti. Cioè prima di avere le iscrizioni qualcuno sapeva già che sarebbero state troppe, allora invece di trovare un locale più grande, con discutibile decisione, qualcuno ha trovato più comodo ridurre i numeri. Poi però si scopre che per aggiungere qualcuno si è dovuto ricorrere ai ripescaggi, ma allora questa abbondanza dove è stata? Inoltre la Federazione indica una data massima di iscrizione, senza però spiegare quale sia il programma della gara, se non genericamente un venerdì e sabato. Ma quando? venerdì? sabato? mattina? pomeriggio? Evidentemente l’Organo deliberante ritiene che tutti i tesserati siano pensionati e liberi professionisti, i quali, è noto che godendo di una certa autonomia, non hanno problemi a liberarsi quando vogliono, ma gli altri?
Il tema delle convocazioni è da sempre sotto osservazione da parte degli interessati e non si riesce a dargli un minimo di credibilità. Si ha la sensazione che si viva in una situazione senza controllo, per cui ognuno pensa solo al proprio tornaconto. Lasciando sul tavolo solo improbabili, quanto contraddittorie, spiegazioni che ai più sanno di presa in giro che di reali spiegazioni. Considerata la intoccabilità di certi soggetti e del potere che hanno credo sia una perdita di tempo attendersi concrete azioni giustificative del loro operato. Pare, addirittura, che la loro l’arroganza si sia manifestata in occasione di un "like" fuori posto su fb, da parte di un tecnico perché questi si sia giocato la convocazione a un collegiale settembrino della nazionale U20; una esultanza di troppo è invece costata la convocazione ad una atleta, rea più che altro di averla fatta quando in pedana da avversaria c'era una schermitrice dal nome altisonante. Insomma, il reato di "lesa maestà" pare che sia più in voga che mai nel mondo della scherma. Inutile cercare di capire altre convocazioni di atlete basse di ranking a spese di colleghe meglio piazzate, visto che tale classifica sembra sia "fasulla", evidentemente come i risultati di cui è figlia. Però un dubbio sorge, visto che i punti non sono acquisibili facendo la spesa al Carrefour ma a seconda del piazzamento alle competizioni, figlio questo non di un sorteggione fantozziano ma di vittorie e sconfitte che determinano la classifica. Evidentemente queste persone hanno poteri paranormali che noi comuni mortali non possiamo comprendere, tra cui anche l'arte della divinazione, qualità che permette loro di vedere nel futuro e predire grandi carriere ad atleti che le false classifiche dicono invece averne ben poche. Dovrebbero solo convincere anche il destino, notoriamente cinico e baro, a credere a queste loro divinazioni, perché ogni volta la pedana gli da torto. La pedana: l'ultima verità, quella che non ammette chiacchiere.
Il calendario dà l’impressione di essere il solito insieme di favori e piaceri elettorali. Infatti alcune regioni vengono particolarmente favorite. Dall’assegnazione delle sedi pare che il Veneto sia diventata la culla della scherma al nord Italia e non me ne vogliano gli amici veneti, la regione sicuramente lo merita, ma non si può non costatarlo. Insomma a fare la parte dei leoni sono stati alcuni dirigenti in carica che hanno visto le loro regioni abbondantemente premiate. Naturalmente non potevano mancare anche le trasferte notoriamente più scomode (e costose) al Sud ed al profondo Sud.
Ezio RINALDI

 

27 settembre 2015

FESTA,INCONTRO E COMUNICAZIONE



C'era un comico che fece fortuna dicendo ossessivamente:  “parlamm' e nun ci capimm” (parliamo e non ci capiamo), e così pare che accada nella strategia comunicativa della federscherma. Nei giorni 12 e 13 settembre 2015 si è svolta nel salone di Palazzo Gotico a Piacenza la Festa della scherma, un grande avvenimento annuale in cui si premiano atleti, società maestri ecc., e, come si apprende dal sito federale, si è avuto anche l’incontro tra il Consiglio Federale ed i rappresentanti dei club schermistici italiani. Non so se chiamarlo incontro o assemblea, visto che erano invitate a partecipare tutte le società italiane: il fatto è che non tutti gli affiliati erano a conoscenza di tale invito. Il Presidente ha, quindi, presenziato una platea numericamente al di sotto delle aspettative: presenti erano le società coinvolte nelle varie premiazioni e menzioni, ma tutte le altre sono rimaste a casa loro.

Certo sarebbe bello leggere il verbale di quel consesso, se mai ne sia stato redatto uno. L’incontro, credo sia più corretto chiamarlo così, tenutosi nell’ambito di una festa è stato poco pubblicizzato, infatti per averne notizia bisognava collegarsi al sito federale e viene da chiedersi: “Chi per varie ragioni, indisponibilità di internet, assenza di energia elettrica o in presenza di altri impedimenti, da chi e come avrebbe dovuto apprendere la notizia?”.
Si danno per scontate cose che scontate non sono. Sembrerebbe che il vertice federale, tanto per citare una definizione cara a qualche giornalista, si sia lamentato o abbia posto in evidenza la esigua rappresentanza di società del nord: è stato un messaggio (snobbare il Presidente) o semplicemente una insufficiente comunicazione?
Credo più nella seconda ipotesi. Non basta lanciare un call sul sito per attendersi una larga partecipazione! Nell'era telematica, dei telefonini, dei siti web, della posta elettronica e della posta certificata (PEC), come abbia potuto, la federazione, quella che sbandiera la propria attenzione verso la base, non porre in atto una incisiva azione comunicativa per avere una partecipazione numericamente significativa?
Affinché si potesse attribuire la giusta valenza alla “Festa della Scherma”, dare una adeguata rilevanza all'incontro con il Consiglio Direttivo avrebbe dovuto essere l’obiettivo primario, poiché, ma è solo il mio pensiero, la Base pone più attenzione ad un confronto con il Presidente che non ad un avvenimento, sia pure particolarmente importate, come la “Festa della Scherma”. Credo che al Presidente possa essere sfuggito un meccanismo semplicissimo della buona comunicazione: se sei chiaro la gente capisce.
I contenuti della lunga prolusione del presidente, di quasi due ore di monologo, non sono stati divulgati, ancora, oppure sono reperibili nell'oceanico sito web in cui trovare notizie è più difficile che trovare un ago in un pagliaio.
Ah la chiarezza! Cosa assai utile alla base, contrariamente alla nebulosità, che invece aiuta molto chi gestisce il potere!

Ezio RINALDI

21 settembre 2015

STUDENTI E SPORT


http://www.filastrocche.it/wp-content/uploads/2015/09/campioni-bambini-progetti-scuola-550.jpgSi parla sempre più spesso di Sport a scuola e recentemente il Ministro Giannini in un incontro con il Presidente del CONI ha sottolineato l’importanza dell’attività motoria e con essa quella sportiva negli iter formativi di uno studente, affermando che “L’Italia dei campioni nasce anche fra i banchi e lo sport fa bene all’educazione”. Quindi l’obiettivo dovrebbe essere quello di perseguire e sviluppare, tra i giovani, una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza dei benefici derivanti dallo svolgimento di attività sportiva e motorio-ricreativa, intesa come strumento di attuazione del diritto alla salute, al completo benessere fisico, psichico e sociale della persona ed alla prevenzione della malattia e delle dipendenze. Conseguentemente più alfabetizzazione motoria a tutti i livelli scolastici e direi anche con un forte rilancio delle gare sportive studentesche.

Sempre più spesso nei vari consessi viene affermato che lo sport ha valori sani e che questi devono diventare dei pilastri nell’educazione dei nostri studenti, fin da piccolissimi. Per raggiungere tale obiettivo bisognerebbe fare in modo che l’alfabetizzazione motoria non sia destinata a pochi fortunati rientranti in progetti ad hoc, ma un diritto di tutti gli studenti a tutti i livelli. Per il perseguimento di tali finalità è necessario che sia assicurato agli studenti il diritto allo studio ed allo sport, evitando di innalzare quella sorta di muro invalicabile che è determinato dall’ostracismo dei docenti verso lo sport, chiedendo agli studenti una assoluta dedizione solo allo studio. L’esperienza mi ha insegnato che lo studente sportivo sia riuscito ad emergere nella vita in generale e nel sociale in particolare.  Sembra che l’Italia sia tra gli ultimi posti in Europa per spesa pubblica destinata allo Sport, e ciò perché manca di una vera cultura che gli consenta di riconoscere l’educazione motoria come vitale fattore di sviluppo della società.

Basta farsi un giro su internet per leggere di numerose iniziative di enti ed associazioni sportive tutte tese a contribuire allo sviluppo dello sport. Appunto, numerose iniziative private e non un progetto unico, magari inserito in una legge dello stato. E tra le iniziative che più mi hanno colpito per la bontà del progetto, peraltro condiviso dalla Federazione Italiana Scherma, vi è quello di FENCING FOR COLLEGE (http://www.fencingforcollege.wordpress.com ), con il quale si persegue l’obiettivo  di fornire agli studenti schermidori il supporto necessario ad ottenere l’ammissione ai college, anche qualora questi non occupino le posizioni di vertice nel ranking nazionale.

Per informazioni, ci si può rivolgere alla dott.ssa Mara Francescutto, Delegata Provinciale FederScherma Cuneo: fencingforcollege@gmail.com

Cell.: +39 393 2838878

Ezio RINALDI

17 settembre 2015

AAA. BILANCIO CERCASI


Risultati immagini per DENAROIl Bilancio Sociale è uno strumento straordinario e rappresenta la certificazione di un profilo etico, elemento che legittima il ruolo di un soggetto, non solo in termini strutturali ma soprattutto morali, agli occhi della comunità di riferimento, un momento per enfatizzare il proprio legame con la base, un'occasione per affermare il concetto di una buona amministrazione, cioè un soggetto economico che perseguendo il proprio interesse prevalente contribuisce a migliorare la qualità della vita dei membri della società in cui è inserito. La missione dell’ente e la sua condivisione sono elementi importanti per ottenere il consenso degli associati, siano essi singoli elementi che aziende consorziate, e dell'opinione pubblica.

La visibilità del bilancio sociale di un'associazione o Ente è determinante ai fini di una trasparenza di intenti programmatici e ciò che meraviglia, al di là delle norme che disciplinato la pubblicazione o meno del documento finanziario, è che fino all’anno scorso, sia pure con qualche difficoltà, quello della FIS era rintracciabile sul sito federale, mentre quest’anno pur essendo stato approvato nel mese di maggio, in quel di Riccione, sede della riunione consiliare, sul predetto sito si apprende dell’approvazione del bilancio consuntivo 2014 ma non vi è traccia della sua pubblicazione.
Oggi le norme del CONI non impongono alle federazioni di rendere pubblico il documento in argomento, anzi sono state annullate la assemblee biennali per l’approvazione da parte della base dell’operato finanziario del Consiglio direttivo. Per essere più precisi tale documento non viene più sottoposto all’esame dell’assemblea, quest’ultima si esprime solo sulle linee programmatiche portate a termine. Quindi da parte federale nessuna infrazione o negligenza in tal senso, però c’è uno stato morale da soddisfare ed è quello di far partecipe le società dell’intera attività federale, soprattutto per quanto riguarda le entrate provenienti dagli affiliati e tesserati.
A questo punto mi viene spontaneo chiedermi quali siano le motivazioni che inducono i Dirigenti FIS alla non pubblicazione: devo, forse, pensare che potendolo pubblicare sul blog, dandone quindi la massima divulgazione, i lettori potrebbero trovare validi argomenti di discussione e mettere, in qualche modo, l’attuale dirigenza in difficoltà? No! Non posso e non voglio assolutamente credere a una cosa del genere. Voglio, invece, sperare in una dimenticanza o semplicemente una svista alla quale sicuramente la FIS porrà rimedio.
Ezio RINALDI

08 settembre 2015

LA LIBERTA' HA UN COSTO


Risultati immagini per prezzo della libertàIn questi ultimi tempi, soprattutto dopo aver pubblicato alcuni articoli riguardanti il Maestro SPERLINGA e la sua Campionessa e l’analisi dei risultati dei mondiali di Mosca, sulla mia persona si è scatenata l’ironia ed il sarcasmo. Per carità nulla da eccepire. Quando si esprimono le proprie opinioni e lo si fa a viso aperto è del tutto normale che ci siano reazioni da parte di chi legge: non me la prendo e non me la prenderò in avvenire per questo. E’ stata però l’occasione per riflettere sulla questione e cercare di fare un po’ di luce sulla mia persona.

Si sono dette tante cose, alcune vere altre false e strumentali: è arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza.

Quello attuale è il 30° anno di un impegno nel mondo della scherma che mi vede costantemente in prima linea: prima come dirigente, oggi come blogger.

In tre decenni diverse volte sono stato identificato come colui che è riuscito a restare a galla a dispetto di tutto e di tutti, in altre parole sarei riuscito a cavalcare le onde migliori. Ebbene sono stato e sono un uomo intellettualmente libero e come tale quando non condividevo, ed ancora oggi quando non condivido, presi e prendo strade diverse da quelle nelle quali inizialmente mi ero avviato.

Quando mi affacciai per la prima volta su schermanet e poi ancora su schermaonline fui aspramente rimproverato: in quelle occasioni a criticarmi furono i miei colleghi del Consiglio, i quali non gradivano il fatto che avessi un contatto con la base, soprattutto quando questa dialogava con me con un nickname. Non mi sono mai nascosto e mi sono sempre assunto le responsabilità delle mie azioni. Sono stato accusato di fare politica con concetti vetusti e mi piacerebbe sapere quali siano i concetti moderni, restare forse attaccati alla poltrona per decenni? Cosa significa fare politica? E cosa è la politica?

Fare politica vuol dire essere abili, furbi ed astuti, in altre parole essere un soggetto dal quale bisogna guardarsi le spalle. Non trovo tra gli aggettivi che definiscono fare politica l’intelligenza; per quanto riguarda la politica la definizione si traduce in scienza del governo. Poi c’è il politicante, il quale, normalmente, è fortemente predisposto al compromesso, dice e non dice, è abile nello sfruttare le varie situazioni a proprio vantaggio e abitualmente è incline più al democratismo che alla democrazia. Egli mente sapendo di mentire, non mantiene la parola data, tende a procrastinare l’assunzione di impegni presi.

Non intendo dare lezioni di italiano a nessuno perché io sono ancora sui banchi scuola, ma nel concetto di fare politica non mi ci ritrovo in quanto non sono né furbo ne astuto né tantomeno abile, con un pizzico di presunzione mi definirei un uomo che sa sfruttare quel minimo di intelligenza che il buon Dio gli ha dato, naturalmente non sono nemmeno una verginella: anche io ho da farmi perdonare diverse cose, ma ho sempre detto quel che penso. Certo, utilizzando una terminologia che non fosse offensiva, quindi avendo rispetto per le persone che ho avuto di fronte.

Di me si sa tutto, sono continuamente monitorato e ben conscio di essere sotto controllo non ho difficoltà ad esternare il mio pensiero. Lo feci con il grande Renzo NOSTINI – allora ero un giovane Presidente di Comitato Regionale – con DI BLASI e l’ho fatto con SCARSO. Tutto ciò non significa che sono sempre stato dalla parte della ragione, tutt’altro, spesso ho sbagliato ma non ho avuto e non ho remore a riconoscere l’errore e quando do la parola la mantengo, anche a costo di pagare oneri salatissimi.

Negli ultimi sette anni, sono stato indicato come il nemico da abbattere e quindi, io sì, strumentalizzato, a fini politici: ho saputo accettare tutto questo con grande serenità.

Ci sono soggetti che in virtù della difesa ad oltranza della piccola prebenda, di una convocazione nel settore GSA, nel settore tecnico, o quale docente a qualche corso, si permettono di fare affermazione del tipo:” quel signore è una brava persona, però è sostenuta da RINALDI ed AUGUGLIARO, quindi non credibile”. Ne prendo atto, ma devo anche rilevare come questi soggetti vivano di piaggeria nei confronti del potere costituito, e quando, occasionalmente, ci incontriamo mi salutino ed abbraccino come un vecchio e caro amico. Faccio finta di niente e sorridendo mi domando: chi, tra me e costoro, ha più credibilità?  Soprattutto quando, tra una critica alle spalle e uno spudorato abbraccio, trovano pure il tempo di chiedermi un favore .... Dicevo dianzi non sono una verginella, però ho il coraggio di essere me stesso con consapevolezza ed orgoglio. Se qualcuno ha voglia di parlarmi schiettamente lo faccia senza remore, avrà sempre tutto il mio rispetto.

Ho un solo rammarico, non essere riuscito a dare tanto quanto ho avuto. Spero che il buon Dio mi dia la possibilità di colmare questa lacuna. Non ho la pretesa di aver chiarito il personaggio RINALDI ma spero di aver fornito elementi di riflessione.

Un caro saluto,

Ezio RINALDI

 

05 settembre 2015

I MANGIAROTTI NELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOoZBqL1vFNGLAtLCuTVabCQnAX4AzUoEReVsGpEMyVS1PdaOAn6ZKNMO197xW_20spMmiwfkf7xp7qaa8a2ueArwwOBK2MuxWw5pe5f-xMd-Pu4umzluYwx-ltL1EdNcCsVNgJhkixA/s200/orsini.jpgMANGIAROTTI, Dario e EdoardoNel maggio 2013 presso l'IGM di Firenze si svolse il Convegno sullo Sport alla Grande Guerra, nel quale l’arch. ORSINI, Presidente della società di scherma Compagnia della Scherma Lombarda fece un dettagliato resoconto della vita militare di Nedo NADI, che riscrisse uno dei capitoli più importanti della storia del grande campione, propugnata dalla moglie Roma FERRALASCO.

In quel frangente, l’ORSINI ebbe il plauso dei molti presenti, fra i quali preme ricordare il Gen. Gianni GOLA, già direttore del Centro Internazionale di Studi sugli Sport Militari e del bravissimo prof. Francesco BONINI, Rettore della Università Lumsa a Roma, il quale fu contattato dal Direttore del Dizionario Biografico degli Italiani Prof. Raffaele ROMANELLI, perché alla ricerca di qualcuno esperto per redigere la voce su Eugenio PINI.

Il BONINI chiese al Presidente della Compagnia della scherma lombarda se fosse disposto a collaborare, egli accettò non senza un certo timore, perché non sapeva dove mettere le mani.

Attese circa 10 mesi prima che il Prof. ROMANELLI gli inviasse una mail, la prima di un dialogo lungo e proficuo. Il Professore chiese che gli venissero segnalati anche altri personaggi celebri della scherma, degni di apparire nel DBI, cosa che ORSINI fece prontamente, benché volesse soltanto personaggi alfabeticamente dalla "P" alla "Zeta". Fra i nomi che ORSINI propose, saltò fuori quello dei due Mangiarotti e ROMANELLI non si lasciò scappare l’occasione per sviluppare una appassionante ricerca sui due personaggi. ORSINI iniziò un lungo lavoro di reperimento delle fonti e di contatto, con Maurizio figlio di Dario e Carola, figlia di Edoardo.

L’attività fu assai gravosa, tanto da scrivere sei volte il profilo di Dario e sette quello di Edoardo, per poi essere assemblati, su richiesta del Direttore del DBI, in una unica voce, arrivando alla faticosa ottava stesura, quella definitiva.

L’elaborato fu terminato alla fine di marzo, e commentato dalla redazione dell'Enciclopedia il 10 agosto, ottenendo un immediato plauso del direttore, il quale così si espresse: “Caro Orsini, La ringrazio dei Mangiarotti, voci molto ricche ed esaurienti.”

Il 2 settembre è stato pubblicato il profilo dei due Campioni, che potete leggere cliccando sul link sottostante.

Il fatto che la più importante Istituzione Culturale del nostro paese si interessi alla Scherma, e lo faccia in maniera seria e con intenzioni di viva ricerca scientifica, non può che renderci orgogliosi.

Spero sia di sprone per quanti vogliano fare delle ricerche su altri personaggi della scherma italiana meritevoli di citazioni. Intanto credo sia doveroso un sentito ringraziamento a Fabrizio ORSINI ed a quanti hanno collaborato per la stesura dell’elaborato, che leggendolo mi ha emozionato e mi fa scrivere: “Viva la Scherma Italiana!”
Ezio RINALDI