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Dubai |
E dopo “La federazione che non mi piace” entriamo in quel
mondo che definisco “Turismo sportivo o federale” della “Federcerchiomagico”!
Sì sì cari amici, avete capito
benissimo il turismo sportivo, cioè quello che fa qualche persona tesserata
alla Federvacanze durante campionati, gare, allenamenti, trasferte, collegiali,
visite di cortesia, fiere di paese, sagre, scherzi, giochi, schiaffi del
soldato e via dicendo.
E siccome non vogliamo essere
“tristi” come ci accusa di essere qualche ferlealista vogliamo diffondere
l’idea e suggerire anche a voi di provare a vincere un “pacchetto vacanze”
pagato, in giro per il mondo.
Eh già, perché sono sicuro che
pochissimi tra i lettori hanno fino ad oggi avuto notizia della tessera magica
che fa girare il mondo.
Le istruzioni (e i bandi) non si
trovano certo sul sito federale, altrimenti chissà quante domande per andare in
Canada, l’anno scorso, insieme al buon Valerio Cuomo o in Spagna in compagnia
di Alessandro Bossalini.
Ma veniamo al 2019. Voglio
parlarvi di un allenamento che si sta svolgendo a Dubai per gli U20 Emiratesi.
Mettete
la Federazione scherma degli Emirati Arabi Uniti, speranzosa di crescere sia
come numeri che come qualità che chiama o si accorda con la Federazione
Italiana, (la federazione scherma più importante del mondo) per fare un
allenamento collegiale per i suoi ragazzi, tutti scelti e tra i più forti del
loro paese. (Un paese grande come la Lombardia e il Piemonte messi assieme e
con uguali abitanti dell’Ungheria in un territorio che è praticamente deserto
all’80% ndr).
Non
si conoscono i dettagli, ma qualcuno ha riferito che è la Federazione Emiratese
che ha sostenuto economicamente questo allenamento e così l’Italia ha risposto
con un quartetto di veri campioni: Davide di Veroli (Roma), Francesco
Buzzacchino (Catania), Tommaso Marini (Jesi) e
Alessandro Stella (Udine), tutti in seno al gruppo sportivo della
Polizia.
Nulla
da dire, tutti atleti meravigliosi, accompagnati da un duo specialissimo:
Stefano Barrera (Carabiniere e siracusano) e Matteo Scamarda (rappresentante
degli atleti del Comitato Regionale Sicilia) entrambi Istruttori di scherma.
Il
lettore (fedele o meno) avrà notato due cose molto evidenti:
1.
sono tutti uomini;
2. non
c’è un solo maestro degli atleti portati;
Corollario:
gli accompagnatori sono entrambi siciliani.
Direte
voi che non c’è nulla di male, anzi, gli atleti sono di primissimo ordine e gli
accompagnatori sono degni degli atleti italiani come di quelli stranieri.
Le
notizie ci arrivano dai profili social degli atleti e degli accompagnatori, che
non hanno saputo resistere alla tentazione di farsi la foto davanti al Bourj
Khalifa e ad altre amenità sorprendenti fornite da Dubai. La Federazione anche
per questo allenamento ovviamente non ha fatto sapere nulla al popolo della
scherma se non ai diretti interessati, mentre per gli inutilissimi allenamenti
della nazionale a Palermo era reso noto addirittura un manuale del bravo
gestore social che doveva costruire #tuttounmondo di #hashtag per essere
#ilpiùfigopossibile. No, nulla di tutto ciò. Eppure l’allenamento U20 era
invece da spingere in questa direzione ai massimi livelli, specie d’estate,
quando sotto l’ombrellone uno, specie se giovane, non sa che cavolo di vita
tirare! Vabbè.
Ecco
invece come l’avrei fatta io questa trasferta.
Alla
domanda della Federazione Emiratese che ci chiedeva di allenarci con loro,
avrei risposto con una controproposta più interessante della loro offerta,
ovvero:
1. se ci paghi la trasferta degli atleti di livello,
noi te ne mandiamo altrettanti a spese nostre per fare un allenamento serio e
più lungo del solito, con maestri e atleti di entrambi i sessi;
2. agli atleti forti, ti associamo atleti di minor
livello, ma ugualmente forti per compensare il gap che troverete fra i vostri
atleti e i nostri, così da rendere l’allenamento più omogeneo; (voi capirete
che se nel tennis io sono una vera schiappa, e mi allenassi con Djokovic non
imparerei molto, mentre se avessi di fronte uno che è un po’ più in alto rispetto
al mio livello, raggiungerei miglior profitto con meno stress);
3. ti mandiamo a nostre spese un formatore per arma
per i maestri della vostra federazione che vi spiegano lo stile schermistico
italiano (che non è codificabile! ma è spiegabile da qualsiasi maestro esperto)
cosicché possiate avere un diverso approccio alla vostra scherma;
4. costruiamo un “ponte ideale” con Dubai per la
scherma duraturo nel tempo, per veicolare atleti e allenatori e avvicinarci il
più possibile gli uni con gli altri tramite: gare, allenamenti, trasferte,
gemellaggi, campi estivi ecc….
5. infine
individuerei un criterio obiettivo per selezionare le persone da inviare
dandone avviso sul sito e con la mailing list delle società, e poi avrei
pubblicato le domande ricevute e la relativa graduatoria. Il tutto nella
massima trasparenza.
(Ecco
come l’avrei fatta io che non sono seduto in viale Tiziano, e lo dico anche per
prevenire qualche solone che, sempre in forma anonima, dirà che il gruppo
alternativo a Scarso non è in grado di dare soluzioni, ma solo di criticare e
sparlare sui soliti luoghi comuni).
Ma
evidentemente questa formula, applicata a una dozzina di eventi sparsi per il
mondo, sarebbe stata impegnativa e soprattutto costosa. Avrebbe rosicchiato
soldi all’attività centrale della Federazzzzzzzzzzziooooone, che deve macinare
medaglie internazionali, sempre sulle spalle delle società sportive e dei
maestri che lavorano come schiavi in palestra per tirare su un atleta e farselo
poi mangiare dal medaglificio federale.
Invece
cosa accadrà cari amici lettori? Un bel nulla!!
Questo
allenamento così come le misteriose, ma puntualissime trasferte del presidente
a Capo Verde, devono essere calibrate sul loro concreto valore di ritorno, cioè
il voto in camera caritatis delle elezioni FIE.
L’occhiolino
strizzato ora a San Salvador, ora al Qatar, vale un voto ciascuno, tanto quanto
quello di Francia e Spagna.
Il
lettore (non so oramai se sarà ancora fedele o meno a me o a Scarso), avrà
rapidamente capito che il progetto di questo presidente, che è in decrescente
percentuale di consenso da parte dei suoi elettori, sta cercando di ricavarsi
un posticino, non al caldo, ma al fresco presso la FIE. Ha già deciso di
collocare le elezioni federali a febbraio 2021, dopo le elezioni FIE, per
pararsi le terga per altri quattro anni a Ginevra. E per raggiungere questo
gran risultato, ha bisogno di far fare quante più “vacanze sportive” possibili
all’estero agli appartenenti alla sua “Federcerchiomagico”, riservata come si è
visto oramai da tempo a pochi amici e a qualche atleta il cui ranking
(mannaggia a lui) non può essere ignorato, perché tutto è demandato alla luna
del presidente, che dirige a modo suo (legittimamente) tutta la federazione che
da tempo aspetta di fare il salto di qualità che si merita.
Un
salto meritevole. Una flèche, oserei dire. Sempre che per una vacanzina non si
voglia fare il salto, ma della quaglia, che personalmente trovo immorale.
Vostro
antivacanziero
Ugo
Scassamazzo