11 novembre 2022

LA POSIZIONE DEGLI USA SUGLI ATLETI RUSSI E BIELORUSSI

 "La scherma USA riafferma la posizione sugli atleti russi e bielorussi

02/11/2022, 7:00 CDT

DI BRYAN WENDELL

USA Scherma voterà per prolungare il divieto di schermitori russi e bielorussi in una riunione della FIE questo mese. Inoltre, chiunque abbia posseduto una licenza FIE russa o bielorussa negli ultimi tre anni non sarà autorizzato a competere, allenare o arbitro nei tornei sanzionati dalla scherma USA.

Foto di #BizziTeam

Nota del redattore: questo articolo descrive in dettaglio una delle numerose decisioni di impatto prese dal Consiglio di amministrazione di USA Fencing durante il suo vertice annuale a Colorado Springs. Per dare a ciascuna decisione i dettagli che merita, le evidenzieremo individualmente nel corso della settimana.

COLORADO SPRINGS, Colorado — Mentre la guerra della Russia in Ucraina continua, USA Fencing voterà per prolungare il divieto internazionale per gli schermitori russi e bielorussi in una riunione della Federazione Internazionale di Scherma (FIE) alla fine di questo mese.

Inoltre, USA Fencing ha annunciato che chiunque abbia posseduto una licenza FIE russa o bielorussa negli ultimi tre anni, inclusi concorrenti, allenatori e arbitri, non sarà autorizzato a competere, allenare o arbitrare in nessun torneo autorizzato da USA Fencing, compresi tutti i tornei regionali e tornei nazionali. Questa modifica ha effetto immediato ed è un passo avanti rispetto alla politica annunciata a giugno .

Queste decisioni, che riaffermano il sostegno di USA Fencing al popolo ucraino durante la guerra di aggressione in corso e illegale della Russia, sono state prese dal consiglio di amministrazione di USA Fencing durante la nostra riunione annuale del consiglio, tenutasi il 29 e 30 ottobre presso la sede di USA Fencing a Colorado Springs.

Il 2 marzo, il Comitato Esecutivo della FIE ha deciso di impedire agli atleti russi e bielorussi di partecipare ai suoi eventi "fino a nuovo avviso". Tale decisione è in discussione al Congresso annuale della FIE il 26 novembre 2022 a Losanna, in Svizzera. Un rappresentante di USA Fencing parteciperà e condividerà la nostra posizione secondo cui il divieto deve essere continuato.

"Non possiamo tirarci indietro ora", afferma Kat Holmes OLY, due volte olimpionica e atleta direttrice del Board . "Dobbiamo inviare un messaggio unificato che sosteniamo il popolo ucraino e non tolleriamo questa guerra in corso".

USA Fencing desidera esprimere il proprio sostegno per il modo in cui la FIE ha gestito questo problema. Quando ha preso un'azione rapida e decisa a marzo, la FIE è stata tra le prime federazioni internazionali a prendere una posizione così coraggiosa. USA Fencing elogia anche la decisione della FIE di portare la discussione su questo problema all'intero Congresso della FIE, una tradizione che ha una lunga storia all'interno della FIE. 

Holmes aggiunge di provare simpatia per gli atleti russi e bielorussi che sono contrari alla guerra, ma afferma che "non possiamo tornare indietro ora e consentire loro di competere mentre la guerra è ancora in corso".

Dice che consentire agli schermitori russi e bielorussi di tornare alle competizioni internazionali danneggerebbe gli atleti di altri paesi. Si consideri, ad esempio, la possibilità molto concreta che uno schermidore americano possa essere confrontato con uno schermitore russo o bielorusso in una Coppa del Mondo, Gran Premio o campionato del mondo.

L'individuo in quello scenario sarebbe costretto a scegliere tra rifiutarsi di schermare (prendendo una perdita mentre prendeva una posizione pubblica contro la guerra di Russia) o continuare a schermare (magari mantenendo vive le proprie ambizioni di vincere il torneo, competere per un campionato del mondo o addirittura qualificazione alle Olimpiadi o alle Paralimpiadi).

"E' un fardello ingiusto da porre agli schermitori di questo o di qualsiasi altro paese", dice Holmes. “Non dovremmo mettere queste decisioni sulle spalle dei giovani atleti. Dovremmo cercare di fare il possibile per supportare i nostri atleti e prendere posizione”.

Su questo o qualsiasi altro problema, USA Fencing sosterrà sempre i nostri atleti e il loro diritto di utilizzare la loro piattaforma come atleta d'élite. Man mano che emergono problemi, forniremo istruzione e guida agli atleti su ciò che ogni scelta potrebbe significare per loro come atleti.

https://www.usafencing.org/"

Credo che una seria valutazione vada fatta. Credo anche che il Presidente della Confederazione Europea di scherma, M° Giorgio SCRSO, possa fare molto. Personalmente sono favorevole alla presa di posizione degli statunitensi. Indiscrezioni riferiscono di persistenti ingerenze dei russi sulla FIE e che il presidente ad interim sembra essere sensibile alle attenzioni russe. Nel caso tutto ciò rispendesse a verità ci troveremmo di fronte ad una situazione imbarazzante, e mi fermo qui.

Ezio RINALDI

06 novembre 2022

ATTIVITA' E PROMOZIONE/PROPAGANDA


Dopo tanti anni di esperienza maturata nella veste dirigenziale, credo di poter esternare una riflessione su uno degli aspetti attinenti alla promozione/propaganda del sistema scherma. A mio avviso, siamo in presenza di una carente progettualità verso coloro che si avviano alla frequenza del nostro sport, soprattutto se sono nuovi tesserati di età avanzata.

L’esasperata ricerca del campione crea un cortocircuito in cui un bambino di 12 anni viene considerato “troppo vecchio”, conseguentemente destinato alla pratica della spada. Pertanto, si potrebbe affermare che l’80% dei praticanti possa essere utile solo per fare numero ed alimentare il turismo sportivo.

Con l’inizio di questa stagione agonistica è stata varata la riforma del calendario gare: ottima iniziativa da parte federale, ma occorrerebbe una più significativa razionalizzazione delle competizioni, sia dal punto di vista logistico, che temporale. Non si possono proporre gare di qualificazione ad una settimana di distanza: vuoi perché mettono in difficoltà le famiglie ed i ragazzi in età scolastica, vuoi perché il covid non è stato sconfitto e sono, tuttora, in vigore pertinenti protocolli per la gestione di eventuali contagi. Faccio un esempio: oggi in una palestra un ragazzo si contagia, scatta, quindi, la quarantena per 7 giorni; fa il tampone di uscita e, per rientrare in palestra, deve effettuare la visita “Return to Play”, che richiede minimo 7 giorni di attesa dal tampone negativo. Considerando la situazione attuale, in cui i centri di Medicina dello sport sono intasati di richieste di rinnovo delle visite agonistiche (siamo ad inizio stagione), il ragazzo potrebbe saltare due impegni agonistici / che so, gare di qualificazione (cadetti e assoluti) e non è, di sicuro, pensabile motivare dei ragazzi ponendo loro, dapprima, eventi agonistici a 6 mesi, e poi, per una scelta opinabile, si pongono date inutilmente ravvicinate. Diventa assai complicato trattenerlo in palestra con i giusti stimoli.

Per quel che ne so, in altri sport il calendario è strutturato per livelli, proprio perché il primo fine è quello promozionale, cioè motivare gli atleti per riscriversi l’anno dopo. Nella scherma - a quanto è dato vedere - non è proprio così, perché sembrerebbe che il calendario sia concepito affinché il primo 5% (atleti militari o di alto livello) abbia una frequenza di gare piuttosto alta e, quando non ci sono competizioni, sono programmati ritiri collegiali; mentre, per il restante 95% vi è una attenzione meno significativa, sia a livello centrale che periferico: sembra, appunto, esserci un disinteresse della federazione, intesa come ente centrale, e la totale inerzia dei centri di governo periferici, i quali appaiono limitare la loro funzione a semplici “passacarte”, svolgendo un minimo di attività obbligatoria, perché così imposta dal calendario federale. Poco basterebbe, per esempio, una gara regionale, nella stessa data di quella nazionale, per coloro che non si qualificano per l’Open assoluto, sarebbe già un primo passo. In tal modo, si comincerebbe a dare alle competizioni quel “livello” che oggi sembra non esserci. Prima della riforma, per la Coppa Italia Cadetti e Giovani, alla prima prova tutti potevano accedere; mentre, per la seconda, bastava la partecipazione ad una delle due prove di qualificazione nazionale (e sottolineo: nazionale); queste sono oggi sostituite dai campionati italiani GOLD, che - come è noto - sono destinati per il titolo ai primi 70 e per il “titolino” ad altri 70, i restanti 200 finiscono l’attività a metà gennaio, con l’evidente rischio che questi possano essere persi, venendo meno gli stimoli per restare in sala. A ciò si aggiunga anche il rischio di non tesserarli per la stagione successiva, con grave danno economico, di immagine e promozione. Appare evidente che un intervento migliorativo possa essere utile. Si potrebbe fare con un progetto promozionale che veda coinvolto l’intero movimento, come fare? Ogni anno, a metà settembre o giù di lì, la FIS dovrebbe acquistare una pagina sui principali quotidiani nazionali per pubblicizzare l’attività territoriale, pagina da personalizzare per regione, con l’elenco degli affiliati ed i riferimenti. Questo per avviare una operazione di reclamizzazione della propria attività e così promuovere il reclutamento di nuove leve. In tale contesto, potrebbe essere una idea riprendere il concetto del “Trofeo Topolino”, anche se non con il giornalino della Mondadori, sicuramente con uno sponsor di base nazionale, ma questa volta non rivolto direttamente ai bambini già tesserati per le società, ma per le scuole. Intensificare, quindi, i rapporti con i Provveditorati agli Studi al fine di armonizzare le iniziative concordate o sottoscritte.

Quanto sopra è la mia idea e può anche darsi che la FIS abbia già attuato qualcosa del genere, in ogni caso ho voluto esprimere, come sempre il mio pensiero.

Nei prossimi articoli proveremo ad affrontare le tematiche relative alle premiazioni, agli eventi internazionali ed alle sedi di gara.

Ezio RINALDI

30 ottobre 2022

IL Sèguito del blog

Sono quasi 20 giorni che sulla “Piazza” non vengono pubblicati articoli e ciò è stato dettato dall’esigenza di effettuare una opportuna verifica. Tempo fa un paio di anonimi leoni da tastiera  facevano pervenire sulla mia e-mail (più avanti spiegherò perchè sulla mia posta elettronica) i commenti di seguito riportati: Diceva il grandissimo Bartali: "LE TUTTO SBAGLIATO, LE TUTTO DA RIFARE". Questa è la sua filosofia Rinaldi. E' tutto sbagliato, a prescindere. Si rende conto che con questa "filosofia" nessuno la segue?”
“Signor Rinaldi, ultimamente, il suo non è giornalismo ma vero sciacallaggio. Si è accorto che da un po' di tempo, neanche i suoi fedelissimi, si astengono dall'intervenire? Non venga a dirmi che non accetta gli anonimi.”
Vediamo di confutare, per quanto possibile, lo scritto dai suddetti leoni: Il blog viaggia ad una media di 4/5000 contatti mensili e dal 1° ottobre ad oggi ha ottenuto circa 4400 cliccate e rispetto ad un mese fa alla stessa data circa 1000 visualizzazioni in più, tenendo presente che questo mese esattamente dal 12 ottobre il blog è fermo. Se questo vuol dire non essere seguito sono orgoglioso dei risultati fin qui ottenuti.
Per quanto riguarda “LE TUTTO SBAGLIATO, LE TUTTO DA RIFARE” mi permetto sottolineare che sulla “Piazza” tanti sono stati gli argomenti trattati e di questi non tutti erano contro la Federazione. Inoltre, tanto per essere chiari, chi fa opposizione la fa a prescindere, in tal senso sono un esempio il PD ed i 5S. In un sistema democratico è l’opposizione a garantire la democrazia, ma non ho l’ardire di aspirare a tanto semplicemente esprimo le mie idee in pubblico, mettendoci la faccia senza nascondermi. Non saranno condivisibili ma tant’è le esprimo comunque.
Per cio che attiene “i fedelissimi” non so quali siano so per certo di avere degli amici così come tanti nemici, mi piacerebbe dire avversari, i quali fanno parte di quel numero di cliccate che mensilmente vengono effettuate sul blog. Gli amici, quelli veri, mi chiamano al telefono, magari con video chiamate, e con essi il confronto è quotidiano ed a me va bene così.
Credo di poter affermare di non aver mai fatto sciacallaggio, semmai ho riportato notizie già pubblicate su quotidiani nazionali e locali ed in tal caso non ho mai espresso giudizi men che meno ho emesso sentenze. Mi sia consentito precisare che non sono un giornalista e nemmeno un pubblicista.
Gli anonimi non troveranno mai più ospitalità sulla “Piazza”, ora il blog funziona così: i commenti vengono indirizzati sulla mia posta elettronica e quindi, oggi, sono io a decidere chi e cosa pubblicare, senza essere dalla mattina alla sera sul computer per stare dietro ai commentatori.
Vi anticipo un paio di argomenti: propaganda/promozione e Campi/luoghi di gara.
Un caro saluto a tutti i frequentatori della “Piazza”.
Ezio RINALDI
 

12 ottobre 2022

QUALE FUTURO PER IL CLUB DI SCHERMA TORINO?

Villa GLICINI

Da ieri, 11 ottobre, circolava la notizia e oggi è apparsa sui quotidiani locali, in particolare su “La Stampa” pagina di Torino. Il club di scherma Torino su disposizione del Comune del capoluogo piemontese si è visto annullare l’esito della gara di appalto per l’assegnazione di Villa Glicini, storica sede del sodalizio.

Su questa “Piazza” ci siamo occupati del caso con diversi articoli e credevamo che la questione si fosse chiusa con l’aggiudicazione della gara di appalto al club di scherma Torino. Evidentemente qualcosa non ha funzionato, ovvero l’esame della documentazione presentata a corredo della domanda di partecipazione per la gara di appalto ha rilevato una irregolarità contributiva quantificabile in 23 mila euro circa da parte del C.S. Torino.

Vale la pena sintetizzare lo storico di tutta la vicenda. Nel mese di marzo 2019 inizia uno scontro tra i dirigenti del Club scherma ed il comune di Torino che porta alla determinazione dell’amministrazione comunale di comunicare ai dirigenti della scherma lo sfratto dalla storica sede. Il C.S. Torino si rivolge al TAR ed il tribunale conferma la determinazione di sfratto. A nulla sono serviti i vari interventi della Federazione Italiana Scherma, in particolare l’incontro avvenuto a Roma tra la sindaca Appendino e l’ex presidente FIS Giorgio Scarso. L’allora Presidente del CSTO, avv. Vecchione, adiva il Consiglio di Stato chiedendo la revoca della sentenza ed in data 19 giugno la quinta sezione del massimo organo amministrativo dello Stato, dispose, in attesa di entrare nel merito del contendere, la sospensione della sentenza del Tar Piemonte, accogliendo la richiesta cautelare del CSTO e addebitando al Comune le spese processuali.

Alla fine il Consiglio di Stato si pronunciò, confermando la sentenza del TAR e, quindi, il Club di Scherma Torino doveva lasciare Villa Glicini, storica struttura del parco del VALENTINO, in cui ha sede dal 1954. Con tale decisione di fatto si disponeva che l’impianto venisse messo a bando, cosa avvenuta nei mesi successivi.

Alla gara di appalto parteciparono tre cordate per aggiudicarsi la concessione di Villa Glicini, da sempre sede del Club di Scherma. Due sono torinesi: lo stesso Club, l'Accademia scherma Marchesa e la terza è una realtà lombarda il cui socio forte è il raggruppamento guidato da Bergamasca scherma. Il CSTO si aggiudica la gara ma alla luce della determinazione dell’amministrazione comunale l’appalto sembrerebbe aggiudicato alla terza cordata, guidata appunto dalla Bergamasca scherma.

Da informazioni assunte presso autorevoli voci dell’ex consiglio direttivo sembrerebbe che la vecchia gestione abbia lasciato tutti i conti a posto con 60.000 euro in contanti e 80.000 euro su apposito fondo per i TFR relativo ai dipendenti.

Intanto ai soci è stato posto l’invito a continuare la normale attività sportiva in attesa degli ulteriori sviluppi della faccenda.

Ezio RINALDI



10 ottobre 2022

Giorgetti, Spadafora e Vezzali

Giancarlo GIORGETTI
La riforma dello sport è un processo avviato nel 2019 dall’allora sottosegretario Giorgetti. L’obiettivo dichiarato era chiarissimo e si articolava in tre punti, che provo a sintetizzare ma che possono essere trovati facilmente in rete (
https://www.sport.governo.it/media/1445/slide-di-sintesi-della-riforma-dello-sport.pdf):


  1. maggiore attenzione alla pratica sportiva di base (più valore all’aspetto benessere);
  2. assicurare maggiori risorse al mondo sportivo, migliorando il flusso di denaro agli organismi sportivi;
  3. minore burocrazia e maggior efficienza nelle relazioni, unito a maggiore trasparenza, fino all'eliminazione del conflitto di interesse;
il tutto attraverso la riorganizzazione di Coni servizi, trasformata poi in Sport e salute, attuale denominazione.
A seguito della approvazione di questa riforma, si scatenarono infiniti dibattiti, ma i punti certi erano molto chiari e dichiarati dal governo fin da subito, ovvero:
  •  salvaguardia dello sport;
  • tutela dell’operato di Coni servizi/Sport e salute;
  • antidoping indipendente;
  • aumento delle risorse destinate allo sport;
  • garanzia di continuità per tutte le attività.
Si mostrarono, invece, come non vere le paure verso il ruolo dei dipendenti di Coni e Coni servizi, i timori sulla delegittimazione di Giunta e Consiglio Coni, specie quello di una “occupazione” del CONI e la sua trasformazione in una sorta di “agenzia di viaggio” per i suoi dipendenti e collaboratori.
Tuttavia, i successivi decreti confermarono sostanzialmente quei timori e le manovre politiche e mediatiche del Coni ebbero come risultato quello di alzare la tensione con Sport e salute e con il Sottosegretario allo sport del governo al punto da rallentare la riforma, fin quasi ad arrestarla. Furono infatti istituiti gli “Stati generali dello sport” e Giorgetti, vista probabilmente anche la pressione sul governo, rallentò il processo di attuazione.

Ma con il cambio del ministro (cosa in Italia assolutamente frequente), dato l’incarico a Spatafora, ripartì il processo di riforma anche in virtù dell’impegno di quest’ultimo per

la nascita del governo bicolore M5S-PD a guida Conte II.

Valentina VEZZALI
Purtroppo, o per fortuna, a seconda del punto di vista, nel novembre 2020 il neo Ministro propose, e il governo approvò, i 5 decreti di attuazione della riforma, a valle dei quali si sollevò il polverone delle proteste, mentre sull’Italia infuriava il Covid. Spatafora, contemporaneamente a questa attività istituzionale, decise di inserire e promuovere le misure a sostegno dello sport, nel periodo più nero per la storia di un’Italia paralizzata dai lockdown. Il lavoro di Spatafora, tra le mille difficoltà di quel periodo, procedette senza sosta e, complice l'epidemia, si riuscì a “radiografare” il mondo dello sport, mappandolo attraverso i contributi erogati ai lavoratori sportivi e alle associazioni che certificano le richieste degli stessi. Il mondo dello sport sopravvisse al periodo Covid, così come i suoi lavoratori, volontari e non, ma ne uscì, al pari di tutte le attività produttive, estremamente provato.
Il governo ConteII cadde e nel marzo 2021 Draghi chiamò a sottosegretario Valentina Vezzali, inventando per la prima volta una esplicitissima azione di branding politico per le riforme da lui portate avanti fino a quel momento senza grandi proclami.
La nomina della Vezzali fece rimanere con il fiato sospeso molti, ma soprattutto chi aveva avuto modo di seguire i cosiddetti processi di metabolizzazione amministrativa da parte delle ASD, che dovevano aprire una nuova era fiscale e gestionale. In tanti, nei corridoi, l’hanno definita una “non-azione” da parte sua, a causa dell'assordante e annoso silenzio politico, che ha visto il mondo dello sport stravolto e, per certi versi, snaturato nelle sue funzioni di vero e proprio volontariato.
Nel nostro mondo, poi, questo silenzio ha raggiunto le delicate questioni federali: tra tutte, ricorderete senz’altro i numerosi e sanguinosi scontri tra FIS e ANS, nonostante il Sottosegretario Vezzali li avesse vissuti in prima fila come Consigliere federale.
La sua volontà nel non volersi schierare, né per lo sport, né per il suo sport, sicuramente motivata dagli scenari politici, hanno lasciato orfano il mondo schermistico, che sperava da anni - e spera tutt’ora - in un intervento a favore dello sport in genere, ma specialmente in quello che meglio dovrebbe conoscere, cioè la scherma.
Per i più curiosi, è possibile confrontare la scherma nell’attività parlamentare dei tre sottosegretari per valutarne nel dettaglio le singole azioni:
Giorgetti https://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Attsen/00004451_int.htm
Spatafora https://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Attsen/00024528_int.htm
Vezzali https://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Attsen/00029612_int.htm
Da tale confronto, emerge un effettivo e accuratissimo “non-intervento” in attività legislative della Valentina, anche perché il lavoro sul tema era già stato elaborato dai suoi predecessori e, quindi, gli interventi da lei compiuti in aula si limitavano per lo più a semplici discussioni sui vari DDL. Da ciò, è difficile potersi sostenere che da lei sia partita una qualche iniziativa legislativa, pro o contro, sia migliorativa, che peggiorativa.
Tutte le leggi quindi passeranno ai posteri come disegnate all’origine da Giorgetti, poi integrate e perfezionate da Spatafora, mediante la riforma del lavoro sportivo. Interessante notare che la parte che dovrebbe essere attivata da Sport e salute è stata rimandata. Il Coni però “resta in sella”, sostanzialmente come prima del 2019 e dell’inizio del processo di riforma.
Il perdurante silenzio della Vezzali, anche quando era possibile tornare alla normalità durante il periodo finale del covid, per intenderci: quello che ha permesso il ritorno all’agonismo e che ha lasciato fuori dai palazzetti i genitori degli schermitori anche se nello stesso momento si entrava normalmente negli stadi, ai concerti, nei cinema e nei teatri, è davvero difficilmente valutabile, giacché - si è costretti a ripetere e d’altronde è sotto gli occhi di tutti - niente, nessun intervento, nessuna parola nessuna azione a favore del mondo sportivo vero, quello quotidiano, quello che nei weekend mette in moto l’economia del paese, e anche fuori, rispetto alla grande e ormai hollywoodiana stagione calcistica, ovvero quella che permette ad hotel, ristoranti e piccole realtà di beneficiare di centinaia di turisti occasionali che si ritrovano per le gare dei figli (calcio, tennis, volley, basket e SCHERMA), è stato realmente e concretamente fatto.
Sarà stato, forse, per questo che la Vezzali non è stata rieletta in parlamento? Non lo so e non lo sappiamo, può saperlo solo lei.
Forse sarà stato a causa della sua lunga assenza dalla politica attiva, nonostante il ruolo apicale, che la stessa non ha riavuta la fiducia degli Italiani? Non lo so, non lo sappiamo, può saperlo solo lei.
E’ forse possibile che il suo nascondersi, per apparire soltanto nei momenti istituzionali, non abbia pagato, così come non ha pagato il non esporsi nella politica sportiva dalla quale è stata estromessa per prima (l’uscita dal Consiglio Federale quando avrebbe potuto concorrere alla Presidenza)? Altro duplice interrogativo che molti si pongono, ma che è da rivolgere solo a lei.
E’ probabile che anche l’aspetto “competenza” non sia stato valutato in modo pieno, perché parrebbe non essere stato sufficiente a garantirle riconoscenza da parte dei suoi elettori (fu candidata ed eletta nel 2013, quando aveva da poco interrotto la sua attività sportiva ed era al culmine di quella straordinaria carriera schermistica, che tutti conosciamo e che molto probabilmente, fu l’elemento che le consentì l’ingresso in un mondo che poco le apparteneva e le appartiene, e che l’ha vista protagonista più per i suoi meriti sportivi che per la sua effettiva vocazione politica).
Quando i parlamentari, fino alle scorse elezioni, erano il doppio, essere eletti era quasi un gioco da ragazzi, mentre ora è molto più difficile e il marketing politico è da pensare bene, sennò la crocetta sulla scheda non si disegna da sola. Nella fattispecie, la Valentina nazionale, punta di forza di quel favoloso “dream team” che ci ha fatto sognare, una volta smessa la divisa da fiorettista per indossare nuovamente quelli del “candidato” al Parlamento, avrebbe forse dovuto suggerire correttivi per associazioni con bilanci davvero miseri e lavoratori sportivi con magri compensi, e non limitarsi a cercare di captare una minima visibilità con una o due iniziative, che di fatto, però, le hanno impedito di dimostrare la sua vera statura in campo politico, fugando così quello che il 25 settembre molti parrebbero aver pensato di lei, in detto ambito.
Tutto ciò detto, voglio apparire incoerente poiché a mio avviso la Valentina nazionale potrebbe dare moltissimo allo sport in generale ed alla scherma in particolare. La mia affermazione nasce dal fatto che la campionessa, catapultata in un modo complesso, spesso anti femminista e dove le dinamiche sono tante e tutte variabili, avrà trovato notevoli difficoltà e, soprattutto, una mancanza di idonei strumenti quali la conoscenza della materia politica e l’esperienza. Pertanto, sono fermamente convinto che saprebbe fare tesoro delle esperienze maturate ed auspicherei, in un modo o nell’altro, che potesse metterle a disposizione della collettività sportiva, magari ritornando ad essere nominata Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport.
Ezio RINALDI

07 ottobre 2022

RIMOZIONE ARTICOLO

Cari frequentatori della "PIAZZA", nella considerazione che l'articolo "IL BRUTTO CASO" è stato oggetto di infelici interpretazioni ed evidentemente ha fatto passare un messaggio fuorviante l'ho rimosso.
La vicenda, trattata ampiamente dal blog, suscitò molto scalpore e fu seguitissima, soprattutto nell'ambiente schermistico. Come sempre accade è facile sbattere in prima pagina il “Mostro” salvo dare poi notizia, con un trafiletto, in quinta/sesta pagina che il caso si è risolto con una assoluzione.
L’intento del blog era esattamente il contrario e cioè dare risalto alla assoluzione dell’imputato. Indubbiamente non ha raggiunto lo scopo ed è passato un messaggio ingannevole, certamente per colpa mia in quanto non sono riuscito a comunicare la notizia in modo appropriato.
Ezio RINALDI


06 ottobre 2022

Giorgio SCARSO eletto Presidente della Confederazione europea di Scherma.

Giorgio SCARSO - Presidente onorazio FIS e  neo Presidente Confederazione
 Europea di Scherma
Il 1 ottobre 2022 il Presidente Onorario della FIS è stato eletto al vertice della Federazione Europea di Scherma e come italiano non posso non complimentarmi per la prestigiosa carica per la quale non ricordo quale sia stato altro italiano a ricoprirla. L’affermazione di Giorgio Scarso potrebbe essere paragonabile a Gaio Mario, la cui carriera è stata particolarmente emblematica della situazione nella tarda repubblica, in quanto si sviluppa attraverso fatti e circostanze che, in seguito, porteranno alla caduta della Repubblica romana. Mario era un homo novus, cioè proveniente da una famiglia italica che non faceva parte della nobiltà romana, e seppe distinguersi e giungere alla ribalta della vita pubblica di Roma per merito della propria competenza militare. L'oligarchia dominante fu costretta, suo malgrado, a cooptarlo nel proprio sistema di potere.
A causa del verificarsi di una situazione di grande pericolo per la minaccia di invasioni su larga scala, gli si dovette concedere un potere militare senza precedenti nella storia di Roma, e questo a scapito del rispetto delle leggi e delle tradizioni vigenti, che dovettero essere adattate alla nuova situazione di emergenza. Alla fine fu varata una profonda riforma della leva militare, che in passato raccoglieva solamente proprietari terrieri, e che da allora fu aperta anche a cittadini provenienti dalle classi dei nullatenenti. Nel lungo termine, questa riforma ebbe l'effetto di cambiare in modo radicale e irreversibile la natura dei rapporti fra l'esercito e lo Stato”.
Di Gaio Mario ci sarebbe ancora molto da dire, però credo sia sufficiente per un accostamento tra i due, forse un po’ esagerato.
Il Presidente Onorario è stato eletto con 24 voti a favore e 20 contrari ed in competizione oltre a Scarso c’erano altri due aspiranti: l’islandese Nikolay Mateev ed il lussemburghese Pascal Tesch, il quale ha scelto di ritirarsi e convergere sul neo eletto presidente. Scarso succede al Russo Stanislav Podzniakov.
Come italiano e appassionato della scherma al Presidente Scarso giungano i migliori auspici per un proficuo lavoro ed il conseguimento di sempre maggiori successi.
Ezio RINALDI

02 ottobre 2022

UNA STELLA PER MARTA

Da ormai 2 decenni viene organizzato l’evento “Una Stella per Marta” per ricordare la
studentessa Marta RUSSO, uccisa tragicamente all’ Università La Sapienza di Roma nel 1997.

La manifestazione è divenuta un tradizionale appuntamento schermistico con la partecipazione di grandi campione della Scherma che accompagnano la famiglia Russo nel ricordo di Marta.

Sabato 1 ottobre 2022 nella cornice dello splendido Acquario di Roma si sono esibiti diversi campioni del mondo fra i quali Paolo Pizzo, Arianna Errigo, Di Veroli ed altri.

Il maestro Donato e la moglie Aureliana hanno consegnato le oramai consuete stelle a tutti gli atleti presenti. In rappresentanza della federscherma ha partecipato il Consigliere Federale Valerio Aspromonte. Ha curato l’organizzazione Franz  Lajacona, con il commento dell’ex iridato ed oggi commentatore sportivo  Stefano Pantano.

Un pomeriggio di sport, con le stelle azzurre della scherma che hanno certamente contribuito e contribuiranno ancora con la loro partecipazione a diffondere il messaggio dell’Associazione Marta Russo Onlus.

L’Associazione è presieduta da Aureliana Iacoboni, mamma di Marta, per ricordare la memoria della figlia e per diffondere la cultura della donazione degli organi (www.martarusso.org) e promuovere la scherma che la loro figlia amava tanto.earta”

Ezio RINALDI

22 settembre 2022

GLI IGNOTI LEONI DA TASTIERA

Quando fu istituito il gruppo “genitori scherma” ne fui entusiasta poiché, finalmente, i genitori degli atleti non avrebbero più partecipato all’attività federale con particolare riferimento a quella agonistica, in forma passiva. Infatti sul “Gruppo” i genitori intervengono con informazioni varie ed un continuo scambio di opinioni. Un apporto significativo lo forniscono anche autorevoli dirigenti di società con notizie ed informazioni assai utili. Il “Gruppo” non si pone fini politici, tutt’altro, quindi nessuna controversia con la Federazione, alla quale si rivolge sempre con il dovuto rispetto, ponendo richieste di chiarimenti o di interventi al fine di avere utili strumenti per agire nel rispetto dei regolamenti.

Fatta questa doverosa premessa, leggendo i vari commenti ho appreso che taluno, in forma anonima sia intervenuto segnalando a chi di competenza post ritenuti inadeguati o forse offensivi verso qualcuno. Se così fosse perché non rivolgersi all’amministratore del “Gruppo” chiedendogli di rimuovere il post incriminato invece di segnalarlo ai gestori di Facebook? E perché farlo in forma anonima?

Sul blog “piazza della scherma” per un certo tempo furono ammessi al forum gli anonimi, con l’intento di dare voce a chi per svariati motivi, in primis i rapporti con la FIS, non poteva o non voleva esporsi. Inizialmente tutto andò bene ma man mano che trascorreva il tempo gli interventi si fecero sempre più litigiosi e spesso ai limiti della liceità. Francamente non riuscivo a stare dietro a tutti, tant’è che qualcuno mi è sfuggì e ciò mi ha procurato delle querele (due, una archiviata e la seconda in itinere). Per tale ragione prima chiusi il blog e poi su sollecitazione di molti, anche su facebook, riaprii con la condizione che gli anonimi non avrebbero più trovato spazio.

Purtroppo gli ignoti leoni da tastiera sono ometti, omuncoli, quaquaraquà, insomma gente da niente che al solo starnutire di qualcuno tremano, però in anonimo sono coraggiosissimi, fortissimi ed affrontano i pericoli con grande forza e tenacia. Non è facile eliminarli, soprattutto su piattaforme come facebook. A costoro non interessa il bene comune, non hanno rispetto per iniziative quali quella del gruppo “Genitori scherma”, loro guardano solo a sè stessi, insomma brutta gente.

Scrivo sul blog poiché in passato sono stato fortemente schierato ed oggi non vorrei che la mia presenza possa essere interpretata in maniera strumentale, quindi da questa “Piazza” tutta la mia solidarietà agli amministratori del “Gruppo” e tutta la mia vicinanza come genitore e nonno di una atleta.

Un’ultima osservazione, i luoghi ospitanti le gare sono aperti al pubblico, ciò non significa che sia autorizzato il passeggio nel parterre, lì ci possono stare solo gli atleti ed i loro tecnici accreditati, gli altri devono insistere sulle tribune o nei luoghi ad essi destinati, certamente non per strada.

Ezio RINALDI 

14 settembre 2022

ATTIVITA' SCHERMISTICA E CRISI ECONOMICA

Ci siamo, come ogni stagione le palestre delle società di scherma riaprono i battenti. Alcune lo hanno già fatto la scorsa settimana, la maggior parte lo farà nella prossima, qualcuno dovrà aspettare anche qualche giorno in più, a causa dei soliti ritardi delle amministrazioni civiche e delle scuole nel dare il via libera alle attività in orario extra scolastico.
Che stagione ci aspetta? Difficile fare previsioni, arriviamo da 3 anni fortemente segnati dall’emergenza pandemica, con lockdown totali, parziali, a macchia di leopardo, locali e nazionali a colori e fasce di rischio. Con la sola e unica certezza, che lo sport era sempre il primo a chiudere e l’ultimo a riaprire. Noi, tutto sommato, siamo stati anche dei privilegiati. Le società che disponevano di locali propri hanno potuto proseguire quantomeno l’attività agonistica, anche nei periodi di zona rossa. Ma giusto per gli atleti agonisti, almeno per chi ha rispettato le regole. Le limitazioni hanno comunque prodotto dei danni al sistema sportivo. I sostegni del primo governo Conte hanno aiutato le società a superare il momento di chiusura totale, e nello scorso anno sono riusciti a sopperire al fisiologico calo delle iscrizioni, ma quest’anno? Il governo Draghi ha mostrato meno sensibilità verso lo sport, dando priorità ad altri settori produttivi, dimenticando (come tutti i governi che l’hanno preceduto), che comunque è un settore che in ogni caso produce il 3% del PIL nazionale, e che forse meriterebbe maggiori investimenti.
I dati ISTAT ci dicono che il sistema sportivo del CONI ha perso, tra il 2019 ed il 2020 l’anno nero del Covid, circa 400.000 tesserati, un numero enorme. La scherma ne ha persi circa 2.000, e con i suoi 18.719 tesserati quali atleti si attesta al 34° posto tra le Federazioni sportive italiane, tornando all’incirca ai numeri del 2014. Una manciata di praticanti in più rispetto al Tiro a Volo, una in meno rispetto al Bridge. Facendo una brutale analisi della situazione, che non ha nessuna pretesa di studio sociologico o economico, vediamo che dal 2019 al 2020 le società affiliate alla FIS sono rimaste grossomodo le stesse, 337 contro 330, alcune però perse per via di accorpamenti, sempre auspicabili tra realtà piccole e simili sullo stesso territorio. I sostegni alle società, al netto delle sterili polemiche da bar, hanno evidentemente avuto una certa efficacia, assieme naturalmente alla italica capacità di adattarsi ad ogni situazione, e fare enormi sacrifici per andare avanti. Poco, o nulla, sono state invece sostenute le famiglie, e difatti le perdite su quel fronte sono da considerarsi importanti.
Non abbiamo numeri reali per il 2021, ma visto come è andato avanti, tra chiusure e allarmi continui, non possiamo pensare che ci siano stati clamorosi recuperi. Anche i numeri delle competizioni, in generale flessione, ci dicono che se siamo riusciti a tenere i numeri del 2020, siamo già stati bravi. Ora però si avvia la prima stagione del ritorno alla normalità, o quasi. I governanti non prevedono gravi ripercussioni in termini di chiusure, ma incombe un altro nemico dello sport, quello storico: le spese a carico delle famiglie. Terminata la crisi pandemica, almeno dal punto di vista economico, ecco che si affaccia una nuova crisi portata dalla guerra russo-ucraina. Lungi da me dare qualsiasi giudizio di sorta, ma è un dato oggettivo che come tutto abbia subito rincari a doppia cifra percentuale, e la stagione che ci aspetta è l’inverno, con tutte le conseguenze sui bilanci familiari portate dalle bollette del riscaldamento. La campagna elettorale anticipata non aiuta, con questo continuo terrorismo psicologico, fatto di slogan a base di “presto saremo tutti poveri”. Una famiglia, davanti a questa prospettiva, può pensare di mettersi in casa ulteriori spese dovute allo sport dei figli?
Forse il governo avrebbe dovuto porsi questa domanda, a cominciare dalla sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali, che arrivando da uno sport tutt’altro che economico come la scherma, avrebbe dovuto avere maggiore sensibilità verso le famiglie del ceto medio e basso, le più in difficoltà in questo momento storico nel fare continuare l’attività sportiva ai propri figli. Come si poteva fare? Non faccio retorica affermando che stornando una piccola percentuale delle varie e superflue spese dello Stato dirottandole sullo sport, si sarebbe fatto in modo da ripartire tutti senza problemi (parliamo di miliardi di euro, nemmeno milioni), ma qualche spicciolo di poteva, e doveva, trovare per mettendoli a disposizione delle famiglie. In piena crisi pandemica, nell’estate del 2020, quando l’Italia timidamente ripartiva, qualcuno pensò che per aiutare lo sport e le famiglie sarebbero stati utili dei voucher, da spendere nelle palestre delle società affiliate al CONI. Già questo sarebbe un bel segnale, in un momento in cui tutti hanno il terrore di fare qualsiasi spesa che non sia indispensabile per l’immediata sopravvivenza, dire che l’avviamento allo sport lo paga lo stato, per fare ripartire anche questo comparto, sarebbe stato un bel segnale in controtendenza al clima attuale. Certo, lo stato non può pagare tutto e per sempre, ma è questo l’anno in cui le società hanno maggiormente bisogno di aumentare il numero degli iscritti che non solo tamponare le perdite economiche con ristori a pioggia. Perché la pioggia passa, mentre un iscritto fidelizzato torna anche l’anno successivo, quando invece deve pagarsi tutto. Un’altra proposta a favore delle famiglie poteva essere una revisione di quanto si può dedurre dalle tasse. Ad oggi sono appena 38 euro (il 19% della quota fino ad un massimo di 200euro, risibile), poteva essere il 19% di qualsiasi cifra, e magari poter anche scaricare l’iva sull’acquisto del materiale sportivo: nella scherma queste due cose combinate potrebbe abbattere, e di molto, la quota associativa annuale.
Invece, ancora una volta, in una situazione di crisi economica mondiale senza precedenti, se non nell’immediato dopoguerra, tutto il peso della prevenzione sanitaria dato dallo sport, ricadrà sulle fragili spalle delle società sportive, delle famiglie, e dei soliti volontari, senza i quali nulla funzionerebbe in questo paese. Da oggi si torna a pagare tutto a prezzo pieno: affiliazione, tesseramento, si torna a pagare il doppio tesseramento per il Maestro-atleta, o dirigente societario, si torna a pagare 48 euro per tesserare il consigliere che ricopre tale incarico per mero spirito di servizio e che alla federazione non costa nulla, ma  peserà sulle casse societarie. Ricordo ancora quando in un incontro elettorale prima dell’ultima tornata, in presenza del futuro presidente Azzi, del presidente Scarso, dei candidati consiglieri federali, dissi che gli aiuti alle società andavano resi strutturali, e non momentanei, perché passata l’emergenza i suoi effetti sarebbero rimasti per altri anni. Nessuno ha ritenuto di ascoltare, peccato.
Paolo CUCCU