26 novembre 2022

NON ABBASSIAMO LA GUARDIA

"L'ex allenatore di scherma si dichiara colpevole di sfruttamento sessuale di minorenne

https://www.mainstreet-nashville.com/news/former-fencing-coach-pleads-guilty-to-sexual-exploitation-of-a-minor/article_2ed46ec0-65d8-11ed-8a60-47aa175960d0.html?fbclid=IwAR1iuHHcuawhcxppzLHBiCYr-_ufimgNT9JtVZ6DLlJfHR_p-HAsVi-aYps&mibextid=Zxz2cZ

Robert Piraino, ex allenatore di scherma e proprietario di Music City Fencing, si è dichiarato colpevole mercoledì mattina presso il tribunale penale di Nashville per tre capi d'accusa riguardanti lo sfruttamento sessuale di una studentessa di scherma adolescente nel 2019 e nel 2020.
Piraino, 38 anni, sconterà 25 anni di carcere per le tre condanne a seguito di patteggiamento.
Si è dichiarato colpevole di due capi di imputazione per sfruttamento particolarmente aggravato di un minore (reati di classe B con una condanna a 12 anni ciascuno) e un conteggio per aver mostrato atti sessuali a un minore (un crimine di classe E con una condanna a un anno). 
Robert Piraino
Ha anche presentato una dichiarazione di colpevolezza senza contestazione nel suo migliore interesse per un'accusa di batteria sessuale da parte di una figura autoritaria contro uno studente di scherma maschio. La sua condanna a sei anni per quel reato di classe C verrà eseguita contemporaneamente ai 25 anni.
A seguito del patteggiamento, le restanti 106 accuse contro di lui saranno archiviate. Lo stato inoltre non perseguirà un altro caso che coinvolge Piraino, secondo il patteggiamento.
Piraino è stato incriminato all'inizio di quest'anno per 108 reati sessuali contro un'adolescente che ha allenato al Music City Fencing Club.
Secondo la polizia, Piraino ha pagato la ragazza per inviare foto e video inappropriati, principalmente tramite Snapchat.
A giugno, è stato accusato di violenza sessuale da una figura autoritaria per contatto inappropriato durante una lezione di scherma nel 2016. La vittima di sesso maschile aveva 17 anni all'epoca.
Main Street Nashville non nomina le vittime di crimini sessuali.
La madre dell'adolescente ha parlato in tribunale mercoledì e ha detto a Piraino che ha incasinato la famiglia sbagliata. Ha detto che il suo amore per i suoi figli ha sostituito il suo odio per Piraino.
Lo ha definito un "disgustoso, patetico, vile, perdente strisciante", un imbarazzo e "l'epitome di ciò da cui i genitori cercano di proteggere i propri figli".
Ha anche applaudito la squadra dei "guerrieri di Dio" che ha perseguito la giustizia nel caso e l'ha portata a termine.
Ha elogiato la forza di sua figlia e l'ha definita una bambina guerriera.
"Il suo coraggio e il suo coraggio hanno salvato centinaia, se non migliaia, di bambini", ha detto.
Durante il periodo di impatto della vittima in tribunale, la vittima maschio nel caso della batteria sessuale ha detto che la sua esperienza con Piraino gli ha fatto perdere la fiducia nelle persone e lo ha influenzato mentalmente ed emotivamente, proprio mentre stava riprendendo la sua vita.
"Mi fidavo di te", disse a Piraino.
Durante le dichiarazioni sull'impatto della vittima, Piraino si è seduto immobile e ha guardato in basso, ma alla fine ha alzato lo sguardo quando la seconda vittima ha chiesto il contatto visivo.
Dopo essere uscito di prigione, Piraino dovrà registrarsi come molestatore sessuale.
C'è anche una causa civile federale pendente contro Piraino della famiglia dell'adolescente.
Piraino è stato definitivamente sospeso dalla scherma USA nel 2021."
Il tema è sempre di attualità poichè la violenza, qualunque tipo di violenza, va combattuta da tutti senza se e senza ma. Ho voluto riportare l'articolo per inviare il messaggio: "NON ABBASSIAMO LA GUARDIA"
Ezio RINALDI

19 novembre 2022

COMPETIZIONI: organizzazione e promozione.

Molti genitori, i cui figli praticano la scherma come sport preferito, hanno lamentato difficoltà di vario genere per la scelta dei luoghi di gara ed in particolare una carente organizzazione logistica. Con questo articolo vorrei fornire loro un contributo di idee che, qualora condiviso, possono far proprio.A mio avviso, quattro sono i fattori fondamentali perché una gara abbia successo e faccia da traino per una promozione della scherma in tutte le sedi istituzionali: IL LOCALE DI GARA; LA SEGNALETICA; LA LOGISTICA (trasporti ed alberghi); PUBBLICITÀ, PROPAGANDA, PATROCINIO.


IL LOCALE DI GARA

La scelta e l’allestimento del luogo della competizione sono fattori di fondamentale importanza per il buon esito di una manifestazione schermistica.

Si possono utilizzare uno o più locali da destinare alla competizione vera e propria ed altri locali accessori, capaci di ospitare i servizi necessari allo svolgimento ordinato delle gare.

La mia esperienza mi fa dire che:

  1. il luogo di gara dovrebbe essere sufficientemente ampio per permettere l’installazione di un numero di pedane adeguato all’importanza della manifestazione ed al numero dei partecipanti; dovrà necessariamente comprendere un settore separato riservato al pubblico nel quale dovranno prendere posto, oltre agli spettatori, anche tutti gli accompagnatori, gli addetti ai lavori e gli schermitori non impegnati in quel momento della gara; qualora non esistano divisioni architettoniche definite tra il settore riservato al pubblico e quello riservato alle pedane, la separazione tra i settori dovrebbe essere realizzata tramite transenne opportunamente predisposte: il “luogo della competizione” deve essere assolutamente vietato al pubblico, mentre al “campo gara” dovrebbero accedere esclusivamente schermitori/trici ed arbitri e non gli eventuali accompagnatori. Se l’ampiezza del locale lo permette, si dovrebbe formare un corridoio tra il pubblico ed il “campo gara”, dove avranno libero accesso gli accompagnatori muniti di pass;
  2. dovrà essere curata, in generale, la climatizzazione dei locali di gara in rapporto alle condizioni ambientali della zona nel periodo di svolgimento della manifestazione, prevedendo un adeguato riscaldamento nel periodo invernale ed areazione e, se necessario, condizionamento nel periodo di calura estiva;
  3. Nel luogo della competizione o adiacenti alla sala od alle sale destinate alle gare dovranno essere previsti spogliatoi con docce e toilettes per uomini e donne (possibilmente separati tra pubblico ed atleti), infermeria con guardia medica per garantire operazioni di pronto soccorso immediato in caso d’incidenti; sala anti-doping, quando è previsto il controllo; servizio continuo d’ambulanza e rianimazione;

LA SEGNALETICA

Una particolare cura dovrebbe essere data alla segnaletica, con indicazioni che guidino facilmente chi non conosce la città fino all’impianto sportivo (sarebbe bene inviare allegata al programma della gara una pianta della città con l’itinerario messo in evidenza); anche all’ingresso del locale andrebbe esposto uno striscione che metta in evidenza il nome della manifestazione, l’organizzatore, il CONI e la Federazione Scherma; se sono presenti sarebbe bene segnalare i posteggi nelle vicinanze.

All’interno del luogo di gara si dovrebbero collocare cartelli che segnalino l’ubicazione dei locali e servizi più importanti, cioè gli spogliatoi (maschile e femminile), le toilettes, la direzione di torneo, la segreteria, l’amministrazione, il tecnico delle armi, il servizio informazioni, la sala stampa, il bar, l’infermeria, la sala anti-doping, le pedane e la numerazione delle stesse.

Sarebbe bene esporre una o più piante del locale con l’indicazione di tutti i servizi e la numerazione delle pedane.


LA LOGISTICA

Qui siamo alle note dolenti. Le lamentele più accentuate riguardano il raggiungimento delle sedi di gara che vedono nella carenza dei trasporti l’elemento più significante. La scelta di una sede di gara dovrebbe fondarsi su alcuni fattori di particolare rilievo quali:

  1. facilità di raggiungimento (treni, autobus, aerei, autostrade);
  2. frequenza dei mezzi di trasporto. Oggi, tutti posseggono un automezzo privato, ma non tutti lo vogliono utilizzare, volendo fruire dei servizi messi a disposizione dai vari enti: ferroviari, aeronavali etc.;
  3. la scelta della sede di gara deve inevitabilmente tenere conto della situazione alberghiera, la quale non necessariamente deve rispondere ad un numero di strutture elevato bensì deve tenere conto dei costi che le stesse influirebbero nelle tasche dei genitori e delle società;
  4. cambi di sede o di orari non comunicati per tempo.

PUBBLICITÀ, PROPAGANDA, PATROCINIO

Sempre più frequentemente si parla di numeri, cioè di tesserati alla FIS e spesso si dice che non siano adeguati ai risultati che gli atleti italiani conseguono nelle competizioni mondiali. Ebbene, allorquando la federazione assegna una gara il comitato organizzatore dovrebbe impegnarsi formalmente ad assicurare la promozione della Scherma nella sua città e nella sua regione per mezzo di tutti i giornali ed in particolare attraverso la televisione. Questa mia affermazione nasce da una lettura di quanto stiano già facendo alcune federazioni, in particolare quelle tennistica ma anche altre. La perfetta riuscita di un evento avvicina sempre più il pubblico a quel determinato sport ed è in questo quadro che una iniziativa di particolare rilievo per la scherma dovrebbe vedere coinvolti giornali e televisioni, affissione di manifesti e pannelli pubblicitari. Inviare inviti a tutto il mondo istituzionale, con particolare riguardo al Ministero dell’Istruzione e del Merito nonché al Provveditorato agli studi, al Sindaco ed all’assessore allo sport oltre, naturalmente, ad aziende che in futuro potrebbero essere coinvolte in termini di sponsorizzazioni.

Ci sarebbero altri elementi, non meno importanti, da tenere presente ma sarebbe troppo lungo da enunciare.

Credo, comunque, che la FIS, in collaborazione con gli organizzatori, sappia come fare e che gli elementi da me evidenziati facciano già parte di un vademecum da porre in essere in occasione di eventi schermistici.

E’ chiaro che non intendo criticare nessuno e che il fine di questo scritto, come dicevo all’inizio, sia solo un contributo di idee.

Ezio RINALDI

11 novembre 2022

LA POSIZIONE DEGLI USA SUGLI ATLETI RUSSI E BIELORUSSI

 "La scherma USA riafferma la posizione sugli atleti russi e bielorussi

02/11/2022, 7:00 CDT

DI BRYAN WENDELL

USA Scherma voterà per prolungare il divieto di schermitori russi e bielorussi in una riunione della FIE questo mese. Inoltre, chiunque abbia posseduto una licenza FIE russa o bielorussa negli ultimi tre anni non sarà autorizzato a competere, allenare o arbitro nei tornei sanzionati dalla scherma USA.

Foto di #BizziTeam

Nota del redattore: questo articolo descrive in dettaglio una delle numerose decisioni di impatto prese dal Consiglio di amministrazione di USA Fencing durante il suo vertice annuale a Colorado Springs. Per dare a ciascuna decisione i dettagli che merita, le evidenzieremo individualmente nel corso della settimana.

COLORADO SPRINGS, Colorado — Mentre la guerra della Russia in Ucraina continua, USA Fencing voterà per prolungare il divieto internazionale per gli schermitori russi e bielorussi in una riunione della Federazione Internazionale di Scherma (FIE) alla fine di questo mese.

Inoltre, USA Fencing ha annunciato che chiunque abbia posseduto una licenza FIE russa o bielorussa negli ultimi tre anni, inclusi concorrenti, allenatori e arbitri, non sarà autorizzato a competere, allenare o arbitrare in nessun torneo autorizzato da USA Fencing, compresi tutti i tornei regionali e tornei nazionali. Questa modifica ha effetto immediato ed è un passo avanti rispetto alla politica annunciata a giugno .

Queste decisioni, che riaffermano il sostegno di USA Fencing al popolo ucraino durante la guerra di aggressione in corso e illegale della Russia, sono state prese dal consiglio di amministrazione di USA Fencing durante la nostra riunione annuale del consiglio, tenutasi il 29 e 30 ottobre presso la sede di USA Fencing a Colorado Springs.

Il 2 marzo, il Comitato Esecutivo della FIE ha deciso di impedire agli atleti russi e bielorussi di partecipare ai suoi eventi "fino a nuovo avviso". Tale decisione è in discussione al Congresso annuale della FIE il 26 novembre 2022 a Losanna, in Svizzera. Un rappresentante di USA Fencing parteciperà e condividerà la nostra posizione secondo cui il divieto deve essere continuato.

"Non possiamo tirarci indietro ora", afferma Kat Holmes OLY, due volte olimpionica e atleta direttrice del Board . "Dobbiamo inviare un messaggio unificato che sosteniamo il popolo ucraino e non tolleriamo questa guerra in corso".

USA Fencing desidera esprimere il proprio sostegno per il modo in cui la FIE ha gestito questo problema. Quando ha preso un'azione rapida e decisa a marzo, la FIE è stata tra le prime federazioni internazionali a prendere una posizione così coraggiosa. USA Fencing elogia anche la decisione della FIE di portare la discussione su questo problema all'intero Congresso della FIE, una tradizione che ha una lunga storia all'interno della FIE. 

Holmes aggiunge di provare simpatia per gli atleti russi e bielorussi che sono contrari alla guerra, ma afferma che "non possiamo tornare indietro ora e consentire loro di competere mentre la guerra è ancora in corso".

Dice che consentire agli schermitori russi e bielorussi di tornare alle competizioni internazionali danneggerebbe gli atleti di altri paesi. Si consideri, ad esempio, la possibilità molto concreta che uno schermidore americano possa essere confrontato con uno schermitore russo o bielorusso in una Coppa del Mondo, Gran Premio o campionato del mondo.

L'individuo in quello scenario sarebbe costretto a scegliere tra rifiutarsi di schermare (prendendo una perdita mentre prendeva una posizione pubblica contro la guerra di Russia) o continuare a schermare (magari mantenendo vive le proprie ambizioni di vincere il torneo, competere per un campionato del mondo o addirittura qualificazione alle Olimpiadi o alle Paralimpiadi).

"E' un fardello ingiusto da porre agli schermitori di questo o di qualsiasi altro paese", dice Holmes. “Non dovremmo mettere queste decisioni sulle spalle dei giovani atleti. Dovremmo cercare di fare il possibile per supportare i nostri atleti e prendere posizione”.

Su questo o qualsiasi altro problema, USA Fencing sosterrà sempre i nostri atleti e il loro diritto di utilizzare la loro piattaforma come atleta d'élite. Man mano che emergono problemi, forniremo istruzione e guida agli atleti su ciò che ogni scelta potrebbe significare per loro come atleti.

https://www.usafencing.org/"

Credo che una seria valutazione vada fatta. Credo anche che il Presidente della Confederazione Europea di scherma, M° Giorgio SCRSO, possa fare molto. Personalmente sono favorevole alla presa di posizione degli statunitensi. Indiscrezioni riferiscono di persistenti ingerenze dei russi sulla FIE e che il presidente ad interim sembra essere sensibile alle attenzioni russe. Nel caso tutto ciò rispendesse a verità ci troveremmo di fronte ad una situazione imbarazzante, e mi fermo qui.

Ezio RINALDI

06 novembre 2022

ATTIVITA' E PROMOZIONE/PROPAGANDA


Dopo tanti anni di esperienza maturata nella veste dirigenziale, credo di poter esternare una riflessione su uno degli aspetti attinenti alla promozione/propaganda del sistema scherma. A mio avviso, siamo in presenza di una carente progettualità verso coloro che si avviano alla frequenza del nostro sport, soprattutto se sono nuovi tesserati di età avanzata.

L’esasperata ricerca del campione crea un cortocircuito in cui un bambino di 12 anni viene considerato “troppo vecchio”, conseguentemente destinato alla pratica della spada. Pertanto, si potrebbe affermare che l’80% dei praticanti possa essere utile solo per fare numero ed alimentare il turismo sportivo.

Con l’inizio di questa stagione agonistica è stata varata la riforma del calendario gare: ottima iniziativa da parte federale, ma occorrerebbe una più significativa razionalizzazione delle competizioni, sia dal punto di vista logistico, che temporale. Non si possono proporre gare di qualificazione ad una settimana di distanza: vuoi perché mettono in difficoltà le famiglie ed i ragazzi in età scolastica, vuoi perché il covid non è stato sconfitto e sono, tuttora, in vigore pertinenti protocolli per la gestione di eventuali contagi. Faccio un esempio: oggi in una palestra un ragazzo si contagia, scatta, quindi, la quarantena per 7 giorni; fa il tampone di uscita e, per rientrare in palestra, deve effettuare la visita “Return to Play”, che richiede minimo 7 giorni di attesa dal tampone negativo. Considerando la situazione attuale, in cui i centri di Medicina dello sport sono intasati di richieste di rinnovo delle visite agonistiche (siamo ad inizio stagione), il ragazzo potrebbe saltare due impegni agonistici / che so, gare di qualificazione (cadetti e assoluti) e non è, di sicuro, pensabile motivare dei ragazzi ponendo loro, dapprima, eventi agonistici a 6 mesi, e poi, per una scelta opinabile, si pongono date inutilmente ravvicinate. Diventa assai complicato trattenerlo in palestra con i giusti stimoli.

Per quel che ne so, in altri sport il calendario è strutturato per livelli, proprio perché il primo fine è quello promozionale, cioè motivare gli atleti per riscriversi l’anno dopo. Nella scherma - a quanto è dato vedere - non è proprio così, perché sembrerebbe che il calendario sia concepito affinché il primo 5% (atleti militari o di alto livello) abbia una frequenza di gare piuttosto alta e, quando non ci sono competizioni, sono programmati ritiri collegiali; mentre, per il restante 95% vi è una attenzione meno significativa, sia a livello centrale che periferico: sembra, appunto, esserci un disinteresse della federazione, intesa come ente centrale, e la totale inerzia dei centri di governo periferici, i quali appaiono limitare la loro funzione a semplici “passacarte”, svolgendo un minimo di attività obbligatoria, perché così imposta dal calendario federale. Poco basterebbe, per esempio, una gara regionale, nella stessa data di quella nazionale, per coloro che non si qualificano per l’Open assoluto, sarebbe già un primo passo. In tal modo, si comincerebbe a dare alle competizioni quel “livello” che oggi sembra non esserci. Prima della riforma, per la Coppa Italia Cadetti e Giovani, alla prima prova tutti potevano accedere; mentre, per la seconda, bastava la partecipazione ad una delle due prove di qualificazione nazionale (e sottolineo: nazionale); queste sono oggi sostituite dai campionati italiani GOLD, che - come è noto - sono destinati per il titolo ai primi 70 e per il “titolino” ad altri 70, i restanti 200 finiscono l’attività a metà gennaio, con l’evidente rischio che questi possano essere persi, venendo meno gli stimoli per restare in sala. A ciò si aggiunga anche il rischio di non tesserarli per la stagione successiva, con grave danno economico, di immagine e promozione. Appare evidente che un intervento migliorativo possa essere utile. Si potrebbe fare con un progetto promozionale che veda coinvolto l’intero movimento, come fare? Ogni anno, a metà settembre o giù di lì, la FIS dovrebbe acquistare una pagina sui principali quotidiani nazionali per pubblicizzare l’attività territoriale, pagina da personalizzare per regione, con l’elenco degli affiliati ed i riferimenti. Questo per avviare una operazione di reclamizzazione della propria attività e così promuovere il reclutamento di nuove leve. In tale contesto, potrebbe essere una idea riprendere il concetto del “Trofeo Topolino”, anche se non con il giornalino della Mondadori, sicuramente con uno sponsor di base nazionale, ma questa volta non rivolto direttamente ai bambini già tesserati per le società, ma per le scuole. Intensificare, quindi, i rapporti con i Provveditorati agli Studi al fine di armonizzare le iniziative concordate o sottoscritte.

Quanto sopra è la mia idea e può anche darsi che la FIS abbia già attuato qualcosa del genere, in ogni caso ho voluto esprimere, come sempre il mio pensiero.

Nei prossimi articoli proveremo ad affrontare le tematiche relative alle premiazioni, agli eventi internazionali ed alle sedi di gara.

Ezio RINALDI

30 ottobre 2022

IL Sèguito del blog

Sono quasi 20 giorni che sulla “Piazza” non vengono pubblicati articoli e ciò è stato dettato dall’esigenza di effettuare una opportuna verifica. Tempo fa un paio di anonimi leoni da tastiera  facevano pervenire sulla mia e-mail (più avanti spiegherò perchè sulla mia posta elettronica) i commenti di seguito riportati: Diceva il grandissimo Bartali: "LE TUTTO SBAGLIATO, LE TUTTO DA RIFARE". Questa è la sua filosofia Rinaldi. E' tutto sbagliato, a prescindere. Si rende conto che con questa "filosofia" nessuno la segue?”
“Signor Rinaldi, ultimamente, il suo non è giornalismo ma vero sciacallaggio. Si è accorto che da un po' di tempo, neanche i suoi fedelissimi, si astengono dall'intervenire? Non venga a dirmi che non accetta gli anonimi.”
Vediamo di confutare, per quanto possibile, lo scritto dai suddetti leoni: Il blog viaggia ad una media di 4/5000 contatti mensili e dal 1° ottobre ad oggi ha ottenuto circa 4400 cliccate e rispetto ad un mese fa alla stessa data circa 1000 visualizzazioni in più, tenendo presente che questo mese esattamente dal 12 ottobre il blog è fermo. Se questo vuol dire non essere seguito sono orgoglioso dei risultati fin qui ottenuti.
Per quanto riguarda “LE TUTTO SBAGLIATO, LE TUTTO DA RIFARE” mi permetto sottolineare che sulla “Piazza” tanti sono stati gli argomenti trattati e di questi non tutti erano contro la Federazione. Inoltre, tanto per essere chiari, chi fa opposizione la fa a prescindere, in tal senso sono un esempio il PD ed i 5S. In un sistema democratico è l’opposizione a garantire la democrazia, ma non ho l’ardire di aspirare a tanto semplicemente esprimo le mie idee in pubblico, mettendoci la faccia senza nascondermi. Non saranno condivisibili ma tant’è le esprimo comunque.
Per cio che attiene “i fedelissimi” non so quali siano so per certo di avere degli amici così come tanti nemici, mi piacerebbe dire avversari, i quali fanno parte di quel numero di cliccate che mensilmente vengono effettuate sul blog. Gli amici, quelli veri, mi chiamano al telefono, magari con video chiamate, e con essi il confronto è quotidiano ed a me va bene così.
Credo di poter affermare di non aver mai fatto sciacallaggio, semmai ho riportato notizie già pubblicate su quotidiani nazionali e locali ed in tal caso non ho mai espresso giudizi men che meno ho emesso sentenze. Mi sia consentito precisare che non sono un giornalista e nemmeno un pubblicista.
Gli anonimi non troveranno mai più ospitalità sulla “Piazza”, ora il blog funziona così: i commenti vengono indirizzati sulla mia posta elettronica e quindi, oggi, sono io a decidere chi e cosa pubblicare, senza essere dalla mattina alla sera sul computer per stare dietro ai commentatori.
Vi anticipo un paio di argomenti: propaganda/promozione e Campi/luoghi di gara.
Un caro saluto a tutti i frequentatori della “Piazza”.
Ezio RINALDI
 

12 ottobre 2022

QUALE FUTURO PER IL CLUB DI SCHERMA TORINO?

Villa GLICINI

Da ieri, 11 ottobre, circolava la notizia e oggi è apparsa sui quotidiani locali, in particolare su “La Stampa” pagina di Torino. Il club di scherma Torino su disposizione del Comune del capoluogo piemontese si è visto annullare l’esito della gara di appalto per l’assegnazione di Villa Glicini, storica sede del sodalizio.

Su questa “Piazza” ci siamo occupati del caso con diversi articoli e credevamo che la questione si fosse chiusa con l’aggiudicazione della gara di appalto al club di scherma Torino. Evidentemente qualcosa non ha funzionato, ovvero l’esame della documentazione presentata a corredo della domanda di partecipazione per la gara di appalto ha rilevato una irregolarità contributiva quantificabile in 23 mila euro circa da parte del C.S. Torino.

Vale la pena sintetizzare lo storico di tutta la vicenda. Nel mese di marzo 2019 inizia uno scontro tra i dirigenti del Club scherma ed il comune di Torino che porta alla determinazione dell’amministrazione comunale di comunicare ai dirigenti della scherma lo sfratto dalla storica sede. Il C.S. Torino si rivolge al TAR ed il tribunale conferma la determinazione di sfratto. A nulla sono serviti i vari interventi della Federazione Italiana Scherma, in particolare l’incontro avvenuto a Roma tra la sindaca Appendino e l’ex presidente FIS Giorgio Scarso. L’allora Presidente del CSTO, avv. Vecchione, adiva il Consiglio di Stato chiedendo la revoca della sentenza ed in data 19 giugno la quinta sezione del massimo organo amministrativo dello Stato, dispose, in attesa di entrare nel merito del contendere, la sospensione della sentenza del Tar Piemonte, accogliendo la richiesta cautelare del CSTO e addebitando al Comune le spese processuali.

Alla fine il Consiglio di Stato si pronunciò, confermando la sentenza del TAR e, quindi, il Club di Scherma Torino doveva lasciare Villa Glicini, storica struttura del parco del VALENTINO, in cui ha sede dal 1954. Con tale decisione di fatto si disponeva che l’impianto venisse messo a bando, cosa avvenuta nei mesi successivi.

Alla gara di appalto parteciparono tre cordate per aggiudicarsi la concessione di Villa Glicini, da sempre sede del Club di Scherma. Due sono torinesi: lo stesso Club, l'Accademia scherma Marchesa e la terza è una realtà lombarda il cui socio forte è il raggruppamento guidato da Bergamasca scherma. Il CSTO si aggiudica la gara ma alla luce della determinazione dell’amministrazione comunale l’appalto sembrerebbe aggiudicato alla terza cordata, guidata appunto dalla Bergamasca scherma.

Da informazioni assunte presso autorevoli voci dell’ex consiglio direttivo sembrerebbe che la vecchia gestione abbia lasciato tutti i conti a posto con 60.000 euro in contanti e 80.000 euro su apposito fondo per i TFR relativo ai dipendenti.

Intanto ai soci è stato posto l’invito a continuare la normale attività sportiva in attesa degli ulteriori sviluppi della faccenda.

Ezio RINALDI



10 ottobre 2022

Giorgetti, Spadafora e Vezzali

Giancarlo GIORGETTI
La riforma dello sport è un processo avviato nel 2019 dall’allora sottosegretario Giorgetti. L’obiettivo dichiarato era chiarissimo e si articolava in tre punti, che provo a sintetizzare ma che possono essere trovati facilmente in rete (
https://www.sport.governo.it/media/1445/slide-di-sintesi-della-riforma-dello-sport.pdf):


  1. maggiore attenzione alla pratica sportiva di base (più valore all’aspetto benessere);
  2. assicurare maggiori risorse al mondo sportivo, migliorando il flusso di denaro agli organismi sportivi;
  3. minore burocrazia e maggior efficienza nelle relazioni, unito a maggiore trasparenza, fino all'eliminazione del conflitto di interesse;
il tutto attraverso la riorganizzazione di Coni servizi, trasformata poi in Sport e salute, attuale denominazione.
A seguito della approvazione di questa riforma, si scatenarono infiniti dibattiti, ma i punti certi erano molto chiari e dichiarati dal governo fin da subito, ovvero:
  •  salvaguardia dello sport;
  • tutela dell’operato di Coni servizi/Sport e salute;
  • antidoping indipendente;
  • aumento delle risorse destinate allo sport;
  • garanzia di continuità per tutte le attività.
Si mostrarono, invece, come non vere le paure verso il ruolo dei dipendenti di Coni e Coni servizi, i timori sulla delegittimazione di Giunta e Consiglio Coni, specie quello di una “occupazione” del CONI e la sua trasformazione in una sorta di “agenzia di viaggio” per i suoi dipendenti e collaboratori.
Tuttavia, i successivi decreti confermarono sostanzialmente quei timori e le manovre politiche e mediatiche del Coni ebbero come risultato quello di alzare la tensione con Sport e salute e con il Sottosegretario allo sport del governo al punto da rallentare la riforma, fin quasi ad arrestarla. Furono infatti istituiti gli “Stati generali dello sport” e Giorgetti, vista probabilmente anche la pressione sul governo, rallentò il processo di attuazione.

Ma con il cambio del ministro (cosa in Italia assolutamente frequente), dato l’incarico a Spatafora, ripartì il processo di riforma anche in virtù dell’impegno di quest’ultimo per

la nascita del governo bicolore M5S-PD a guida Conte II.

Valentina VEZZALI
Purtroppo, o per fortuna, a seconda del punto di vista, nel novembre 2020 il neo Ministro propose, e il governo approvò, i 5 decreti di attuazione della riforma, a valle dei quali si sollevò il polverone delle proteste, mentre sull’Italia infuriava il Covid. Spatafora, contemporaneamente a questa attività istituzionale, decise di inserire e promuovere le misure a sostegno dello sport, nel periodo più nero per la storia di un’Italia paralizzata dai lockdown. Il lavoro di Spatafora, tra le mille difficoltà di quel periodo, procedette senza sosta e, complice l'epidemia, si riuscì a “radiografare” il mondo dello sport, mappandolo attraverso i contributi erogati ai lavoratori sportivi e alle associazioni che certificano le richieste degli stessi. Il mondo dello sport sopravvisse al periodo Covid, così come i suoi lavoratori, volontari e non, ma ne uscì, al pari di tutte le attività produttive, estremamente provato.
Il governo ConteII cadde e nel marzo 2021 Draghi chiamò a sottosegretario Valentina Vezzali, inventando per la prima volta una esplicitissima azione di branding politico per le riforme da lui portate avanti fino a quel momento senza grandi proclami.
La nomina della Vezzali fece rimanere con il fiato sospeso molti, ma soprattutto chi aveva avuto modo di seguire i cosiddetti processi di metabolizzazione amministrativa da parte delle ASD, che dovevano aprire una nuova era fiscale e gestionale. In tanti, nei corridoi, l’hanno definita una “non-azione” da parte sua, a causa dell'assordante e annoso silenzio politico, che ha visto il mondo dello sport stravolto e, per certi versi, snaturato nelle sue funzioni di vero e proprio volontariato.
Nel nostro mondo, poi, questo silenzio ha raggiunto le delicate questioni federali: tra tutte, ricorderete senz’altro i numerosi e sanguinosi scontri tra FIS e ANS, nonostante il Sottosegretario Vezzali li avesse vissuti in prima fila come Consigliere federale.
La sua volontà nel non volersi schierare, né per lo sport, né per il suo sport, sicuramente motivata dagli scenari politici, hanno lasciato orfano il mondo schermistico, che sperava da anni - e spera tutt’ora - in un intervento a favore dello sport in genere, ma specialmente in quello che meglio dovrebbe conoscere, cioè la scherma.
Per i più curiosi, è possibile confrontare la scherma nell’attività parlamentare dei tre sottosegretari per valutarne nel dettaglio le singole azioni:
Giorgetti https://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Attsen/00004451_int.htm
Spatafora https://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Attsen/00024528_int.htm
Vezzali https://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Attsen/00029612_int.htm
Da tale confronto, emerge un effettivo e accuratissimo “non-intervento” in attività legislative della Valentina, anche perché il lavoro sul tema era già stato elaborato dai suoi predecessori e, quindi, gli interventi da lei compiuti in aula si limitavano per lo più a semplici discussioni sui vari DDL. Da ciò, è difficile potersi sostenere che da lei sia partita una qualche iniziativa legislativa, pro o contro, sia migliorativa, che peggiorativa.
Tutte le leggi quindi passeranno ai posteri come disegnate all’origine da Giorgetti, poi integrate e perfezionate da Spatafora, mediante la riforma del lavoro sportivo. Interessante notare che la parte che dovrebbe essere attivata da Sport e salute è stata rimandata. Il Coni però “resta in sella”, sostanzialmente come prima del 2019 e dell’inizio del processo di riforma.
Il perdurante silenzio della Vezzali, anche quando era possibile tornare alla normalità durante il periodo finale del covid, per intenderci: quello che ha permesso il ritorno all’agonismo e che ha lasciato fuori dai palazzetti i genitori degli schermitori anche se nello stesso momento si entrava normalmente negli stadi, ai concerti, nei cinema e nei teatri, è davvero difficilmente valutabile, giacché - si è costretti a ripetere e d’altronde è sotto gli occhi di tutti - niente, nessun intervento, nessuna parola nessuna azione a favore del mondo sportivo vero, quello quotidiano, quello che nei weekend mette in moto l’economia del paese, e anche fuori, rispetto alla grande e ormai hollywoodiana stagione calcistica, ovvero quella che permette ad hotel, ristoranti e piccole realtà di beneficiare di centinaia di turisti occasionali che si ritrovano per le gare dei figli (calcio, tennis, volley, basket e SCHERMA), è stato realmente e concretamente fatto.
Sarà stato, forse, per questo che la Vezzali non è stata rieletta in parlamento? Non lo so e non lo sappiamo, può saperlo solo lei.
Forse sarà stato a causa della sua lunga assenza dalla politica attiva, nonostante il ruolo apicale, che la stessa non ha riavuta la fiducia degli Italiani? Non lo so, non lo sappiamo, può saperlo solo lei.
E’ forse possibile che il suo nascondersi, per apparire soltanto nei momenti istituzionali, non abbia pagato, così come non ha pagato il non esporsi nella politica sportiva dalla quale è stata estromessa per prima (l’uscita dal Consiglio Federale quando avrebbe potuto concorrere alla Presidenza)? Altro duplice interrogativo che molti si pongono, ma che è da rivolgere solo a lei.
E’ probabile che anche l’aspetto “competenza” non sia stato valutato in modo pieno, perché parrebbe non essere stato sufficiente a garantirle riconoscenza da parte dei suoi elettori (fu candidata ed eletta nel 2013, quando aveva da poco interrotto la sua attività sportiva ed era al culmine di quella straordinaria carriera schermistica, che tutti conosciamo e che molto probabilmente, fu l’elemento che le consentì l’ingresso in un mondo che poco le apparteneva e le appartiene, e che l’ha vista protagonista più per i suoi meriti sportivi che per la sua effettiva vocazione politica).
Quando i parlamentari, fino alle scorse elezioni, erano il doppio, essere eletti era quasi un gioco da ragazzi, mentre ora è molto più difficile e il marketing politico è da pensare bene, sennò la crocetta sulla scheda non si disegna da sola. Nella fattispecie, la Valentina nazionale, punta di forza di quel favoloso “dream team” che ci ha fatto sognare, una volta smessa la divisa da fiorettista per indossare nuovamente quelli del “candidato” al Parlamento, avrebbe forse dovuto suggerire correttivi per associazioni con bilanci davvero miseri e lavoratori sportivi con magri compensi, e non limitarsi a cercare di captare una minima visibilità con una o due iniziative, che di fatto, però, le hanno impedito di dimostrare la sua vera statura in campo politico, fugando così quello che il 25 settembre molti parrebbero aver pensato di lei, in detto ambito.
Tutto ciò detto, voglio apparire incoerente poiché a mio avviso la Valentina nazionale potrebbe dare moltissimo allo sport in generale ed alla scherma in particolare. La mia affermazione nasce dal fatto che la campionessa, catapultata in un modo complesso, spesso anti femminista e dove le dinamiche sono tante e tutte variabili, avrà trovato notevoli difficoltà e, soprattutto, una mancanza di idonei strumenti quali la conoscenza della materia politica e l’esperienza. Pertanto, sono fermamente convinto che saprebbe fare tesoro delle esperienze maturate ed auspicherei, in un modo o nell’altro, che potesse metterle a disposizione della collettività sportiva, magari ritornando ad essere nominata Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport.
Ezio RINALDI

07 ottobre 2022

RIMOZIONE ARTICOLO

Cari frequentatori della "PIAZZA", nella considerazione che l'articolo "IL BRUTTO CASO" è stato oggetto di infelici interpretazioni ed evidentemente ha fatto passare un messaggio fuorviante l'ho rimosso.
La vicenda, trattata ampiamente dal blog, suscitò molto scalpore e fu seguitissima, soprattutto nell'ambiente schermistico. Come sempre accade è facile sbattere in prima pagina il “Mostro” salvo dare poi notizia, con un trafiletto, in quinta/sesta pagina che il caso si è risolto con una assoluzione.
L’intento del blog era esattamente il contrario e cioè dare risalto alla assoluzione dell’imputato. Indubbiamente non ha raggiunto lo scopo ed è passato un messaggio ingannevole, certamente per colpa mia in quanto non sono riuscito a comunicare la notizia in modo appropriato.
Ezio RINALDI


06 ottobre 2022

Giorgio SCARSO eletto Presidente della Confederazione europea di Scherma.

Giorgio SCARSO - Presidente onorazio FIS e  neo Presidente Confederazione
 Europea di Scherma
Il 1 ottobre 2022 il Presidente Onorario della FIS è stato eletto al vertice della Federazione Europea di Scherma e come italiano non posso non complimentarmi per la prestigiosa carica per la quale non ricordo quale sia stato altro italiano a ricoprirla. L’affermazione di Giorgio Scarso potrebbe essere paragonabile a Gaio Mario, la cui carriera è stata particolarmente emblematica della situazione nella tarda repubblica, in quanto si sviluppa attraverso fatti e circostanze che, in seguito, porteranno alla caduta della Repubblica romana. Mario era un homo novus, cioè proveniente da una famiglia italica che non faceva parte della nobiltà romana, e seppe distinguersi e giungere alla ribalta della vita pubblica di Roma per merito della propria competenza militare. L'oligarchia dominante fu costretta, suo malgrado, a cooptarlo nel proprio sistema di potere.
A causa del verificarsi di una situazione di grande pericolo per la minaccia di invasioni su larga scala, gli si dovette concedere un potere militare senza precedenti nella storia di Roma, e questo a scapito del rispetto delle leggi e delle tradizioni vigenti, che dovettero essere adattate alla nuova situazione di emergenza. Alla fine fu varata una profonda riforma della leva militare, che in passato raccoglieva solamente proprietari terrieri, e che da allora fu aperta anche a cittadini provenienti dalle classi dei nullatenenti. Nel lungo termine, questa riforma ebbe l'effetto di cambiare in modo radicale e irreversibile la natura dei rapporti fra l'esercito e lo Stato”.
Di Gaio Mario ci sarebbe ancora molto da dire, però credo sia sufficiente per un accostamento tra i due, forse un po’ esagerato.
Il Presidente Onorario è stato eletto con 24 voti a favore e 20 contrari ed in competizione oltre a Scarso c’erano altri due aspiranti: l’islandese Nikolay Mateev ed il lussemburghese Pascal Tesch, il quale ha scelto di ritirarsi e convergere sul neo eletto presidente. Scarso succede al Russo Stanislav Podzniakov.
Come italiano e appassionato della scherma al Presidente Scarso giungano i migliori auspici per un proficuo lavoro ed il conseguimento di sempre maggiori successi.
Ezio RINALDI

02 ottobre 2022

UNA STELLA PER MARTA

Da ormai 2 decenni viene organizzato l’evento “Una Stella per Marta” per ricordare la
studentessa Marta RUSSO, uccisa tragicamente all’ Università La Sapienza di Roma nel 1997.

La manifestazione è divenuta un tradizionale appuntamento schermistico con la partecipazione di grandi campione della Scherma che accompagnano la famiglia Russo nel ricordo di Marta.

Sabato 1 ottobre 2022 nella cornice dello splendido Acquario di Roma si sono esibiti diversi campioni del mondo fra i quali Paolo Pizzo, Arianna Errigo, Di Veroli ed altri.

Il maestro Donato e la moglie Aureliana hanno consegnato le oramai consuete stelle a tutti gli atleti presenti. In rappresentanza della federscherma ha partecipato il Consigliere Federale Valerio Aspromonte. Ha curato l’organizzazione Franz  Lajacona, con il commento dell’ex iridato ed oggi commentatore sportivo  Stefano Pantano.

Un pomeriggio di sport, con le stelle azzurre della scherma che hanno certamente contribuito e contribuiranno ancora con la loro partecipazione a diffondere il messaggio dell’Associazione Marta Russo Onlus.

L’Associazione è presieduta da Aureliana Iacoboni, mamma di Marta, per ricordare la memoria della figlia e per diffondere la cultura della donazione degli organi (www.martarusso.org) e promuovere la scherma che la loro figlia amava tanto.earta”

Ezio RINALDI