Dato il successo di questa avvincente storia, (quasi
800 letture nelle prime ventiquattro ore), il mio editore mi ha invitato a
scrivere il sequel, e quindi mi accingo a narrare …
Stamattina sul davanzale della
mia finestra si è posato un passerotto ciarliero, veniva da Roma e così mentre
si riposava dal lungo viaggio abbiamo fatto due chiacchiere.
Lui ha il suo nido in un angolino
di un palazzo grande e squadrato, rosa e bianco, in una zona verde di Roma e da
lì vede molte cose.
Pare che sabato mattina, in quel
palazzo, si fosse scatenato un gran trambusto che gli ha arrecato molto
fastidio. Voleva quindi protestare fermamente ma poi si è accorto che era in
corso un vero dramma. Alcune persone si affannavano disperate alla ricerca di
un fascicolo che avrebbe dovuto contenere delle carte, che però non c’erano, o
forse non c’erano mai state.
Poi però è arrivato un tipo,
elegante e un po’ blasé, che ha guardato il fascicolo e ha detto agli altri,
“perché cercate queste carte? qui ci sono solo refusi” e ha riportato la calma.
Nel frattempo la mattina era
passata e il passerotto è andato a trovare un suo amico che abita dall’altra
parte del Tevere, in un palazzetto più bruttino. Pare che anche lì ci fosse
stata grande agitazione per la lettura di un giornalaccio, poi però era tornata
la calma perché un altro tipo, poco elegante e per niente blasè, aveva sentito
la bella notizia dei refusi da quelli del palazzo rosa e si era lasciato
contagiare dall’euforia generale.
Questo pettegolezzo del
passerotto, non ha nulla a che vedere con la nostra storia, però per un’incomprensibile
associazione di pensieri mi ha fatto venire in mente un’idea.
Mi sono chiesto, ma se un
avvocato volesse provare a difendere la posizione della Federazione in un
ipotetico giudizio, sportivo, amministrativo, civile o penale, per questa vicenda dello Statuto, cosa mai
potrebbe argomentare?
Potrebbe forse dire che lo
Statuto del 2016 è stato approvato dal Coni e dunque è formalmente valido. Potrebbe
dire che non è stato impugnato nei termini. Potrebbe dire ancora che il
Commissario ad acta per errore ha lavorato su un testo sbagliato che non
comprendeva le modifiche del 2012, e quindi la Federazione si è limitata a
riportare a norma un testo fondamentalmente errato.
Certo un avvocato, potrebbe dire
tante cose, in fondo sarebbe pagato per questo.
Ma un giudice, un giudice vero, cosa
risponderebbe?
Forse un giudice spiegherebbe
alle parti che l’approvazione del CONI vale soltanto “a fini sportivi”, e non sana i vizi intrinseci
dell’atto. E forse, dico forse, tra le righe della sentenza chiederebbe conto
dell’affermazione contenuta nella delibera n. 417/2016 con cui si attesta “la conformità
della prefata normativa al codice civile” magari demandando ad altro organo, con altre
funzioni, di accertare qualcos’altro.
Chiarirebbe, poi, che i termini di impugnazione decorrono dalle
delibere e che il nostro Statuto non è figlio di nessun organo della Fis e che
non esiste alcuna deliberazione, dell’Assemblea, del Consiglio Federale o del
Consiglio di Presidenza, che lo abbia partorito.( Forse è apparso un giorno
sulla famosa “bacheca” di via Tiziano 74, e qualcuno di buona volontà lo ha
adottato, senza però dargli mai un cognome.)
Spiegherebbe al nostro avvocato
che quando sostiene che l’approvazione della Giunta Nazionale rende lo Statuto
inoppugnabile allora è costretto a riconoscere che anche lo Statuto del 2014 lo
era, perché era stato approvato addirittura due volte, dal Presidente prima e
dalla Giunta poi. E poi forse gli spiegherebbe che le leggi dello stato
italiano vietano di apportare modifiche agli atti formali, se non per mezzo di
atti successivi che abbiano i medesimi requisiti di forma. Gli insegnerebbe che
quel famoso codice civile, quello cui deve conformarsi lo statuto, impone che
lo statuto e le sue modifiche siano adottate dall’Assemblea e che diversamente
l’atto non esiste.
E poi gli consiglierebbe di
rileggere con molta attenzione anche il testo dello Statuto del 2012 e di fare
caso a quelle parti di questo Statuto che, sebbene presenti anche nel testo del
2014, sono sparite dal testo del 2016.
Poi forse il nostro giudice,
posata la toga e indossata la veste del comune cittadino, quello che paga le
tasse, si chiederebbe quanto costa la prestazione professionale di un
Commissario ad acta e cosa serve nominarlo se poi, quando sbaglia, basta un
anonimo correttore di bozze a rifare da capo tutto il suo lavoro. Si
chiederebbe a cosa servono le riunioni di Giunta e le istruttorie che le
precedono, quanto pesano sulle nostre tasche anche le Commissioni Statuti e
Regolamenti se poi ogni volta ci scappano degli errori, e perché mai le
funzioni del Segretario Generale del Coni sono svolte come attività di supporto
da CONI Servizi e quanto costa tutto questo trambusto allo Stato e ai
cittadini.
E forse si chiederebbe “ma perché
mai sono venuti da me a farsi spiegare una questione di diritto così lampante,
non avrebbe dovuto il CONI correre subito a commissariare la FIS?”
Ma questa è un’altra storia ….
(to be continued)
A. Fileccia
La deliberazione della Giunta Coni è una chicca per giuristi: l'approvazione di un atto che nessuno ha mai scritto e che praticamente non esiste!
RispondiEliminaPeccato però che le dispute accademiche non possano cancellare l'aspetto drammatico della questione che è la profonda ferita inferta al sistema democratico della FIS a cui il CONI, salvo ripensamenti, sembra avere apposto il proprio sigillo.
Anonimo del Sublime
ULTIME PAROLE FAMOSE:
RispondiElimina1. "Il mio sogno era diventare presidente del Coni praticamente da sempre”
2. “Penso che quasi tutte le Federazioni che hanno cambiato presidente, forse tranne una (chissà quale), mi hanno tutte appoggiato”
3. “Il CONI sarà una casa aperta, trasparente, partendo dalla base”
Queste le parole, solo le parole. Adesso attendiamo la prova dei fatti. Sperando di non restare delusi perché, per quanto sia banale ripeterlo, lo Sport italiano ha bisogno di tutto, meno che di parole.
Anonimo Tartufo
Egregio sig. tartufo stia tranquillo perché alla fine sono più che certo che Malagò sarà coerente con il suo programma di legalità e trasparenza. Non credo che possa permettersi errori, specialmente sotto elezioni.
EliminaA. Fileccia
mi permetta di mantenere i miei dubbi ma non sono abituato a friggere prima che l'olio sia ben caldo. Lei poi di pronostici non è che ne azzecca tanti!
Eliminahttps://piazzadellascherma.blogspot.it/2016/09/letera-aperta-al-presidente-fis.html
Anonimo Tartufo
Può darsi che lei abbia ragione anche se i miei pronostici sono a più lunga scadenza.
EliminaNel frattempo credo che in FIS qualcuno avrà bisogno di un buon digestivo perché a Napoli hanno cominciato a servire piatti ben farciti! https://www.accademianazionaledischerma.it/esami
Povero Malagò, se non sbaglio è a lui che compete il rilascio dei titoli di 4° livello. A breve non avrà che l’imbarazzo della scelta!
I problemi veri insorgono sempre nel momento in cui ci si compiace di avere trovato soluzioni non troppo impegnative, ma se si analizza attentamente il problema alla fine ci si accorge di esserne parte integrante.
A. Fileccia
Egregio Sig. Fileccia,
RispondiEliminapiuttosto che preoccuparsi di questi ludi cartacei dello Statuto, dall’alto della mia veneranda esperienza suggerisco al Presidente e ai Consiglieri federali di leggersi il codice penale ora che la gloriosissima Accademia Nazionale di Scherma di Napoli ha pubblicato le date per gli esami di marzo 2017; il sedicente bando di esami federali riporta abusivamente lo stemma araldico dell’Accademia.
Essi potrebbero rischiare la pena della reclusione da sei mesi a tre anni e della multa da 2.500 a 25.000 euro.
Lo stemma araldico è un segno distintivo della gloriosissima Accademia Nazionale di Scherma di Napoli, che è stato conferito con decreto del presidente della repubblica 24 aprile del 1997.
Ottavio Tupputi