23 novembre 2019

LA SENTENZA PER LO STATUTO ED I REFUSI DI SCARSO

L’articolo sul provvedimento assunto dalla Corte di Appello Federale ha suscitato molto interesse, stupore e sconcerto nel movimento schermistico italiano. L’organo di Giustizia Federale con la sua sentenza ha disposto, in accoglimento del primo motivo di reclamo della FIS:
·     la nullità della decisione n.3-2019 del Tribunale Federale;
·   dichiarato inammissibile la domanda di cui ai punti 1 e 2 del ricorso introduttivo proposto dalle società ricorrenti, così come riproposti in sede di reclamo incidentale, finalizzata ad ottenere la declaratoria di invalidità della delibera assembleare FIS del 19 maggio2019 per vizi formali;
·    ha ritenuto di dover entrare nel merito della controversia ed ha accolto la domanda di annullamento della delibera impugnata con riferimento ai seguenti articoli dello statuto: art.4 comma 3, lettera e; art. 16 comma 6; art. 17 comma 4; art. 22 comma 6; art. 46; art. 50; art. 60, comma 6; art. 67, comma 7; art. 70 e art. 73. Ha respinto ogni ulteriore censura.
Sulla Gazzetta dello Sport del 21 novembre 2019, il presidente Scarso rilascia un’intervista affermando nuovamente che lo statuto potrebbe contenere dei refusi tecnici e si riserva di fare appello al collegio di garanzia del CONI. La replica dell’avv. Paola PUGLISI, curatrice del ricorso presentato da sei società schermistiche, ha posto in evidenza che l’intervento della Corte di Appello Federale riguarda alcuni passaggi chiave inerenti, tra le altre cose, i criteri di affiliazione delle associazioni, gli organi di giustizia, le quote rosa, la composizione dell’assemblea elettiva e le incompatibilità, meravigliandosi di come il CONI non abbia potuto accorgersi delle violazioni contenute nello statuto.
Si rimane in attesa delle motivazioni della sentenza e solo allora sia il Presidente che i ricorrenti avranno ulteriori elementi di valutazione. Certo, si ha la percezione che il massimo dirigente federale si sia specializzato in refusi, definendoli, a seconda delle circostanze, irrilevanti o tecnici. Però una semplice domanda me la faccio; se si tratta di semplici refusi tecnici perché adire il Collegio di Garanzia del CONI (una azione del genere costa 1.200,00€ più la parcella per l’avvocato)? Non era meglio ascoltare con la dovuta attenzione ciò che gli interventi della minoranza avevano già posto in evidenza durante i lavori assembleari del 19 maggio u.s.? La condotta dei lavori, e per essa l’atteggiamento del Presidente e del suo consiglio, ha sottolineato, con indiscutibile arroganza, la limitata attitudine ad ascoltare la base, sia pure quella minoritaria. A tal proposito, nei giorni scorsi Luca Magni, su Facebook, , ha stigmatizzato il modo di fare politica di qualche amministratore locale, poiché non garantista delle minoranze e mi verrebbe da chiedere a costui se nell’ Assemblea di Riccione in cui ha svolto le funzioni di  presidente ,ha realmente tutelato il diritto delle minoranze FIS: sempre pronti a guardare la pagliuzza nell’occhio altrui e non la trave nel proprio.
Ritornando allo statuto, a mio avviso, quello approvato nella scorsa assemblea della FIS, a Maggio 2019, è invalido e porterebbe a due possibili scenari: la riscrittura dello stesso o la nomina di un commissario “ad acta” da parte del CONI. Lo statuto comunque non consente di andare a nuove elezioni (il mandato dell’attuale presidente scade con questo quadriennio olimpico).
Lo scenario mi pare allarmante ma, come anzi detto, attendiamo le motivazioni della Corte d’Appello Federale, per le quali il termine è fissato in 10 giorni.
Ezio RINALDI

20 novembre 2019

LA DECISIONE DELLA CORTE D'APPELLO FEDERALE


Lunedì pomeriggio la Corte d'Appello federale ha deciso il reclamo proposto dalla federazione contro la decisione del Tribunale federale che aveva annullato alcuni articoli dello Statuto approvato dall’Assemblea di Riccione il 19 maggio.
Anche la Corte d’Appello ha ritenuto che una buona parte delle decisioni prese dall’Assemblea fosse contraria alla legge o ai Principi del CONI e ha annullato un numero importante di articoli dello Statuto. Solo per fare un esempio tra gli articoli annullati c’è l’articolo 4 sull’affiliazione.
Nella versione dello Statuto proposta dal Consiglio Federale e approvata dall’Assemblea le associazioni per poter essere affiliate alla Fis avrebbero dovuto consentire il diritto di voto nelle proprie assemblee soltanto agli associati che fossero anche tesserati alla Fis.
In questo modo però gli affiliati sarebbero andati incontro alla revoca dei benefici fiscali previsti per le ASD  e a sanzioni economiche molto pesanti.
Per fortuna un gruppo di società che ha realmente a cuore gli interessi della federazione ha impugnato lo statuto, salvando dal rischio di una pesante verifica fiscale gli altri affiliati.
Mentre il consiglio federale, con la proposta illegittima che era stata approvata all’assemblea, li aveva messi a rischio di perdere tutti i benefici fiscali.
Basterebbe questo per chiedere le dimissioni di tutto il consiglio federale. Come si può accettare di essere governati da persone che mettono le associazioni in una situazione di illegalità e a rischio di sanzioni?
Ma purtroppo oltre a questo c’è molto di più.
La Corte d’Appello ha annullato articoli che dimostrano come la vita federale non si svolga in condizioni di legalità e democrazia.
Sono stati annullati gli articoli sulla composizione dell’assemblea, sulla incompatibilità delle cariche. sulla trasparenza, sulla giustizia, sul modo di modificare lo statuto, sull’eleggibilità degli organi federali, sulla composizione degli organi territoriali etc.
Insomma tutti articoli che riguardano il cuore della vita federale. Possiamo ancora accettare di essere guidati in questo modo?
Possiamo ancora accettare che ogni forma di dissenso e di richiesta di legalità sia bollata come il male della federazione?
Possiamo ancora accettare che si vada in giro dicendo che i giudizi promossi dagli affiliati sono pretestuosi e infondati quando gli organi di giustizia nominati dal Consiglio federale gli hanno dato ragione respingendo tutte le difese della federazione?
Possiamo ancora accettare tutto questo? Io credo che il consiglio federale dovrebbe prendere atto dei propri gravissimi errori e dimettersi.  Solo così potrebbe dimostrare di avere a cuore gli interessi della federazione, cioè lasciando ad altri il compito di amministrare bene una federazione che è ormai allo sfascio.
Ezio RINALDI

13 novembre 2019

LA FIS ED I CT POLIZIOTTI/CARABINIERI: tutto regolare?

“Signor RINALDI, sono un assiduo lettore del Suo blog e resto anonimo: i motivi li può immaginare. Tempo fa, esattamente il 6 aprile 2019, ha pubblicato un articolo dal titolo “RISORSE UMANE MILITARI E PARA MILITARI: chi ci guadagna dal loro impiego?”, con il quale garbatamente ha spiegato come vengono utilizzate le risorse militari e dei gruppi sportivi in divisa. Non ha mai posto in evidenza quanto costano dette risorse alla FIS, quindi mi sono preso la briga di fare qualche indagine che, al pari di altri articoli ritenuti da Lei interessanti, spero voglia pubblicare.
La FIS ha scelto i CT olimpici e paralimpici tra i dipendenti della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri.
Almeno per i CT olimpici, sul sito governativo http://www.consulentipubblici.gov.it/ è possibile conoscere quanti emolumenti federali hanno dichiarato dal 2016 ad oggi.
Le cifre sono impressionanti. Il solo CT fioretto, il poliziotto Andrea Cipressa, ha dichiarato una media tra 110 mila e 100 mila euro all’anno.
La FIS è stata inserita da anni nella lista ISTA delle pubbliche amministrazioni.
Le pubbliche amministrazioni sono soggette alla valutazione della loro efficacia ed efficienza, nonché economicità.
Per la loro valutazione, si adottano degli indicatori. Questi sono strumenti in grado di mostrare (misurare) l’andamento di un fenomeno che si ritiene rappresentativo per l’analisi e sono utilizzati per monitorare o valutare il grado di successo, oppure l’adeguatezza delle attività implementate. Il giudizio di valutazione riguarda: a)  Valutazione over time (serie storiche); b) Valutazione cross section (es: benchmarking = confronto con le buone pratiche); c)  Valutazione di conformità (rispetto ad un target definito).
Le due principali dimensioni della valutazione sono appunto l'efficacia e l'efficienza. L'efficacia esterna è intesa come rapporto tra prodotti (output) e risultati (outcome), per cui valutare l'efficacia esterna significa analizzare le conseguenze della politica sul problema oggetto di intervento. L'efficacia interna è intesa come rapporto tra prodotti (output) e obiettivi dei promotori. L'efficienza è invece il rapporto tra risorse impiegate (input) e prodotti (output), per cui la sua valutazione implica l'analisi del processo tecnico-produttivo e della gestione dei fattori della produzione.
Vi sembra efficace e efficiente dare 100 mila euro l’anno a CT che è già pagato dallo Stato da dipendente pubblico ed è distaccato presso la FIS (quindi non è impiegato presso la propria amministrazione)?
A guadagnarci non è la Federazione, la quale potrebbe risparmiare almeno 200.000 € l’anno da destinare ad altri settori, né i corpi militari, i quali perdono delle risorse senza essere risarciti, ma sono esclusivamente detti CT, i quali percepiscono regolarmente il loro stipendio di poliziotto/carabiniere/militare senza prestare servizio. 
Signor RINALDI, una tale gestione grida allo scandalo, soprattutto in relazione alla perenne condizione di precarietà lavorativa in cui versa lo Stato Italiano: basti pensare alla situazione di Arcelor Mittal, dove migliaia di lavoratori rischiano fortemente il posto di lavoro, mentre la FIS permette l’elargizione di un doppio stipendio. Ammesso che le normative vigenti possano consentire un siffatto status, non Le sembra eticamente scorretto?
La saluto molto cordialmente
Anonimo, anonimo”
Come in altre circostanze, in presenza di un apporto significativo, sia pure in forma anonima, ad un tema assai sentito, pubblico volentieri in prima pagina il contributo pervenutomi.
Non mi sono mai volutamente addentrare nelle questioni economiche poiché le ritengo un territorio assai ostico. Sono stato un servitore dello Stato nell’Esercito Italiano per 45 anni ed ho prestato servizio presso il Centro sportivo Olimpico dell’Esercito, pertanto conosco la materia e, nonostante possa essere ostica, saprei come gestirla. Quando ero Consigliere federale chiesi al Presidente Scarso la Delega ai Gruppi Sportivi in divisa e non mi fu concessa: ero forse troppo preparato? Avrei potuto essere fastidioso? Non saprei dirlo. Però il risultato dell’indagine pone l’accento su una questione che merita una attenta analisi ed una profonda riflessione, anche alla luce del disavanzo del bilancio federale (qualora fosse vero).
Ezio RINALDI

11 novembre 2019

FEDERSCHERMA 4.0 - I VALORI OLTRE LE MEDAGLIE


Quel che segue è la riflessione di un anonimo su Federscherma 4.0 – I valori oltre le medaglie. Ritenendo trattarsi di argomento assai interessante, sia per quanto espresso che per l’attualità dello stesso, la pubblicazione come articolo sia opportuna. Oserei dire un tema ed una esposizione interessante e chiara ed invito tutti i frequentatori della “Piazza” ad intervenire e partecipare al dibattito.

“Chi segue il sito www.federscherma.it saprà che di recente il Consiglio federale ha raccontato “l’azienda FIS” al suo workshop “FEDERSCHERMA 4.0 - I VALORI OLTRE LE MEDAGLIE”.
“Organizzazione 4.0” è diventato ormai un termine d’uso comune, ma non sempre è chiaro cosa vuol dire e forse non lo è soprattutto per questo Consiglio federale.
Il nome “4.0” deriva da un programma di investimenti varato dal governo tedesco nel 2013 per aumentare produttività e competitività delle proprie aziende. In seguito altri Paesi tra cui l’Italia hanno adottato politiche analoghe. Questo cambiamento a livello economico e sociale prende il nome di “Quarta rivoluzione industriale”.
Simboli del 4.0 sono diventati i robot e i “big data” (sistemi informatici in grado di gestire automaticamente grandi quantità di informazioni).
Dal 2013 la FIS ha attuato la “Quarta rivoluzione industriale”? Quali sono state le conseguenze in FIS delle nuove tecnologie? Sono mai entrate in FIS queste tecnologie?
Viceversa, se volessimo intendere le attività federali non come un’azienda ma come un “Terziario 4.0”, cosa è stato fatto da questo Consiglio federale?
La risposta è semplice: niente.
Il “4.0” significa trasformazione e ciò richiede un’attenzione e un’intelligenza politica economica, amministrativa e normativa senza precedenti, che si fa veramente fatica a trovarla nei processi decisionali della FIS.
Perché si possa prendere una decisione si devono tenere in considerazione diversi elementi, avere la capacità di analizzarli e come conseguenza ci devono essere almeno due alternative disponibili. Se invece si vuole sempre e soltanto intraprendere una sola azione, decisa dall’uomo solo al comando, non può esserci “decision making 4.0”, in quanto non c’è niente da decidere, ma da eseguire.
I fatti dimostrano che in FIS non c’è niente che possa ricondurci al “4.0”.
La prima, nella nostra esperienza, non c’è stato un aumento di efficienza. Non si sono ridotti infatti gli errori (ed i conseguenti sprechi di risorse) ed il fabbisogno federale continua ad aumentare. D’altra parte la FIS sta perdendo posizioni sui “mercati internazionali”, come dimostrano i Ranking/medaglieri di cadetti, giovani e assoluti, a fronte di un aumento di risorse messe in campo dallo Stato, in forma diretta o indiretta (si pensi al contributo dei Corpi dello Stato, del CONI e di Sport e Salute, nonché le tasse richieste a tesserati e affiliati);
la seconda, non c’è stata valorizzazione delle risorse umane. 
I quadri tecnici e dirigenziali, nonché i consulenti esterni federali, non sono scelti secondo criteri meritocratici, ma per appartenenza e fedeltà al padrone.
Le nomine effettuate in una mera logica di spartizione in assenza di meritocrazia, da male da combattere, sono diventate un valore da difendere e promuovere.
Invito alla discussione.
Doppelgänger 4.0”
Ezio RINALDI

08 novembre 2019

FATEVENE UNA RAGIONE!


Ezio RINALDI
E’ invalsa l’abitudine, o l’usanza, di giustificare certe azioni o prese di posizione addossando ad altri le proprie responsabilità e purtroppo è un fenomeno sempre più in crescita.
Nel mondo scherma lo è ancora di più. Pur di restare attaccati alla poltrona o la paura di perderla fa si che gli individui trovino le scuse più fantasiose a giustificazione delle proprie scelte. Prendiamo ad esempio il rinnovo delle cariche elettive federali: dalla cerchia dei sostenitori dell’attuale Direttivo trapelano, e forse più che trapelare si asserisce, che il rinnovamento non possa passare dalle medesime persone che si siano avvicendate nella gestione federale centrale e periferica, ovvero, per dirla in maniera molto chiara, non possono essere i vari RINALDI, SEMINARA, MILLEVOLTE, AUGUGLIARO, BERTACCHINI, ORSINI, SCISCIOLO etc. poiché costoro sono il vecchio e qualcuno dice anche il male della scherma. Mentre su RINALDI ed AUGUGLIARO (direi più per questioni anagrafiche, poiché in quanto ad idee forse, con presunzione, siamo più avanti di tanti cosiddetti “giovani”) potrei essere d’accordo, non posso esserlo per gli altri, poiché è del tutto evidente che questi ultimi non siano personaggi appartenenti al passato. Anzi direi che ci abbiano messo la faccia, e qualcos’altro, per dare segnali di rinnovamento: persone degnissime che meritano tutto il rispetto di questo mondo. Chiaramente i contrari o, se volete, i favorevoli all’attuale establishment sanno bene che un cambio gestionale li vedrebbe fuori dalle stanze dei bottoni e ciò li preoccupa molto. Questi signori sono sordi a qualsiasi indicazione proveniente dalla base, convinti che questa stia dalla loro parte ed in virtù di tale convincimento palesano affermazioni del tipo:” Se per cambiamento vuol dire riportare a galla certi personaggi, mi tengo l’attuale governo.” Ecco, questo è il modo di scaricare le proprie responsabilità da parte di siffatti subalterni federali.
Come ebbi modo di affermare qualche tempo fa, non ci sarà mai un ritorno al passato e il RINALDI, unico sopravvissuto di un lontano trascorso non ha alcuna voglia di concorrere per una carica elettiva: FATEVENE UNA RAGIONE! Abbiate il coraggio delle vostre scelte, abbiate il coraggio di affermare ad alta voce che sostenete l’attuale governo, che volete Scarso ed il suo seguito. Nessuno ve ne farà una colpa, soprattutto se il convincimento sia in buona fede.
Ci sono Presidenti di comitati regionali, da parecchi anni in carica, da troppi, che oggi hanno voglia di arrivare al Consiglio federale, i quali ritengono di avere le qualità ed i numeri per soddisfare tale ambizione. Ebbene, questi signori o si candidano al Direttivo o vanno a casa poiché hanno alle spalle oltre 16 anni di governo regionale, per i quali non sarebbe più possibile ricandidarsi alla carica di Presidente di C.R..
Purtroppo per loro è la legge che imporrà il rinnovamento e mentre ci sarà qualche possibilità per alcuni per altri li attende la dolce casa e anche qui FATEVENE UNA RAGIONE!
Tanti, non sapendo come sostenere Scarso &co. rivolgono la loro attenzione sulla mia imparzialità, ovvero cercano in tutti i modi di farmi apparire come una persona poco credibile, ebbene pur rispettando il loro punto di vista tengo a precisare che un conto è dichiarare apertamente il proprio pensiero altro è la faziosità. Ho la presunzione di affermare che sono di parte, nel senso che sono fortemente favorevole al rinnovamento, ma non sono fazioso. Anche su questo FATEVENE UNA RAGIONE! Mai censurerò i miei detrattori. 
Infine auspico con tutto il cuore che alle prossime elezioni ci siano candidati nuovi, che nulla hanno a che vedere con il passato e con il presente: gente nuova e fresca, che abbia voglia di dare un taglio diverso è più adeguato ai tempi che viviamo, soprattutto che dia certezze all’intero movimento.

Ezio RINALDI

03 novembre 2019

IL CASO ERRIGO DOPO LA SENTENZA DEL TRIBUNALE FEDERALE

Sulla sentenza del Tribunale federale in merito alla questione ERRIGO, l’avvocato BONSIGNORE,  atleta Master,  sulla sua pagina facebook ha pubblicato una attenta valutazione sul provvedimento emesso, meritevole di attenzione. Dopo il relativo consenso dell'autore, la riporto cosi come pubblicata sulla piattaforma.
Ezio RINALDI
avv. Riccardo BONSIGNORE ZANGHI
"Analizziamo la sentenza Errigo (decisione n. 5 del Tribunale Federale che troverete facilmente scaricandola da sito della FIS) al netto delle questioni procedurali sulla inammissibilità (questione pregiudiziale dirimente che non ha impedito però al tribunale di entrare ugualmente nel merito).
"Deve essere riconosciuto il diritto dell'atleta a partecipare a più specialità (armi) in mancanza di espresso divieto", esordisce la sentenza.
Un principio chiaro a tutti e cristallino che sembrerebbe chiudere la questione, ma.....
Ma siamo in Italia e quindi c'è l'inghippo che provo a sintetizzare e che si configura nei seguenti termini.
Leggendo la sentenza chiunque penserebbe che se il bravissimo schermidore merita, avrebbe diritto a farsi le qualifiche di Coppa del Mondo che, come tutti sanno, sono finalizzate a entrare in squadra per disputare mondiali e olimpiadi.
Che bello, finalmente una sentenza che premia la meritocrazia: un atleta ai vertici del ranking in due armi può realizzare il doppio sogno mondiale e olimpico, come Nedo Nadi!
Ma ecco la “fregatura” che spegne subito l'entusiasmo iniziale.
Il CT, afferma la sentenza, ha pieni poteri discrezionali e può lasciare a casa chiunque vietandogli anche di partecipare alle predette prove di Coppa a spese proprie pure se il/la nostro aspirante Nedo Nadi sia ai vertici del ranking nazionale e addirittura pure se abbia scelto di competere in un’arma sola (vedi ad es. il recente caso Tagliariol).
La sentenza quindi parla di diritti dell'atleta che però sono soggetti alla "discrezionalità" del CT che con valutazioni personali, non oggettive e di cui non deve rendere conto a nessuno, come una sorta di imperatore romano, può incidere in modo definitivo sulla vita agonistica dello schermitore/schermitrice di livello nazionale.
Il CT infatti, dice la sentenza, non ha affatto il compito di premiare coloro che abbiano ottenuto i migliori risultati sportivi (e ovviamente mettendoli prima nelle condizioni di ottenerli) intervenendo solo a ragion veduta in modo oggettivo e solo in presenza di comprovati e giustificati motivi, ma può tenere presenti cose tipo "lo stato di forma, la compatibilità caratteriale, l'equilibrio dell'ambiente" perseguendo non già il fine concreto di mettere chi vale nelle migliori condizioni per esprimersi e conquistare un posto in squadra in forza dei risultati (meritocrazia), ma il fine astratto di "ottenere i risultati migliori per la federazione": la differenza non è di poco conto perchè al centro non c'è il valore dell'atleta, ci sono le aspirazioni della Federazione.
Questo potere "discrezionale" del CT è talmente invasivo e ampio che può disinvoltamente impedire all'ateta ai vertici del ranking nazionale perfino di prendere parte alle prove di Coppa del mondo, in definitiva, impedendogli di ottenere quei migliori risultati sportivi rispetto alla concorrenza che dovrebbero legittimarlo alla qualifica olimpica o alla convocazione ai mondiali.
Tornando a bomba, la sentenza corregge subito le premesse affermando che il bellissimo principio di diritto espresso in realtà non è valido: l'atleta non ha nessun diritto tout court di competere in più armi in quanto questo diritto può essere vulnerato dalla Federazione per mezzo del proprio CT titolare di "discrezionalità".
Peccato però che la discrezionalità sia la facoltà di libera azione e decisione ma entro i limiti generali fissati dalla legge e non la libertà di fare ciò che si vuole!
Se il CT lascia a casa uno che ha vinto le olimpiadi ed è n. 4 del ranking per portare il n. 12 che può perdere anche con un master perchè il n. 4 ha un brutto carattere, questa non è discrezionalità, è sconfinamento nel campo del diritto libero dove ciascuno fa come gli pare e diventa in definitiva abuso del diritto.
In buona sintesi, non sussiste nessun divieto a competere in due armi a livello internazionale, ma anche no se il CT si sveglia male avendo il potere di escludere chi voglia senza dovere dare troppe spiegazioni.
E' la "discrezionalità" dei singoli secondo la sentenza n. 5/2019 che prevale sul diritto, signori miei.
Alla fine della fiera questa sentenza dopo un magnifico giro di parole afferma l'esistenza di un principio di diritto e contemporaneamente la sua fine avendo in definitiva negato il diritto di fare competere in due armi l'aspirante Nedo Nadi pur in mancanza di norma che lo sancisca.
La Sibilla Cumana non avrebbe saputo fare di meglio!
avv. Riccardo Bonsignore Zanghi"


30 ottobre 2019

CASO ERRIGO: la decisione del Tribunale federale.


Arianna ERRIGO
Mercoledì 5 giugno 2019 pubblicai un articolo inerente il ricorso di Arianna ERRIGO al TAS di Losanna, con il quale la campionessa di fioretto voleva essere riconosciuto il diritto a partecipare alle gare di coppa del mondo in due specialità, ovvero nel fioretto e nella sciabola femminile. Ne è nata una forte controversia con la FIS, che ha visto la fuoriclasse sostenere le sue argomentazioni sulla base dei risultati conseguiti, soprattutto nella sciabola, dove nel ranking internazionale risulta 45^ ma 4^ delle italiane. Il TAS si dichiarò incompetente respingendo di fatto il ricorso.  La ERRIGO ha così adito il Tribunale Federale, il quale nelle sue valutazioni premette che “ non sussiste alcuna norma che preveda in generale l’impossibilità per un atleta, tesserato per la Federazione Italiana Scherma, di partecipare alle gare in più discipline e non può, quindi essere imposta la scelta di una sola disciplina in cui concorrere per la qualificazione olimpica.
Deve essere, quindi, riconosciuto il diritto di un atleta a partecipare alle competizioni in più specialità.
Il Tribunale spiega anche che in presenza di gare in contemporanea, soprattutto in manifestazioni come campionati Europei, mondiali e olimpiadi una scelta è d’obbligo e quindi la federazione ha il diritto di stabilire, sulla base di valutazioni dei risultati conseguiti, in quale specialità far gareggiare i propri atleti, infatti nelle proprie motivazioni afferma: “Non può, dunque, essere affermato tout court il “Diritto di un atleta, in forza dei risultati raggiunti, di essere convocato in più discipline nelle gare di qualificazione olimpica”, dipendendo la “convocazione” anche da valutazioni discrezionali.”
Il Tribunale, fatte tutte le premese, ha rigettato il ricorso per inamissibilità poiché presentato oltre il termine stabilito.
Al di là delle considerazioni che si possono fare su tutta la vicenda, pro o contro la linea federale, la decisione assunta pone in evidenza la inesistenza di precise norme sul problema, ovvero nulla che possa impedire ad una atleta di cimentarsi in tutte le armi/specialità della scherma. Parimenti al cospetto di un calendario gare che preveda la contemporaneità di svolgimento di alcune specialità nello stesso giorno ed in particolare in manifestazioni quali Campionati Europei, Mondiali e Olimpiadi, precisa che la FIS ha il diritto di stabilire, in aderenza ai risultati conseguiti, in quale specialità far gareggiare i propri atleti. Questo è il punto, se la ERRIGO conseguisse il pass olimpico in entrambe le specialità in cui desidera cimentarsi e le stesse si svolgessero nel medesimo giorno, la scelta andrebbe fatta in tempo utile per programmare una proficua preparazione all’evento. Credo che su questo la stessa ERRIGO sarebbe d’accordo nel dover scegliere per tempo in quale specialità gareggiare. Al momento, però, tale situazione non si è ancora verificata.
La decisione è stata condivisa e scritta dall’avv. Joele PICCININO, atleta master e componente del Tribunale federale nonché, a quanto pare, prossima candidata al consiglio federale. 
Ezio RINALDI

27 ottobre 2019

IL SONDAGGIO: Cosa ha detto?

Cari frequentatori, come annunciato, con l’inizio della giornata odierna ha avuto termine il sondaggio sulle preferenze circa il candidato alla Presidenza FIS. Di seguito i risultati ed una breve analisi.
Hanno espresso la loro opinione n.138 persone che così si sono pronunciate:
ARPINO Marco                                 47,1% preferenze n. 65;
DE BARTOLOMEO Vincenzo         21,7% preferenze n. 30;
MAFFEI Michele                              16,7% preferenze n. 23;
SCISCIOLO Marcello                       05,1% preferenze n. 07;
SCARSO Giorgio                              03,6% preferenze n. 05;
VEZZALI Valentina                          02,2% preferenze n. 03;
AZZI  Paolo                                       02,2% preferenze n. 03
PASTORE Gianpietro                        01,4% preferenze n. 02.
Avrete certamente notato che tra gli attori messi a sondaggio n. 5 sono componenti facenti parte dell’attuale Consiglio; n. 2 sono la eventuale nuova proposta e n. 1 assolutamente indipendente. I 5 dell’attuale consiglio insieme (chiamiamola coalizione in carica, sono quelli maggiormente accreditati per una eventuale elezione alla presidenza) raggiungono una percentuale pari al 31,1% della quale 21,7% conseguita dal solo De Bartolomeo. E qui già si possono fare due riflessioni, la prima è che AZZI non avrebbe seguito, smentendo le scelte del Presidente; la seconda è che il consigliere De Bartolomeo sia il più accreditato, più ancora di Vezzali. La percentuale del 31,1% è ben lontana dal 47.1 raggiunta da Arpino, alla quale va aggiunto il 5,1 di Scisciolo e che insieme raggiungono il 52,2%. Un’altra riflessione va fatta su Maffei, il quale senza aver mai dato la disponibilità ad una eventuale candidatura ed è stato inserito nel sondaggio solo perché qualcuno ha fatto il suo nome, ha raggiunto il 16,7%. A mio avviso una percentuale molto alta. Se chi ha preferito Maffei dovesse esprimersi per la coalizione governativa comunque questa non raggiungerebbe il 50%, per l’esattezza il 47,8, riuscirebbe quindi a superare il solo Arpino dello 07%. Ma se, come Io credo, il 16,7% dovesse spostarsi verso Arpino e Scisciolo ci sarebbe una percentuale del 68,9%, che gradirebbe un vero cambiamento, non solo al vertice ma anche nella componente consiliare.
Qualcuno potrebbe dire che il sondaggio non abbia offerto sufficienti garanzie di serietà e credibilità, supposto smentito clamorosamente dal risultato conseguito sia da De Bartolomeo che da Maffei. Però sono d’accordo con chi afferma che i sondaggi non siano veicoli di verità assolute, però non v’è alcun dubbio che siano, in qualche modo, indicatori di opinioni basati su una ricerca ed elaborazione di dati statistici di un gruppo di persone, relativo ad un dato argomento. Ed è quello che è successo con quello indetto sulla “Piazza”. Ne voglia prendere atto Scarso ed il suo Consiglio.
Dato il successo ottenuto, credo che in futuro ne potranno essere indetti altri su argomenti di particolare interesse per il movimento, intanto ringrazio quanti vi hanno partecipato.
Ezio RINALDI

22 ottobre 2019

LA LUNGA CAMPAGNA ELETTORALE DI Giorgio SCARSO E Paolo AZZI


Giorgio SCARSO
Il giorno 12 ottobre 2019 alle ore 15.00 si è svolta la riunione delle società
lombarde di scherma a Legnano, ovvero durante il Campionato cadetti di spada.
All’Ordine del giorno questi erano gli argomenti:
1) Relazione del Presidente del Comitato Regionale Lombardo, Maurizio Novellini
2) Incontro con le Società lombarde del Presidente Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso
3) Incontro con le Società lombarde del Vice Presidente Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi
E così è avvenuto, direi quasi in maniera cronometrica.
Novellini andando a braccio ha ringraziato le società lombarde per il loro impegno, elogiando a mio giudizio un pochino eccessivamente il lavoro svolto da tutte, tenendo conto che ovviamente problemi in Lombardia ce ne sono, ma non ne ha parlato, benchè, sempre a mio giudizio, sarebbe stato utile discuterne e avere un contraddittorio, specie perché erano presenti ben quattro consiglieri federali (Paolo Azzi, Maurizio Randazzo, Luigi Campofreda e Salvtore Lauria).
Invece ha preferito passare dagli elogi alla Lombardia ad auspicare l’elezione di un consigliere lombardo in FIS per le prossime elezioni del 2020, magari donna, senza però svelarne il nome. La platea aveva già immaginato chi potesse essere, ma è stato poi Giuseppe Cafiero a declinarne le generalità indicando Joelle Piccinino, avvocato e già magistrato della Corte federale della scherma, rischiarando così i dubbi sulla fantomatica candidata.
La parola è poi passata a Paolo Azzi, vice presidente della FIS, e candidato alla futura presidenza della Federazione per il quadriennio ‘20-’24, designato tale durante la festa della scherma di Anzio.
Discorso lungo, istituzionale, senza svelare troppo di quanto vorrà proporre come presidente una volta eletto, (in poche parole zero argomenti alla voce “programma”) ma si è intuito che avrebbe portato avanti lo stile e gli obiettivi innescati nei quattro mandati or sono da Giorgio Scarso.
Gli interventi sono stati pochi, anzi pochissimi, cioè quattro. Quello di G. Cafiero, che ha espresso quale dovrebbe essere il comportamento di una opposizione, cioè: propositiva, educata, garbata, non anonima, e infine dovrebbe “dare le idee”, cosicchè la Federazione possa giovare della ricchezza di quanto proposto. Infine ha ammesso che in Consiglio Federale si litiga e si discute, ma poi alla fine le decisioni sono univoche e la voce espressa è una sola.
Paolo AZZI
Mi sia concesso di replicare ora a Cafiero senza alcuna polemica e sono certo mi leggerà in questa modesta relazione. Da ingegnere qual’è, dovrebbe sapere che “le idee” sono merce preziosa, che “le idee” nel mondo corrente “si pagano”, perché non tutti hanno idee valide e soprattutto fattibili. Se esistesse un protocollo di come raccogliere le idee e poi far veicolare all’interno del Consiglio Federale, con proposta, discussione approvazione, allora coloro che le idee le propongono, sarebbero tutelati, specie se le idee portano beneficio a tutti, anche a quelli che le suggeriscono. Ma non mi riferisco a faccende di soldi, o di tornaconto societario o in termini di atleti, sia ben chiaro, mi riferisco a uno sport molto italiano in cui uno propone una idea, magari buona e poi i soliti lupi travestiti da agnelli (senza allusioni, sia ben chiaro!) se ne approfittano ampiamente. Il fatto che nessuno proponga idee in questa federazione, sta proprio in questo, nella mancanza di tutele all’origine e credo che in siffatto caso, lo schierarsi politicamente contro, dipenda solo da questo , e non da altro, ovvero una mancanza di fiducia nel sistema tutelare.
Il secondo intervento l’ho fatto io, puntualizzando che uno dei grandi protagonisti del Campionato Italiano svoltosi a Milano nel 2018 oltre la già citata Joelle Piccinino, è stato Alberto Viscardi, noto arbitro internazionale, già eccellente fiorettista. Mentre ho poi chiesto sia a Novellini che ad Azzi quando ci saranno le elezioni federali regionali in Lombardia al primo e nazionali al secondo, e così mi è stato risposto:
In Lombardia prima di natale del 2020; invece per quelle nazionali, saranno con ogni probabilità verso febbraio 2021. A tal proposito Azzi è stato prudentissimo specificando che la finestra elettorale va dalla fine delle olimpiadi a marzo 2021.
Molte sono le congetture e si pensa che la data sia stata scelta affinché Scarso abbia più tempo per poter affrontare le elezioni in FIE che sono state annunciate per il giorno 28 novembre 2020, ma stando ancora seduto sulla sedia di presidente FIS. Infatti non tutti sanno che per candidarsi alla FIE in qualsiasi ruolo, (è consentita una sola candidatura per Federazione) la domanda va presentata entro 40 giorni di calendario prima delle elezioni stesse, pertanto Scarso dovrà presentare la sua entro e non oltre il giorno 19 ottobre 2020.
Nulla di male se si è nei termini di legge!
Il terzo intervento di Gianadrea Nicolai, che chiedeva di aumentare la pressione mediatica e la comunicazione per pubblicizzare la scherma a livello regionale, cosa che anche in questo blog è stata ribadita più volte. https://piazzadellascherma.blogspot.com/2019/09/visual-journalism-federale-non-pervenuto.html
Un ultimo intervento è stato in merito alla possibilità di far entrare nel parterre di gara i presidenti di società sportive, oltre i tecnici. Azzi ha risposto spiegando che in ogni gara a qualsiasi livello e sport i presidenti hanno ruoli dirigenziali e non tecnici così da limitare il loro ruolo alle relative spettanze.
La riunione si è conclusa con l’arrivo del presidente Giorgio Scarso alle 16.30, accolto da un applauso. Egli è stato molto complimentoso ribadendo i concetti espressi da Azzi e Novellini.
Il buffet ha poi lasciato spazio a molti argomenti che i presenti non hanno voluto condividere davanti a tutti, ma solo in privato, svelando e chiarendo fatti e situazioni relative a persone e società, approfittando della presenza dei consiglieri federali e del presidente, in poche parole, i problemi della Regione Lombardia, sono stati affrontati solo in via privata.
In buona sostanza la riunione si è svolta in un clima di cordialità, nel rispetto delle posizioni di tutti.
Il mio desiderio personalissimo, è quello di vedere la nuova Federazione partire a Ottobre 2020 e non a febbraio 2021, in quanto per gli anni che porteranno a Parigi 2024 saranno di vero rinnovamento sportivo e dirigenziale.
Fabrizio Orsini

18 ottobre 2019

SONDAGGIO: scegli il tuo presidente: chi voteresti?


Cari frequentatori della “PIAZZA” come ricorderete, nell’articolo “Anzio: la festa dell’addio”, è stata posta in evidenza la dichiarazione di Giorgio Scarso, il quale al minuto 1:08:00 del suo discorso annunciava che al termine del mandato in corso passerà la mano, auspicando una continuità gestionale. Senza voler, qui, entrare nel merito di tale dichiarazione, ed alla luce delle sempre più insistenti voci di possibili candidati alla guida della federscherma, ho inteso promuovere un sondaggio dal titolo “Scegli il tuo presidente: chi voteresti?”

Per potervi accedere e votare, andate in alto a destra del blog, sotto la scritta “home page”, trovate la voce “SONDAGGIO”, cliccateci sopra e vi si aprirà la scheda dove poter esprimere le vostre preferenze. Esaurite le modalità di voto potrete conoscere quante preferenze sono state espresse e la percentuale ottenuta dai possibili candidati. Si potrà esprimere una sola preferenza ed una sola volta. Il sondaggio è assolutamente anonimo!

BUON DIVERTIMENTO!

Ezio RINALDI