Qualche giorno fa sono stato messo al
corrente che a Napoli, dove si è svolta una prova di Gran Prix, un Dirigente
Federale avvicinando un tesserato pare gli abbia detto:” RINALDI è venuto nella
tua città ed in particolar modo ha fatto visita al tuo club: ha già iniziato la
campagna elettorale”. Che cosa dire? Quale commento si può fare?
Una volta scrissi al Presidente
federale una lettera nella quale affermavo:
” Cos’è
la libertà, caro Giorgio? La libertà è la consapevolezza di poter dire e fare
ciò che sentiamo dentro di noi, avendo coscienza che intorno ci sono altre
persone che hanno i nostri stessi diritti e doveri. La libertà personale sta
nell’incontrare l’altro anche se diverso o nemico: la grandezza dell’arcobaleno
sta nei suoi colori che messi insieme lo formano. Quindi l’unità attraverso la
diversità. Non è chiudendo le porte che si ottiene la pace. Questa è modellata
sulla tolleranza, libertà e soprattutto sulla ricerca di momenti di incontro,
di scambio, anche con le persone che non ci stanno a cuore. Questo dovrebbe
essere lo spirito sportivo: sinceramente è il mio. Invece, al contrario, la
chiusura al prossimo o a quello che viene giudicato il nemico porta
incondizionatamente ad un impoverimento, innanzitutto umano ma anche sociale”.
Io sono un uomo libero, nel
rispetto della libertà altrui e non mi sono mai sognato di tacitare qualcuno,
fare minacce esplicite o velate: il dirigente in questione, che era presente
alla manifestazione a spese federali, mentre il sottoscritto frequenta il mondo
della scherma a spese personali, avrebbe dovuto tenere un atteggiamento consono
alla carica rivestita e rispettare i tesserati anche quanto questi divergono
dalla linee di pensiero federali.
Ormai sono avvezzo a certi
comportamenti e quindi non mi meraviglio più di tanto e chiedere rispetto ai sordi
non avrebbe senso.
Il messaggio al tesserato, a mio
avviso , aveva questo tenore: ” guarda,
siamo a conoscenza delle tue frequentazioni, quindi stai attento”. Non c’è
stata una minaccia esplicita, bensì velata, nascosta e questo la dice lunga su
chi ci governa; guai a parlare o peggio ancora a frequentare i dissidenti.
Questi signori di democrazia non sanno niente o forse lo sanno benissimo ma
avendone paura cercano di limitarla, al fine di non perdere il potere.
Ma si rendono conto della loro
piccolezza? RINALDI è un uomo solo e nemmeno al Comando, quali pericoli può,
quindi, rappresentare per il colosso federale? E’ proprio vero l’Elefante ha
paura del Topolino. Se le cose stanno così agli affiliati, ai tesserati dico:”
SVEGLIATEVI” il potere è vostro, siete voi che determinate l’ascesa o la caduta
degli Dei.
Ezio RINALDI
Egregio sig.Rinaldilei nel suo articolo scrive che un Dirigente Federale incontrando un Presidente di una società Campana lo avrebbe velatamente minacciato solo per il semplice fatto di essersi intrattenuto con lei e facendogli pesare il fatto,se così dovesse essere significa che in questa Federazione non c'è più liberta di parola e di pensiero e che tutti devono essere proni al volere del capo? forse questi signori dimenticano che in Italia stiamo ancora in una democrazia parlamentare e che loro stanno dove sono perchè sono stati votati e messi li per tutelare gli interessi di tutti e non quelli di alcuni ,inoltre non dovrebbero mai dimenticare che sono stati eletti e pertanto non sono dove sono per volere divino e per discendenza reale,e sarebbe bene che non dimentichino che qualcuno che aveva più carisma di loro e stato mendato a casa qualche anno fà. Tutto questo se quanto da lei scritto corrisponde a quanto esattamente è accaduto, cordiali saluti un tesserato
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