23 febbraio 2021

ASSEMBLEE ELETTIVE REGIONALI


M° Alberto COLTORTI
Come a tutti noto nelle giornata di domenica 21 febbraio 2021 si sono tenute le assemblee regionali per il rinnovo delle cariche elettive. Ci sono stati dei cambi al vertice ed anche nell'ambito dei consiglieri, ma pur sempre nella continuità di chi ha lasciato per ricoprire altre cariche. Quindi, ritengo che nessun cambiamento sia stato attuato. Ho letto sulla pagina facebook di un neo presidente la dichiazione post elezione:" Sarò il Presidente di tutti, se le società collaboreranno." Non mi pare una affermazione positiva, tuttaltro, però questa è la democrazia: si vota e chi prende più voti vince. Poco importa se taluni siano capaci o abbiano dimostrato di esserlo, magari facendo crescere il proprio club con un impegno fattivo sul territorio. 
In questo quadro l'intervento del Maestro COLTORTI nell'Assemblea regionale campana è molto significativo. L'ho letto e riletto e non si può non condividere il suo pensiero.
Alberto, a perdere non sono le idee ma gli ovini che seguono il montone con il campanaccio: tu eri, sei e sarai sempre una risorsa per la scherma italiana e un giorno lo capiranno anche gli ovini.
Ezio RINALDI
"Napoli, 21 febbraio 2021 – ASSEMBLEA ELETTIVA REGIONALE FIS.
Gentili istruttori e maestri di scherma, atleti, dirigenti societari,
sono Alberto Coltorti e mi propongo in questo contesto pensando di avere le carte in regola per poter rappresentare degnamente i miei colleghi nel prossimo consiglio regionale della FIS. Sono maestro di scherma da oltre quarant’anni svolgendo quest’attività come unica professione; ho ricoperto il ruolo di formatore a livello regionale, nazionale e internazionale, avendo aiutato a diplomarsi anche Martina Longo, con cui competo in questa occasione. Mi occupo, inoltre, dei problemi professionali della nostra categoria avvertendo fortemente la necessità di regolamentare tale lavoro e dargli la dignità che merita. In quest’ottica sono stato sostenitore della prima ora del maestro Scarso, presidente dimissionario della FIS, che alla fine poco o niente ha fatto per la categoria da cui proviene. Ancora, da “figlio” dell’Accademia Nazionale di Scherma, ho cercato di incarnare lo spirito e l’eredità di quest’istituzione aprendo le porte del sodalizio che dirigo a chiunque lo chieda e offrendo collaborazione personale in modo del tutto disinteressato. In particolare, a livello regionale, ho aiutato a crescere e coopero con numerose associazioni: Club Scherma Salerno, Nedo Nadi Salerno, Koryo di Castellammare di Stabia, C. S. Fisciano, Accademia Olimpica Beneventana, C. S. Chiaia, C.N. Posillipo, A. S. Champ, C. S. Portici, C.S. Ottaviano, A. S. Speed Planet, Scherma Vesuviana, C. P. Bernardo Tanucci, Milleculure, Podygym Avellino. Ancora, nei locali a me in uso, ospito orgogliosamente la segreteria dell’A.N.S.
Nonostante ciò oggi sono la voce fuori dal coro che sfida gli equilibri raggiunti in una compagine precostituita a tavolino già da molto tempo. Nondimeno mi auguro che il mio agire da persona libera, non sottomessa al potere, sia percepito come risorsa e non come elemento di disturbo.
Il mio ruolo, specialmente oggi, è quello di chi dissente da un metodo e da un sistema che ritiene antidemocratico, specchio dei tempi, dell’arroganza e del potere fine a se stesso, alla lunga sicuramente perdente, per tutti tranne che per qualcuno. La squadra da voi proposta è frutto di un “cartello” concepito da chi, in Campania, detiene il potere con l’appoggio di personaggi minori ai quali riconoscere contentini. Quanto affermo relativamente al metodo è sintetizzato magnificamente nel volantino elettorale composto dal futuro presidente del comitato, che si è superato sia nella cancellazione dei nomi che disturbavano gli accordi precostituiti, sia nella indicazione che cito testualmente: “A breve verranno date istruzioni sulla divisione dei voti per ottimizzare la possibilità di conquistare tutte le 8 candidature.” . Mi chiedo se fornire istruzioni di voto sia sinonimo di interesse per la libertà di pensiero e di opinione o per la democrazia. Ma tanto è!
Personalmente ho, timidamente ed ingenuamente, tentato di cambiare le regole del gioco cercando di radunare liberamente, il 28 novembre, presso i locali della società che dirigo, chi volesse intervenire. La riunione ha avuto pochi partecipanti (una dozzina di società tra presenze e deleghe) ed, essendo i giochi ormai fatti, nessuno del “cartello” se non Aldo Cuomo, la cui presenza era stata, dai suoi, vivamente sconsigliata. Non abbiamo parlato della spartizione del potere, non ho chiesto voti e cariche ma presentato un programma dettagliato e, magari, ambizioso che toccasse le esigenze della scherma nella nostra regione. Dalla discussione e accettazione delle linee programmatiche si sarebbe passato, poi, a parlare delle persone che avrebbero avuto le migliori competenze per realizzare i diversi punti. Nella mia ottusa prospettiva il metodo più adeguato, per la definizione di un direttivo, era quello di partire dal da farsi anziché dall’occupazione di poltrone.

Negli ultimi 20 anni il CRC è stato diretto e dominato da Matteo Autuori che ha voluto essere il padrone incontrastato (nel consiglio ha voluto e avuto sempre maggioranza assoluta) di una istituzione che ha gestito la normale amministrazione. Sinceramente non ho mai avvertito, per come è stato amministrato, la presenza e la necessità del comitato. Dopo un lungo periodo di disinteresse (per oltre sedici anni non c’è stata una riunione assembleare al di fuori di quelle elettive), grazie alla richiesta di pochi, da quattro anni abbiamo cominciato nuovamente a riunirci seppure in maniera sporadica. Non c’è stata progettualità di alcun genere, non si è mai discusso di quello che si sarebbe potuto fare e le cose hanno continuato ad andare avanti per inerzia. Per cui non mi preoccupo oltremodo di partecipare a un consesso che è stato pressoché inesistente anche se mi auguro che nel futuro abbia maggiore apertura e operosità.
Ciò che mi preme invocare, e qui concludo, è un cambiamento del vostro atteggiamento nei confronti della politica schermistica, oramai soprattutto di quella nazionale. Scegliete quelle persone che mostrano genuina passione e si presentano per interesse del bene comune invece che del proprio, personalissimo tornaconto; contrastate il conflitto d’interessi penalizzando coloro che giocano su più tavoli avendo la possibilità di essere, allo stesso tempo, chi sceglie e chi è scelto; non fate accordi con chi gestisce il potere nella prospettiva di ottenere favori personali perché rinuncerete alla vostra libertà e diverrete schiavi; raggiungete i vostri obiettivi con il lavoro e con il merito, perché vi è dovuto e non perché vi è concesso.  Siate per la discontinuità, per il rinnovamento delle idee e dei metodi. Optate per la disomogeneità perché il dissenso può significare controllo, democrazia, ricchezza di opinioni, in una parola vita. Soprattutto siate coerenti: se decideste per la spartizione del potere, se rinunciaste alla gestione degli interessi comuni secondo coscienza e verità, non riempitevi la bocca declamando gli altisonanti valori del nostro sport, il merito, la lealtà, il rispetto delle regole, l’educazione, la democrazia. I vostri atleti percepiranno le contraddizioni, capiranno la falsità delle vostre parole e trasmetterete una cultura perdente la qualcosa, per un insegnante e per un’associazione che si occupa della crescita dei giovani, è la peggiore delle sventure.
Alberto Coltorti"

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