Alcune
riflessioni sul significato dell’amicizia, un fenomeno che ho analizzato con
passione a seguito di una affermazione fatta da una persona che fa sport ed
insegna una disciplina sportiva.
Questa persona
ha scritto: “sembra banale, ma solo
pochi dei nostri “amici” si possono considerare tali. Molti ai nostri occhi
potrebbero esserlo ma solo pochi lo sono realmente. Certo l’amico, come si
dice, si riconosce nel momento del bisogno, ma secondo me il vero amico è quel
qualcuno in grado anche di sgridarti, di tirarti uno schiaffo...L’amicizia o è
sincera o non esiste, purtroppo molte volte e' fondata solo da interessi e,
appena questi finiscono, anche l'amicizia svanisce!”
Esiste
l’amicizia nel mondo sportivo contemporaneo? Analizzando quanto affermato credo
che la risposta vada più in senso negativo che positivo, infatti anche la mia
esperienza mi induce a qualche dubbio perché il mondo dello sport, che dovrebbe
essere un’isola di pulizia, trasparenza, lealtà, sincerità e di tutti quei
valori morali sui quali, in teoria, poggia o dovrebbe poggiare tutta la sua
impalcatura, è invece dominato anch’esso dagli interessi e dall’utile che se ne
può ricavare.
In tale
contesto c’è ben poco spazio per rapporti personali sinceri. Il mondo moderno,
inoltre, ci impone continuo mutamento. Quando cambiamo residenza e lavoro o
lasciamo un determinato incarico finiamo anche per lasciare i vecchi amici.
Promettiamo di rivederci ma, poi, sorgono in noi nuovi interessi, nuovi bisogni,
abbiamo nuovi incontri. In tale ambito potrei dire, quindi, che la parola
amicizia finisce per indicare più i criteri particolaristici, i
privilegi, grandi e piccoli, in un sistema che, se fosse giusto, dovrebbe
essere retto da criteri universalistici e di merito.
Di seguito esprimo il mio pensiero su quello che dovrebbe
rappresentare il sentimento di amicizia.
“ l' amicizia,
è un tipo di legame sociale accompagnato da un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone
dello stesso o di differente sesso.
Da un punto di vista
soggettivo, insieme all' amore,
l' amicizia è un atteggiamento nei confronti degli altri, caratterizzato da una
rilevante carica emotiva e fondante la vita sociale del singolo. In quasi tutte le
culture, l'amicizia viene intesa e percepita come un rapporto alla pari, basato
sul rispetto, la stima, e la disponibilità reciproca. L'amicizia non prevede
l'esclusività affettiva: gli amici possono cioè frequentare altri individui a
scopo amoroso, sessuale, relazionale ecc. senza che il rapporto vicendevole di
amicizia ne risulti compromesso.
Il tema dell'amicizia è al
centro di innumerevoli opere dell'arte e dell'ingegno; fu trattato già da ARISTOTELE e CICERONE ed
è oggetto di canzoni, testi letterari,
opere filmiche e via dicendo.
In genere, si distinguono
diversi gradi di amicizia, dall'amicizia casuale legata a una simpatia che emerge fortuitamente in una certa
circostanza magari in modo temporaneo, all'amicizia cosiddetta intima, ovvero associata a un
rapporto continuativo nel tempo fra persone che arrivano a stabilire un grado
di confidenza reciproca paragonabile a quella tipica del rapporto di coppia.
L'amicizia è stata
considerata in ogni epoca una delle esperienze umane fondamentali, ed è stata
santificata da tutte le religioni.
In tutte le cosiddette Religioni abramitiche ricorre il racconto di Davide e Gionata.
Per gli antichi romani,
popolo, almeno alle origini, molto pratico e poco portato a enfatizzare i
sentimenti umani, equivaleva alla "sodalitas",
cioè alla solidarietà fra gruppi di individui - detti "sodales" - accomunati da uno stesso scopo
pratico da raggiungere, come ad esempio i legionari impegnati nelle campagne di conquista.
ARISTOTELE ha distinto tre tipi di amicizia: 1
amicizia basata sul piacere; 2 amicizia basata sull'interesse; 3 amicizia
basata sulla bontà.
Nel divenire dello
sviluppo dell' emotività individuale,
le amicizie vengono dopo il rapporto con i genitori e prima dei legami di
coppia che si stabiliscono alla soglia della maturità. Nel periodo che
intercorre fra la fine dell'infanzia e l'inizio dell'età adulta, gli amici sono
spesso la componente più importante della vita emotiva dell'adolescente, e spesso raggiungono
un livello di intensità mai più eguagliato in seguito. Queste amicizie si
stabiliscono il più delle volte, ma non necessariamente, con individui dello
stesso sesso ed età.
Le prime forme d'amicizia
si possono avere anche nei primi anni di vita quando i bambini condividono gli
stessi giochi e le stesse esperienze ludiche e di crescita. I bimbi piccoli
incontrano i loro coetanei all'interno del nido e con loro instaurano delle
semplici relazioni che ancora non si possono definire amicizia. Due bambini che
giocano insieme entrano in relazione e si conoscono a vicenda. Con l'ingresso
nella scuola materna, i bambini imparano le abilità fondamentali che servono
per lo sviluppo e la nascita delle nuove amicizie. Negli anni della scuola
materna preferiscono stare insieme ad alcuni bambini rispetto ad altri e nelle
sezioni nascono anche i primi gruppi di amici. Nella scuola elementare i
bambini trascorrono molte ore con i loro compagni e cercano punti di
riferimento all'interno della classe. Solitamente il punto di riferimento è un
compagno dello stesso sesso, ma può anche accadere che nascano amicizie tra
coetanei di sesso differente. Le amicizie alla fine della scuola elementare
sono ormai consolidate e solitamente destinate a cambiare con l'ingresso nella
scuola media. I bambini instaurano amicizie con i coetanei o con altri bimbi di
età differente anche in altri luoghi come nei parchi o nelle ludoteche.
Come si diceva
un gruppo di amici consiste di due o più persone gratificate a stare insieme da
sentimenti di cameratismo, esclusività e reciproco interesse. Ci sono varie
"gradazioni" e "sfumature" nei modi di intendere questo
sentimento, tanto che, nelle varie culture, ci sono da sempre stati diversi
modi di intendere e manifestare l'amicizia.
In Occidente i contatti
fisici intimi hanno assunto nell'ultimo secolo una connotazione decisamente
"sessuale", e praticarli fra amici è considerato un tabù.
Tuttavia un modo appena accennato, quasi "rituale", di abbracciarsi e baciarsi può essere accettato, anche se solo in
determinati contesti; comunque tra le femmine è
maggiormente diffuso l'uso di gesti intimi anche in amicizia (come il tenersi
per mano o baciarsi sulle guance) ed è anche socialmente accettato come modo normale
di esprimere tale sentimento mentre lo stesso non accade invece nelle amicizie
instaurate tra maschi dove,
al contrario, gesti intimi affettivi sono molto rari (se non completamente
assenti) e comunque non considerati una consuetudine dalla collettività come
accade invece per le amicizie femminili.
Fanno eccezione i bambini, la cui amicizia può tradursi in manifestazioni di stretta intimità anche tra maschi, che vengono però soppresse successivamente per uniformarsi alle convenzioni sociali.
Fanno eccezione i bambini, la cui amicizia può tradursi in manifestazioni di stretta intimità anche tra maschi, che vengono però soppresse successivamente per uniformarsi alle convenzioni sociali.
Sebbene nell'accezione
originaria il termine indichi l'amicizia fra individui, viene a volte usato
anche nel contesto delle relazioni politiche per indicare una particolare
condizione delle relazioni fra stati o popoli (si veda
l'amicizia "franco-tedesca") legati da affinità e comuni interessi.
A questo riguardo vale
citare una celebre affermazione dello statista inglese Benjamin DISRAELI che ebbe a dire: "Le nazioni non hanno mai
amici stabili e nemmeno nemici stabili. Solo interessi permanenti."
Credo che il concetto di
amicizia sia stato espresso in maniera esaustiva. In tale contesto e volendo
fare un parallelismo con il mondo dello sport, fatte salve rare eccezioni in
cui prevalgono i veri sentimenti, potrei, anzi posso sicuramente affermare che
il pensiero di Benjamin DISRAELI si
attagli perfettamente con gran parte del mondo sportivo.
Riporto alcune citazioni di
ARISTOTELE sull’amicizia e l’amico:
·
Ci si dovrebbe comportare con i propri amici come noi vorremmo che si
comportassero con noi;
·
Cos'è un amico? Una singola anima che vive in due corpi;
·
La cattiva sorte ci mostra chi non sono i veri amici;
·
Si decide in fretta di essere amici, ma l'amicizia è un frutto che matura
lentamente.
Personalmente quando do
amicizia lo faccio a 360° e quasi sempre in forma unilaterale: l’amicizia
ricambiata la posso contare sulle dita di una mano. Spesso sono stato tradito
dai cosiddetti “AMICI”: mi è successo nell’ambito della mia professione ed in
quello dello sport. Me ne sono fatta una ragione e continuo a dare senza
chiedere, se non il rispetto per il mio pensiero.
Ezio RINALDI
Caro Ezio hai scritto delle verità che nessuno può disconoscere perché molte volte anche a me è successo di dover constatare con sommo rammarico che quello che credevo fosse un amico si e rivelato semplicemente una persona che fingeva amicizia per raggiungere il suo scopo, ma caro Ezio non dubitare che prima o poi tutti i nodi vengono al pettine ,e queste persone si ritroveranno sole e scansate da tutte quelle persone di sani principi e vivaddio ancora c'è sono tante.
RispondiEliminacordiali saluti Enzo
Dopo qualche giorno ho letto queste riflessioni sull'amicizia. Certo ora mi sento inserito nella categoria che Aristotele definisce "per interesse", ma solo perchè essere Tuo amico mi ha portato ad avere molto, sicuramente più di quanto Ti ho dato... Però potrebbe essere solo una sensazione; forse anche Tu pensi lo stesso e questa, secondo me, potrebbe essere definita "Vera Amicizia", in cui le due parti sentono di avere avuto di più di quanto sono riuscite a dare! Grazie di cuore Amico
RispondiEliminaCaro Amico, contravvenendo in modo del tutto eccezionale alla linea intrapresa, ho pubblicato il tuo commento. Certamente saprai che per una ben definita scelta non pubblico più post anonimi, per te l'eccezione l'ho fatta perché credo di conoscerti e quindi di saper chi sei. Credimi quello che ho scritto è esattamente ciò che penso e per me esserti amico è un onore.
RispondiEliminaCiao, Ezio