25 dicembre 2021

BABBO NATALE: regali ed indiscrezioni.

Siamo in periodo natalizio e babbo natale è in giro a distribuire regali ed anche qualche indiscrezione e tra queste pare ci sia un bel regalo da parte della FIS per un ex ct.
Sembra che il suo operato sia stato meritevole di un premio (regalo) di un certo rilievo. Non è dato sapere di cosa si tratti, in effetti è una indiscrezione, però quando circolano certe voci poi, nella stragrande maggioranza dei casi, un fondo di verità c’è sempre.
Il regalo consisterebbe nell’assegnargli un incarico per il quale percepirebbe una quota fissa ed una percentuale sulle commesse (sponsorizzazioni?) che riuscirebbe a portare alla Federazione. In pratica potrebbe trattarsi di una funzione simile al broker e che richiederebbe un certo costante impegno, direi giornaliero, quindi una attribuzione per la quale non sarebbe possibile svolgere altre mansioni.
Il problema non è questo bensì l’incompatibilità che, con le leggi in vigore, potrebbe impedire l’assegnazione dell’incarico, ovvero se il ct in questione vestisse una divisa e servisse lo Stato non sarebbe conciliabile l’associazione o lo svolgimento di entrambe le mansioni. Pertanto viene da pensare che dopo tanti anni di distacco dal proprio ente diventa difficile e mal digeribile dover tornare a doveri che comporterebbero la permanenza in servizio per 8 ore consecutive. Insomma, credo che il tutto sia riconducibile all’ottenimento di un distacco, anche retribuito, per permettere al broker di starsene a casa.
Non c’è che dire, se l’indiscrezione fosse vera, sarebbe veramente un bel regalo e tutto ciò in barba ed alla faccia di tanti colleghi che operano per strada, con i rischi ed i pericoli che ciò comporta. Sono, però, fermamente convinto che un Consiglio federale, composto da persone preparate, appronterà una delibera particolareggiata da cui si evinca dettagliatamente l’impegno ed il lavoro dell’incaricato e sia altresì specificata la correlazione della retribuzione connessa all’impegno ed ai singoli risultati.
Quanto sopra al fine di poter individuare, senza dubbio alcuno, la compatibilità dell’incarico con lo status del soggetto.
Si rammenta, infatti, che non trattandosi di una collaborazione tecnica (atleta/tecnico) si andrebbe a finire in una attività extra professionale, la quale non potrebbe, quindi, godere di messe a disposizione della Federazione, così come avviene per gli atleti e per i tecnici.
BUONA NATALE
Ezio RINALDI

19 dicembre 2021

PROBLEMI VARI: occorre un nuovo vestito.

Paolo AZZI
Maurizio FUMO
Il 9 dicembre 2020 si sono tenute le elezioni dell’IWAS ed in quella occasione su 7 posti disponibili quali consiglieri e nove candidati, l’Italia non riuscì a far eleggere un suo rappresentante. Quali i motivi? Superficialità, poca attenzione per il settore? O incapacità? Oppure semplicemente non ci siamo fatti apprezzare e valere?
Durante la campagna elettorale per il rinnovo delle cariche elettive della FIS l’allora vice presidente Paolo AZZI, in corsa per la presidenza, affermava:” Io e la mia squadra intendiamo difendere la posizione di primissimo piano acquisita nell’ultimo decennio sia a livello mondiale che continentale. Per noi è di estrema importanza tenere viva la ricchissima rete di relazioni costruita negli anni dall’attenta azione politica del Presidente Scarso e dalla riconosciuta qualità dei rappresentanti italiani in seno ai vari organismi internazionali.”
L’impegno profuso per il mantenimento della rete di relazioni costruita da Scarso si è rivelato fallimentare, è il mio pensiero, al di là delle parole i fatti hanno dimostrato esattamente il contrario. E non è che le elezioni FIE siano andate molto meglio: abbiamo perso il rappresentante nella commissione arbitrale e non siamo riusciti a far eleggere gli altri due delegati nelle commissioni propaganda e legale. Francamente a livello globale non lo considero un successo mentre individualmente qualcosa è stato fatto. 
Stefano CERIONI
Dunque ho ragione quando affermo che il lascito di Scarso è pesante in senso negativo. Oppure, Caro Presidente Azzi, sono fuori strada ed allora significa che la tua opera non sia stata efficace tanto quanto necessitava. Forse l’oggi presidente Azzi non crederà che ho verso di lui una stima e considerazione che partono da lontano ed è proprio per questo che resto meravigliato ed incredulo.
L’altro argomento che mi preoccupa molto è la continua disputa tra la FIS e L’ACCADEMIA NAZIONALE DI SCHERMA: i ricorsi e le denunce non avranno fine se non quando i due organismi, con serietà e volontà non deporranno le armi. Quello che è successo dopo gli accordi di Napoli sa tanto di commedia all’italiana, però, come dicevo prima, fondatamente penso che Azzi sia una gran brava persona e credo che gli ci vorrà un po’ di tempo per riprendere un percorso che in questo momento mi sembra irto di difficoltà. Cliccate sul link in basso ed ascoltate le parole del Dr. FUMO Maurizio ex Presidente della V° sezione della suprema Corte di Cassazione, intervistato dal GR Campania ed andato in onda il 7 dicembre 2021, e capirete perché la questione potrebbe durare a lungo.
Non mi permetto di dar consigli al Presidente AZZI ma gli suggerisco di farsi un vestito nuovo, che gli permetta di acquisire una nuova e più credibile autorevolezza, con la quale fronteggiare le numerose e talvolta incresciose situazioni.
Passando di pala in frasca, andiamo al settore tecnico, in particolare il fioretto. Il CT Cerioni ha iniziato il suo cammino verso le olimpiadi in maniera decisa ed autorevole. Infatti a Saint Maur consegue con le ragazze un primo posto (Alice Volpi) ed un terzo posto (Palumbo) nella gara individuale, mentre nella squadra  Alice Volpi, Erica Cipressa, Martina Favaretto e Camilla Mancini hanno avuto la meglio in finale sul Giappone con il punteggio di 43-40.
Cerioni, cercato e voluto, (non me ne voglia se un altro tecnico avrebbe potuto essere preso in considerazione ed invece è stato messo nel dimenticatoio ) è un rientro decisamente positivo. Certamente non mancheranno momenti negativi, però anche in questo caso se il buon giorno si vede dal mattino la giornata non può che proseguire meglio ed i momenti negativi, sono certo, saprà gestirli al meglio. Per ora un grande in bocca al lupo.
Ezio RINALDI
https://www.rainews.it/tgr/campania/notiziari/index.html?/tgr/video/2021/12/ContentItem-b73104f7-01b1-4f75-af4e-ad5412d69b23.html









14 dicembre 2021

LA PORTA DI ESCULAPIO

Per una volta, il medico ha lasciato il posto allo scrittore.
Ho appreso da facebook che il 3 dicembre 2021 è stato presentato per la prima volta a Roma il romanzo “La porta di Esculapio” scritto da Antonio FIORE, pubblicato da Bertoni Editore nella collana di qualità "Schegge".
Ne ho ordinato una copia e l’ho letta tutta di un fiato. Si tratta di una storia con un protagonista particolarissimo, un’ambientazione molto speciale e numerosi colpi di scena, che è ambientata ai giorni nostri ma si collega a fatti misteriosi avvenuti nel ventennio fascista. Però non voglio anticiparvi troppo i contenuti del libro: leggetelo, ne vale la pena.
Una platea numerosa e autorevole è intervenuta il giorno 11 dicembre alla seconda presentazione del romanzo, per cui direi che, se il buon giorno si vede dal mattino, il successo del primo lavoro letterario di FIORE è assicurato.
Ma chi è l’autore del libro?   
Nato a Roma il 31 maggio 1956, nel 1980 consegue la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università La Sapienza di Roma con 110 e lode; successivamente si specializza in Medicina dello Sport e in Ortopedia e Traumatologia. È poi diventato dirigente di un servizio pubblico di Medicina dello Sport, docente alla Scuola di Specializzazione di Medicina dello Sport dell’Università La Sapienza e docente al master di fisioterapia dello Sport dell’Università di Siena. Medico federale FIS dal 1995, membro della Commissione interfederale della FIMS e National Antidoping Officer della FIS/Dir dal 2019. È stato poi medico sociale della Virtus Basket Roma Serie A per un biennio.
Dr. Antonio FIORE
Collabora con la Federazione Italiana Scherma dal 1988 divenendone un punto di riferimento imprescindibile e una risorsa dalle indubbie capacità professionali e manageriali. Dal 1992 ha assunto la responsabilità del settore medico della FIS, partecipando a tutte le edizioni olimpiche e a quasi tutti i campionati del mondo, con un impegno assiduo e qualitativamente su livelli di eccellenza. Per chi vuole saperne di più basta cliccare il nome su google e troverete il suo curriculum: impressionante!
Al recente congresso della Federazione Internazionale di Scherma è stato rieletto nella Commissione medica, di cui è presidente dal 2014, e per la seconda volta consecutiva è stato il più votato tra tutti i delegati mondiali, segno evidente di una grandissima considerazione.
FIORE ha sempre avuto una particolare passione per lo sport praticato, per le arti figurative, per la fotografia ma, soprattutto, per la penna: lo dimostrano i suoi studi, tra i quali la frequentazione dell’Accademia di Belle Arti e del Centro Sperimentale di fotografia di Roma, della scuola di giornalismo e comunicazioni di massa della LUISS di Roma e della scuola di scrittura creativa Omero, la collaborazione con vari giornali e quotidiani e la realizzazione nel 2004 del sito internet schermaonline.com, che per molti anni ha rappresentato un magazine di grande popolarità nel mondo della scherma.
Dal 2004 si è dedicato in modo professionale alla narrativa, pubblicando svariati racconti e curando la rubrica “Scrivere Sport” sulla rivista letteraria “MagO”.
Al medico federale ma in questo caso allo scrittore Antonio Fiore le più vive congratulazioni da parte mia e della PIAZZA
Ezio RINALDI

05 dicembre 2021

INIZIA LA COPPA DEL MONDO DI FIORETTO FEMMINILE

Sta per iniziare la coppa del mondo di fioretto femminile la cui prima tappa avrà svolgimento a Saint Maur, in Francia, dal 10 al 12 dicembre 2021. 

Il CT, Stefano Cerioni, per l’occasione ha convocato dodici atlete: Martina Batini, Elisabetta Bianchin, Erica Cipressa, Anna Cristino, Martina Favaretto, Camilla Mancini, Beatrice Monaco, Francesca Palumbo, Serena Rossini, Martina Sinigalia, Elena Tangherlini e Alice Volpi ed a supporto delle stesse sono stati chiamati i maestri Fabio Galli e Giovanna Trillini.

In buona sostanza sono state confermate tutte le partecipanti all’allenamento collegiale svoltosi a Roma, presso il Contro di preparazione olimpica “Giulio Onesti” all’acqua acetosa di Roma.

A Stefano Cerioni, al quale va la mia totale stima sia come tecnico che come uomo, alle atlete ed ai maestri convocati va l’ in bocca al lupo per l’inizio di questa stagione, sicuro che il loro impegno sarà, come sempre, totale.

Ezio RINALDI

29 novembre 2021

CONGRESSO FIE A LOSANNA

Giorgio SCARSO
Sabato 27 novembre 2021, sarà ricordato come un giorno quasi storico per la scherma italiana. Infatti al Congresso FIE, tenutosi a Losanna, l’Italia ha visto l’assegnazione dei campionati del mondo assoluti per la città di Milano che si svolgeranno nel 2023. Indubbiamente un riconoscimento di prestigio per il movimento e per la nazione. 
Antonio FIORE

Diamo a Cesare quel che è di Cesare e cioè il merito della vittoria di Milano ha un solo nome: Giorgio Scarso. Al tempo stesso non parlerei di trionfi nella parte elettiva del congresso, poiché ci sono luci ed ombre. Più precisamente le luci riguardano l’elezione del Presidente Paolo AZZI nel Bureau e le conferme del Dr. FIORE e del DR VARALLO nelle commissioni mediche e materiali, peraltro i più votati, segno di un lungo e profondo lavoro pregno di competenze e conoscenze a livello internazionale; l’elezione dell’ing. Giuseppe CAFIERO nella commissione Statuti e regolamenti è il riconoscimento per una persona che nell’ambito della confederazione europea ha saputo mettersi in evidenza per le proprie capacità. Credo che il Dr. FIORE in questi quasi due anni di pandemia, durante i quali lo sport è andato a singhiozzi, abbia svolto un lavoro straordinario, ponendo la Commissione medica al centro delle attività della FIE e ciò deve avergli procurato riconoscimenti e consensi i quali gli hanno permesso di ottenere i 111 voti, peraltro confermando il trend delle votazioni del 2017. Direi, la conferma di un dirigente di altissimo profilo. A tutti loro una grande e sincero augurio di buon lavoro ed i complimenti per quanto conseguito.
Paolo AZZI
Giuseppe CAFIERO
Le ombre attengono alla mancata elezione dei nostri candidati nelle altre commissioni FIE che sono stati Marco PISTACCHI (arbitrale), Mario MICHELI (propaganda) e Pier Luigi BOSCIA (legale). Sotto questo aspetto è stato un mezzo fiasco soprattutto non essere riusciti a confermare PISTACCHI nella commissione più significativa e teniamo conto che nel 2023, anno precedente le olimpiadi, i mondiali si terranno a Milano. Considerato che i russi la fanno da padrone e che, sotto questo punto di vista, sono indotto a pensar male spero vivamente di sbagliare. Penso male per due motivi: il primo riguarda la salvaguardia di un atteggiamento imparziale dei giudici di gara; il secondo è più squisitamente politico, cioè l’Italia non è più considerata necessaria in un contesto strategico importantissimo, anzi se non c’è è meglio. Come dicevo spero di aver sbagliato a pensar male. Anche le altre due mancate elezioni però mi inducono, sempre sotto l’aspetto politico, a nutrire molte perplessità.
Giandomenico VARALLO
Nel recente passato ho avuto modo di affermare che il lascito di Scarso peserà molto sul futuro politico internazionale, ma anche interno, della FIS. Anche qui mi auguro vivamente di sbagliare e di aver fatto congetture fuori luogo.

In conclusione, una giornata, come dicevo, agro dolce ma che non può esimermi dal formulare agli eletti e confermati gli auspici di un buon lavoro, soprattutto in prospettiva; augurare al comitato organizzatore dei mondiali il successo che una manifestazione planetaria merita.
Per ultimo, complimenti al riconfermato Presidente Alisher Usmanov e buon lavoro anche a lui.

Ezio RINALDI

27 novembre 2021

CHI BEN COMINCIA......

Dario CHIADO'
CT della spada
Come precedentemente annunciato, parliamo di spada. 
Il CT Chiadò inizia molto bene, infatti Santarelli e Isola alla prima di Coppa del Mondo (Berna gli uomini e Tallin le donne) salgono sul 3° gradino del podio. Non solo, le donne nella gara a squadre portano a casa un eccellente secondo posto mentre gli uomini si fermano ai quarti. Comunque ci sono state delle prove eccellenti che fanno pensare estremamente positivo. Ciò che è saltato agli occhi è un indubbio inizio di rinnovamento tanto che nella composizione della squadra uomini si è visto un certo Davide Di Veroli mentre nella squadra donne non sono state inserite Fiamingo e Navarria e parliamo di campionesse del mondo, per dare spazio ad atlete più giovani. Sotto questo aspetto credo che Chiadò abbia voluto far capire quale possa essere il suo pensiero, anche se ritengo Fiamingo e Navarria atlete che possono dare ancora tantissimo in termini tecnico/agonistici e, soprattutto, di esperienza.

Recita il proverbio:” Chi ben comincia è a metà dell’opera”, quindi FORZA perché la strada per le olimpiadi sarà lastricata di ostacoli di ogni genere, però come dicevo, i segnali per un buon viatico ci sono tutti.

Non voglio dilungarmi oltre, i risultati completi li troverete sul sito della FIE e su quello federale. Al momento godiamoci queste premesse e speriamo di godere anche in questo  fine settimana, che vedrà impegnato il fioretto.

Ezio RINALDI

21 novembre 2021

SCIABOLA E DINTORNI

Con la prima gara della stagione Luigi Tarantino (Gigi per gli amici) inizia molto bene il suo percorso. Infatti Luca Curatoli si piazza sul secondo gradino del podio nel Gran Prix di Orleans. Un risultato importante per il CT della Nazionale azzurra di sciabola, il quale dovrà percorrere un cammino non esente da notevoli ostacoli per arrivare alla Olimpiadi di Parigi 2024.

In finale l’atleta napoletano si è arreso al sudcoreano Kim Junghwan con il punteggio di 15-3; Sul podio salgono anche l’altro sudcoreano Oh Sanguk ed il giapponese Yoshida il quale è stato battuto da Curatoli in semifinale per 15-10.

Dario Cavaliere si è fermato negli ottavi e per il vice campione olimpico Luigi Samele si è trattato una giornata negativa, essendo stato sconfitto al primo turno. Analogamente al campione pugliese si sono fermati al primo turno Alberto Arpino e Enrico Berrè.

Non meglio è andata per le donne che hanno visto Rossella Gregorio, prima delle italiane, avendo perso negli ottavi; mentre Rebecca Gargano e Sofia Ciaraglia sono andate fuori nei sedicesimi; al primo turno sono uscite Irene Vecchi e Chiara Mormile.

Il settore femminile ancora non riesce a trovare la quadra. Se si va ad analizzare il podio dove la Grecia piazza oro e argento l’Italia ne esce malaccio. Si spera che il lavoro paghi ma soprattutto che il CT sappia circondarsi delle persone giuste, di maestri che hanno la dovuta esperienza. Credo che il panorama nazionale offra maestri validi, che hanno costruito atleti con lavoro di anni sapendo far crescere talenti partendo dal GPG fino ad arrivare alle nazionali Under 20 e assolute. Si riparta da loro! Il rinnovamento del settore non è sempre direttamente proporzionale all’età del maestro convocato!

La prima cosa che salta agli occhi è che nei primi quattro posti del torneo maschile ci siano tre asiatici, quindi sarebbe corretto affermare che l’arma bitagliente attraversi una crisi planetaria alla quale l’Italia dovrebbe porre molta attenzione. E per guardare in casa nostra il pensiero va a tutti quei maestri italiani sparsi per il mondo ad insegnare la nostra scherma. Qui il problema si fa serio, non basta aver chiamato Cerioni, Chiadò e Tarantino poiché, per quanto bravi possano essere, non potranno portare i nostri atleti a primeggiare se dietro manca una progettualità di base con la quale far crescere i nostri tecnici, ma non solo, è sempre di attualità il potenziamento di una attività promozionale che possa avvicinare i giovanissimi alla scherma.

C’è da augurarsi che questa FIS, anche in aderenza a quanto dichiarato da Malagò (rifondare la scherma) intraprenda un percorso in tal senso molto significativo.

Assistendo agli assalti di sciabola, a parte la condizione fisica che, comunque, deve essere sempre eccellente, il giudizio arbitrale, non sempre comprensibile o condivisibile (del resto i sacerdoti della nuova convenzione mutevole e rigorosamente non scritta sono loro, e la gerarchia da cui dipendono), deve essere tale da non abbandonarsi ad interpretazioni soggettive. Infatti, dal momento che più della metà delle stoccate assegnate sono colpi doppi, ciò pone l’arbitro su un piedistallo troppo elevato e, quindi, padrone di decisioni, spessissimo, come anzi detto, discutibili e foriere di abbandono precoce nelle categorie giovanili.

Ci sarebbe da ripensare alle regole, da farsi anche promotori del cambiamento se davvero lo si volesse. Azioni simultanee portate oramai all’esasperazione vengono giudicate con una percezione infinitesimale dell’errore del braccio o delle gambe da fare invidia ad un eroe della Marvel. In tempi passati si introdusse la priorità come strumento coercitivo verso l’atleta in pedana così da indurlo a compiere altre azioni schermistiche. Ci sarebbe da ragionarci sopra con un gruppo di lavoro serio.

Nei prossimi fine settimana ci attendono atre competizioni che vedranno in campo spada e fioretto. E sull’arma non convenzionale saranno fatte delle riflessioni, poiché, a mio avviso, stante la situazione attuale e per la spettacolarizzazione della scherma potrebbe essere l’unica arma a rappresentare il duello sportivo. 

Chi vivrà vedrà.

Ezio RINALDI

10 novembre 2021

RIPARTENZA

Gli ultimi weekend hanno visto disputarsi varie gare a livello nazionale ed interregionale che hanno costituito la ripartenza per tutto il movimento schermistico. Se da un lato non possiamo che esserne contenti dall’altro non posso esimermi da evidenziare e portare all’attenzione alcuni fatti importanti. La quasi totalità delle competizioni che si sono svolte ha avuto come denominatore comune la non possibilità a far entrare sul luogo di gara spettatori e/o genitori e questo nonostante lo scorso 4 novembre il Consiglio Federale abbia aggiornato il protocollo relativo allo svolgimento dell’attività in tempo di COVID con particolare riferimento al punto relativo alla partecipazione del pubblico. Innanzi tutto va sottolineato come questo argomento sia particolarmente sentito dalle famiglie, soprattutto per chi ha figli nelle Categorie Under 14, poiché sono ancora oggi impossibilitate a seguire i propri figli, fornire un sostegno morale durante la competizione oltre che poter vedere i propri figli all’opera. In un momento storico in cui i palazzetti dello sport sono a capienza del 100% per chi è munito di Green-pass, dove gli stadi sono al 75% è davvero dura digerire il fatto che nei nostri luoghi di gara non si possa accedere. A tal proposito è nato un gruppo Facebook volto ad aggregare i genitori di bambini che fanno scherma che nelle ultime settimane sta risultando particolarmente attivo e che sta cercando di portare all’attenzione della Federazione ma, sembra, anche su tavoli istituzionali, la problematica dell’accesso al palazzetto.

Da qui nascono diverse considerazioni:

1.  Ia FIS con il suo protocollo aggiornato demanda la responsabilità dell’accesso al palazzetto e della organizzazione delle misure anti Covid al solo C.O.L.. I C.O.L. sono investiti di una responsabilità oggettivamente elevata senza avere un sostegno concreto dalla FIS, ne’ in termini di supporto economico ne’ di personale. E’ pressoché’ inimmaginabile per un C.O.L. sostenere i costi di un palazzetto con tribune, di personale addetto ai controlli oltre che la possibile responsabilità penale in capo all’organizzazione qualora si registrino casi di COVID per una mala gestione delle misure.

2.  I luoghi di gara, nella maggior parte dei casi, non sono provvisti di tribune e questo impedisce sul nascere l’applicazione del protocollo. Ancorché molte società richiedano alle Regioni/Comuni la disponibilità di utilizzo di alcuni palazzetti con molti mesi di anticipo, ricevono con poco preavviso la risposta vedendosi estremamente ridotti i tempi di organizzazione;

3.  Il divieto di accesso dei genitori sul luogo di gara ha, involontariamente, generato assembramenti di genitori al di fuori delle porte a vetri di molti palazzetti rendendo, per certi versi, vane le misure di sicurezza che ruotano intorno alle gare di scherma.

Auspico che il Consiglio Federale analizzi la problematiche sotto diverse sfaccettature che non sia la mera applicazione di un protocollo anti COVID. Il tutto investe la FIS in primis, le società, i comitati organizzatori, le Istituzioni con cui bisogna lavorare sinergicamente per creare le condizioni di base per permettere che il nostro sport sia come gli altri. Trovo profondamente ingiusto che una famiglia possa godere dello spettacolo del proprio figlio che gioca a pallone, a rugby, a basket o a pallavolo e non del fare scherma. E’ un danno di immagine incalcolabile, un danno alle famiglie enorme se pensiamo che a loro chiediamo il massimo sforzo in termini economici e di tempo e sarebbe giusto ripagarle con lo spettacolo di vedere i propri figli gareggiare.

Un altro tasto dolente che si registra alle gare è la totale assenza degli stands di materiale. Ho riscontrato da piu’ parti che questa assenza sta avendo un impatto enorme sulle società, i ragazzi e le famiglie. I tempi di attesa per gli ordini si sono allungati moltissimo nel tempo rendendo difficile l’organizzazione familiare o della societa’ che molte volte fa da tramite per l’approvvigionamento del materiale schermistico. Aggiungiamoci il recente cambio delle lame, dei passanti trasparenti ecc. e capirete che la cosa non puo’ essere presa sottogamba. Capisco la bellissima iniziativa della FIS di siglare l’accordo con una importante ditta sportiva ma sono curioso di sapere se in quegli store si trovano le lame marangin di sciabola per esempio…. Io credo di no ma sono pronto a ricredermi. Qual è la politica federale in termini di agevolazioni per gli stands di materiale schermistico per essere presenti sui luoghi di gara? Ci sono delle iniziative in atto? Io non ho visto nulla in tal senso.

Come detto sopra, quando si parla di gare bisogna vedere la cosa a 360 gradi, istituire un gruppo di lavoro, coinvolgere le società, gli operatori del settore del materiale schermistico, confrontarsi e discutere le possibili soluzioni. Io credo che questo sia il compito di un Consiglio Federale che vuole ripartire “tutti insieme”.

Luca GIOVANGIACOMO

01 novembre 2021

SURREALISMO FEDERALE NELLA FORMAZIONE DEI MAESTRI

Continua la avventurosa spedizione del Commodoro Azzi, mitico condottiero degli "Accordonauti".
Egli, infatti, mossosi unitamente al leggendario duo De Bartolomeo-Autuori alla riconquista del "Cavillo d'Oro", avendo ritenuto di averlo trovato, ha fatto ritorno tra le mura domestiche, da dove sono partiti gli editti che strombazzanti annunciavamo l'epica impresa e le eroiche gesta.
Tuttavia, dopo un iniziale e trionfale annuncio, accortosi "melius re perpensa" di non avere affatto sbaragliato i rivoltosi dell' ANS, come gli avevano invece comandato i potenti numi dell'Olimpo, in primis il tonante Zeus, e di avere soltanto pareggiato la partita, ha pensato bene, con l'ultima aulica missiva del 29 ottobre 2021, di spiegare il motivo di ciò che a tutti è parso un vero e proprio "rimangiarsi" la parola, anzi - scusate - la firma.
Inutile dire che quegli infedeli e guerrafondai degli "aenneessiani" non hanno perso tempo a vergare una insolente e dolente risposta, a irrispettosa confutazione del sacro ed incoerente (e per me anche poco chiaro) scritto federale.
Fatta questa premessa, vi invito a leggere le due lettere qui postate, solo per farvi una vostra idea e/o opinione, non senza il solito: meditate, gente, meditate. 
Gaspare FARDELLA

 



25 ottobre 2021

MISTERO, MITO, LEGGENDA, OVVERO TRE PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE


Si dice che, nell’antica Grecia, il "mistero" fosse il padre del "mito" e che questo, una volta consegnato alla “mitologia”, divenisse poi leggenda (diversa, ovviamente, dalla storia).
Gli eventi degli ultimi giorni, riferibili alla questione ANS-FIS, mi inducono fondatamente a temere che si stia per consegnare alla mitologia Azzi, De Bartolomeo ed Autuori (che acquisirebbero, così, il titolo di “mitici”), perchè ciò che è successo in terra partenopea, ma, soprattutto, ciò che è avvenuto al loro rientro nella natia patria FIS è avvolto nel più assoluto MISTERO.
Il paventato timore si è trasformato, però, in assoluta certezza dopo aver letto sul Blog:
- la cronistoria degli accadimenti, opportunamente corredata dal documento/accordo, regolarmente e liberamente sottoscritto da tutti i partecipanti alla riunione (non credo che qualcuno sia stato sottoposto a tortura, specialmente i leggendari emissari della FIS);
- la lucida analisi del dr. Fumo.
Ora, anche a voler riconoscere agli intrepidi eroi l'alto sprezzo del pericolo nell'essersi coraggiosamente mossi alla volta di Napoli, aver valorosamente affrontato, dopo essere penetrati addirittura nella tana del lupo, i temibili guerrieri ANS (in effetti, dei tre federali, solo uno ha calcato, con discreto successo, le pedane di scherma), essersi confrontati, seppur in condizioni di inferiorità anche numerica, con i granitici avversari, riuscendo ugualmente a strappare un accordo di tutto rispetto per la propria compagine (non si dimentichino le reiterate conferme giurisprudenziali da parte dei GIUDICI DELLO STATO), non è dato comprendere il motivo di questo poco onorevole revirement, sorto soltanto al ritorno al focolare domestico, allorquando avranno dovuto riferire il risultato conseguito, che evidentemente avrà destato le ire funeste di qualche divinità dell’Olimpo o di certe eminenze grigie.
Infatti, se soltanto si pone mente al primo comunicato FIS, che narrava, con viva soddisfazione, la ricucitura dello strappo con i rivoltosi dell’ANS e la raggiunta vantaggiosa tregua, dopo un “confronto positivo e costruttivo, per una proficua collaborazione” quale “volontà reciprocamente emersa”, del tutto MISTERIOSO appare il motivo per cui i vertici federali, attraverso lo stesso organo di propaganda, abbiano sentito la necessità diramare un ulteriore comunicato, a poche ore di distanza dal precedente, dai contenuti totalmente differenti, visto che riporta la sussistenza di una “diversità di vedute in merito alla fase attuativa di un’eventuale collaborazione”, e tenendo peraltro ad evidenziare che la delibera consiliare che ha rigettato l’accordo è stata adottata all’unanimità, quasi dimenticando o, meglio, sperando che ai più sfuggisse il piccolo particolare che il “mitico, leggendario ed eroico trio”, firmatario del rigettato accordo, fa anche parte del CF!!! In poche parole, Presidente e Vice-Presidente, coadiuvati da un Consigliere, avrebbero stipulato un accordo con la parte avversa, ritenendolo valido, utile e conveniente; poi, i medesimi personaggi, in sede di CF, al momento della votazione, non hanno sentito la necessità quanto meno di astenersi e, partecipando al voto, lo hanno anche loro rigettato, smentendo se stessi e prendendo le distanze da loro stessi. Grottesco, oltre che totalmente MISTERIOSO.
Qualcuno mi perdonerà se la mia ignoranza non è pari alla sua, ma nel documento contenente il sottoscritto accordo, pubblicato nei vari siti, io non ho rilevato alcun trappolone, né insidia, né inganno orditi dall’ ANS ai danni della FIS; di contro, però, non posso fare a meno di notare che, accanto al misterioso comportamento che i “mitici proconsoli” di Roma FIS hanno tenuto in fase di stipula dei patti ed in sede consiliare, si è pure consumato un sicuro strappo con il CONI, per via del sonoro schiaffo dato con l’immotivato rifiuto ad una proficua, duratura e durevole PAX tra Associazione e Federazione, con indubbi benefici per l’intero mondo schermistico.
In conclusione, al di la dei vari “miti” e delle tante figure “mitologiche” che albergano in Federazione, a me tutto ciò porta a considerare l’esistenza in FIS di una forte regia occulta, che, pur senza avere una valida legittimazione giuridica, riesce ugualmente ad influenzare, determinandole, moltissime delle scelte federali.
Brunetto Latini scrisse nel PATAFFIO: “Aperte son le papice agli sciocchi”.
Meditate, gente, meditate.
Gaspare Fardella

20 ottobre 2021

FIS/ANS: salvate il soldato AZZI

Non abbiamo fatto in tempo a rivedere la figura del Presidente FIS sotto nuova e positiva luce per l’accordo raggiunto a Napoli con l’ANS (a dimostrazione della nostra lealtà e obiettività) che il CdF boccia tutto e non ratifica.
Le possibilità, dunque, sono due, tertium non datur:
1)     il Presidente Azzi è andato baldanzoso a stringere l’accordo che porta anche la sua firma senza confrontarsi e prima riferire all’intero suo CD che, trovatosi davanti il testo concertato tra il suo Presidente, con una minoranza di consiglieri, e le controparti, lo ha bocciato;
2)     Il CD, ritualmente informato per tempo dell’accordo raggiunto (e solo da approvare), ha preso una direzione completamente diversa.
Il primo caso preoccupa, perché significherebbe che abbiamo un Presidente federale manifestamente inidoneo a ricoprire il suo ruolo. Chiunque abbia mai presieduto anche solo una riunione dei boyscout sa bene che il capo prima di dare il suo ok (e qui c’è addirittura la firma) si confronta con i suoi e poi l’approvazione finale diventa una mera formalità. Se Azzi non sa queste cose è bene che prenda la cassetta di cartone con le sue cose e liberi la stanza di viale Tiziano a velocità fotonica.
Il secondo caso è peggio. Avrebbe il sapore di un’imboscata, di un corto circuito istituzionale senza precedenti. Uno sgambetto intenzionale come segnale trasversale al presidente statutario per mandargli un messaggio forte e chiaro su chi comanda davvero la FIS. E i fatti ci dicono che, com’è noto, campeggia scura, ingombrante e inquietante la figura di un presidente onorario potentissimo e onnipresente, senza il benestare del quale da quasi un ventennio in federazione nessuno dice pio neanche per andare in bagno. “Io ti ho creato e io ti distruggo” sembrerebbe essere il messaggio. O forse, secondo i più raffinati osservatori, il deus ex machina potrebbe essere qualcuno, ancora più in alto. Si, ma chi?! E soprattutto perché?
Nel comunicato FIS odierno balza all’occhio una cosa curiosa, ossia che la bocciatura dell’accordo è stata deliberata “all’unanimità”. Quindi il presidente statutario ha votato contro l’accordo che egli stesso aveva accettato e firmato 5 minuti prima. E qui la cosa si fa preoccupante. Abbiamo un presidente che “qual piuma al vento, muta d’accento e di pensiero”, come nel Rigoletto di Verdi? Azzi si è conformato al CD per non farsi isolare e non aprire uno strappo istituzionale irrecuperabile ingoiando il boccone amaro? Secondo il comunicato di oggi dell’ANS sembrerebbe più la seconda.
Al momento non è dato sapere quali siano le motivazioni “formali” circa la mancata ratifica, sappiamo solo che sono “rammaricati”!
Però si tenga in considerazione che a Napoli c'erano: AZZI, DE BARTOLOMEO, AUTUORI per la FIS; PIZZO per il CONI e poi la dirigenza ANS, con Presidente, vice presidenti, tesoriere ed avvocati. La riunione si è tenuta in una sede istituzionale (C.R. CONI Campania). Pertanto, la mancata ratifica politicamente è uno sgambetto non solo al presidente statutario, ma anche al CONI, che di certo non starà a guardare.
Buttare scriteriatamente all’aria un accordo tutto sommato equilibrato che ha la condivisione di tutti, qualsivoglia sarà la motivazione che attendiamo tutti curiosi, mette l’attuale dirigenza FIS in una luce tetra e apre le porte a scenari inquietanti: qualcuno si dovrà dimettere, qualcosa di grosso dovrà succedere, qualche testa salterà.
È comunque impensabile andare avanti così. La nostra grande famiglia ha bisogno di serenità e non di istituzioni disorganizzate e in conflitto tra loro. Ha bisogno di un leader autorevole, preparato e carismatico.
Finora ci pare che si sia vista tanto autoritarismo e poca autorevolezza, e durante la campagna elettorale vi avevamo avvisati.
Si resta in attesa dello sviluppo degli eventi, ma tira aria molto pesante.



19 ottobre 2021

PIAZZA News

Girava già da qualche giorno (fonti ben informate me l'avevano riferita) ed oggi si è avuta la conferma (triste, tristissima): nessun accordo FIS-ANS. La federazione, attraverso il suo organo di "informazione" (propaganda), smentendo se stessa ed un suo precedente comunicato, ha dato questa laconica notizia: "Il Consiglio Federale, chiamato ad esprimersi sul documento preliminare prodotto a seguito dell’incontro del 7 ottobre scorso a Napoli con l’Accademia Nazionale di Scherma, preso atto delle diversità di vedute in merito alla fase attuativa di un’eventuale collaborazione, ha deciso all’unanimità, con rammarico, di non approvarlo." Meditate, gente, meditate.

Gaspare Fardella

16 ottobre 2021

FIS-ANS: finalmente l'accordo che tutti aspettavamo.

da sx: Polidoro, Fumo,La Ragione, Pizzo,
Puglisi, De Bartolomeo, Azzi, Autuori
Sono stato sorpreso il giorno 8 c.m. dalla lettura del riavvicinamento tra Federazione ed Accademia Nazionale di Scherma. Devo dire che alla sorpresa è seguito subito un sospiro di sollievo, certo la vicenda tra i due enti ha tenuto con il fiato sospeso tutto il movimento che ha pagato, indirettamente e per anni con tensioni ed incertezze, per una guerra il cui inizio è stato quasi dimenticato ma i cui protagonisti sono ancora in scena, seppur in secondo piano.
È d’obbligo un plauso ai due presidenti ed in particolare, permettetemi, a Paolo Azzi che è riuscito dove altri hanno fallito mettendo a segno un vero capolavoro, ottimamente spalleggiato dal Vice Presidente Vincenzo De Bartolomeo, espugnando la roccaforte Napoletana e portando a casa uno straordinario successo.
La sorpresa deriva soprattutto dal fatto che nulla si era saputo di un riavvicinamento o di incontri che sicuramente ci sono stati, probabilmente il segreto di questo successo è stato proprio la riservatezza. Da osservatore ho notato alcune sbavature di sicuro frutto della velocità con cui sono stati partoriti i comunicati FIS e ANS (identici peraltro e quindi probabilmente concordati).  Partendo dal primo mi ha colpito in primis la foto dove si coglie un clima festoso e uno sguardo allegro e disteso di tutti gli intervenuti, il rappresentante CONI è raggiante e spiccano in primo piano tre figure su tutte: il vicepresidente ANS Fumo, il consigliere ANS Puglisi e il Presidente FIS Azzi che lasciano trasparire la loro soddisfazione. Se ne deduce, e ne sono felice, che si sia superata la fase del rinfacciarsi le cose e si sia passati, come è giusto che sia, al puro e semplice lavoro.
Dopo anni, in cui carte bollate, “puntate” sul blog,  comunicati, sentenze e accordi “in progress”, sbandierati in modi e forme tra le più disparate, in FIS qualcosa è sicuramente cambiato. Le altre figure, leggermente indietro rispetto agli altri, nella foto sarebbero quasi scontate: il Presidente ANS La Ragione e il Rappresentante CONI Pizzo appaiono felicissimi e quet’ultimo deve aver messo in campo le sue doti migliori per essere riuscito nell’impresa di comporre un tavolo simile. Il vicepresidente FIS De Bartolomeo, il consigliere segretario ANS Polidoro ed il consigliere FIS Autuori. In realtà quello che più mi ha colpito, ad un secondo sguardo, sono le assenze. Se da un lato ci sono in schieramento sparso i vertici dell’ANS dall’altro manca un vicepresidente ed un segretario. Il lettore comune, superficiale o semplicemente distratto potrebbe pensare “meno male, altrimenti…..”.  Non si  conoscono i motivi dell’assenza  ma certamente saranno legati ad altri impegni istituzionali, insomma un’assenza sicuramente concordata.
Ora si dovrà attendere la ratifica da parte dei C.F. e C.d.A  dei due enti dell’accordo raggiunto al fine di proseguire nei passaggi successivi.
L’assenza in foto del vicepresidente ANS Basile avrebbe potuto far credere in un dissenso da parte del medesimo. Nulla di tutto questo, il BASILE è l’autore delle foto , peraltro citato nel comunicato per la sua presenza. Si intravede nella sequenza pubblicata sul sito ANS, deduco sia una semplice distrazione del gestore del sito FIS, non aver attribuito la paternità delle foto come si è soliti fare e come le regole impongono.
In questi giorni a Riccione si sta svolgendo il G.P.G. e in tale contesto avranno luogo le riunioni dell Commissioni dei vari gruppi di lavoro: immagino ci sia anche la riunione del C.F., il quale, come dianzi precisato, dovrà deliberare la ratifica dell’ottimo lavoro svolto da parte di chi si è prodigato per questo accordo. Sono sicurissimo che i due organi direttivi, peraltro ben rappresentati, non avranno difficoltà a ratificare.
L’esperienza consiglia di stare con i piedi per terra, quindi si resta in attesa di ulteriori e positivi comunicati e solo allora si potrà affermare la conclusione di uno storico accordo e si potrà capire il ruolo degli assenti e di quanti immortalati in una foto che resterà impressa nella memoria e quindi storica.
Una anticipazione sui contenuti dell’accordo:
1. esame congiunto con doppia valenza, funzione di certificazione delle competenze ANS e rilascio della licenza sportiva FIS in un’unica seduta, grazie alla presenza del presidente federale o di un suo delegato ed 1/3 dei maestri in commissione; 2. formazione in collaborazione ANS-FIS; 3. nuovo ed ultimo qualification day ANS con doppia valenza sia di sanatoria che di rilascio licenza.
Al momento la scherma storica pare sia fuori dai precitati accordi.
Ezio RINALDI

14 ottobre 2021

ALLENAMENTI COLLEGIALI: convocazioni e cambi di società. E' tutto normale?

Si è svolto da poco, come ampiamente pubblicizzato dai media, il primo allenamento di sciabola femminile assoluti diretto dal nuovo CT, Luigi Tarantino. In bella mostra compaiono anche i probabili componenti del nuovo staff tecnico.
In sincronia (casuale o causale?) con quest’evento alcune atlete d’interesse nazionale si sono trasferite, o sarebbero in procinto di farlo, da alcuni club ad altri. In particolare un prestigioso ed antico club di Roma sarebbe la società più svantaggiata, subendo la perdita di due forti elementi da poco lì approdati, a favore di club che si fregiano della direzione tecnica di maestri che farebbero parte dello staff del nuovo CT.
Si vocifera anche che tra le società privilegiate ci sia quella presso cui ha lavorato, fino a poche settimane fa, il neo CT. Il caso più eclatante riguarda un’atleta laziale che all’inizio della scorsa stagione agonistica aveva deciso d’iscriversi per la società romana, affidata alle cure del tecnico di detto club. Evidentemente la cura non ha dato i suoi frutti tanto che, tempo un anno e un  mese, la stessa atleta opta per un’altra sistemazione e per un’altra casacca dopo un peregrinare continuo negli ultimi anni della sua carriera. La situazione non è dissimile da quella di altre atlete il cui girovagare, forse, è stato negli ultimi tre anni meno frenetico.
Sorgono spontanee alcune domande legate all’evidente insoddisfazione di queste, ma forse anche di altri sciabolatori e sciabolatrici. A cosa è dovuto questo “tourbillon”? E’ un evento fortuito? E’ legato all’imperizia o alla caduta in disgrazia di club e di allenatori da cui si prendono le distanze? Traduce le incertezze, le insicurezze, il disorientamento, la scarsa personalità degli atleti in questione? Riflette un suggerimento, sebbene soltanto sussurrato, da parte di qualcuno? Ci si sistema in grandi club, potenti, ben organizzati e politicamente “ammanigliati” che rappresentano dei forti attrattori anche in relazione a “specchietti per le allodole”? Si imboccano scorciatoie che possano favorire, oltre i propri meriti, un futuro successo?
Domande ancora più importanti riguardano il destino dell’arma bitagliente in Italia, che ha numeri sparuti, soprattutto in ambito femminile, e pochi club che la praticano, per di più non uniformemente distribuiti nel nostro stivale. Il fenomeno di cui si parla (trasferimenti di atleti) è d’incentivo alla crescita della specialità nelle periferie e alla sua diffusione sul territorio? Va in direzione di una centralizzazione degli allenamenti lasciando poco spazio, meriti o alternative alle società che vogliano praticarla o intraprenderla? Sono stimolanti per il piccolo artigianato che ancora produce atleti? Non sarebbe il caso di regolamentare meglio l’attività al fine di promuovere un vero sviluppo della disciplina della sciabola?
Volendo risalire a un ventennio fa l’allora CT della sciabola Christian Bauer impose la centralizzazione, con il trasferimento a Roma degli atleti che volevano tentare la carriera sportiva di alto livello, assicurando però la permanenza, seppure formale, al club e ai maestri di provenienza.
E non sarebbe di stimolo, per club e maestri, convocare in modo meritocratico nelle competizioni internazionali e agli allenamenti nazionali i tecnici degli atleti partecipanti, seppure a turno e non in tutti gli eventi? Ciò darebbe la possibilità ai maestri di osservare i propri atleti in situazioni significative in modo che al ritorno in palestra sappiano su quali aspetti lavorare e aggiornarsi permanentemente.
Come dimostrano i fatti da cui partono le nostre considerazioni c’è bisogno di prendere decisioni di politica sportiva che possano garantire la più ampia diffusione della pratica della sciabola e regolamentare un settore che, lasciato a se stesso, rischia di concentrare su pochi club e pochi tecnici il movimento disincentivandone la crescita.
Sarebbe oltremodo interessante  la convocazione di un seminario per una discussione seria e profonda sulle tematiche in titolo.
Ezio RINALDI
 

12 ottobre 2021

Il GPG, una gara da sogno per tutti

É appena partito il Gran Premio Giovanissimi (GPG) di Riccione, per l’edizione 2020-2021, e, nella sua decennale vita, mai era stato sospeso, ma come ovviamente tutti sanno, a causa dell’epidemia mondiale, l’edizione 2019-2020 non si è potuta svolgere e quella successiva è stata spostata da maggio a ottobre.
Negli anni passati i numeri del GPG sono sempre stati in crescendo e di anno in anno era un termometro federale per capire come si distribuivano gli schermitori sia nelle società che nelle gare in generale. Talvolta si è registrata qualche flessione e in passato ne parlammo, evidenziando come il meccanismo della gara stessa fosse incredibilmente inspiegabile, specie per quelli che partendo da zone dell’Italia molto distanti da Riccione, si trovavano a fare non più di cinque assalti nel girone e poi una o al massimo due dirette. Troppo poco per un Gran Premio. Sempre dal blog si è poi continuamente invocata una revisione della formula di gara, non solo nel massimo campionato, ma anche nelle tappe regionali. Ma con Giorgio Scarso al comando della FIS le cose non si sono mosse di un solo millimetro, ossequiando la regola mai scritta del “si è sempre fatto così?”.
Anche in questa edizione le cose sono andate nella medesima direzione, tenuto conto che di traverso ci si è messo anche il protocollo sanitario, che ha limitato le pedane, l’accesso al luogo di gara, ristretto i controlli, e infine anche i numeri. I partecipanti quest’anno saranno infatti 2123, mentre pare che nella stagione pre-covid si attestavano su +/- di 3000. Considerata la situazione e i presupposti si può parlare di successo, come sempre d’altronde per una gara che è per tutti di particolare importanza. Però qualcuno ha storto il naso, in quanto le regole per far partecipare alla gara gli atleti, gli aventi diritto stentavano a raggiungere i 1800 e qualcuno ha provato a giustificare quei 300 in più, al solo fatto che qualcuno fa la doppia arma. Nulla di male, sia chiaro, meglio più che meno, ma, sempre qualche dubbioso, ha ulteriormente ipotizzato che le limitazioni per iscriversi alla gara, non siano state osservate scrupolosamente proprio per favorirne la partecipazione, cosa che mi trova anche abbastanza favorevole, visto e considerato tutto l’insieme. Ammetto però che se così è accaduto, forse sarebbe stato meglio saperlo in origine.
Personalmente non mi sarebbe dispiaciuto veder gareggiare tutti quegli atleti che per forza di cose hanno mancato la gara, sia nelle fasi di qualificazione che in quella finale, con un campionato parallelo che poteva cominciare benissimo in questa stagione. Un campionato speciale “una tantum”, che forse sistemava le cose in maniera definitiva, e che avrebbe potuto allungare il calendario di gara di questa stagione e sistemare l’albo del GPG senza lasciare scontento nessuno, specie gli Allievi e le Allieve di quell’anno.
Un’ultima nota va comunque ulteriormente fatta, ovvero quella che vede distanziate le pedane ben più degli anni passati per evitare possibili contagi, un dettaglio necessario che ha imposto alla FIS l’occupazione di ogni più piccolo angolo del palasport e del bocciodromo, costringendo gli stand a rinunciare a installarsi in un tendone esterno, che solo per problemi di costi/benefici non è stato allestito. Parlando con alcuni di loro ho saputo che a causa del covid si sono dovuti re-inventare il loro business, riprogrammando anche la loro presenza futura nelle gare. Staremo a vedere e forse si organizzeranno meglio sia i maestri che gli atleti, con maggiore anticipo, magari attivando le figure degli armieri di sala, che sono oltremodo necessari.
Forse il Covid non ha portato solo un virus letale, ma anche un vento di cambiamento che di certo andrà sfruttato per far gonfiare le vele e così percorrere una nuova rotta sportiva. Una di quelle che questo blog invoca dal 2012.
Fabrizio ORSINI

28 settembre 2021

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE Paolo AZZI: la proposta di Fabrizio ORSINI

Stimato Presidente Federale, e mi sia concesso anche un caro Paolo Azzi,

Scrivo una lettera per suggerirti una proposta mirata a migliorare la vita sportiva nelle nostre sale scherma, ovvero un software per gestire gli assalti in palestra, tramite una app con telefonino o tablet.

In questi giorni ne ho visti molti e nessuno mi ha soddisfatto né per grafica né per semplicità, né per linguaggio, al punto che vedendo che sono stati tutti realizzati all’estero, mi stupisce che non ve ne sia nemmeno uno italiano.

Arch. Fabrizio ORSINI

Ma proprio perché siamo usciti da una epidemia mondiale, taluni con le ossa o sarebbe meglio dire le lame rotte, ti invito a creare un concorso per programmatori software, che facciano una versione beta da poter scaricare dal sito federale e che possa essere provato in sala scherma dai nostri atleti liberamente. Dai download e i like di preferenza (non escludo nemmeno quelli stranieri) potremo delineare, alla fine, il vincitore.

Quale premio avrà? Dedichiamogli una gara e i suoi profitti, e magari una piccola parte del valore del tesseramento federale societario. Credo infatti alla generosità del popolo della scherma e sono certo che anche tu la penserai come me.

Credo anche che con questo progetto si possa rilanciare l’attività agonistica cui siamo abituati e forse crearne una nuova con nuove formule, specie per i giovani che sono sempre divisi fra gaming virtuale e gioco reale.

Certo è una cosa in più da fare, in aggiunta a quelle che la Fis sta già facendo, ma credo che le persone da dedicare a questo progetto non mancheranno, dopotutto siete, e siamo in tanti.

Attendo fiducioso e nel frattempo ti auguro buon lavoro

Fabrizio Orsini