26 giugno 2020

VILLA GLICINI:sospensione dello sfratto per il C.S. Torino.


Villa Glicini
Vi ricordate l’articolo “IL C.S. TORINO SFRATTATO DALLA SUA SEDE STORICA”, pubblicato il 17 marzo 2019?
In quella circostanza misi in evidenza i pessimi rapporti tra il Club e l’amministrazione comunale, tanto da non riuscire a trovare una sintesi che soddisfacesse le parti in causa. Una visione diametralmente opposta, i cui risvolti portarono le due fazioni in tribunale, precisamente al TAR piemontese, su istanza del Club che denunciava l’illegittimità del provvedimento di sfratto.
 Il Tribunale Amministrativo, a maggio, aveva sentenziato lo sfratto esecutivo del Club dalla sua sede storica (villa Glicini). Sembrava, quindi, che ormai il prestigioso sodalizio dovesse trovarsi altra sistemazione. Invece il Presidente Vecchione adiva il Consiglio di Stato chiedendo la revoca della sentenza  ed in data 19 giugno la quinta sezione del massimo organo amministrativo dello Stato, ha disposto, in attesa di entrare nel merito del contendere, la sospensione della sentenza del Tar Piemonte, accogliendo la richiesta cautelare del CSTO e addebitando al Comune le spese processuali,  consentendo al Club di permanere a Villa Glicini ed iniziare la programmazione delle attività,
Non può che far piacere la sospensione dello sfratto, anche se i giochi non sono ancora finiti poiché il Consiglio di Stato dovrà entrare nel merito della questione ed emettere una sentenza che ponga fine ad una diatriba che può partorire solo danni in capo ai soci, ma soprattutto agli schermidori ed alla scherma.
Il massimo dirigente del club, avv. Vecchione, ha inviato al Presidente del CONI, Giovanni MALAGO’, ed al Presidente FIS, maestro Giorgio SCARSO, una informativa, la leggo più come diffida, con la quale ha inteso richiamare l’attenzione sul quadro normativo che riguarda la struttura ospitante il CSTO e la loro posizione privilegiata a tutela della scherma e della struttura di “Villa Glicini”.  Nel documento è riportata la storia degli atti in essere e stipulati nel corso degli anni. La lettura di detti atti fa trasparire valide ragioni a supporto della posizione del Club.
E’ chiaro che l’amministrazione comunale abbia visioni diverse, che non sto a sindacare, ma non posso non rilevare che l’azione del Comune possa portare alla soppressione del C.S. Torino quindi alla dipartita di uno dei più antichi club schermistici di Italia.
Vorrei anche ricordare che il Presidente della FIS all’insorgere della vicenda inviava al Club due ispettori nelle persone di Piero Floreani e di Furio Ginori per capire cosa stesse accadendo.
I due ispettori riferivano che il Club ed i suoi dirigenti non avevano violato alcunché. Tutto però finiva lì, ed il Comune, che aveva già collezionato due sentenze di condanna in favore del Club, una terza in arrivo sulla determinazione del risarcimento danni per non aver consegnato l’impianto a norma, nonché due archiviazioni dei “minacciati” provvedimenti di revoca della concessione, per la loro infondatezza, non intraprese azioni di concertazione con il CSTO. Azioni ampiamente pubblicizzate dalla Sindaca nell’incontro con il Presidente FIS.
L’avv. Vecchione ha fatto quanto era nella sua possibilità per la difesa del Club e della scherma in generale, anche se qualcosa non mi torna. Ho la sensazione che ci sia stato, e forse c’è ancora, un regista capace di dirigere da dietro le quinte una faccenda dai contorni chiari da una parte e nebulosi dall’altra.
Certo è che le istituzioni sportive non siano state incisive, verrebbe da dire quasi assenti, e si ha la percezione che il Club sia stato lasciato solo.
Se così non fosse, non è mai troppo tardi per le massime istituzioni tutelare la scherma a Torino.
Ho contattato l’avv. Vecchione per un commento sulla sentenza del TAR ed una previsione per il Consiglio di Stato del prossimo dicembre, ma ha preferito astenersi per mantenere il fermo riserbo per il dovuto rispetto al Consiglio di Stato e che avrebbe liberamente rilasciato dichiarazioni all’esito, sia positivo che negativo, del massimo organo amministrativo dello Stato.
Auspico che si torni alla normalità con sani rapporti con l’amministrazione comunale e la certezza della sede per il C.S. Torino.
Ezio RINALDI


22 giugno 2020

LA PAURA ASIMMETRICA


Di guerra asimmetrica abbiamo sentito spesso parlare, negli ultimi tempi, con riferimento al terrorismo. Il virus che ci affligge oggi con particolare severità ci ha fatto paragonare, impropriamente, la situazione che stiamo vivendo ad una guerra: asimmetrica, appunto. I virus, anche l’ultimo, tenendo al margine le immancabili certezze complottistiche, fanno il loro mestiere, da sempre, e non hanno un generale che li guidi. Seguono le leggi di madre natura, che è cieca, ma ci vede benissimo, e di cui anche noi siamo figli legittimi, e spesso scriteriati. Possiamo scegliere, però - grazie alla briciola di consapevolezza di cui siamo dotati - se essere parte di un meccanismo cieco, o se riuscire a svincolarcene, almeno in parte, almeno qualche volta.
Il cosiddetto buonsenso ci porta a trovare un ragionevole e sempre molto personale compromesso fra la paura e il rischio. Nel caso in questione - stiamo parlando del virus che ci tormenta, ma anche di altri, e di altri rischi che fanno parte inscindibile della vita – l’eccesso di paura ci porterebbe ad un isolamento totale ed eterno: non potremo mai avere la sicurezza assoluta di evitarlo.
D’altra parte, si deve pur vivere, e questo comporta dei rischi. Ne conosciamo alcuni, altri ne ignoriamo, e accettiamo quotidianamente una certa dose di rischio.
Fra la paura e l’accettazione del rischio siamo costretti a trovare un difficile equilibrio, che dipende dalla personale valutazione. Sarà giusta? Sarà sbagliata? Ma bisogna pur respirare, mangiare, e in qualche misura aprirsi al mondo pericoloso che c’è là fuori: facendo finta che non ce ne sia un altro altrettanto pericoloso qua dentro…
C’è poi la questione della responsabilità: le mie valutazioni, e le mie decisioni, influiscono certamente anche sul rischio che carico sulle spalle degli altri. Da qui non si scappa. O forse sì: basta delegare. E noi, vivendo in una società fortemente strutturata, l’abbiamo fatto, e ne subiamo le conseguenze, nel bene e nel male.
Abbiamo, perciò, chi decide per noi, e detta le regole. Tutto bene, se le persone che dettano le regole fossero esenti dai problemi che affliggono anche noi. Scienza e politica devono sorreggersi fra di loro, ma camminano sulle gambe degli uomini, che come noi hanno difetti, ambizioni, interessi: e anche se non ne avessero, ci penseremmo subito noi a trovare il pelo nell’uovo, o la trave nell’occhio.
Mettiamoci ora nei panni di chi detta le regole, a qualunque livello. Se sbaglia, ha la responsabilità di errori anche tragici (chissà quanti ne sono stati già fatti!), e quindi l’effetto della paura sarà particolarmente forte, e le misure adottate tenderanno ad essere sempre più restrittive. Quando però l’effetto delle norme restrittive si farà sentire anche in altri settori, con conseguenze di gravità crescente, bisognerà fare un po’ di marcia indietro: si naviga, sempre, fra Scilla e Cariddi.
In questa situazione di impasse, di incertezza, la scappatoia più comune è lo scaricabarile: caricare la propria responsabilità sulle spalle degli altri, a cascata. Regole precise, ma anche no, in modo da potersi attribuire il merito dei risultati positivi, e scaricare la colpa di quelli negativi.
La paura, dicevo all’inizio, è asimmetrica. È forte, è vicina, morde di più: ed è per questo che da sempre è sfruttata da chi vuol condurre persone e popoli a comportamenti dannosi e assurdi, tranne che per chi la usa a suo vantaggio. E quando la paura, grazie al bombardamento quotidiano di notizie più o meno attendibili, ha contagiato un numero abbastanza ampio di persone, l’individuo che vuole conservare una certa capacità critica, un sano buonsenso, diventa agli occhi dei più il cattivo, l’irresponsabile, l’untore: ed è costretto a cedere, per evitare la riprovazione sociale, o peggio. Certo, ci sono dei casi in cui la coscienza ci può, ci deve, impedire di cedere: anche questa è una valutazione personale. Alla fine, tutto ci riconduce a noi stessi.
Mi domando, ad esempio, cosa succederà quando le regole stabilite dall’alto ci diranno che sarà possibile riprendere la normale attività, come già in parte succede. Il virus è ancora fra noi, e in certe parti del mondo, con cui abbiamo contatti quotidiani, galoppa ancora. Faremo finta che non ci sia più pericolo? Qualcuno, nello scarico a cascata delle responsabilità, si ergerà a guardiano della salute e agiterà ancora lo spettro della paura, impedendo a chi sta sotto di lui di poter ripartire? Penso alle scuole, ad esempio, che potrebbero bloccare una miriade di palestre di cui vivono tanti sport amatoriali.
E allora? Ricette, devo ammetterlo, non ne ho. Vivo giorno per giorno, mi adeguo alle regole, con una certa elasticità. Cerco di mantenere in vita la mia capacità critica e spero, come tutti, che la morsa della paura si allenti. In fondo - neanche tanto in fondo - sono tra i fortunati. Ad altri è andata peggio, e presto a molti toccherà subire gli effetti collaterali della grande paura. Auguro a tutti loro, e a tutti noi, che non siano troppo gravi.
Giancarlo TORAN

19 giugno 2020

LA SCHERMA E IL COVID19, IN ITALIA E NEL MONDO


Cosa accadrebbe se fermassimo il mondo per tre mesi e poi ripartissimo? Intanto bisognerebbe trovare un motivo plausibile per farlo e poi dovremmo vedere le conseguenze che questo motivo ha prodotto sul mondo intero. Ed è quello che è accaduto alla fine di febbraio in tutto il pianeta.
Ma gli effetti di questo virus però non sono ancora calcolabili al meglio e per la verità è difficile trasformare il lockdown in una ripartenza con elementi virtuosi di rilancio dell’economia, delle relazioni e dei lavori politici. Non parliamo dello sport, cosa che pare essere ancora più difficile, specie qui in Italia e vediamo il perché nel dettaglio.
In data 17 maggio 2020 è stato emanato un Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri, dal titolo: “Disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, Recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19”
e pubblicato al seguente indirizzo web https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/05/17/ 20A02717/sg, di conseguenza la Federscherma ha costruito il suo protocollo informando le società sportive, einviando via mail molto materiale molto ben fatto e preciso, redatto dall’Ing. Lucia Fontana e dall’Avv. Monica Campione, che sono esperti del settore e lo si vede dai loro elaborati, molto accurati e precisi.
In sostanza il DPCM 17 maggio 2020, non è altro che una sorta di declinazione della normativa relativa alla sicurezza prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro, applicata alla vita di tutti i giorni, ma declinata in chiave igienistica. È ovviamente un mio libero parere che non mira a trovare adepti, né sostenitori e se poi vi saranno detrattori, ne prenderò atto. Infine va detto che è una legge dello stato che va osservata senza detrazioni, anche perché si rischiano ammende e sanzioni, penali e civili.
Io però mi sono chiesto molto candidamente come si siano comportati in merito gli altri stati dell’Europa, e non solo, così ho fatto una ricerca che vi voglio sottoporvi.
In Francia la Federation Française Escrime, ha aperto una pagina apposita dal titolo: La FFE répond a vos questions, (=La FFE risponde alle vostre domande): https://www.escrime-ffe.fr/fr/actualites/toutes-les-actualites/197-la-ffe-repond-a-vos-questions-n-deg-10.html dove illustrano “un plan d’accompagnement exceptionnel à la reprise”, (=un piano di accompagnamento alla ripresa) che NON riguarda misure sanitarie, bensì economiche, con 100.000€ di budget totale a disposizione per aiutare i clubs, più 500kit di Prémière touche per riprendere le attività in sala e anche all’aperto, ma soprattutto nelle scuole. Ovviamente tutto si basa su una strettissima campagna di studio e reperimento di informazioni tramite questionario, che è possibile visionare qui: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdWk6o4SVhnW–OnGakZ-6DvmMe3x9Wwc MHN aQzGK4dEJew/viewform che tutto sommato non è molto diverso da quello che aveva fatto pervenire la FIS tramite i Comitati Regionali.
In sostanza sono più gli aiuti che i divieti, e quasi non si parla né di sanzioni, né di protocolli e né di igienizzazione o sanitizzazione.
In Inghilterra
Il sito della British Fencing Association, è molto interessante, in quanto ha una specifica pagina dedicata al COVID19 con le seguenti voci, poco verbose e molto pratiche:
COVID19 Latest News
COVID19 Zone
Advice for Coaches
Advice for Clubs
Online Coaching Guidelines
#FIT2Fence
In nessuna di queste pagine si parla di scherma indoor, ma solo outdoor, dando linee guida di come praticarla e qui potrete trovare quello che vi serve:
Vi posso garantire che l’analisi di rischio della FIS è enormemente più dettagliata ed esaustiva di quella inglese, e per la verità quella inglese non è una vera analisi di rischio, al contrario è una tabella per far fare l’analisi di rischio ai maestri di scherma, di concerto con i suoi collaboratori ed eventualmente i genitori.
Gli inglesi però ci tengono a informare che *no sparring and no fencing lessons currently permitted* (=non è permesso attualmente fare lezioni e assalti) per cui se andrete in UK, state molto attenti, perché non potrete incrociare le lame con nessuno.
In Spagna
La Spagna, che tanto ci ha appassionato e forse anche terrorizzato nelle settimane di più alto contagio, appare meno drammatica di quanto ci potremmo aspettare. Anzi, direi ottimista, in quanto il giorno 20 giugno riprenderanno le gare iberiche. Si tratta solo di gare per veterani, cioè master, ma sempre gare sono, vedere per credere https://www.esgrima.es/competiciones-de-torneo/?tournament_id=CEVET, mentre per la faccenda Covid19, i files relativi a come riprendere le attività non sono più scaricabili: https://www.esgrima.es/informacion-sobre-las-fases-de-desescalada-en-el-deporte/, e forse la ragione sta nel fatto che essendo in qualche modo ripresa l’attività è inutile attenersi?
In Germania
Io credo che in questo frangente la più interessante delle federazioni europee sia la Germania. I tedeschi, tanto ossequianti delle regole, e delle norme, si sono attivati come previsto con molta precisione e uno stile comunicativo molto friendly. Gare bloccate, allenamenti controllati, e ovviamente l’immancabile opuscolo per gestire la pandemia e le attività di ripresa, redatto dal dipartimento di medicina dello sport e che per vostra curiosità potrete scaricare qui:
Ancora più interessante vedere come in realtà sia la psiche degli schermitori nelle attenzioni federali, in quanto è predisposto un documento di tre pagine e un referente per poter affrontare il tema della pandemia a questo indirizzo: http://www.fechten.org/fileadmin/userupload/Empfehlungen CoronaSportpsychologie.pdf, Invece per quanto riguarda la ripresa degli allenamenti la DFB ha predisposto un documento cui attenersi, http://www.fechten.org/fileadmin/userupload/Corona UebergangsregelnzurWiederaufnahmedTrainingsbetriebs29.04.20.pdfcompatibilmente con le regole delle varie regioni tedesche, di sole 6 (sei) pagine, grazie al quale gli schermitori tedeschi sono stati autorizzati ad allenarsi già a partire dal 29 aprile 2020.
Vediamo adesso due stati che ritengo importanti per questa faccenda dell’oramai famigerato virus.
Gli USA
Gli Stati Uniti non sono stati da meno. Gare cancellate e poche parole, una pagina web con poche informazioni e molto chiare, suddivise per clubs, atleti, e operatori del settore, dove fino alla loro Fase 2 le attività di allenamento non sono consentite, mentre dalla Fase 3 potranno allenarsi solo gruppi inferiori a 10 persone, e non in spazi chiusi “Public health authorities allow small group activities (< 10 people), but public training facilities remain closed”. Il documento di sole 7 (sette) pagine lo trovate qui: https://cdn2.sportngin.com/attachments/document/1c39-2159784/USOPC ReturntoTrainingConsiderations.pdf#_ga=2.81101399.1908171982.1592405201-2139313289.1592405201
Ancora più interessante è che gli americani hanno già previsto un percorso serratissimo fino alla Phase 5, comprensiva di vaccinazione di Atleti e allenatori: “A vaccine or cure for COVID-19 is developed:
a. Incorporate COVID-19 vaccination into the standard vaccinations of athletes, coaches and staff”.
Ottime le Raccomandazioni per la disinfezione di attrezzature e living spaces per le attività di allenamento”:
il tutto premesso da un semplice: Hard (Non-porous) Surfaces If surfaces are dirty, they should be cleaned using a detergent or soap and water prior to disinfection.
(= Superfici dure (non porose) - Se le superfici sono sporche, devono essere pulite con un detergente o acqua e sapone prima della disinfezione). Dividendo così come avviene in Italia le due fasi di pulitura e disinfezione. Molto accurata e precisa e anche la Check list per la pulizia degli ambienti che è soprattutto pratica. https://cdn1.sportngin.com/attachments/document/ec39-2156746/ NSCASafetyChecklist.pdf#_ga=2.22334587.1908171982.1592405201-2139313289.1592405201
In Cina
Anche se Hong Kong è un caso specifico, è bene sapere che sembri non essere stata colpita dal virus e nel loro sito federale non appaiono notizie in merito e anche i frequenti Tiktokers che postano video, non sembrano interessati dalle problematiche innescate dalla recente pandemia.
Stesso stile anche per gli impenetrabili siti cinesi e della China Fencing Federation http://fencing.sport.org.cn/, come se nulla fosse accaduto.
In Giappone
Molto asciutti e immediati anche i giapponesi, che sono il popolo più organizzato del mondo e anche il più pulito, che anche in questo caso non si sono smentiti. Ovviamente è illeggibile per noi il loro pdf per le attività di contrasto al Covid19, ma se volete vedere cosa hanno fatto sono comunque molto interessanti le informazioni per gli allenamenti stando a casa:  https://fencing-jpn.jp/news/ 23427/ e il loro protocollo per la gestione dell’emergenza, senza quasi aver mai interrotto le attività di lavoro né di allenamento, né quelle di gara: https://fencing-jpn.jp/news/23420/
Conclusioni
Sarò sincero, in questo lungo viaggio informatico non ho trovato alcun riferimento a normative nemmeno minimamente simili a quelle italiane. Vero è che non mi sono addentrato nei siti governativi delle singole nazioni, ma è altrettanto vero che nessuna di queste federazioni straniere ha mai citato leggi, decreti e normative del loro stato in maniera così precisa come quelle citate dai protocolli italiani.
Come dice il celebre adagio: “paese che vai usanza che trovi” nulla da dire, però mi sia consentita una critica morale verso chi ha fatto le leggi italiane, dicendo che in questa emergenza pandemica avevamo bisogno di tutto, tranne che di una politica del contenimento dal contagio che avesse risvolti di tipo civile e penale verso eventuali contagi per l’accensione di nuovi focolai influenzali.
Chiedo venia se non sono stato preciso nella ricerca, ma sono certo che se vi sono errori in quello che ho detto, “mi corrigerete”.
Auguro alla Scherma italiana una ripresa grandiosa e sempre al top, perché cari amici ne abbiamo tutti un gran bisogno.
In bocca al lupo e buona estate schermistica a tutti!
Fabrizio ORSINI

15 giugno 2020

BATTITORE LIBERO


M° Giancarlo TORAN
Un articolo per Piazzascherma non l’avevo mai scritto, e pensavo di avere i miei buoni motivi. La posizione “politica” del curatore del blog, Ezio Rinaldi, era ed è chiaramente di opposizione all’attuale gruppo dirigente: lui non ne ha mai fatto mistero, e quindi su questa piazza virtuale si sono espressi in tanti che la pensano più o meno come lui. Non sono mancati, però, quelli di opinione contraria, e questo ha reso il blog un punto di incontro molto frequentato, come dimostra l’elevatissimo numero di visualizzazioni.
Personalmente, mi ritengo un “battitore libero”: non ambisco a cariche, il mio percorso l’ho fatto, le mie esperienze le ho avute, nel bene e nel male. Sento di potermi esprimere abbastanza liberamente, anche se molto raramente ho scritto di politica, negli ultimi anni.
Quel che mi ha tenuto lontano dal dire qui la mia, in tante occasioni, è stato l’anonimato. Non sono del tutto contrario: capisco i timori di chi si espone, ed ha qualcosa da perdere. Tuttavia è fin troppo facile, per chi vuol restare anonimo, lasciarsi andare a esagerazioni che talvolta superano, e di molto, il limite del buon gusto, se non del lecito.
Non è poi facile né piacevole dialogare o discutere con chi sa tutto di te, perché ti firmi, mentre tu non sai chi si nasconde dietro certe frasi. A lungo andare, queste distorsioni hanno portato alla chiusura del blog, e questo è dispiaciuto a molti - anche a me - che hanno espresso il loro disappunto chiedendone la riapertura, ma con nuove regole, che scoraggiassero l’anonimato. Nel senso che chi ha seri motivi per non firmarsi può farlo, a condizione di rendere nota la sua identità al gestore del blog, che si impegna a non renderla nota, salvo casi particolari, che si possono intuire. Materia spinosa, che probabilmente allontanerà da Piazzascherma molti scrittori abituali.
Scrivo, quindi, dopo aver espresso il mio disappunto per la chiusura, un po’ per coerenza, un po’ con la speranza di un dibattito più sano e costruttivo. La situazione attuale è molto critica - non solo per la scherma - e le prossime scadenze potrebbero modificare radicalmente la geografia del nostro mondo.
Diciamo la verità: c’è molta confusione sotto il cielo. Quindi - mi perdonino Confucio e Mao se li cito a sproposito - ci sono anche grandi opportunità, per chi le sa cogliere.
Covid-19 e sue complicate conseguenze, sentenze, ricorsi, modifiche statutarie, elezioni si oppure no, sono tanti aspetti che potrebbero diventare secondari o esplosivi, da soli o in rapporto con il cambiamento più complesso di tutti: quello che si attende da parte del Governo, e di Sport e Salute, entro la fine dell’estate.
Siamo abituati ai grandi annunci che rimangono tali, alle montagne che partoriscono topolini, e non sappiamo cosa succederà questa volta. Certo è che la coperta è troppo corta, e sarà difficile trovare un equo compromesso, ad esempio, fra le esigenze degli operatori sportivi e quelle delle società sportive. La crisi economica in arrivo non sarà certo di aiuto, e temo anche, per il delicato equilibrio del nostro sistema sportivo, che qualcuno si accorga che la guerra fredda è finita da un pezzo: che ne sarà dello sport militare?
In tutto questo fermento potrebbe essere di aiuto un buon confronto di idee: Piazzascherma potrebbe diventare – è un augurio – un luogo di confronto, liberandosi dal vecchio cliché. I social non hanno la stessa funzione, perché polverizzano idee e punti di vista, e ognuno va a cercare opinioni che confermino la propria. I siti della Federazione informano, ma dall’alto, e non permettono il dialogo: senza critiche, e risposte nel merito, la mitica “base” non è per nulla coinvolta.
Quindi, e concludo, ho deciso di dare anch’io qui il mio piccolo ma libero contributo: spero di ritrovarmi presto in buona e numerosa compagnia. 

13 giugno 2020

GRUPPO DI REDAZIONE DI PIAZZA DELLA SCHERMA

Alberto COLTORTI
Francesco STORACE
Come ho avuto modo di scrivere in un commento, il blog ha riaperto sulla spinta di numerose richieste ma con regole più stringenti. In tale ambito, mi sono confrontato con alcune figure, per me di assoluto rilievo, con le quali si è stabilito di costituire un Gruppo di redazione.
Detto gruppo ha fissato lo scopo per la suddetta costituzione: cooperare con i loro scritti al fine di fornire notizie ed informazioni su varie tematiche.  Quindi un gruppo di persone che decide di sostenere il blog con lo scopo di informare ma soprattutto di dialogare su vari argomenti del mondo schermistico, pertanto uno scopo determinato e non generico.
Il “Gruppo”, si propone di creare un collegamento con la base ma anche con i vertici, perseguendo, come anzidetto, finalità di informazione e di dialogo su argomenti di interesse generale ma anche particolare.
Giancarlo TORAN
Gaspare FARDELLA
In questi anni si è scritto di tutto ma sempre con la certezza di poter dimostrare la legittimità di quanto asserito. Colgo anche l’occasione per ribadire la mia posizione: sono per il rinnovamento e non dimentico ciò che si è scritto e promesso in passato. Chi lo desideri potrà scrivere di politica, candidati e programmi, in ossequio alle proprie idee e convincimenti, attenendosi alle nuove regole del Blog.
Fabrizio ORSINI
Emilio BASILE
L'anonimato cosiddetto anti-federale era tollerato per evitare che lo scrivere in chiaro il proprio pensiero potesse essere motivo di iniziative disciplinari da parte degli organi di giustizia federale. Ciò che mi è sempre rimasto incomprensibile è stato l’anonimato dei pro federali: scrivendo in chiaro da chi sarebbero stati perseguiti? Personalmente ho sempre consentito a tutti di esprimere le proprie opinioni e se qualcuno lo nega è in perfetta malafede.
Ezio RINALDI

Il titolare del blog sarà sempre schierato ma nulla c’entra con le varie pubblicazioni, però tutto questo appartiene ormai al passato: è iniziata una nuova fase e la costituzione di un gruppo di redazione ne è la testimonianza. Con il Permesso degli interessati pubblico di seguito i nominativi componenti la redazione:
M° Giancarlo TORAN; avv. Gaspare FARDELLA; avv. Francesco STORACE; Prof. Emilio BASILE; Arch. Fabrizio ORSINI; M° Alberto COLTORTI e, naturalmente, Ezio RINALDI
Ezio RINALDI

08 giugno 2020

PROVVEDIMENTI ECONOMICI E RIVISITAZIONE ATTIVITA' AGONISTICA

Nel fine settimana 6/7 giugno2020 si è svolta, via telematica, la riunione del Consiglio Federale FIS. Tanti gli argomenti trattati, in particolar modo quelli inerenti il sostegno economico per l’attività di base, ma non meno importante è stata la rivisitazione dell’attività agonistica che sarà più rispondente alle esigenze di società atleti, maestri e genitori. Procediamo con ordine.
Con l’articolo “PROVVEDIMENTI DI SOSTEGNO DELIBERATI DAL CONSIGLIO FEDERALE” pubblicato in data 11 maggio 2020, avevo già trattato l’argomento, plaudendo alle iniziative federali, riconoscendone l’assoluta validità, in particolar modo per due delibere adottate, la prima riguarda il protocollo per la ripresa delle attività; la seconda attinente al piano degli interventi a sostegno del movimento, con uno stanziamento di € 1.860.000. Mentre per il protocollo sono state recepite le disposizioni governative e del CONI, anche se in in tale documento vi sono diverse criticità, ma, considerata la mia limitata preparazione nel settore, non mi addentro in tale contesto, lasciando ad altri le competenti analisi, per gli interventi economici ho qualche riserva. Nel precitato articolo formulavo le seguenti proposte:
  1. Restituzione immediata e totale delle quote di tesseramento, come già fatto per le affiliazioni;
  2. 1€ per riaffiliare la società e 1€ per tutti i tesseramenti;
  3. Contributi alle società: 1.000€ a tutte e una quota per merito senza la barriera di un tot di punti raggiunti, ovvero calcolare il totale dei punti messi insieme da tutte le società e dividere il totale dei contributi per il totale dei punti: es. 500.000 (stanziamento contributi): 100.000(totale dei punti messi insieme dalle società) si ha il contributo per ogni punto, quindi si moltiplichi questo per il numero dei punti acquisito da ogni società e si avrà un sostegno ai club secondo un principio meritocratico.

La società “SPORT E SALUTE” ha sbloccato 17 milioni di euro da destinare alla  ”riapertura delle società di base ed alla messa in sicurezza dei loro impianti dal punto di vista sanitario, come annunciato in Parlamento dal Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora”.
Per tale risorsa economica la Sport e Salute, con nota del suo Presidente, chiede ai destinatari della predetta liquidità una rendicontazione dell’uso dei contributi in modo che sia verificabile il sostegno diretto allo sport di base, quindi una precisa destinazione.
Nel comunicato federale si legge: ”Per quanto concerne le società che si riaffilieranno, il Consiglio federale ha confermato la previsione di un contributo straordinario che si articolerà in una quota fissa di 1000 euro e di una quota variabile che sarà determinata dal numero di atleti agonisti tesserati alla data del 15 marzo 2020 che si ritessereranno come agonisti per la nuova stagione entro il 15 dicembre 2020.
Inoltre, grazie alle ulteriori risorse messe a disposizione da Sport e Salute, svincolando i finanziamenti per il progetto "Sport di Tutti", il Consiglio federale ha previsto l'erogazione di un ulteriore contributo di 300 euro, che punta ad alleviare le spese per la sanificazione e l'igienizzazione, e che sarà destinato alle società che si riaffilieranno per la stagione 2020-2021.
Tutto sembrerebbe perfetto, purtroppo non è così poiché per accedere ai precitati contributi sarà necessario riaffiliarsi e ciò comporterà un esborso iniziale che, se tutto va bene, dovrebbe essere anticipato dalla società ovvero spesso direttamente dal Presidente, e mentre per i grandi club non ci dovrebbero essere problemi per le piccole società sarà completamente diverso. Potrei sbagliarmi, il Consiglio potrebbe aver fatto attente valutazioni conseguentemente il mio pensiero sarebbe fuori luogo.
Probabilmente mi sfugge qualcosa in quanto alcuni giorni orsono si è tenuta una riunione telematica tra il Presidente, presente il suo vice ed il consigliere piemontese Randazzo oltre, naturalmente, al Presidente del C.R. Locale Cinzia Sacchetti, e le società piemontesi, durante la quale sono stati trattati i vari problemi connessi con la situazione attuale, covid19 e relative conseguenze. In tale contesto ci sono stati vari interventi uno dei quali è stato particolarmente apprezzato dal Presidente Scarso, di cui, successivamente, è stato richiesto un contributo scritto da sottoporre alla prima riunione utile del Consiglio Direttivo. Riporto, di seguito, il Concorso offerto dal Maestro CUCCU:
ELIMINAZIONE DEL DOPPIO TESSERAMENTO PER I TECNICI: tale proposta dovrebbe diventare strutturale poiché sovente il presidente di un club è anche il tecnico affiliante, oppure ricopre la carica di consigliere. Inoltre con l’aumento dell’attività Master, molti tecnici sono anche atleti. Il doppio tesseramento: prima come tecnico e poi come atleta e/o dirigente non trova una ragionevole motivazione per la sua esistenza. La eliminazione di uno dei due potrebbe sgravare la società di un costo mantenendo un unico pagamento come per l’atleta che fa anche il dirigente. Può essere anche il costo di tesseramento più alto, ovvero 48euro, ma che sia uno solo;
RIDUZIONE A 5€ DEL TESSERAMENTO PER I DIRIGENTI DI SOCIETÀ: nelle realtà associative, di tutte le dimensioni, il ruolo di Presidente o di Consigliere è frequentemente svolto da un genitore che si offre quale volontario per collaborare alla gestione della società. Lo stesso, spesso, mette a disposizione gratuitamente le sue competenze quali di commercialista, medico, avvocato, ecc.. Dovere imporre un tesseramento di 48euro per un socio che nulla costa alla Federazione, in quanto non svolge al suo interno nessun compito se non quello di collaboratore volontario di un affiliato, appare come una tassazione iniqua, che nelle medie e piccole società, che rappresentano il 70% degli affiliati, ha un certo peso;
REVISIONE DEL CONTRIBUTO STRAORDINARIO PER OGNI ATLETA RIAFFLIATO NELLA PROSSIMA STAGIONE: Tale misura ha il carattere di una tantum, e che nel futuro non potrà essere replicato. Almeno non in questa forma. Proprio il suo carattere di sostegno in questo momento difficile richiederebbe dei criteri meno stringenti. Limitare il contributo al solo numero di atleti che già tesserati in questa stagione lo saranno per lo stesso affiliato anche nella prossima fa apparire la cosa come una sorta di partita di giro tra i soldi che il socio versa per il tesseramento federale e quanto la FIS gira al Circolo a titolo di contributo, sminuendone il valore, anche dal punto di vista promozionale.
Proposte assolutamente condivisibili ed aggiungerei che per riaffiliare un club, solo per la prossima stagione, potrebbe bastare il tesseramento di un atleta.
Le considerazioni che mi vengono in mente sono: perchè chiedere un contributo scritto se poi non lo si tiene minimamente in considerazione?; perché non affrontare il problema con provvedimenti shok che darebbero una spinta reale al sostegno dell’attività di base? Certo ci vuole coraggio e con tutto il rispetto per le iniziative poste in campo non mi sembra che siano particolarmente coraggiose.
Infine poche parole sulle “ipotesi relative al nuovo calendario federale ed alle nuove disposizioni per l'attività agonistica che puntano sulla regionalizzazione delle gare ed una fase nazionale limitata ai qualificati, da svolgersi nella fase conclusiva della stagione, oltre anche ad una diversificazione dei numeri di qualificati in base alle varie armi ed allo storico dei partecipanti alle diverse competizioni.”. BENE anzi BENISSIMO: senza ironia, però ci voleva il covid19 per arrivarci: è da tanto che la base richiede una attività articolata più sulla regionalizzazione.
Farebbe piacere conoscere i contenuti delle relazioni dei CT per il lavoro svolto negli ultimi tre mesi e per il quale sono stati regolarmente retribuiti.
Ezio RINALDI

04 giugno 2020

ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL C.F. 2021/2024: quali sono le sfide del futuro?

Arch. Fabrizio ORSINI

Gira notizia che il Presidente federale Giorgio Scarso abbia detto che si andrà a votare per il nuovo quadriennio federale entro la fine dell’anno corrente. Pertanto pongo alcune riflessioni ai lettori del blog circa i temi cui il futuro Consiglio federale dovrà certamente occuparsi fino al 2024.
Inutile dire che la federazione negli ultimi anni è cambiata enormemente, così come la stessa società, vedendo nascere ed evolvere i social, ma anche la crescita veloce della scherma storica e l’incremento del numero delle società sportive, al quale comunque non corrisponde un adeguato aumento degli iscritti, inteso come agonisti. La figura del maestro di scherma si è evoluta e con essa la formazione ha preso nuove sfaccettature, tutte positive.
Non si potrà quindi ignorare quei temi che per anni sono stati in embrione, mentre ora sono piuttosto maturi. Di certo non si potranno fare promesse e poi non mantenerle.
Ricordo il persistente carente numero di atleti in palestra e la scarsità di impianti dedicati solo alla scherma su tutto il territorio, sono temi imprescindibili che attendono una voce da parecchio tempo.
Il mio augurio quindi va in una sola direzione ovvero che tutto quanto si vorrà fare, si realizzi come se si amministrasse una azienda, che si sta giocando la migliore delle partite sul tavolo del futuro sportivo, per società, maestri, e atleti ed è per questo motivo che spero che i club votino i candidati che sapranno dare le più credibili garanzie sulla base dei programmi proposti.
Vedo però che si sta tergiversando un po’ troppo, infatti il presidente attualmente in carica non ha ancora sciolto la propria riserva sulla sua candidatura alle prossime elezioni, o se voglia passare il testimone ad altri successori, mentre di Italia Scherma, particolarmente attiva, comincia ad essere chiaro il percorso sul quale incamminarsi ed i nomi, ancorché in forma ufficiosa, cominciano ad essere noti. Dai rumors sembra che stia lavorando alacremente per la composizione di una squadra all’altezza delle sfide che nel prossimo futuro dovrà affrontare. Una squadra ed un programma degni delle aspettative degli elettori. Non mi è dato conoscere alcunché della squadra del Presidente in carica o del suo indicato candidato. Di certo dobbiamo attendere le decisioni ufficiali delle superiori autorità, sia in termini statutari che per lo svolgimento dell’evento assembleare.
Allo stato attuale e con le regole in vigore, se le elezioni saranno a novembre o , comunque, entro l’anno, non restano che 4/6 mesi, quindi, a mio avviso, meglio se si andasse a febbraio 2021. In ogni caso, prima di queste date vedremo le nuove riconfigurazioni dei Comitati regionali in tutta Italia, che in un certo modo possiamo definire il “girone prima della finale”. A questi seguiranno le elezioni dei grandi elettori e infine del Consiglio federale. I mesi che ci aspettano saranno parecchio infuocati, ed è certo che il nuovo Consiglio federale lavorerà per la prima e speriamo unica volta nella storia dello sport a due olimpiadi nello stesso quadriennio.
Buon lavoro alle squadre di lavoro e viva la scherma italiana!
Fabrizio Orsini

01 giugno 2020

LA VOCE FUORI DAL CORO: il blog riprende la propria attività.

Ezio RINALDI

Cari frequentatori della “PIAZZA” in questi giorni di chiusura del blog ho ricevuto molte attestazioni di solidarietà e l’invito a riprendere le pubblicazioni di articoli e commenti, poiché la “PIAZZA è ormai divenuta un punto di riferimento per un libero confronto e, soprattutto, è avvertita da tutti come una voce fuori dal coro libera da interessi o condizionamenti di sorta.
Secondo i commenti postati sulla mia pagina Facebook, il Blog “ha rappresentato, in questi anni una fonte d'informazione libera da cui  è stato possibile apprendere fatti poco noti”.
In tanti mi hanno chiesto quale fosse il reale motivo della sospensione delle pubblicazioni. Mi è stato riferito che circola, addirittura, la voce secondo cui la sospensione sarebbe stata causata dall'intervento della Polizia Postale. Mi spiace smentire questa e altre, più romantiche, ricostruzioni di cui mi è giunta la voce, ma la verità è che ho sospeso temporaneamente le pubblicazioni perché ho compreso che era arrivato il momento di cambiare linea editoriale.
Gli ultimi quattro anni sono stati caratterizzati da un’impennata esponenziale delle letture e dei commenti. L'anonimato e la pressoché totale assenza di censura hanno spinto parecchie persone a esprimere le proprie opinioni sui diversi argomenti di volta in volta proposti. Però non posso sottacere che l’anonimato, se da una parte è servito per preservare i commentatori da una sovraesposizione mediatica o da possibili ripercussioni disciplinari, dall’altra è trasceso in qualche pettegolezzo di troppo e gossip di bassa levatura. Certamente il Blog è una vetrina assai utile, soprattutto per gli addetti ai lavori: un luogo dove ci si confronta in piena libertà e senza alcun condizionamento, ma l’approssimarsi delle elezioni ha indotto taluno a sentirsi talmente libero, poiché protetto dall'anonimato, da postare commenti non pertinenti al tema trattato.
Aver consentito che si abusasse della libertà concessa è stato un errore dal quale, ora, bisogna trarre insegnamento per ripartire con nuovo vigore all’insegna di una informazione libera e colta che permetta in tutta trasparenza e in chiaro, di descrivere e commentare le cose belle e brutte della scherma.
Tutto ciò detto, ritengo indispensabile stabilire nuove regole, poche ma certamente significative, magari con un supporto redazionale da parte di chi vorrà collaborare. Pertanto da questo momento
a.    gli anonimi non troveranno ospitalità;
b. qualora fosse necessario e per esigenze reali, chi non potrà/vorrà esporsi dovrà comunque comunicarmi le proprie generalità, fornire la propria e-mail e n. di telefono;
c.   i commenti dovranno attenersi al tema trattato, diversamente non saranno pubblicati.
Ovviamente si continuerà a pretendere il rispetto da e verso tutti.
Vostro
Ezio RINALDI