31 ottobre 2012

VALORI MORALI ED INTELLETTUALI

E’ vero in una campagna elettorale i mezzi per demolire l’avversario sono tutti leciti e chi partecipa a tale competizione dovrebbe saperlo. Quindi niente di nuovo all’orizzonte, ma quando la competizione si svolge in un ambito sportivo le cose dovrebbero essere diverse, cioè più pulite, più oneste, avere rispetto per l’avversario. Forse sto sognando o semplicemente vivo in un altro mondo: no! Vivo su questa Terra e sono fortemente in contrasto con tali mezzi e lo sono perché vorrei che tutti potessero esprimere in piena libertà i propri pensieri, e mi batterò sempre perché ciò si realizzi.

Se trovo difficoltà a far valere tali modelli probabilmente è dovuto al fatto che alcuni valori, quali quelli morali ed intellettuali, si sono persi e questo porta a considerare una sedia pubblica una poltrona personale, in tale ottica vengono utilizzati i sistemi più subdoli per non lasciarla mai.

Oggi mi trovo a competere per la Presidenza della Federazione Italiana Scherma e non nascondo le innumerevoli difficoltà ed ostacoli che trovo quotidianamente sul mio cammino, perfino nell’ organizzazione di una conferenza stampa.

Sembrano cose semplici ed ovvie ma non è così perché chi ha la poltrona non vuole mollarla ed allora intervenire, utilizzando ogni mezzo, su personaggi, anch’essi componenti di un ingranaggio gestionale di parte, per ostacolare il cammino di una alternativa è una cosa del tutto normale.

Tutto ciò manifesta la volontà di non accettare un confronto su programmi, idee, operatività ed evidenzia l’assenza del valore intellettuale. Potrei affermare che anche nel mondo dello sport forse l’etica è qualcosa di aleatorio, invece dovrebbe essere il valore fondante, ma cos’e l’etica? Per metterla sul piano filosofico può essere definita un ramo della stessa filosofia la quale studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico ovvero distinguerli in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati.

Non sono sicuro che tutti noi teniamo comportamenti moralmente etici, pertanto vorrei invitare i protagonisti di questa corsa a non perdere di vista quei valori così importanti che sono i pilastri su cui dovrebbe poggiare lo sport: quello agonistico ma ancor più quello dietro le scrivanie.

Ezio RINALDI

29 ottobre 2012

RIMINI - 1^ PROVA GIOVANI ALLE 6 SPECIALITA'

A Rimini ho incontrato il Presidente, con il quale abbiamo scambiato un paio di battute sui costi alberghieri forniti dall'agenzia e quelli effettuati privatamente.
Egli mi ha detto che qualche volta ci sono esigenze alle quali non ci si può sottrarre, pertanto alcune scelte sono obbligate. Capisco che certe cose è difficile gestirle diversamente però la manifestazione l'ha voluta il CONI e la Federazione ha dovuto aderire, ma proprio per questo certe spese poteva farsene carico il CONI medesimo e non farle gravare sulle famiglie e su quanti non avevano l'accredito. Fatta chiarezza sulla questione, avevo promesso al Presidente che avrei parlato della manifestazione sul blog e lo avrei fatto in forma positiva.
Indubbiamente la location si è presentata in maniera eccezionale e devo ammettere che la manifestazione ha avuto un sviluppo eccellente: si poteva circolare nel parterre senza essere di intralcio allo svolgimento della gare. Devo anche mettere in evidenza che quando ho messo piede nella reception della sede ospitante le competizioni mi sono recato al banco della FIS per pagare il biglietto d'ingresso e questo mi è stato fornito gratuitamente, con mia grande meraviglia. Ne ho parlato al Presidente e nel ringraziarlo per la cortesia ricevuta mi ha detto che non ero il solo beneficario ma tutti coloro appartenti alla FIS, ancorchè non accredidati, fruivano dell'ingesso gratuito, al che mi sono sinceramente complimentato con lui e l'ho ringraziato anche a nome di quanti non vevano avuto l'occasione di farlo personalmente.
Si è però rafforzata la convinzione che gli affiliati e le famigle devono e possono essere sgravati di oneri la cui competenza appartiene ad altri.
Ezio RINALDI

26 ottobre 2012

PENSIERI E...PAROLE

Parlando, si palesano modi di vedere, a mio avviso, che hanno ormai dell'obsoleto.

E' sotto gli occhi di tutti che ormai il nostro modo di fare politica a tutti i livelli, stia implodendo. Va cambiato veramente questo sistema ma se la base che ha il potere di decidere cosa vuole, continua a farsi guidare dal solo scopo di curare il proprio orticello, perché a questo siamo arrivati, continueremo ad avere a disposizione solo grandi argomenti su cui vomitare tutto il nostro malcontento causato da chi ci rappresenta.

Sembra quasi che ci sia una sorta di velo che non ci permette di capire che se abbiamo messo qualcuno a rappresentarci, se abbiamo scelto un sistema di votazione particolare, se abbiamo mezzi per cambiare e non li usiamo e quando li usiamo non vengono considerati, tutto questo ed altro,lo vogliamo comunque noi!

Smettiamola di dire che il sistema non cambia, noi siamo il sistema, noi alimentiamo questo sistema, noi ci nascondiamo in questo sistema che rende tutti responsabili e nessuno responsabile.

Chi, anche a lavoro o per svolgere pratiche personali, non ha cozzato contro la burocrazia.... uffici che ti rimandano ad altri uffici, norme che vengono in parte integrate da altre norme ma che non le completano, anzi danno solo adito a doppie, triple interpretazioni!

Allora è questo che il nostro gruppo si sta prefiggendo, di rendere e renderci responsabili delle scelte che facciamo.

Mi è stato detto e continueranno a dire che sono solo parole, ma come è possibile che siano solo parole se noi siamo quelli che ci muoviamo, che mettiamo ogni tipo di risorsa in questo credo, con l'unico, forse eccessivo traguardo di cambiare la coscienza e rendere consapevoli noi e voi, significando che, se si modifica l'aspettativa e la condividiamo tutto può prendere una via diversa?

NOI STIAMO FACENDO! Abbiamo messo giù un programma, siamo andati a Como, andremo a Rimini, stiamo scrivendo su questo blog affinché tutti possano comunicare, capire e considerare! Il nostro programma è carente? Indicateci dove e come è già stato fatto, lo integreremo!

Lo dobbiamo fare noi? Sulla base di cosa, noi non sappiamo quello che troveremo se ci considererete idonei a questo compito.

Noi abbiamo esperienze che ci portano a dire: le cose non sono chiare e lo dimostra il fatto che ogni volta ci si chiede quale siano i metri di valutazione ognuno dice la sua!

Il nostro sport ci insegna che una stoccata è realmente assegnata se segnalata dall'apparecchio e se si sono commesse delle infrazioni chiaramente specificate, quindi c'è un vincitore che avrà fatto ciò per cui è stato nominato tale. Quindi, dov'è la difficoltà a espandere questo concetto su tutte le regole che sostengono questo sistema?

Noi vogliamo essere un'opportunità e come noi lo è l'altro gruppo, scegliete ma fatelo onestemente con voi stessi, ognuno di noi ha molto più valore di quello che crede ed una scelta consapevole posiziona chi la fa al livello che merita!

Roberta CASTRUCCI COTICHINI


22 ottobre 2012

1^ PROVA NAZIONALE GIOVANI ALLE 6 SPECIALITA' - SOGGIORNO A RIMINI


Riporto dal sito FIS le notizie logistiche riguardanti la 1^ prova Nazionale Giovani alle 6 specialità:

NOTIZIE LOGISTICHE: Per le prenotazioni alberghiere rivolgersi a:
PA Incentive S.r.L. – Via Sassonia 30 - Rimini - tel. 0541-305877 – fax: 0541-305871 mail:
annalisad@paincentive.it.
Per le prenotazioni è necessario compilare e inviare il modulo allegato via fax al
numero 0541/305871 o mail all’indirizzo annalisad@paincentive.it
La tariffe applicate sono le seguenti:
- pacchetto 1 notte in Hotel 3 stelle con trattamento di pernottamento e prima colazione:
camera doppia € 45,00= per persona – suppl. singola € 10,00=
Riduzione bambini in 3°-4° letto
Suppl. € 37,00= per stesso pacchetto con soggiorno di 2 notti
Le tariffe sono comprensive di
- IVA;
- biglietto di ingresso alla Fiera;
- buono sconto del 30% sulla ristorazione in Fiera
- parcheggio della Fiera

Lo specchio sottostante riporta il raffronto tra le prenotazioni attraverso l’agenzia PA Incentive S.r.L. e quelle fatte direttamente ad uno degli hotel di Rimini:

SOGGIORNO A RIMINI PER UNA NOTTE
HOTEL 3 STELLE CONVENZIONE FIS
PERNOTTO  COLAZIONE
CAMERA DOPPIA
½
PENSIONE
PARCHEGGIO
INGRESSO FIERA
 
€ 45,00
X
€10,00
INCLUSO
INCLUSO
€ 55,00
 
 
 
 
 
 
HOTEL 3 STELLE NON CONVENZIONATO (Hotel BRITANNIA)
€ 30,00
X
INCLUSA
€ 10,00
€5,00
€ 45,00

E’ del tutto evidente la differenza dei costi(€ 10,00) ma la federazione giustifica il maggior onere con la seguente comunicazione:

“La Federazione ha aderito all’invito del C.O.N.I. ritenendo che l’organizzazione di una gara di scherma di livello evoluto, nell’ambito di una manifestazione pluridisciplinare che assumerà la connotazione di una vera e propria festa nazionale dello Sport, rappresenterà una significativa opportunità di visibilità e di promozione per la disciplina; inoltre l’opportunità di poter disporre di un ambiente molto vasto quale un intero padiglione della Fiera Nuova di Rimini, ha consentito alla Federazione di pianificare lo svolgimento della gara in due soli giorni anziché in tre, nella consapevolezza che la minor durata della trasferta consentirà alle Società Schermistiche di realizzare significative economie ed agli atleti di non assentarsi dalle scuole nella giornata di venerdì, assecondando così una volta di più le legittime istanze rappresentate dalle società stesse e dalle famiglie.”

La stessa sembrerebbe perfetta se non che gli eventuali miglioramenti avvengono a spese dei genitori e delle società, ma forse abbiamo un Monti nella scherma, infatti per sanare e migliorare (!!) il nostro mondo si mette mano nelle tasche degli Affiliati, tesserati e genitori.
 
Ezio RINALDI

 

19 ottobre 2012

PAURA DI PARLARE


Ero alla ricerca di un mio vecchio scritto pubblicato su schermanet e su schermaonline quando mi sono imbattuto nell'articolo PAURA DI PARLARE datato  29 gennaio 2007. Ritenendolo interessante lo riporto integralmente sul blog.
 
"PAURA DI PARLARE

Almeno in apparenza, dunque, le affermazioni di “ibravi” esprimono una logica: l’anonimato di una larga parte dei lettori di schermanet (e probabilmente anche di schermaonline) pare sia motivato dalla paura di ipotetiche ritorsioni.
Risulta assai difficile credere che qualcuno – per quanto fornito del potere per attuare un’azione ritorsiva di qualsiasi tipo – possa metterla in pratica nei confronti di chicchessia, tanto più laddove la vittima di un tale atteggiamento dovesse essere un atleta con risultati documentabili.

Infatti, come un celebre maestro ha fatto notare in un suo intervento in questo sito, se un atleta vince, fa risultati, e dimostra in modo inequivocabile il proprio valore, sarebbe decisamente difficile, per non dire impossibile, nonché autolesionistico, espropriarlo dei propri diritti ed estrometterlo dalle convocazioni ufficiali.
A fronte di ciò, la risposta un po’ “forte” di alcuni atleti della nazionale, sempre su schermanet, lascia intendere come l’innesco di un certo tipo di dinamiche ritorsive sia tutto sommato possibile, essenzialmente sul piano delle relazioni interpersonali: determinate paure, quindi, non sono del tutto campate in aria.

Il problema serio che emerge da tutto questo insieme di valutazioni, tuttavia, consiste nel fatto che, se la supposizione di “ibravi” – basata su timori a sfondo ritorsivo – fosse nel complesso realistica, saremmo in presenza di una condizione culturale gravissima, poiché in grado di indurre molti a rinunciare al piacere di esprimere le proprie idee a viso aperto, con tanto di nome e cognome.

Questo sarebbe il vero dramma: si tratterebbe infatti di una condizione molto preoccupante, che poco avrebbe a che fare con una cultura della scherma nella quale la personalità, il piacere della sfida e il coraggio dovrebbero, almeno sulla carta, rappresentare i requisiti fondamentali di uno schermidore.
Il tutto, poi, rimanderebbe a una realtà che, se fosse come quella dipinta da “ibravi”, conterrebbe i germi di una mentalità antidemocratica e, perché no, piuttosto mafiosa.

Non possiamo credere, né possiamo accettare, che nell’Italia del terzo millennio ci sia ancora il timore di esprimere le proprie convinzioni liberamente.

Ad ogni modo, Schermaonline ha in tal senso scelto da tempo una linea rigorosa.

Lo ripetiamo: non siamo contrari all’anonimato in sé, ma all’uso scorretto che è possibile fare di tale prerogativa, specifica della Rete.

Esprimere, insomma, generiche considerazioni critiche – per quanto non condivisibili – in merito allo stato della spada in Italia, è un diritto di chiunque.

Attaccare però anonimamente, trincerandosi dietro un nickname, un professionista che ricopre un incarico pubblico, non è un comportamento accettabile, per quanto possa rapresentare il frutto di una logica basata sulla paura di subire danni, come peraltro ci spiega “ibravi” nel suo pezzo.

E’ proprio questa logica. però, che va sconfessata e combattuta: la logica dell’omertà, della paura delle ritorsioni, della mancanza del coraggio delle proprie idee e delle proprie azioni.

L’uso del diritto di essere anonimi rappresenta anche l’amara constazione del fallimento della democrazia.
Ne siamo convinti: il progresso di una disciplina sportiva non si basa solo sulle medaglie vinte e sulla crescita degli interessi commerciali intorno ad essa.

Esiste anche e soprattutto una grande esigenza di immagine e di comunicazione, a sua volta basata su contenuti culturali profondi, radicati nel tempo e moralmente elevati: questo, in definitiva, rappresenta il motore vero dell’interesse della gente.

Spesso in questo sito si è parlato dell’apparente disinteresse dei giovani per il dialogo: se giungessimo alla conclusione, però, che i giovani stanno zitti proprio per la paura di eventuali conseguenze, allora dovremmo chiederci tutti se non sia il caso di cambiare rotta il più presto possibile.

L’alternativa a una rapi"
 
Che peccato che il sito non sia più vivo come un tempo, esiste ancora ma langue, d'altra parte la sua anima si è persa e non riesce più a ritrovarsi. 
Rileggendo l'articolo capisco quanta importanza avesse la sua esistenza e quanta gente esprimeva il proprio malessere o i propri pensieri, attraverso schermaonline. L'articolo è di una attualità incredbile: ANONIMATO - LIBERTA - SETTORE TECNICO - ATLETI - DEMOCRAZIA.
Da allora nulla è cambiato: il Presidente è lo stesso ed i sistemi anche.
Ezio RINALDI  

16 ottobre 2012

LIBERTA' E DEMOCRAZIA

Ormai siamo nel pieno della campagna elettorale per il rinnovo delle cariche elettive federali: visite, promesse, strette di mano tutto sembra svolgersi in un quadro di correttezza assoluta, ma guardando in fondo ci si accorge che di corretto non c’è niente. Ognuno tira la carretta per proprio conto o meglio ognuno tira l’acqua al proprio mulino e per raggiungere lo scopo si attuano strategie impostate su sistemi poco ortodossi.

Fin qui nulla di strano perché da che è mondo e mondo è sempre stato così, ma quello che mi riesce difficile capire è il cambiamento delle persone, che avviene non per convincimento nel perseguire un’idea ma per promesse che vengono fatte: cambiare idea, mi è stato insegnato, è l’elemento che contraddistingue le  persone intelligenti, in quanto la coerenza a tutti i costi può essere considerata sintomo di ottusità e di scarsa apertura a recepire e valutare le eventuali  novità.

Per come intendo la libertà questo modo di fare non mi appartiene e tanto per usare un termine caro al giornalista Mughini lo aborro.

Nel mio girovagare ne ho sentite tante: non ha i numeri; è più forte il Presidente, che ha promesso questo e quell’altro mondo, quindi ha tutto sotto controllo, ivi compreso i grandi elettori; oppure mi è sembrato di percepire messaggi del genere “……. per  il mio impegno mi è stato assicurato una  presenza e partecipazione in tutte le iniziative di vertice e\o commissioni”, ovviamente spero di aver capito male, perché questo farebbe ricadere il nostro movimento sportivo nei fatti infausti, che si verificarono qualche mese prima delle  elezioni  relative al quadriennio olimpico 2005/2008 e che furono poi oggetto di esame della giustizia sportiva e di grande imbarazzo per l’intero movimento.  Poi si è addirittura arrivati ad affermare che sono un morto che cammina. Tutto serve per abbattere l’avversario, ma va bene anche così, solo che nessuno argomenta sulle idee dell’uno o dell’altro, nessuno ha detto che nei miei discorsi esprimo “cazzate”, nessuno ha controbattuto ai miei ragionamenti. Per la verità l’unico che chiesto qualcosa in merito è stato il Maestro CRISCI.  Quindi tutto si basa solo e soltanto sui numeri: non credete che vi sia  una grande povertà intellettuale? Non credete che sia avvilente? Io penso di si.

Fortunatamente viviamo in una nazione libera e democratica, ove ognuno può esprimere le proprie idee e posizioni ed in tale contesto le chiacchiere di cui accennavo pocanzi rientrano in quella libertà così cara e sacra ad ognuno di noi.

Ma cos’è la libertà? A mio avviso è la consapevolezza di poter dire e fare ciò che sentiamo dentro di noi avendo coscienza che intorno ci sono altre persone che hanno i nostri stessi diritti e doveri: la democrazia si càrdina su elementi essenziali quali rispetto, uguaglianza, garanzia delle minoranze, e questi sono solo alcuni dei pilastri su cui vive un sistema democratico.

Mi domando: politicamente tutto ciò esiste nel mondo scherma? A mio avviso no. Tutti sono concordi con le mie tesi ma all’atto pratico poi sono i numeri e non le idee che determinano le scelte.

Piacerebbe a me ed ai miei amici essere messi in discussione sul piano programmatico prima e poi su quello numerico. Ne avete la possibilità leggendo il Progetto per il quadriennio 2013-2016.

In tale contesto spero che possiate  proporre degli arricchimenti, così come possiate ovviamente contestarlo o approvarlo.

 

 

15 ottobre 2012

CHIUSURA DEL BLOG

Anonimi vicino a Scarso mi chiedono se il blog abbia chiuso la risposta è NO! Ma come ho avuto modo di scrivere in un commento non pubblicherò più alcunchè proveniente da persone che sono evanescenti, realtà virtuali, ancorchè vicino all'attuale Presidente. Ciò non vuole essere la censura a quanti seguono il blog anche in anonimato, ma mentre si può comprendere colui/coloro che esprimendo un dissenso sull'attuale potere ha/hanno paura di nefaste ripercussioni, non si può comprendere chi appoggiando l'attuale amministrazione nasconde la propria identità. Personalmente non ho alcun potere quindi non posso essere di danno a nessuno. Ciò detto il blog vedrà presto un post sulla democrazia ma ribadisco la chiusura a quanti non hanno il coraggio di assumersi le proprie responsabilità.
Ezio RINALDI

05 ottobre 2012

PROGETTO PER IL QUADRIENNIO 2013-2016

Come avete potuto notare il progetto è stato modificato aggiungendo la parte che riguarda la Scherma Storica. La brevità della trattazione è data dal fatto che per sviluppare un progetto serio sulla tematica non basterebbero decine di slide, quindi in accordo con il gruppo è stato deciso di sintetizzarlo al massimo, ma esponendo gli argomenti che dovranno essere oggetto di discussione e sviluppo da parte di un pool di esperti.
Da una ricerca fatta e una lettura meno superficiale del materiale disponibile è stato appurata, nella sua storia e bellezza, la complessità dell'argomento, che a nostro avviso merita un approfondimento in tutte le sue componenti.
Ci scusiamo per non aver menzionato prima il settore, ma sinceramente abbiamo creduto che la disciplina, essendo considerata allo stesso livello della scherma moderna, non avesse bisogno di un programma specifico in quanto ciò che è previsto per la scherma olimpica è applicabile in toto per la Storica: evidentemente abbiamo sbagliato.

02 ottobre 2012

POSIZIONE A.I.M.S.

Da più parti mi viene chiesto con insistenza quale sarà il ruolo dell'A.I.M.S. nella prossima tornata elettorale. Anche il Presidente dell'Associazione ha avuto modo di lamentarsi per un susseguirsi di voci che mettono in imbarazzo l'Ente.
Mi preme sottolineare che l'Associazione è una Istituzione, anche se ormai non più Organo o Organismo federale, e in quanto tale deve attenersi al proprio ruolo e se proprio dovesse prendere una posizione lo farà con le Istituzioni. Questa chiarificazione era dovuta.
Cosa diversa il comportamento dei singoli tecnici in una votazione, ma qui entriamo nella sfera personale di ognuno di loro e non mi sembra il caso.
Spero di essere stato chiaro perchè sull'argomento qualunque altra affermazione risponderebbe al falso.
Ezio RINALDI
 

SCHERMA STORICA CERCASI


Da qualche tempo mi occupo di storia della scherma, specie di quella da Masaniello Parise e dintorni in qua. Per tutta la scherma esistente in Italia prima di questo periodo, mi sono sempre affidato all'intuito personale e allo studio amatoriale, finché non mi sono imbattuto in un manuale del 1600 che mi ha appassionato a tal punto che ricercando informazioni nel web, mi sono imbattuto in veri e propri studiosi e praticanti della scherma storica, che umilmente e pieni di entusiasmo oltre che studiare, insegnano con enorme successo un po' in tutta Italia.

Il primo contatto con la realtà della Scherma storica la ebbi durante il Corso Istruttori a Norcia nel 2005. Non nego che ero scettico e seguii una lezione di storia della scherma con un atteggiamento che non mi vergogno a dire fra il sarcastico e lo sprezzante. Mi ricredetti dopo solo 5 minuti quando capii che la storia della scherma, oltre ad arricchire le proprie conoscenze schermistiche, metteva in crisi molti preconcetti e insegnamenti che io stesso avevo subito anche da bambino e che rividi poi anche durante il corso, nell'insegnamento di alcuni maestri. Mi pregio di fare un solo esempio, ovvero quello, nel fioretto, di tirare i colpi con una e una sola posizione di pugno, quella di terza e se si gira in altra posizione, bacchettate e grandi strilli del maestro...peccato che nel manuale le posizioni di pugno sono ben sette. Il mio mondo schermistico si stava incrinando, la prima picconata era arrivata dritta nel segno.

Successivamente la storia si arricchisce di aneddoti e incontri, con persone che guardavano alla storia del nostro sport con un animo insolito per i miei standards. Io che per moltissimi anni ho studiato la storia, e soprattutto la storia dell'architettura e dell'arte, mie grandi passioni, vedevo la storia di sportivi, di manualisti, che piazzavano poesiole dozzinali e aforismi da taverna, come incipit dei loro testi, e le storie di campioni e sale scherma e maestri vari conosciuti e sconosciuti, ecco, li vedevo come attività non di eroi dell'arte, come Michelangelo o Bernardo Buontalenti, ma come le storie di alcune famiglie di quartiere che si raccontano sul ciglio della...pedana e nulla più. Niente di più sbagliato!

No la storia della nostra disciplina è complessa, viva e ricchissima, intrecciata con il potere, la vita e la morte, con duelli, battaglie e passioni, vendette, pugnalate e affondi, parate e risposte, battute e botte, sciabolate e infiorettate, e arresti inarrestabili che meritano di essere conosciuti, molto di più della vita, con tutto il rispetto, di un qualsiasi giocatore di tennis, o di baseball o basket americano, vite che affollano le librerie italiane, come se fossero vite di santi, di filantropi, divinità seminuove che non aspettano di trovare un posto nel cuore di chi legge. Mentre in Italia, Nedo Nadi, o Italo Santelli, o Marzi o chi voglia aggiungere un nome a piacimento pescandolo ad occhi chiusi puntando un dito sull'enorme elenco di campioni che il mondo ci invidia, lo aggiunga pure, io ho solo cominciato la lista, a voi quella di completarla ovviamente. Ma non solo.

Dicevo che mi sono imbattuto in un manuale del 1600 la cui lettura mi ha dato una soddisfazione enorme, e le mie ricerche, con qualche mail qui e là, mi hanno portato a conoscere una realtà che in Italia è giovane, rispetto al resto del mondo, ma non è meno ricca. Nel mondo moltissimi schermitori storici, leggono il Marozzo, o il Giganti o il Marcelli, tradotti nella loro lingua o addirittura in originale previo corso di italiano e non si contano le pubblicazioni in inglese di alcuni di questi manuali, mentre magari mancano le edizioni curate bene, con appropriati riferimenti, qui in patria (paradosso tutto italiano ovviamente).

Dal punto di vista delle società possiamo dire che sono tantissime, e in una certa proporzione anche di più delle società di scherma sportiva, detta olimpica, e sono presenti in regioni e in provincie anche dove la scherma sportiva non c'è, segno della facilità di insegnamento e dell'apprezzamento in generale. E il mondo ci sta a guardare, è alla fermata della storia e aspetta che l'Italia con il suo strabordante, inestimabile, geniale come al solito, patrimonio schermistico, dicevo aspetta che l'Italia passi e dica al resto del mondo: eccoci, salite che vi facciamo vedere com'è la scherma! Smettendo di voler parlare a tutti i costi solo e soltanto UNA e una sola lingua, smettendo che si scriva una sola scherma nei nostri atleti, perché quel che conta è il regolamento, giusto? ma la scherma, ve lo dice uno che misura l'insegnamento con il risultato sportivo, NON è una sola, sono tante, tantissime, e vanno rispettate, come si rispetta il maestro che la insegna.

Ho scritto il pensiero che riassume alcuni sentimenti che mi hanno inviato e che certamente quelli che si occupano del settore non faranno fatica a capire, credimi. Scritto in un italiano colto, con citazioni che gli storici apprezzeranno e che faranno tremare certi addetti.
ciao e alla prossima

Fabrizio ORSINI
--
COMPAGNIA DELLA SCHERMA LOMBARDA ASD

Via San Bernardino da Siena n°9
24047 Treviglio – BG
tel fax 0363 45927
cell. 349 2195349

01 ottobre 2012

CHIACCHIERATA FRA AMICI

Ho letto su facebook di un dialogo che l'avv. Bonsignore, componente della lista di cui faccio parte anch'io, ha avuto con un suo amico maestro.

Sono stato iniziato alla attività agonistica prima e dirigenziale poi dai Maestri di scherma, verso i quali nutro da sempre sentimenti di vicinanza e di amicizia. Pertanto quello che ha scritto l'amico Riccardo mi trova pienamente consenziente.
Ritenedo il contenuto della conversazione meritevole di attenzione e considerato che lo stesso è già stato pubblicato sul network, lo trascrivo sul blog:

Venerdì scorso chiacchieravo al telefono con un vecchio amico maestro di scherma.
Mi chiedeva come mai mi fossi candidato con "la lista contro" Scarso. Gli ho risposto che stava errando, in quanto la lista di persone di cui mi onoro di far parte non è "contro" nessuno, è solo un'alternativa, un'ulteriore opportunità di scelta per chi andrà a democraticamente a votare, necessaria anche per potere assicurare la "rotazione degli incarichi" che è garanzia di buon funzionamento della cosa pubblica (e di cui anche la FIS dovrebbe fare parte).

Il mio vecchio amico maestro, allora, mi ha fatto osservare che Scarso ha fatto buona politica e che merita di essere nuovamente eletto alla presidenza federale.

A questo punto gli ho fatto rilevare che l'attuale presidente è esponente e rappresentante dei Maestri di Scherma (ancora al primo mandato era stato eletto con l'appoggio importantissimo dell'AIMS). A seguire, gli ho chiesto in questi 8 anni cosa questo loro eminente rappresentante abbia fatto per la causa dei Maestri, che, a quanto mi risulta, continuano a restare una categoria senza contratto di lavoro specifico, senza copertura previdenziale e, per di più, vulnerabili all'attacco dei mille abusivi che fanno imponente concorrenza sleale. In questa situazione, l'AIMS è stata addirittura commissariata (e a dirla tutta, è stata di fatto commissariata anche l'AMIS -l'Associazione che si occupa dei Master).

Insomma, in 8 anni nulla è concretamente cambiato, neppure per la categoria senza la quale Scarso non sarebbe mai stato eletto alla presidenza della FIS, e la Federscherma ha seriamente eroso le prerogative di almeno due importanti Associazioni di categoria accentrando e centralizzando i poteri.

Il mio vecchio amico non mi ha risposto. Spero che qui qualcuno possa farlo.