29 novembre 2021

CONGRESSO FIE A LOSANNA

Giorgio SCARSO
Sabato 27 novembre 2021, sarà ricordato come un giorno quasi storico per la scherma italiana. Infatti al Congresso FIE, tenutosi a Losanna, l’Italia ha visto l’assegnazione dei campionati del mondo assoluti per la città di Milano che si svolgeranno nel 2023. Indubbiamente un riconoscimento di prestigio per il movimento e per la nazione. 
Antonio FIORE

Diamo a Cesare quel che è di Cesare e cioè il merito della vittoria di Milano ha un solo nome: Giorgio Scarso. Al tempo stesso non parlerei di trionfi nella parte elettiva del congresso, poiché ci sono luci ed ombre. Più precisamente le luci riguardano l’elezione del Presidente Paolo AZZI nel Bureau e le conferme del Dr. FIORE e del DR VARALLO nelle commissioni mediche e materiali, peraltro i più votati, segno di un lungo e profondo lavoro pregno di competenze e conoscenze a livello internazionale; l’elezione dell’ing. Giuseppe CAFIERO nella commissione Statuti e regolamenti è il riconoscimento per una persona che nell’ambito della confederazione europea ha saputo mettersi in evidenza per le proprie capacità. Credo che il Dr. FIORE in questi quasi due anni di pandemia, durante i quali lo sport è andato a singhiozzi, abbia svolto un lavoro straordinario, ponendo la Commissione medica al centro delle attività della FIE e ciò deve avergli procurato riconoscimenti e consensi i quali gli hanno permesso di ottenere i 111 voti, peraltro confermando il trend delle votazioni del 2017. Direi, la conferma di un dirigente di altissimo profilo. A tutti loro una grande e sincero augurio di buon lavoro ed i complimenti per quanto conseguito.
Paolo AZZI
Giuseppe CAFIERO
Le ombre attengono alla mancata elezione dei nostri candidati nelle altre commissioni FIE che sono stati Marco PISTACCHI (arbitrale), Mario MICHELI (propaganda) e Pier Luigi BOSCIA (legale). Sotto questo aspetto è stato un mezzo fiasco soprattutto non essere riusciti a confermare PISTACCHI nella commissione più significativa e teniamo conto che nel 2023, anno precedente le olimpiadi, i mondiali si terranno a Milano. Considerato che i russi la fanno da padrone e che, sotto questo punto di vista, sono indotto a pensar male spero vivamente di sbagliare. Penso male per due motivi: il primo riguarda la salvaguardia di un atteggiamento imparziale dei giudici di gara; il secondo è più squisitamente politico, cioè l’Italia non è più considerata necessaria in un contesto strategico importantissimo, anzi se non c’è è meglio. Come dicevo spero di aver sbagliato a pensar male. Anche le altre due mancate elezioni però mi inducono, sempre sotto l’aspetto politico, a nutrire molte perplessità.
Giandomenico VARALLO
Nel recente passato ho avuto modo di affermare che il lascito di Scarso peserà molto sul futuro politico internazionale, ma anche interno, della FIS. Anche qui mi auguro vivamente di sbagliare e di aver fatto congetture fuori luogo.

In conclusione, una giornata, come dicevo, agro dolce ma che non può esimermi dal formulare agli eletti e confermati gli auspici di un buon lavoro, soprattutto in prospettiva; augurare al comitato organizzatore dei mondiali il successo che una manifestazione planetaria merita.
Per ultimo, complimenti al riconfermato Presidente Alisher Usmanov e buon lavoro anche a lui.

Ezio RINALDI

27 novembre 2021

CHI BEN COMINCIA......

Dario CHIADO'
CT della spada
Come precedentemente annunciato, parliamo di spada. 
Il CT Chiadò inizia molto bene, infatti Santarelli e Isola alla prima di Coppa del Mondo (Berna gli uomini e Tallin le donne) salgono sul 3° gradino del podio. Non solo, le donne nella gara a squadre portano a casa un eccellente secondo posto mentre gli uomini si fermano ai quarti. Comunque ci sono state delle prove eccellenti che fanno pensare estremamente positivo. Ciò che è saltato agli occhi è un indubbio inizio di rinnovamento tanto che nella composizione della squadra uomini si è visto un certo Davide Di Veroli mentre nella squadra donne non sono state inserite Fiamingo e Navarria e parliamo di campionesse del mondo, per dare spazio ad atlete più giovani. Sotto questo aspetto credo che Chiadò abbia voluto far capire quale possa essere il suo pensiero, anche se ritengo Fiamingo e Navarria atlete che possono dare ancora tantissimo in termini tecnico/agonistici e, soprattutto, di esperienza.

Recita il proverbio:” Chi ben comincia è a metà dell’opera”, quindi FORZA perché la strada per le olimpiadi sarà lastricata di ostacoli di ogni genere, però come dicevo, i segnali per un buon viatico ci sono tutti.

Non voglio dilungarmi oltre, i risultati completi li troverete sul sito della FIE e su quello federale. Al momento godiamoci queste premesse e speriamo di godere anche in questo  fine settimana, che vedrà impegnato il fioretto.

Ezio RINALDI

21 novembre 2021

SCIABOLA E DINTORNI

Con la prima gara della stagione Luigi Tarantino (Gigi per gli amici) inizia molto bene il suo percorso. Infatti Luca Curatoli si piazza sul secondo gradino del podio nel Gran Prix di Orleans. Un risultato importante per il CT della Nazionale azzurra di sciabola, il quale dovrà percorrere un cammino non esente da notevoli ostacoli per arrivare alla Olimpiadi di Parigi 2024.

In finale l’atleta napoletano si è arreso al sudcoreano Kim Junghwan con il punteggio di 15-3; Sul podio salgono anche l’altro sudcoreano Oh Sanguk ed il giapponese Yoshida il quale è stato battuto da Curatoli in semifinale per 15-10.

Dario Cavaliere si è fermato negli ottavi e per il vice campione olimpico Luigi Samele si è trattato una giornata negativa, essendo stato sconfitto al primo turno. Analogamente al campione pugliese si sono fermati al primo turno Alberto Arpino e Enrico Berrè.

Non meglio è andata per le donne che hanno visto Rossella Gregorio, prima delle italiane, avendo perso negli ottavi; mentre Rebecca Gargano e Sofia Ciaraglia sono andate fuori nei sedicesimi; al primo turno sono uscite Irene Vecchi e Chiara Mormile.

Il settore femminile ancora non riesce a trovare la quadra. Se si va ad analizzare il podio dove la Grecia piazza oro e argento l’Italia ne esce malaccio. Si spera che il lavoro paghi ma soprattutto che il CT sappia circondarsi delle persone giuste, di maestri che hanno la dovuta esperienza. Credo che il panorama nazionale offra maestri validi, che hanno costruito atleti con lavoro di anni sapendo far crescere talenti partendo dal GPG fino ad arrivare alle nazionali Under 20 e assolute. Si riparta da loro! Il rinnovamento del settore non è sempre direttamente proporzionale all’età del maestro convocato!

La prima cosa che salta agli occhi è che nei primi quattro posti del torneo maschile ci siano tre asiatici, quindi sarebbe corretto affermare che l’arma bitagliente attraversi una crisi planetaria alla quale l’Italia dovrebbe porre molta attenzione. E per guardare in casa nostra il pensiero va a tutti quei maestri italiani sparsi per il mondo ad insegnare la nostra scherma. Qui il problema si fa serio, non basta aver chiamato Cerioni, Chiadò e Tarantino poiché, per quanto bravi possano essere, non potranno portare i nostri atleti a primeggiare se dietro manca una progettualità di base con la quale far crescere i nostri tecnici, ma non solo, è sempre di attualità il potenziamento di una attività promozionale che possa avvicinare i giovanissimi alla scherma.

C’è da augurarsi che questa FIS, anche in aderenza a quanto dichiarato da Malagò (rifondare la scherma) intraprenda un percorso in tal senso molto significativo.

Assistendo agli assalti di sciabola, a parte la condizione fisica che, comunque, deve essere sempre eccellente, il giudizio arbitrale, non sempre comprensibile o condivisibile (del resto i sacerdoti della nuova convenzione mutevole e rigorosamente non scritta sono loro, e la gerarchia da cui dipendono), deve essere tale da non abbandonarsi ad interpretazioni soggettive. Infatti, dal momento che più della metà delle stoccate assegnate sono colpi doppi, ciò pone l’arbitro su un piedistallo troppo elevato e, quindi, padrone di decisioni, spessissimo, come anzi detto, discutibili e foriere di abbandono precoce nelle categorie giovanili.

Ci sarebbe da ripensare alle regole, da farsi anche promotori del cambiamento se davvero lo si volesse. Azioni simultanee portate oramai all’esasperazione vengono giudicate con una percezione infinitesimale dell’errore del braccio o delle gambe da fare invidia ad un eroe della Marvel. In tempi passati si introdusse la priorità come strumento coercitivo verso l’atleta in pedana così da indurlo a compiere altre azioni schermistiche. Ci sarebbe da ragionarci sopra con un gruppo di lavoro serio.

Nei prossimi fine settimana ci attendono atre competizioni che vedranno in campo spada e fioretto. E sull’arma non convenzionale saranno fatte delle riflessioni, poiché, a mio avviso, stante la situazione attuale e per la spettacolarizzazione della scherma potrebbe essere l’unica arma a rappresentare il duello sportivo. 

Chi vivrà vedrà.

Ezio RINALDI

10 novembre 2021

RIPARTENZA

Gli ultimi weekend hanno visto disputarsi varie gare a livello nazionale ed interregionale che hanno costituito la ripartenza per tutto il movimento schermistico. Se da un lato non possiamo che esserne contenti dall’altro non posso esimermi da evidenziare e portare all’attenzione alcuni fatti importanti. La quasi totalità delle competizioni che si sono svolte ha avuto come denominatore comune la non possibilità a far entrare sul luogo di gara spettatori e/o genitori e questo nonostante lo scorso 4 novembre il Consiglio Federale abbia aggiornato il protocollo relativo allo svolgimento dell’attività in tempo di COVID con particolare riferimento al punto relativo alla partecipazione del pubblico. Innanzi tutto va sottolineato come questo argomento sia particolarmente sentito dalle famiglie, soprattutto per chi ha figli nelle Categorie Under 14, poiché sono ancora oggi impossibilitate a seguire i propri figli, fornire un sostegno morale durante la competizione oltre che poter vedere i propri figli all’opera. In un momento storico in cui i palazzetti dello sport sono a capienza del 100% per chi è munito di Green-pass, dove gli stadi sono al 75% è davvero dura digerire il fatto che nei nostri luoghi di gara non si possa accedere. A tal proposito è nato un gruppo Facebook volto ad aggregare i genitori di bambini che fanno scherma che nelle ultime settimane sta risultando particolarmente attivo e che sta cercando di portare all’attenzione della Federazione ma, sembra, anche su tavoli istituzionali, la problematica dell’accesso al palazzetto.

Da qui nascono diverse considerazioni:

1.  Ia FIS con il suo protocollo aggiornato demanda la responsabilità dell’accesso al palazzetto e della organizzazione delle misure anti Covid al solo C.O.L.. I C.O.L. sono investiti di una responsabilità oggettivamente elevata senza avere un sostegno concreto dalla FIS, ne’ in termini di supporto economico ne’ di personale. E’ pressoché’ inimmaginabile per un C.O.L. sostenere i costi di un palazzetto con tribune, di personale addetto ai controlli oltre che la possibile responsabilità penale in capo all’organizzazione qualora si registrino casi di COVID per una mala gestione delle misure.

2.  I luoghi di gara, nella maggior parte dei casi, non sono provvisti di tribune e questo impedisce sul nascere l’applicazione del protocollo. Ancorché molte società richiedano alle Regioni/Comuni la disponibilità di utilizzo di alcuni palazzetti con molti mesi di anticipo, ricevono con poco preavviso la risposta vedendosi estremamente ridotti i tempi di organizzazione;

3.  Il divieto di accesso dei genitori sul luogo di gara ha, involontariamente, generato assembramenti di genitori al di fuori delle porte a vetri di molti palazzetti rendendo, per certi versi, vane le misure di sicurezza che ruotano intorno alle gare di scherma.

Auspico che il Consiglio Federale analizzi la problematiche sotto diverse sfaccettature che non sia la mera applicazione di un protocollo anti COVID. Il tutto investe la FIS in primis, le società, i comitati organizzatori, le Istituzioni con cui bisogna lavorare sinergicamente per creare le condizioni di base per permettere che il nostro sport sia come gli altri. Trovo profondamente ingiusto che una famiglia possa godere dello spettacolo del proprio figlio che gioca a pallone, a rugby, a basket o a pallavolo e non del fare scherma. E’ un danno di immagine incalcolabile, un danno alle famiglie enorme se pensiamo che a loro chiediamo il massimo sforzo in termini economici e di tempo e sarebbe giusto ripagarle con lo spettacolo di vedere i propri figli gareggiare.

Un altro tasto dolente che si registra alle gare è la totale assenza degli stands di materiale. Ho riscontrato da piu’ parti che questa assenza sta avendo un impatto enorme sulle società, i ragazzi e le famiglie. I tempi di attesa per gli ordini si sono allungati moltissimo nel tempo rendendo difficile l’organizzazione familiare o della societa’ che molte volte fa da tramite per l’approvvigionamento del materiale schermistico. Aggiungiamoci il recente cambio delle lame, dei passanti trasparenti ecc. e capirete che la cosa non puo’ essere presa sottogamba. Capisco la bellissima iniziativa della FIS di siglare l’accordo con una importante ditta sportiva ma sono curioso di sapere se in quegli store si trovano le lame marangin di sciabola per esempio…. Io credo di no ma sono pronto a ricredermi. Qual è la politica federale in termini di agevolazioni per gli stands di materiale schermistico per essere presenti sui luoghi di gara? Ci sono delle iniziative in atto? Io non ho visto nulla in tal senso.

Come detto sopra, quando si parla di gare bisogna vedere la cosa a 360 gradi, istituire un gruppo di lavoro, coinvolgere le società, gli operatori del settore del materiale schermistico, confrontarsi e discutere le possibili soluzioni. Io credo che questo sia il compito di un Consiglio Federale che vuole ripartire “tutti insieme”.

Luca GIOVANGIACOMO

01 novembre 2021

SURREALISMO FEDERALE NELLA FORMAZIONE DEI MAESTRI

Continua la avventurosa spedizione del Commodoro Azzi, mitico condottiero degli "Accordonauti".
Egli, infatti, mossosi unitamente al leggendario duo De Bartolomeo-Autuori alla riconquista del "Cavillo d'Oro", avendo ritenuto di averlo trovato, ha fatto ritorno tra le mura domestiche, da dove sono partiti gli editti che strombazzanti annunciavamo l'epica impresa e le eroiche gesta.
Tuttavia, dopo un iniziale e trionfale annuncio, accortosi "melius re perpensa" di non avere affatto sbaragliato i rivoltosi dell' ANS, come gli avevano invece comandato i potenti numi dell'Olimpo, in primis il tonante Zeus, e di avere soltanto pareggiato la partita, ha pensato bene, con l'ultima aulica missiva del 29 ottobre 2021, di spiegare il motivo di ciò che a tutti è parso un vero e proprio "rimangiarsi" la parola, anzi - scusate - la firma.
Inutile dire che quegli infedeli e guerrafondai degli "aenneessiani" non hanno perso tempo a vergare una insolente e dolente risposta, a irrispettosa confutazione del sacro ed incoerente (e per me anche poco chiaro) scritto federale.
Fatta questa premessa, vi invito a leggere le due lettere qui postate, solo per farvi una vostra idea e/o opinione, non senza il solito: meditate, gente, meditate. 
Gaspare FARDELLA