28 gennaio 2024

RUMORS, ELEZIONI ED OLIMPIADI

Siamo ufficialmente nell’anno olimpico. Alla fine di luglio comincerà l’olimpiade parigina che ci farà, come sempre, sognare e sperare nelle medaglie e nei nostri campioni. Ma l’anno olimpico non regala solo nuovi podi e nuove emozioni, ma anche un nuovo scenario federale, sia a Roma che nelle venti regioni italiane.

Pare ci sia movimento un po’ ovunque, con volti nuovi e qualcuno conosciuto, compreso anche il pensionamento politico di qualche personaggio che per legge non potrà più candidarsi per eccesso di mandati. Se lo vorrà fare dovrà spostarsi di poltrona oppure farsi da parte. Qualcuno sale e qualcun altro scende, perché il mondo, dopotutto, è fatto a scale, ma anche, in senso metaforico, di affamati, di potere, di quel voler fare che nella scherma è motivo di aspirazioni più che legittime.

Qualcuno dice che tante cose non vanno, qualcun altro che è sufficiente fare piccoli aggiustaggi, altri ancora che affermano con grande sicurezza che tutto va bene, e che se qualcosa va cambiato, lo deciderà democraticamente il Consiglio federale.

Grandi poltrone ovviamente sono ambitissime. Per prima quella di presidente, la più prestigiosa e la più faticosa da gestire, ma anche quella del presidente del GSA non è male. Meno interessanti le poltrone dei Comitati regionali, ma ottime per fare gavetta, per dialogare con il Consiglio centrale, per stare vicino alla gente, le gare, le società, per visitarle, per toccare con mano le questioni dei singoli, per saggiarne le qualità. Un modo come un altro per mettersi anche in mostra e provare a scoprire la bellezza dell’ascesa ai cieli federali. Se ci sono regioni poco visibili, per numero di atleti e di società, è bene sapere che qualche altra potrebbe essere una federazione a sé, come la Lombardia per esempio o il Lazio, che hanno numeri da capogiro, non solo sul territorio, ma anche nelle gare. Essere consiglieri, o presidenti in queste regioni, aiuta non poco per l’ascesa all’olimpo federale. Se poi hai anche delle doti tecniche, delle capacità professionali, unito a del tempo libero, come minimo si può fare carriera. Le commissioni sono dopotutto moltissime e vanno in un certo modo riempite o per lo meno guidate e poi, non va dimenticato, che c’è una Federazione internazionale che necessita di egual numero di persone con egual capacità nelle ossa. Il tutto a discapito dell’età. Eh già, perché se per fare l’arbitro internazionale l’età massima è fissata a 60 anni, per tutto il resto si è liberi di operare anche passati i cento, sempre che la natura ti assista.

Ecco, poi ci sono quelli che votano. Il sistema di voto, che vi rammenteremo a tempo debito come se quattro anni fa fossero un’era geologica, è studiato per assicurare una elezione democratica, ma vi posso garantire che il potere delle promesse elettorali supera il potere del giudizio del singolo, sulla base delle capacità. Il potere ha infatti sempre un suo carisma che è impossibile da scalfire, se il sistema che quel potere ha installato funziona, anche se ai più non piace.

Fatta questa premessa ci sono rumors per quali qualche personaggio molto in vista stia preparando una squadra per rinnovare il Consiglio federale, da quel che mi risulta sono solo voci, forse messe in giro ad arte, che, secondo me, sono finalizzate a creare una certa fibrillazione. In realtà, nessuno si sbottona e la verità, come sempre, sta nel mezzo. Nel senso che sicuramente qualcuno non è completamente soddisfatto dell’attuale Consiglio, che magari qualche consigliere in carica non sia risultato adeguatamente simpatico o, se volete, all’altezza del compito. Ma da qui a parlare di preparazione di una intera squadra ce ne corre. Peraltro a me non risulta che personaggi cosiddetti importanti abbiano manifestato contrarietà verso l’attuale establishment, probabilmente qualcuno di essi non ha fornito le risposte che tali personaggi attendevano, ma questo è un altro discorso.

Certamente ci saranno delle uscite, io dico almeno due/tre, e a quanto è dato capire le aspirazioni possono essere quattro o cinque, quindi una certa battaglia ci sarà sicuramente, molto dipenderà dal Presidente uscente, che per me sarà sicuramente confermato, il quale avrà una notevole incidenza sull’argomento. Dò per certo la sua riconferma poiché, al di la di inciampi nelle prime settimane di gestione, vds la questione dell’Accademia con la quale furono firmati degli accordi e poi disattesi, non mi pare che le cose siano andate male. Qualche rumore per l’attività agonistica (calendario gare) ma nulla di particolarmente rilevante, le medaglie sono arrivate, il settore tecnico, pur in presenza di un inevitabile miglioramento, viaggia molto bene, non ho sentito lamentele sulla parte amministrativa. Pertanto non vedo la necessità di un cambio al vertice o di un consistente rinnovo.

Se ci sono delle ambizioni sarebbe opportuno manifestarle apertamente ed organizzarsi per esporle al Gran Premio Giovanissimi, nel qual caso si dovrebbe arrivare a quell’appuntamento con una squadra già al completo ed un programma semplice ma efficace e soprattutto deve essere capito dalla gente, viceversa ai cosiddetti aspirati dò un consiglio, non richiesto: LASCIATE PERDERE! In buona sostanza, per quel che mi suggerisce l’esperienza, ci saranno sicuramente dei nuovi innesti ma tutto dipenderà dal numero e dalle scelte che farà il presidente uscente (come dicevo prima, lo vedo riconfermato).

Su molti quotidiani, nazionali e non, è riportata la notizia circa la partecipazione della Russia e Bielorussia alle prossime olimpiadi, ebbene molto probabilmente potrebbe aversi la presenza di una ristretta delegazione delle due nazioni. Il presidente della Federazione Internazionale di Atletica Leggera, Sebastian Coe ha detto no alle due nazioni. Ovviamente egli può decidere per la sua Federazione. Sicuramente quelli che seguiranno gli indirizzi del CIO saranno presenti, ma Russia e Bielorussia daranno il loro benestare? Non credo, cosicché nella scherma l’Italia, ma non solo, sarà avvantaggiata e questo si è visto anche ai mondiali di Milano. Sull’argomento mi sono espresso in altri articoli, quindi non ritengo di farlo anche adesso.

In bocca al lupo soprattutto ai nostri ragazzi ed all’intera delegazione Italiana partecipante alle Olimpiadi, ma anche ai competitor nelle elezioni regionali e nazionali.

Ezio RINALDI

 

20 gennaio 2024

IL CIO CONTRARIO ALLA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA PISTA DI BOB

Secondo quanto riportato dal “fattoquotidiano.it” del 19.01.24 in un articolo a firma di Giuseppe Pietrobelli, sembra che il Cio abbia stroncato il progetto di costruzione di una nuova pista da bob per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Il tutto contenuto in una lettera di Kristin Kloster, Presidente della Commissione di Coordinamento del Cio per Milano-Cortina 2026, la quale risponde ad una missiva di Marina Menardi per conto del Comitato Civico di Cortina, con cui veniva sottolineata la criticità del progetto.
In tutta la vicenda sono coinvolti il Ministro Salvini ed il Governatore Zaia, i quali valutando la impossibilità di realizzare un impianto completo nei tempi previsti hanno presentato un nuovo progetto notevolmente ridimensionato. Ciononostante, i pareri espressi hanno evidenziato notevoli criticità per la sua realizzazione.
Insomma, a me sembra che ci sia un confronto tra sordi ed ancora una volta ne va di mezzo la credibilità del paese. Quello che non mi è chiaro è la posizione del Presidente del Coni Giovanni Malagò. Infatti egli, a suo tempo annunciò l’impossibilità per il Governo di realizzare la nuova pista, soprattutto per lo scarso tempo a disposizione, quindi anch’egli era contrario alla costruzione di una nuova pista: lo è ancora?
Da tutta la vicenda emerge una gran confusione e la mano destra non sa cosa fa la sinistra, insomma un gran pasticcio. Credo che si sia finiti in un cul de sac, dal quale se ne uscirà malissimo.
VI riporto, integralmente il significativo articolo del “fattoquotidiano.it” del 19.01.24 ed a firma di Giuseppe Pietrobelli, la lettura del quale è molto interessante.
Ezio RINALDI
“Il Comitato Olimpico Internazionale, manifesta per l’ennesima volta una posizione contraria alla costruzione di una nuova pista da bob a Cortina per le olimpiadi invernali 2026. Proprio il giorno in cui il gruppo Pizzarotti ha presentato un’offerta per la realizzazione del nuovo progetto fatto preparare dal Ministro Matteo Salvini è arrivata a Cortina una lettera firmata da Kristin Kloster, presidente della commissione di coordinamento del CIO per Milano-Cortina 2026. E’ la risposta a una lettera di fine anno inviata da Marina Menardi per conto del Comitato Civico di Cortina, che sottolinea le criticità del progetto. Si profila così un braccio di ferro a distanza tra il CIO e la coppia composta dal Ministro Salvini e dal Governatore Luca Zaia, fortemente determinati a rifare la “Eugenio Monti” ormai smantellata. I contenuti sono già stati espressi in passato, ma il fatto che vengano ribaditi mentre è in corso la terza gara d’appalto, dopo che le prime due sono andate deserte nel corso dell’estate 2023, conferma l’attenzione che viene dedicata alla controversa e discutibile opera da 124 milioni di euro, di cui 82 milioni di base d’appalto per i soli lavori. “In linea con le raccomandazioni dell’Agenda olimpica 2020 – scrive Kloster – il CIO è stato inequivocabile riguardo al non costruire infrastrutture permanenti senza un piano di legacy chiaro ed attuabile. Questa posizione è stata inizialmente identificata dalla commissione di Valutazione come preoccupante, nel Report del 2019, ed è stata reiterata in continuazione nelle successive discussioni sulla sede di queste competizioni”. Poi rimarca l’inutilità di nuove “cattedrali nel deserto”. Anche se non cita l’impianto di Cesana Pariol per Torino 2006, chiuso dopo pochi anni, il riferimento riguarda anche l’unico impianto italiano esistente, ma dismesso”. Il CIO crede fermamente che l’esistente numero di piste per gli sport di scivolamento al mondo sia sufficiente per gli sport di bob, slittino e skeleton. Inoltre, come affermato durante le sessioni del CIO a Mumbai, solo piste già esistenti e funzionanti devono essere considerate, dati i tempi rimanenti molto stretti”. Un paio di mesi fa la posizione era stata espressa in modo chiaro, alla presenza del Presidente del Coni Giovanni Malagò, che in quella occasione aveva annunciato l’impossibilità del Governo Italiano di realizzare la nuova pista di Cortina per mancanza di costruttori e per lo scarso tempo a disposizione. Poi a dicembre era intervenuto Salvini con una proposta ridotta che però potrebbe creare qualche problema sulla sicurezza. Non a caso il Comitato Civico ha scritto: “Ci sono evidenti ragioni di sicurezza degli atleti e degli spettatori. Il nuovo progetto prevede, infatti, un drastico ridimensionamento dell’opera, lasciando la struttura nell’essenziale ed eliminando tutti quei lavori accessori che avrebbero mitigato l’impatto ambientale o che avrebbero garantito una minima legacy. Un impianto sportivo impoverito che dovrà addirittura essere completato dopo i Giochi Olimpici”. Aveva aggiunto che i costi di gestione “non sono coperti da alcun impegno formale da parte degli Enti pubblici o dei soggetti privati che ne sollecitano la costruzione, al punto che il Sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, ha dichiarato che il Comune rischia il default e che non dorme la notte per gli impegni firmati”. Su questo punto il CIO assicura: “Garantire la sicurezza degli atleti e spettatori rispettando la timeline descritta nel dossier Milano-Cortina 2026 è fondamentale. Riconosciamo l’importanza dell’omologazione e dei test events per garantire la sicurezza e un’efficace implementazione di tutte le misure necessarie per un’infrastruttura sportiva complessa, e per la sicurezza degli atleti”.”

18 gennaio 2024

RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI NELL'IMPRESA O SAREMO COSTRETTI AD UNA FIGURACCIA?

Da “Repubblica.it” del 16 gennaio 2024,a firma di Fulvio Bianchi, riporto integralmente l’articolo inerente la pista di bob per le Olimpiadi invernali del 2026 – Milano/Cortina:

“Ci siamo. Giovedì 18 gennaio alle ore 12,00 si aprono le buste per il bando “accelerato” per la costruzione della pista olimpica di Cortina. Un giorno importante ‘per i Giochi 2026, che hanno vissuto, anche a Milano, non pochi problemi in questi anni. Dopo il flop dello scorso anno, la società del Governo Simico si è rimessa al lavoro: filtra ottimismo. Forse c’è davvero una ditta disponibile a farsi carico dei lavori di Cortina. Lo scorso anno si erano fatte avanti due importanti società di costruzioni, la Webuild (ex Salini) e la Pizzarotti, oltre ad una svizzera (Implenia). Ma poi tutte e tre, avevano fatto un passo indietro: pochi soldi e tempi stretti. Ora è cambiato tutto. Se, come sembra, ci sarà l’auspicata fumata bianca toccherà poi ad una commissione stabilire se chi ha accettato il bando ha tutti i requisiti per poter costruire. Ma sarebbe cosa di pochi giorni, i cantieri vanno aperti subito, già a febbraio. Certo, se anche questo bando andasse deserto, come quello del 31 luglio e poi come le trattative private, sarebbe davvero clamoroso. Una figuraccia senza precedenti. Ma, come detto, c’è moderato ottimismo.

Normale che un Governo di centro destra non ami molto l’ipotesi che si debba andare a gareggiare (a St. Moritz, come vorrebbe il Cio), ma c’è stata spaccatura in questi mesi fra partiti di maggioranza. La Lega di Salvini e Zaia a favore di Cortina, Forza Italia (con il PD) per Cesana. Oggi l’onorevole Mauro Berruto, responsabile sport del PD, attacca Abodi, “incredibili silenzi”, ma il ministro dello sport, come tanti, aspetta l’apertura delle buste di dopodomani poi convocherà anche una cabina di regia a palazzo Chigi. Ora l’ipotesi piemontese sembra scomparsa dai radar: non ne parla più nemmeno il Governatore Cirio, Cesana con l’ammoniaca era improponibile (e poi ci sarebbe voluto il via libera del Cio per quanto riguarda velocità ed accelerazione, fattori non da poco per la sicurezza degli atleti.

Resta in… pista, appunto solo Cortina. Con un colpo di scena che ha spiazzato tutti, anche il ministro Abodi, ai primi di dicembre Salvini ha proposto di riportare a galla il progetto di Cortina, la storica pista di Eugenio Monti che ospitò il bob ai giochi 1956. Ma un progetto stavolta light, più appetibile dalle aziende che avevano che avevano già detto di no: costo lavori sempre 81,61 milioni ma tempo di lavori ridotto da 807 a 685 giorni con notevole risparmio di manodopera, conclusione dei lavori entro il 3 dicembre 2025, appena due mesi prima della cerimonia di apertura dei Giochi a San Siro. Le statistiche dicono che per costruire una pista da bob ci voglio da 30 ai 35 mesi, a Cortina si lavorerebbe a tempo pieno e la pista sarebbe coperta in caso di nevicate.


Insomma, una corsa contro il tempo assai complicata. Perché light? Perché saranno eliminati parcheggi, risparmiati 5000 metri qudrati di bosco (ed è prevista riforestazione), niente tribune e volumi accessori. Pista spartanissima come da norme, 1445 metri, 16 curve, 107 metri di dislivello, e poco altro intorno. I cittadini di Cortina non hanno mai amato questi Giochi (senza pista resterebbero solo curling e sci femminile, sperando nelle nostre ragazze). Il sindaco di adesso litiga con l’ex sindaco sui costi di gestione. Gli ambientalisti e i sindacati hanno protestato. Insomma un percorso ad ostacoli in questi anni.

Giovanni Malagò, in caso di fumata bianca al bando di giovedì, dovrà poi convincere il Cio, preoccupato per quei pasticcioni di italiani (le olimpiadi sono state assegnate nel giugno 2019…): il n.1 dello sport partirà stasera per Seul, subito dopo la Giunta del Coni, e incontrerà Bach e i membri del Cio di cui fa parte. Dovrà spiegare a che punto sono i lavori olimpici, le molte cose che funzionano come il villaggio olimpico di Milano (e la prossima settimana arriva un altro sponsor) ma anche e soprattutto dove verranno assegnate le 38 medaglie di bob, skeleton e slittino. Prima o poi bisogna pur avere un masterplan. Malagò, sempre da Seul, si collegherà con gli enti membri, poi il 31 è previsto il cda della Fondazione olimpica. Dentro (vale a dire Cortina) o fuori (St.Moritz). Siamo davvero alla conclusione di questa telenovela made in Italy: resta la figuraccia.”

Questo lo stato dell’arte. Certo che se i nostri eroi non fossero in grado di portare a termine l’impresa, perché ormai di impresa si tratta, la figuraccia vedrebbe il Governo e tutta la dirigenza sportiva in un pantano dal quale sarà molto difficile riprendersi. Si perderebbe la faccia, soprattutto la credibilità di un intero paese.

E’ chiaro che tutti facciamo il tifo affinchè le gare si possano svolgere in Italia, perché, altrimenti, a rimetterci sarebbe l’intero Nazione.

In tutto questa confusione ci godiamo i successi della scherma azzurra, che si sta confermando leader tra le più importanti nazioni schermistiche.

Ezio RINALDI

10 gennaio 2024

CONCLUSA LA SOSPENSIONE CAUTELARE DISPOSTA DALLA F.I.S. PER Andrea CASSARA'

Andrea CASSARA'

 Da “QUIBRESCIA.IT”

“La Federazione Italiana Scherma ha comunicato ad Andrea Cassarà, fiorettista bresciano, la conclusione della sospensione cautelare disposta nei suoi confronti in seguito ad un’inchiesta della Procura di Brescia in cui il campione olimpico di Passirano è stato iscritto a fine ottobre dopo la denuncia di una 16enne che sosteneva di essere stata filmata, mentre faceva la doccia al centro sportivo San Filippo a Brescia, dal cellulare di un uomo. Per gli inquirenti, quell’uomo è stato individuato in Cassarà che, al momento del presunto fatto, si sarebbe trovato nelle pertinenze degli spogliatoi, così come ripreso dalla videosorveglianza.
L’ipotesi di reato formulata nei suoi confronti è quella di produzione di materiale pedopornografico.
A Cassarà è stato sequestrato il telefono cellulare dal quale, secondo una prima perizia, non sarebbero emersi elementi E’ stata disposta una seconda perizia, ancora in corso.
L’atleta bresciano, 40 anni appena compiuti, quindi può ora tornare ad allenare e, anche, a gareggiare. Già il prossimo fine settimana Cassarà sarà in campo con la Scherma Brescia, in veste di coach, per un torneo regionale Under 14.”
Il blog si è interessato al caso con l’articolo “Andrea Cassarà indagato per materiale pedopornografico: minorenne filmata in spogliatoi.E nella parte finale del pezzo avevo scritto: “ Al momento non è dato sapere di più, se non che all’ex azzurro è stato sequestrato il cellulare. Le indagini, ovviamente sono in corso e bisognerà attenderne l’esito; tuttavia, è importante tener sempre ben presente che una semplice denuncia non equivale ad una sicura condanna e che per tutti ed anche, quindi, per CASSARA’ vige il sacro principio della innocenza fino a prova contraria ed a sentenza passata in giudicato.
Al momento accolgo con piacere la notizia e la ripubblico sulla “Piazza”, confidando in un esito positivo per l’ex azzurro.
Ezio RINALDI
 


08 gennaio 2024

MATERA: cosa ne sarà della palestra di scherma? Lettera aperta al Sindaco.


MATERA
Appello al Sindaco di Matera












M° Vito MANNO
Nel lontano 1980 il Circolo Schermistico Matera si trasferiva, dopo 24 anni, dalla ex stalla di Palazzo Gattini nei pressi della Cattedrale alla Palestra Comunale di Scherma sotto i distinti dello stadio XXI Settembre. La gestione della Palestra fu affidata al CSMT( Circolo Schermistico Matera). Sono stati anni bellissimi perché il Consiglio Direttivo di allora riuscì a creare un vero centro di aggregazione organizzando attività associative, ricreative e agonistiche che portarono ad un considerevole aumento degli iscritti. Anche a livello nazionale il CSMT si fece notare prima per il numero di partecipanti alle gare e poi anche per i risultati raggiunti. La possibilità offerta dalla gestione diretta dell’impianto di organizzare allenamenti con le società schermistiche vicine rese la Palestra Comunale di Scherma un vero punto di riferimento in particolare per il fioretto. Successivamente il CONI provinciale si propose all’Amministrazione Comunale con un progetto di gestione unificata di tutti gli impianti sportivi comunali. Purtroppo quella avventura finì molto male e il Comune decise di assegnare la gestione degli impianti in maniera temporaneamente diretta. Per la Palestra di scherma iniziarono i primi problemi seri. La gestione fu accorpata allo stadio e ci ritrovammo come gestore il Matera Calcio che pensò di poter utilizzare la struttura come fosse cosa propria. Finimmo in tribunale e il giudice stabilì che le chiavi della Palestra dovessero rimanere al gestore ma che all’interno potevano accedere solo associazioni schermistiche. Palestra salvata!!! ma non più liberi di ottimizzare tempi e risorse avendo perduto la storica sede.
Secondo la convenzione di utilizzo degli impianti sportivi, la palestra sarebbe stata aperta per le ore richieste e il Circolo avrebbe pagato un canone di utilizzo che è lo stesso per tutti gli impianti. Provammo a far presente che il canone era iniquo perché gli arredi e le attrezzature della Palestra non erano comunali ma del CSMT. Lo facemmo allora e lo abbiamo fatto negli anni seguenti senza mai trovare la giusta attenzione o interesse. Cercare di diffondere la cultura dello sport attraverso la scherma e offrire ai cittadini un luogo sicuro e stimolante è sempre stata la missione del CSMT ma con il passare degli anni è stato sempre più difficile. Malgrado tutto schermitori a Matera ne abbiamo avuti tanti e le attività proseguono con un bel gruppo di ragazzi molto appassionato. La riqualificazione dello stadio ci aveva fatto sognare; hai visto mai è l’occasione buona per tornare ad avere una palestra moderna, attrezzata e gestita direttamente. Potremmo tornare a crescere! Macché. Uno spazio in una palestra polifunzionale con notevole diminuzione delle pedane, la scomparsa della palestrina per la preparazione atletica, la mancanza di un locale per il tecnico delle armi, di uno stanzino per le attrezzature promozionali e di avviamento, di una segreteria, di armadietti per riporre l’ingombrante attrezzatura senza dover trasportare tutto ogni volta. Non sarà più una palestra di scherma. Mi chiedo se è giusto e legittimo che una Amministrazione possa far scomparire un impianto dedicato alla scherma  43 anni fa all’interno di un intervento di riqualificazione urbana. Chiedo al Sindaco BENNARDI di non considerare tutto questo un attacco alla giunta che guida o al progetto presentato, vuole essere solo un tentativo di difendere  quello che per anni abbiamo custodito e amato come una casa. Non penso di avere le qualità richieste per la politica attiva e questa lettera è l’unico modo che ho per perorare quella che ritengo essere una giusta causa. Per favore, ripensateci!!!
M° Vito MANNO