30 aprile 2015

SANZIONI E CONTRIBUTI


Proprio ieri sul sito della Fis è stata pubblicata la sentenza n. 2/15 della Corte Sportiva d’Appello pronunciata sul reclamo dell’atleta Gaetano Dell’Acqua contro la sentenza del giudice sportivo n. 10/15.

A mio parere, tale provvedimento offre spunti di riflessione di rilevante interesse.

Da una prospettiva molto superficiale la sentenza della Corte sembrerebbe riconoscere all’incolpato l’ingiustizia della sanzione pecuniaria di 150,00 euro inflittagli dal giudice di primo grado ma definitivamente rimossa in seconda istanza.

Ritenere che la Corte abbia in qualche modo restituito ragione all’atleta è tuttavia solo un’illusione.

In realtà questo apparente “sconto di pena” ha valore meramente nominale poiché il povero atleta oltre ad aver visto riconfermare la responsabilità accertata in primo grado è stato costretto a sborsare, ai sensi dell’art 46 R. G. un contributo pari a 150,00 euro per potere proporre reclamo.

 In altri termini quei 150,00 euro originariamente inflitti a titolo di sanzione pecuniaria sono stati comunque pretesi dalla Fis a titolo di contributo obbligatorio non ripetibile, per ricevere l’istanza di giustizia di secondo grado ed attivare le conseguenti procedure.

In altri termini, e più paradossalmente, l’esborso di quel denaro non sarebbe ripetibile neppure nel caso in cui la Corte riconoscesse la fondatezza delle ragioni di opposizione di un atleta, tesserato o affiliato, e per questo li mandasse assolti!

Un paradosso frutto di un sistema di giustizia dagli effetti iniqui poiché anche nel caso di assoluzione non eviterebbe, oltre al danno economico, neppure la beffa della squalifica che,  come nel caso di specie, è stata scontata dall’atleta ancor prima che la Corte potesse pronunciarsi sul  reclamo.

Tale circostanza dovrebbe quindi far riflettere parecchio sulla impellente necessità di una radicale riforma del sistema di giustizia varato dagli attuali vertici della FIS.

Ma ciò non è tutto.

Altro aspetto importante risiede nel fatto che il giudice sportivo non ha trascurato di evidenziare le altre condotte deferite con la sostanziale denuncia sporta contro l’arbitro, accusato dall’atleta di avere tenuto una comportamento dolosamente finalizzato a danneggiarlo per motivi di ripicca.

Fatto gravissimo, questo, per il quale il giudice sportivo ha opportunamente disposto la trasmissione degli atti alla Procura federale.

Ancora una volta la giustizia federale viene posta dinanzi ad una inevitabile alternativa: affermare la responsabilità dell’arbitro e sanzionarlo in modo esemplare (ad esempio con la radiazione) oppure sanzionare in modo esemplare l’atleta Gaetano Dall’acqua per le accuse gravemente lesive della dignità ed onorabilità dell’esponente arbitrale, espresse in violazione del regolamento di giustizia, del regolamento tecnico, del codice etico e codice di comportamento CONI.  

E’ l’occasione giusta per introdurre un precedente giudiziario molto importante e in controtendenza con quanto sin qui affermato dalla giustizia federale, che forse potrà riequilibrare l’intero sistema riconoscendo il sacrosanto diritto di atleti e tesserati di reagire e sporgere denuncie senza mezzi termini ed in forma pur aspra a tutela dei propri diritti, e senza timore di ripercussioni disciplinari. 

Non resterebbe così più isolata la decisione del giudice sportivo FIS che con provvedimento n. 7/2013 ha ritenuto congrua la sanzione di un solo giorno di squalifica nei confronti di Luigi Tarantino seppure questi, in modo recidivo, si è reso responsabile di pesanti insulti e minacce nei confronti del direttore di torneo, talmente violenti da dovere essere coattivamente allontanato per mano del servizio d’ordine.

Restiamo quindi in attesa del nuovo responso, con l’auspicio che non tardi ad arrivare.

A. Fileccia

28 aprile 2015

CAMPIONATI EUROPEI U.23 - VICENZA 2015


http://sr.photos3.fotosearch.com/bthumb/CSP/CSP142/k1423945.jpgE’ calato il sipario sui campionati europei U.23 di Vicenza e come sempre le analisi vanno fatte a mente fredda, al fine di non lasciarsi condizionare da fattori negativi o da prevenzioni verso chicchessia.

La manifestazione, ben organizzata (un sentito compiacimento al COL) ha visto l’Italia dominare in lungo ed in largo, portando a casa ben 19 medaglie, di cui 7 oro, 5 arg. e 7 bro.: un bottino ragguardevole!.

Mano a mano che i ragazzi vincevano l’imbecille di turno commentava: ”Ad oggi le risposte arrivano a suon di medaglie...soprattutto con la spada tanto criticata!!!...più si gufa più si vince! Grazie a tutti!” (certo, perché meritarsi una convocazione e rimanere a casa significa "gufare", poi ci chiediamo gli imbecilli da stadio chi li ha cresciuti.) ed ancora “Grandi Fichera e Santarelli!!! Alla faccia dei rosiconi!!” (cioè ragazzi che sono rimasti a casa grazie a regole poco chiare); “L'Italia, agli Europei U23, risponde a suon di medaglie ai pettegolezzi della piazza. Grandi ragazzi” (al fine di zittire per il futuro i malevoli pettegolezzi, sarebbe opportuno rispondere con regole chiare e soprattutto valevoli per tutti); “Articoli sempre fuori luogo” (forse chi ha meritato sul campo la convocazione ed essendo stato defraudato di un merito acquisito deve tacersi e subire, al fine di non intralciare certe condotte).

Ognuno è libero di esprimere ciò che vuole e di farsi conoscere attraverso i propri pensieri.

Ci sono costretto e non avrei voluto scendere nei dettagli perché ciò penalizza o meglio svilisce l’impegno dei ragazzi, ma quando si vogliono far passare dei risultati scontati per delle autentiche imprese non ci si può sottrarre ad una analisi più attinente alla realtà. Veniamo ai numeri relativi ai partecipanti:
Sp.f.       54 - 18 nazioni;
Sp.m.     72 - 24 nazioni;
F.F.        34 - 14 nazioni;
F.M.       53 - 19 nazioni;
Sc.F.      23 - 7 nazioni;
Sc.M.     42 - 12 nazioni

per un totale di 277 atleti i rappresentanza di 29 nazioni. Basti pensare che all'ultima rassegna continentale Cadetti i partecipanti erano il doppio, con 37 nazioni presenti.

Va sottolineato, inoltre, che una federazione importante (e pesante in termini di risultati) come la Francia ha preferito rimanere a casa, forse per concentrare meglio le forze sulla imminente qualificazione olimpica o forse per risparmiare risorse economiche da utilizzare per incrementare i numeri dei praticanti. A singhiozzo anche l'altra potenza europea rappresentata dalla Germania, mentre federazioni come quella dell'Estonia, di Israele e dell'Ucraina, sicuramente poco digeribili in alcune armi come la spada e la sciabola, hanno disertato. Anche a livello individuale sono mancate atlete importanti di federazioni che, comunque, hanno voluto onorare l’impegno: Erika KIRPU (n.4 del ranking FIE assoluto), EGORIAN, GUDKOVA sono rimaste in sede ad allenarsi, lasciando spazio per l'occasione a più giovani, e meno quotate, connazionali.

Anche tra i maschi non sono mancate le assenze eccellenti, come quella del fiorettista ceco Choupenitch (n.9 FIE), il russo SAFINA o il francese PAUTY, lo sciabolatore russo IBRAGIMOV (n.9 FIE anche lui), ma le assenze più "pesanti" le abbiamo avute nella spada maschile, dove a casa è rimasto ad allenarsi il n.1 della classifica U20 BANYAI (Ung), il n.2 PEREIRA(Spa), il n.3 BOUILLOT (Fra), il n.5 FREILICH (Isr), e la lista continuerebbe a lungo. Non si può non evidenziare che alcune nazionali di primo piano hanno utilizzato questa prova continentale per fare esordire qualche seconda linea, dando, quindi, spazio ad atleti giovani (la Turchia nella SCF ha schierato perfino una cadetta).

Noi invece, là dove l'età lo ha consentito, non abbiamo esitato a schierare i titolari nelle nostre squadre A, evidentemente perché la competizione si è svolta in Italia, e se questo è il motivo credo che la scelta sia stata giusta.

Sulla scia di chi anonimamente vuole sempre sottolineare la superiorità indiscussa della nostra scherma, potrei presuntuosamente affermare che in regioni come Veneto, Toscana, Lazio o Lombardia, facendo partecipare 4 atleti per società avremmo numeri certamente superiori. E probabilmente anche un più probante livello tecnico.

Alla luce di queste considerazioni eviterei di attribuire a questo bottino una esagerata enfasi, pongo in rilievo l’importanza che i risultati hanno per i ragazzi, dai quali essi trovano motivi di soddisfazione e consapevolezza dei loro meriti.

 

Dai dati sopra riportati si evince che nei campionati europei il settore spada si è sempre comportato bene, molto meno ai Mondiali U.20 ed assoluti. Si può notare che rispetto alle edizioni degli anni precedenti la spada è rimasta stabile mentre il fioretto e la sciabola hanno incrementato il numero delle medaglie. E’ chiaro che bisogna sempre tenere conto del numero di atleti partecipanti e delle nazioni rappresentate. Chi esce straordinariamente bene dalla manifestazione è il settore sciabola.

Avrei potuto aggiungere altri dati riferiti ad altre competizioni, però non sarebbe stato corretto perché l’analisi va fatta sugli elementi della gara di quest’anno in rapporto alle precedenti. Ritengo sufficienti i numeri riportati per una idea precisa sui risultati ottenuti.
Ezio RINALDI

24 aprile 2015

ANONIMI E COMMENTI


Risultati immagini per immagini di anonimoL’articolo CONVOCAZIONI E CODICE ETICO oltre ad essere stato letto ben 420 volte ha ricevuto due commenti: 1 da Italo Rossi e l’altro da Antonello Fileccia. In detti commenti sono state avanzate delle proposte, non di rivoluzione bensì di incoraggiamento per i genitori affinché sollecitino i club ad intraprendere azioni tese a cambiare/migliorare lo stato delle cose in alcuni settori della FIS.
Sovente ci si dimentica che i genitori sono il motore portante del sistema scherma. Se loro non scegliessero per i propri figli lo sport della scherma i vari addetti ai lavori e soprattutto quelli che ne traggono benefici economici dovrebbero cercarsi un altro impiego. Ci metto anche quegli arbitri che essendo disoccupati traggono dalle loro convocazioni un mezzo per il proprio sostentamento e se non proprio questo quantomeno l’arrotondamento alle loro esigue entrate stipendiali, quindi ci vuole PIU’ RISPETTO PER I GENITORI!!!
L’articolo, per la verità, ha ricevuto anche altri commenti, non favorevoli e non firmati: pertanto non hanno trovato ospitalità su queste pagine. Da tempo ho dichiarato, ma l’ho anche scritto, che la linea del blog è di respingere gli anonimi. Capisco la loro frustrazione ma chi non ha il coraggio delle proprie idee, dei propri pensieri e del proprio essere non merita considerazione, quindi è perfettamente inutile continuare a scrivere, poiché diventerebbe un mero esercizio letterale fine a se stesso.
Come ho sempre dichiarato, il blog ospiterà tutti coloro che ci mettono la faccia, senza distinzioni di appartenenza o se volete di pensiero. Coloro che non si firmano, guarda caso, sono tutti sostenitori della linea federale e del Presidente Scarso, al quale ho già espresso il mio pensiero in proposito e colgo l’occasione per riproporlo: “che senso ha non firmare un commento favorevole al Presidente? E’ come dire LO SOSTENGO MA NON VOGLIO CHE SI SAPPIA”. Ho avuto modo di riferire al massimo esponente FIS che se sono questi i suoi sostenitori vuol dire che  è supportato da gente dal basso profilo. Voglio anche porre in evidenza che nessuno è portatore di verità assolute, quindi quello che viene scritto e pubblicato su queste pagine sono dei pensieri, condivisibili o meno, meritevoli TUTTI di rispetto.
Non esiste in giurisprudenza un diritto all’anonimato se non in particolari circostanze ma queste ultime non mi pare possano essere invocate dai commentatori di questo blog! Non ce ne sarebbe ragione. Normalmente chi ricorre all’anonimato teme qualcosa o qualcuno; ma può questo blog minacciare o impaurire alcuno? Personalmente sono un seguace di VOLTAIRE e come tale difenderò chiunque si senta minacciato per il fatto di volere esprimere o per aver già espresso il proprio pensiero su questo blog o in qualunque altra circostanza.

Ezio RINALDI

 

19 aprile 2015

CONVOCAZIONI E CODICE ETICO


Risultati immagini per immagini della scherma Il primo sentimento che mi viene in mente leggendo le convocazioni agli Europei U23, è quello di assoluta avversione. Si, un termine forte, ma quando si ha passione in qualcosa sino al punto di volere che anche i propri figli amino la scherma e ne condividano i valori che poi, purtroppo si ritengono traditi, riesco a provare soltanto delusione e disgusto.

Mi piace essere chiara come sempre. Non ho interessi attuali o velleità di nazionale per i miei figli, ma sono stata per anni nel mondo della scherma e per alcuni anni lontana, per ritornarci da madre. Mai e poi mai avrei pensato che la Scherma, non esente in passato da giochi politici, diventasse un esempio della peggiore politica.

La tristezza nasce anche e soprattutto dal fatto di credere che lo sport dovrebbe insegnare il rispetto delle regole. Qualcuno sostiene che la Fis evita questo imbarazzo non scrivendo le regole ma, in questo caso, esiste una regola della quale la Fis si è vantata non poco: il Codice Etico.

Mi sembra di aver letto che i Tecnici (Maestri) non devono influenzare le scelte altrui o indurre cambiamenti di società. Il Ct della spada, in un recente post su Facebook condanna, si proprio lui, i cambi di maestri.

Tutto fantastico, ma nella pratica? Gli esempi?

Parliamo della spada femminile. Perché Cassano e Clerici, rispettivamente seconda e terza agli italiani di categoria, o Foietta e Odorico decisamente avanti nel ranking europeo e alle gare U23, non sono state ritenute idonee per il posto di riserva riconosciuto, invece, ad un atleta  che occupa  la 21esima posizione nel Ranking Europeo U23,  la 22esima posizione nel Campionato Italiano U23, di non qualificata agli Assoluti e il 30esimo posto nel Ranking italiano assoluto?

In effetti a tutte loro sembra mancare una caratteristica: essere allieve del CT ed essere passate alla società del CT durante la stagione abbandonando il proprio tecnico a favore del più popolare Ct stesso e dei suoi collaboratori di palestra.

Diciamoci la verità, dopo le denunce pubblicate su questo Blog, relative alle convocazioni per gli Europei U20, non ci si meraviglierebbe se vedessimo liberarsi miracolosamente un posto per la “riserva”.

Alla faccia del Codice Etico e del rispetto dei valori, con queste scelte, per la verità non nuove da parte del Ct della Spada e con le relative ratifiche della Fis, si crea anche un ottimo curriculum per l’atleta ed ai suoi maestri.

La peculiarità, invero poco edificante, è che in caso di un concorso pubblico questi tipici meriti sportivi (una parola grossa, ma così si chiamano in gergo, ma sarebbe meglio ‘meriti politici’) prevarrebbero anche sui migliori risultati conseguiti da atleti più performanti che però non potrebbero indicare fra i loro titoli la convocazione agli Europei U23 e il relativo inserimento nella Nazionale Italiana.

La coerenza delle scelte ‘personalistiche’ si riscontra anche nella spada maschile. Atleti come Melocchi, (tra i migliori a livello di Coppa del Mondo Assoluta che, in passato, da Campione Italiano U20 ai Mondiali ha dovuto lasciare spazio all’allievo di Cuomo), o Rocco ma soprattutto Buzzi già protagonista nel settore U20 e secondo alla prova europea di Berlino di gennaio, sono rimasti a guardare!

Nelle scelte della sciabola maschile e femminile sorprende, poi, la mancata considerazione della classifica italiana U23 che vede la Gargano al secondo posto del campionato italiano e al terzo del ranking europeo; la Mormile tra le migliori del ranking europeo di categoria e la Fondi terza al campionato italiano.

Però in gara c’è Prearo che sarebbe carino sapere di chi è allieva.

In campo maschile il discorso è un po’ diverso in quanto il livello tecnico è più omogeneo sebbene Riccardi, già secondo nel campionato italiano, e Cavaliere terzo, siano rimasti in tribuna a differenza di D’Armiento, che sebbene terzo, ha ottenuto la panchina.

L’apoteosi della incidenza politica si avverte quando leggiamo che il famoso fisioterapista di cui questo Blog si è ampiamente occupato prima della sua laurea, è tra i convocati e, inutile dirlo, anche lui fa parte della scuderia del Ct della spada.

Le domanda finale è questa: ma la FIS tutto questo lo sa o il Ct ha totale autonomia e la Fis non si preoccupa neppure di leggere le relazioni tecniche che dovrebbero giustificarne le scelte selettive?

Il Codice Etico esiste ancora o era solo uno strumento mediatico da rivendicare a proprio uso?

Il silenzio pubblico del mondo della scherma è omertà o opportunismo (citando Rossi)?

I criteri di scelta dei Ct seguono delle linee guida federali di tipo tecnico o conta solo l’indirizzo politico?

So che non avrò mai queste risposte, ma chissà che il mondo della scherma non si svegli da questo sogno, incubo, e chissà che qualche ‘consigliere’ non decida di reagire facendo emergere personalità e coraggio.

Ginevra Colombo

 

17 aprile 2015

RISPOSTE DEL PROF. GIUSEPPE SIMONE VULLO AI VARI COMMENTI ALLA LETTERA APERTA DEL SIG: CORSO




Egr. Colonello Rinaldi, avrei voluto rispondere ai vari appunti, alla lettera aperta del sig. Corso, ma il mio scritto avendo superato i 4.000 caratteri non mi dà la possibilità di commentare, pertanto se riterrà opportuno pubblicare il mio post sull'intera vicenda ed in risposta ai vari interventi anonimi o con nik name, le allego il mio commento.


Buongiorno a tutti, fino ad ora mi sono limitato a leggere di tutto, ma la cosa che mi sorprende e come tanti falsi moralisti e falsi del rispetto delle regole si nascondano dietro un nik name o falso nome, ma... andiamo per ordine.


  1. in merito alla lettera aperta del sig. Corso genitore di un mio atleta, è stato invitato dallo scrivente a svolgere il ruolo di genitore e non di altro, ed è una regola che contraddistingue tutti i genitori che portano i figli presso il nostro Sodalizio Sportivo, per quanto riguarda il contenuto posso con assoluta certezza confermare quanto scritto dal sig. Corso, perchè realmente presente ai fatti e ho sentito personalmente la risposta dell’arbitro quando l’atleta lo invita a guardare anche l’avversario, mi sento confortato dal commento del maestro Toran che interviene attraverso il Social FB dicendo esattamente <<E’ vero, il regolamento parla di immobilità- Una cosa che non esiste, in natura, e quindi va interpretata, a discrezione.>> e mi pare giusto quanto afferma il sig. Corso <<E qualcuno ha sapientemente affermato che se un giudice non applica indistintamente una norma nei confronti di tutti, inducendo il dubbio di volerla interpretare a proprio piacimento solo per alcuni, entro questo margine a comandare non sarà la legge ma il mutevole cuore del giudice.>>, confortato dalla sentenza del Giudice Sportivo in merito alla questione, che assolve la Società Sportiva (http://www.federscherma.it/giustizia-federale/13907-provvedimento-del-giudice-sportivo-n11-del-2015/file), mi dispiace se ci rimarrete male , ma “ Dura lex, sed lex”, non poteva essere altrimenti.
  2. al sig. Camillo Misuraca che sicuramente è un falso nome dico, che sarebbe bello confrontarsi guardandoci negli occhi, dove bisogna dimostrare di avere gli “ATTRIBUTI” per potersi confrontare. Mi chiama in causa quando dice << Complimenti solo per lo spettacolo che atleti , maestri e genitori riuscite a dare nella sciabola.>>  il sottoscritto, è deputato ed autorizzato dal regolamento nelle gare di GPG a fare gli interessi dell’atleta e ad interloquire con l’arbitro, ma il Sottoscritto non si è mai preso a legnate, ne ha scagliato sedie nel parter, vogliamo parlare cosa succede nella spada e nel fioretto fino a qualche anno fa? o forse calca le pedane da troppo poco tempo e non ne è a conoscenza? La verità sa qual’è che “'cca nisciuno è fesso” e a lei oggi sta bene così, perchè forse il suo amato figliolo porterà a casa un titolo regionale, ma... quando si confronterà in campo nazionale saranno lacrime amare, cosa che non succede ai miei atleti, i risultati sono fin troppo eloquenti!!! Si sciacqui la bocca  quando parla di “EDUCAZIONE” perchè i miei atleti sono fin troppo educati, al suo insegni la lealtà sportiva e magari piuttosto che vincere un assalto o un titolo regionale con tanti dubbi, lo convinca che ci sono ragazzini più forti sia in prestazione fisica che tecnica schermistica, questo è lo sport. In merito alle inesattezze del sig. Corso le elenchi, se mai ce ne fossero. Poi rilegga la lettera bene visto che non è stato neanche in grado di capirne il contenuto, lei dice << l'arbitro in questione non mi pare abbia incompatibilità di nessun tipo con gli atleti e le società coinvolte.>> il sig. Corso dichiara << Nella stessa giornata ho visto arbitri, esultare per la vittoria di un atleta del proprio club e addirittura “battere il cinque”, e addirittura, in alcuni casi, arbitrarne gli assalti.>> in particolar modo, finale allievi sciabola. Quindi caro Camillo le ho dimostrato che se lei non è in “mala fede mi convinca adesso della sua “BUONA FEDE” e la prego, la smetta di usare un falso nome, quando mi incontrerà mi inviti per un caffè e ne parliamo guardandoci negli occhi.
  3. Al sig. Italo Rossi posso semplicemente dire che, secondo me lo sfogo di un genitore che ormai da anni frequenta le gare ci sta, magari scritto di getto, senza conoscere i reali ruoli che ogni componente della FIS svolge. Se, poco poco, mi avesse consultato si poteva fare di meglio, o forse di peggio non lo so, una cosa è certa, sta permettendo di potersi confrontare in questo Blog, che se non andiamo fuori il seminato credo che il Colonnello Rinaldi potrà ospitarci ancora e discutere delle problematiche del nostro mondo. Dice bene << Ben vengano le sanzioni se date in tal senso e soprattutto se spiegate. Un bambino che chiede spiegazioni è già, di per se, un segno da apprezzare, ma rispondergli in quel modo. Poi ci si lamenta se l'intervento, in modo diverso, lo fa il maestro o il genitore.>> si quando ci si veste di autorità si perde il lume della ragione pensando di essere i veri protagonisti.
    CONCLUDO dicendo a tutti i falsi moralisti ed educatori che si nascondono dietro il web che accusano il papà piagnone di un assalto, il mio Atleta Francesco Corso a fine match mi ha detto <<chiedo scusa per non aver saputo portare in porto una facile vittoria, e aver fatto arrabbiare mio Padre, ma io all’arbitro l’ho detto che stava puntando solo me e non guardava l’altro>>, parole che a fine gara in mia presenza sono state ripetute al responsabile GSA Marco Barrera, che mi auguro vorrà valutare bene l’increscioso episodio, che non passi in sordina e che sappia dare degli evidenti segnali a società maestri e non per ultimo agli arbitri.
    Prof. Giuseppe   Simone Vullo