Da qui nascono
diverse considerazioni:
1. Ia FIS con il
suo protocollo aggiornato demanda la responsabilità dell’accesso al palazzetto
e della organizzazione delle misure anti Covid al solo C.O.L.. I C.O.L. sono
investiti di una responsabilità oggettivamente elevata senza avere un sostegno
concreto dalla FIS, ne’ in termini di supporto economico ne’ di personale. E’
pressoché’ inimmaginabile per un C.O.L. sostenere i costi di un palazzetto con
tribune, di personale addetto ai controlli oltre che la possibile
responsabilità penale in capo all’organizzazione qualora si registrino casi di
COVID per una mala gestione delle misure.
2. I luoghi di
gara, nella maggior parte dei casi, non sono provvisti di tribune e questo impedisce
sul nascere l’applicazione del protocollo. Ancorché molte società richiedano
alle Regioni/Comuni la disponibilità di utilizzo di alcuni palazzetti con molti
mesi di anticipo, ricevono con poco preavviso la risposta vedendosi
estremamente ridotti i tempi di organizzazione;
3. Il divieto di
accesso dei genitori sul luogo di gara ha, involontariamente, generato
assembramenti di genitori al di fuori delle porte a vetri di molti palazzetti
rendendo, per certi versi, vane le misure di sicurezza che ruotano intorno alle
gare di scherma.
Auspico che il
Consiglio Federale analizzi la problematiche sotto diverse sfaccettature che
non sia la mera applicazione di un protocollo anti COVID. Il tutto investe la
FIS in primis, le società, i comitati organizzatori, le Istituzioni con cui bisogna
lavorare sinergicamente per creare le condizioni di base per permettere che il
nostro sport sia come gli altri. Trovo profondamente ingiusto che una famiglia
possa godere dello spettacolo del proprio figlio che gioca a pallone, a rugby,
a basket o a pallavolo e non del fare scherma. E’ un danno di immagine
incalcolabile, un danno alle famiglie enorme se pensiamo che a loro chiediamo
il massimo sforzo in termini economici e di tempo e sarebbe giusto ripagarle
con lo spettacolo di vedere i propri figli gareggiare.
Un altro tasto
dolente che si registra alle gare è la totale assenza degli stands di materiale. Ho riscontrato da
piu’ parti che questa assenza sta avendo un impatto enorme sulle società, i
ragazzi e le famiglie. I tempi di attesa per gli ordini si sono allungati
moltissimo nel tempo rendendo difficile l’organizzazione familiare o della
societa’ che molte volte fa da tramite per l’approvvigionamento del materiale
schermistico. Aggiungiamoci il recente cambio delle lame, dei passanti
trasparenti ecc. e capirete che la cosa non puo’ essere presa sottogamba.
Capisco la bellissima iniziativa della FIS di siglare l’accordo con una
importante ditta sportiva ma sono curioso di sapere se in quegli store si trovano le lame marangin di sciabola per esempio…. Io
credo di no ma sono pronto a ricredermi. Qual è la politica federale in termini
di agevolazioni per gli stands di
materiale schermistico per essere presenti sui luoghi di gara? Ci sono delle
iniziative in atto? Io non ho visto nulla in tal senso.
Come detto
sopra, quando si parla di gare bisogna vedere la cosa a 360 gradi, istituire un
gruppo di lavoro, coinvolgere le società, gli operatori del settore del
materiale schermistico, confrontarsi e discutere le possibili soluzioni. Io
credo che questo sia il compito di un Consiglio Federale che vuole ripartire
“tutti insieme”.
Luca
GIOVANGIACOMO
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