M° Gianni SPERLINGA |
Il Maestro Sperlinga Gianni nel riordinare il suo
archivio ha trovato la copia di una lettera inviata al M° Vittorio Bassetti, il
quale a suo tempo dirigeva il periodico “La stoccata”, con cui diffondeva il
suo pensiero e dava voce a chi avesse qualcosa da dire. Molto spesso in
contrasto con il Presidentissimo Nostini.
Mi ha pregato di riproporla
integralmente.
“ Egr. M° Bassetti,
da tempo
covavo il desiderio di esternarle alcune riflessioni sull’attività dei Maestri
di scherma e poter quindi conoscere la sua opinione in merito e, finalmente,
grazie ad una forzata inattività dovuta ad un intervento chirurgico, posso
prendere la penna in mano.
Mi capita
spesso di essere gratificato da parte dei genitori dei più piccoli tra i miei
allievi con espressioni che suonano più o meno così:
“A parte la
competenza tecnica, quello che apprezziamo in lei è la sua capacità di parlare
coi nostri figli…e la consideriamo un maestro di vita”.
Lungi dal
lusingarmi, questa definizione, sulla scorta delle esperienze vissute
nell’ambito dell’ambiente schermistico, ha suscitato in me una serie di dubbi.
M° Vittorio BASSETTI |
Maestro di
vita?? Di quale vita??
In senso
generico, s’intende. E così evidentemente intendono i genitori dei miei piccoli
allievi; una vita basata sui valori della lealtà, dell’onestà, dell’impegno
serio e profuso per il raggiungimento di taluni obbiettivi, tra i quali, oltre
quelli strettamente agonistici, quelli della maturazione consapevole, del
rispetto di sé e degli altri, etc…etc… .
Indubbiamente
tutti bei valori! Che però la società di oggi mi pare mostri di apprezzare
ipocritamente solo a parole.
In realtà i
valori perseguiti dall’attuale società sono tutt’altri e mi pare di non
sbagliare citando a caso:
· avere il massimo col minimo sforzo,
meglio se lo sforzo è di altri ;
· rubare tutto ciò che è possibile
(compresi i meriti) tutte le volte che la si può fare franca;
· apparire buoni, bravi, onesti è
molto più importante dell’essere bravi, buoni, onesti;
· curare l’immagine con la complicità
di tutti coloro che, pur sapendo che non sei né bravo, né buono, né onesto, per
l’identico affermato culto dell’ipocrisia, ti citano ad esempio di bontà,
bravura, onestà.(Mi pare che tra i campioni di quest’arte si possa citare il
mondo del giornalismo sportivo…..)
· cancellare la “riconoscenza” e
sostituirla con la più miserabile delle caratteristiche umane : l’
ignavia."
Continuo a pensare e, quindi, a mettere
in allarme i genitori che, perseguendo la trasmissione dei valori in cui credo,
rischio di farne dei loro figli dei "disadattati sociali". In poche
parole: in un mondo "sporco" le persone "pulite" sono
destinate a trovare enormi difficoltà e vivere gigantesche delusioni.”
Una lettera
scritta molto tempo fa, non ricordo esattamente quando il Maestro Bassetti ha
lasciato la vita terrena, credo non meno di due decenni fa, il cui contenuto
è di una attualità disarmante: nulla è cambiato! E forse è stata una mia pia
illusione pensare che l’evoluzione tecnologica e materiale della società
potesse coincidere con quella morale ed intellettuale.
Caro Gianni
grazie per aver riproposto i tuoi pensieri. Mi auguro che chi condivida le tue
riflessioni si adoperi perché esse vengano recepite nell’ambito del proprio
orto: se tutti lo facessimo probabilmente avremmo coltivato un terreno molto
più ampio e diffuso dei pensieri che dovrebbero essere la normalità del vivere
quotidiano.
Ezio RINALDI
Nessun commento:
Posta un commento