Fabrizio Orsini |
Il 17 dicembre a Cancun, si
concluderanno le prime tornate di prove di coppa del mondo di scherma del nuovo
anno: le prime dopo le olimpiadi e le ultime del 2016. E nell'attesa che le
donne della sciabola si misurino sulle rive del Messico meridionale, proviamo a
tracciare alcuni profili delle gare che si sono appena svolte.
La prima a esordire è stata la
sciabola a Gyor, in Ungheria, dove, ha spiccato un sempreverde Aldo Montano,
brillante ed esperto ha saputo raggiungere un posto negli otto classificati
dietro i grandi del momento. Poca è la varietà di volti che si vede nei
risultati di sciabola e fa sempre piacere notare l'azzurro nome della patria
spiccare nelle variopinte divise da ginnastica delle altre nazioni. Meglio se
si riuscisse a sentire anche il nostro inconfondibile inno e veder sventolare
il tricolore. Ma sappiamo che la sciabola italiana sta facendo tutto il
possibile, benché ci sia molto da fare a livello promozionale, per renderla più
competitiva e soprattutto più praticata. Il grido di questo desiderio sale un
po' dappertutto in Italia, e di certo qualcosa bisognerà fare, per migliorare i
numeri, senza lasciare tutto sulle spalle dei maestri e delle poche società
italiane che stanno dando il massimo nel settore. Straordinaria la squadra che
con Berré, Samele, Curatoli e Pellegrino conquista un oro sempre emozionante.
Alto livello davvero.
Interessante il fioretto che nel
Grand Prix di Torino ha mostrato qualche problemino e alcune novità. Arianna Errigo
ha vinto il bronzo assieme ad Alice Volpi, complimenti!, mentre le altre donne
le abbiamo perse nelle fasi precedenti, con la notevole performace di Olga
Calissi, che batte Inna Deriglazova, nonostante un pesante infortunio alla
gamba. La gara è vinta dalla statunitense Kiefer contro la connazionale Ross.
Gli uomini hanno fatto meglio, portando il ternano Alessio Foconi ad arrivare
in finale contro lo statunitense Alexander Massialas, il quale dopo la gara, ha
certamente avuto di che risentirsi delle ben otto su quindici stoccate portate
alla schiena da parte dell'italiano, in poco meno di tre minuti. Una vittoria
che ha visto in panchina Filippo Romagnoli a dare le indicazioni di sostegno
all'allievo, che ha vinto con merito. Tutti gli altri si sono fermati molto
prima, anche Daniele Garozzo che usciva da una influenza debilitante. Il
rincalzo nel fioretto va assolutamente programmato e Cipressa lo sa benissimo e
certamente saprà selezionare le migliori leve italiane per raggiungere i grandi
risultati che ci sono tanto cari.
La spada a Doha, vedeva
presentarsi un nutrito gruppo di uomini, alcuni del tutto nuovi o quasi alle
gare internazionali, accanto ai grandi nomi di Pizzo, Garozzo Fichera e
Tagliariol, mi riferisco a Schiavina e Cimini, che peraltro si sono fermati nei
32, mentre i più blasonati solo nei 64. Le donne purtroppo hanno seguito
medesima sorte, nelle 64 si fermano la Briasco, la Rizzi, la Quondamcarlo e la
Santuccio. La Navarria chiude nei 32 e la Fiamingo negli 8 battuta dalla
polacca Nelip, sconfitta a sua volta dalla tunisina Sarra Besbes, che poi andrà
a vincere la gara, battendo Violetta Kolobova. Questa che ha cominciato ad
allenarsi con Angelo Mazzoni questa estate proprio in vista delle olimpiadi nel
ritiro di Verona, quando è stato organizzato lo stage di due giorni nel centro
di Bottagisio era, se così possiamo dire, orfana del suo ottuagenario maestro,
e ha maturato la decisione di lavorare con l'italiano, solo a ridosso di Rio.
L'argento ha pertanto il rovescio azzurro.
Possiamo dire che le
sperimentazioni in campo nazionale stanno cominciando, con molte speranze e per
ora pochi bagliori. Per i prossimi quattro anni tutto il mondo schermistico
deve lavorare per far crescere i campioni che a Tokyo dovranno combattere per
guadagnarsi le medaglie che siamo abituati a ritirare, quasi senza sforzo. A
fianco delle società sportive che lavorano con innegabile alacrità e senza
sosta, un grande ruolo dovrà avere la Federazione per rendere il livello
tecnico dei suoi praticanti degno dei risultati della nostra tradizione. Il 20
novembre il Presidente ha presentato un complesso e ricco programma, che
speriamo porti i frutti desiderati. Non ci resta che dire, buon lavoro a tutti e in
bocca al lupo agli atleti.
Fabrizio Orsini
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